Egli è altresì scritto…

Blog di Nicola Iannazzo

● La sete di denaro presente nelle Chiese Pentecostali

 

 

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Novembre 19th, 2011 Posted by | ADI (Assemblee di Dio in Italia), Assemblee di Dio in Italia, Comportamenti disordinati, Confutazioni, Cose strane, Decima, Felice Antonio Loria | 3 comments

3 Responses to “● La sete di denaro presente nelle Chiese Pentecostali”

  1. INFATTI LA BIBBIA è MANIPOLATA SECONDO CONVENIENZE ED NEDESSITà,UNA COSA è CERTA CHE IN TANTI SI SONO FATTI UNA POSIZIONE SOCIALE BENISTANTE IN ITALIA E ALTROVE,PERSONE CHE NON HANNO MAI LAVORATO UN ORA DELLA LORO VITA PASCIONO NEL NOME DI CRISTO Dà NABABBI ,NELLO SFARZO E NEL LUSSO,GENTE CHE AVEVANO SOLO DEBITI ED ERANO DEI FALLITI NELLA SOCIETà ORA GIRANO IL MONDO COME DIVI DEL CINEMA,NON VOGLIO AGGIUNGERE ALTRO,SOLO è ORA CHE I CREDENTI SI DESTANO E METTANO LE LORO VITE UNICAMENTE NELLE MANI DI DIO,PER AVERE UN DESTINO BENEDETTO.DIO VI BENEDICA.

  2. CHE NE DITE DI LEGGERE E COMPRENDERE MATTEO 23:23 e LUCA 11:42:”SENZA TRALASCIARE LE ALTRE?”.Gesú stesso conferma il comandamento della decima….O VOGLIAMO ESSERE CIECHI E GUIDE DI CIECHI??

  3. “Gesù Cristo, quando riprese gli scribi ed i Farisei, disse loro: “Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti, perchè pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre” (Matt. 23:23); ma anche con queste parole non si può dimostrare che Dio ci comanda di pagare la decima.
    Gesù rivolse queste parole agli scribi e ai Farisei che sedevano sulla cattedra di Mosè, i quali, se da un lato pagavano la decima persino sulle erbe, dall’altro trascuravano le cose più importanti della legge e cioè il giudicio, la misericordia e la fede. Le parole di Cristo mostrano che secondo la legge di Mosè, procacciare la giustizia, la misericordia e la fede era più importante che pagare la decima, nondimeno Gesù non disse agli scribi ed ai Farisei che avevano fatto o facevano male a pagare la decima, ma disse loro che avrebbero dovuto in primo luogo procacciare le cose più gravi della legge (la giustizia, l’amore di Dio, e la fede) senza tralasciare le altre cose della stessa legge.

    “Le altre cose”, che menzionò Gesù, comprendono anche il pagamento della decima, (perchè vi sono altre cose assieme al pagamento della decima che i Giudei non dovevano trascurare); perchè, secondo la legge, non dovevano essere trascurate neppure la legge sul sabato, quella sulle diverse feste giudaiche, quella sulla circoncisione della carne, le leggi relative alle vivande e molte altre. Se io vi dicessi: ‘Fratelli, bisogna procacciare la giustizia, l’amore di Dio e la fede di cui la legge parla’, io vi direi di fare ciò che è giusto fare anche per noi Gentili in Cristo Gesù; ma se aggiungessi: ‘Senza tralasciare le altre cose di cui parla la legge’, allora farei male, perchè comincerei in questa maniera a imporvi la circoncisione nella carne, l’osservanza del sabato e delle feste giudaiche, i precetti sulle vivande, il pagamento della decima ed altri precetti, facendo un uso illegittimo della legge nei vostri confronti. Perchè farei un uso illegittimo della legge? Perché Gesù disse che “la legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni” (Luca 16:16). Per questo motivo, noi alcune cose della legge le dobbiamo tralasciare, per non ricadere sotto il giogo della legge (dal quale siamo stati affrancati) e per non scadere dalla grazia.

