● Colui che compie opere malvagie odia colui le cui opere sono giuste
“Sarete odiati da tutti a cagion del mio nome…”
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“Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio: che ci amiamo gli uni gli altri, e non facciamo come Caino, che era dal maligno, e uccise il suo fratello. E perché l’uccise? Perché le sue opere erano malvage, e quelle del suo fratello erano giuste. Non vi maravigliate, fratelli, se il mondo vi odia.”
(1 Giovanni 3:11,13)
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Molti cristiani oggi dicono del continuo che dobbiamo essere tutti uniti, che dobbiamo amarci gli uni gli altri.
In effetti questo desiderio è una cosa buona, tuttavia nell’applicazione pratica si riscontrano delle problematiche che ora voglio affrontare e considerare alla luce della Parola di Dio, partendo dal passo citato sopra.
Esaminando la vita di Caino e di Abele (vedi Genesi 4), vediamo che entrambi offrono dei sacrifici al Signore, ma Iddio gradisce solo le offerte che sono state presentate da Abele e non anche quelle offerte da Caino. Perché questo? Perché Abele ha presentato le sue offerte avendo fede in Dio, a differenza di Caino, infatti è scritto:
“Per fede Abele offerse a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo d’essa gli fu resa testimonianza ch’egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo d’essa, benché morto, egli parla ancora.” (Ebrei 11:4)
Quindi, fratelli nel Signore, la Parola di Dio ci fa comprendere che coloro che vogliono vivere piamente in Cristo, che vogliono santificarsi e vogliono vivere una vita di fede in Dio, saranno perseguitati (vedi Timoteo 3:12), dal mondo che li odia e anche da quei fratelli le cui opere sono malvagie.
Abele non ha fatto nessun male a Caino; Abele non ha parlato male di Caino; non gli ha fatto niente che potesse irritarlo o farlo adirare e attirare così il male che gli è piovuto addosso da suo fratello Caino, ma ciò che ha sospinto Caino ad ucciderlo è stato il suo cuore malvagio, privo di fede in Dio.
Caino, avendo un cuore malvagio e privo di fede in Dio, ha sentito quella spinta del peccato che era in lui e non avendolo dominato l’ha lasciato scoppiare fino al punto di uccidere suo fratello Abele. I cuori increduli, fratelli, sono dei cuori malvagi, non sono assolutamente dei cuori buoni, infatti la Scrittura dice:
“Guardate, fratelli, che talora non si trovi in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che vi porti a ritrarvi dall’Iddio vivente;” (Ebrei 3:12)
Oggi avviene la medesima cosa, fratelli nel Signore, coloro di voi che vogliono santificarsi, vogliono vivere una vita santa, in obbedienza alla Parola di Dio, cercando di discernere continuamente ciò che è gradito al Signore e ciò che non gli è gradito, per poterlo rigettare dalla propria vita, vengono perseguitati da coloro che hanno un malvagio cuore incredulo.
Infatti, nelle comunità non ci sono solo credenti che amano piacere a Dio e cercano di santificarsi, ma ci sono anche quei fratelli che amano il mondo, che vivono per soddisfare la concupiscenza della propria carne, quindi, avendo in loro un cuore malvagio, ed essendo le loro opere malvagie, ecco che perseguitano quei credenti che invece vogliono santificarsi. Li insultano, li calunniano, li mortificano tutte le volte che possono, perché le loro opere sono malvagie.
Dunque, fratelli, alla luce di quanto abbiamo detto, i santi non possono vivere tutti uniti se non tutti vogliono santificarsi. L’unità tra i santi potrà esserci soltanto in questi due casi: o tutti si conducono da nemici della croce avendo l’animo alle cose della terra, o che tutti abbiano, invece, l’animo alle cose celesti, che cerchino in tutte le cose di piacere a Dio e rigettino tutto ciò che non è secondo la Sua volontà.
Da questo si comprende che i credenti che si santificano e vogliono vivere come piace al Signore, si trovano bene e in comunione con quelli che vivono come loro; mentre i corrotti di cuore e di mente si trovano bene tra di loro. Una mescolanza tra coloro che vogliono vivere giustamente e quelli ingiusti, non porta a nessuna unità, il pari consentimento non potrà mai esserci, perché i cuori degli uni e degli altri menano a luoghi diversi.
Ora, fratelli, mi rivolgo a