    L’apostolo Paolo scrisse ai santi in Efeso che Cristo ha abbattuto il muro di separazione che c’era fra i Giudei e noi Gentili, infatti disse: “Dei due popoli ne ha fatto uno solo ed ha abbattuto il muro di separazione con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti..” (Ef. 2:14,15), ed ai santi di Colosse scrisse: “Avendo cancellato l’atto accusatore scritto in precetti, il quale ci era contrario; e quell’atto ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce..” (Col. 2:14).

    Fratelli, ma questo muro di separazione che esisteva fra i Giudei e noi Gentili, nella pratica, da che cosa era costituito? Considerate i precetti sugli olocausti, sui sacrifici di azioni di grazie, sui sacrifici per il peccato, il precetto sul sabato, sui noviluni, sulle feste giudaiche, il precetto sulla circoncisione della carne, i precetti sui cibi con il divieto ai Giudei di mangiare certi cibi, il precetto sulla decima, il divieto fatto ai Giudei di non prendere in marito o in moglie persone delle altre nazioni; ditemi: ‘Ma non erano proprio questi ed altri precetti scritti nella legge, il muro di separazione che c’era fra i Giudei e noi Gentili e la causa dell’inimicizia che c’era fra noi e loro? Certo che erano essi la causa dell’inimicizia che esisteva fra noi e loro. Ma Cristo morendo sulla croce ha annullato questa inimicizia che c’era fra noi e loro perchè ha preso questi precetti e li ha inchiodati sulla croce. Sì, egli ha abbattuto il muro di separazione! Ditemi: ‘Come potrebbero dei Giudei mangiare, bere, adorare Iddio e cantare a Dio assieme a noi Gentili di nascita, incirconcisi nella carne, se quel muro di separazione che si ergeva tra i Giudei ed i Gentili non fosse stato abbattuto? Sarebbe impossibile! Ma grazie siano rese a Dio in Cristo Gesù per avere abbattuto, nella pienezza dei tempi, questo muro di separazione!

    È necessario dire però, che benchè Cristo ha abbattuto questo muro di separazione, in seguito, sorsero degli uomini Giudei che cercarono di ricostruirlo e di questo ne abbiamo una prova evidente quando quei Farisei che avevano creduto dissero in Gerusalemme, nel cospetto degli apostoli e degli anziani: “Bisogna circoncidere i Gentili, e comandare loro d’osservare la legge di Mosè” (Atti 15:5): ma gli apostoli e gli anziani capirono che se avessero comandato ai Gentili di farsi circoncidere e d’osservare la legge di Mosè avrebbero riedificato le cose che Cristo aveva distrutte e si sarebbero resi trasgressori; e perciò alle imposizioni di costoro non cedettero affinchè il Vangelo rimanesse fermo.

    Noi siamo giunti alla conclusione che siccome a Gerusalemme gli apostoli e gli anziani non ci hanno imposto a noi Gentili il pagamento della decima (non ritenendolo nè così fondamentale e nè così importante come invece oggi fanno niente di meno che dei predicatori del Vangelo che sono Gentili), e se Paolo, l’apostolo e il dottore dei Gentili, in tutte le sue epistole non ha espressamente ordinato il pagamento della decima per sostenere l’opera di Dio, nessun ministro del Vangelo ha il diritto di imporre la decima ai santi. Chi ha deciso di farlo, ha deciso di praticare oltre ciò che è scritto e di ordinare quello che gli apostoli non ordinavano alle chiese dei Gentili. Certo è che coloro che impongono la decima mettono sul collo dei credenti un giogo pesante e scomodo da portare; sapete perché? Perchè inducono i credenti a servire uno di quei “deboli e poveri elementi” (Gal. 4:9) (così li ha chiamati Paolo).”

    Tratto da:http://nicolaiannazzo.org/2010/10/20/%E2%97%8F-non-e-giusto-sotto-la-grazia-imporre-il-pagamento-della-decima-ai-santi/

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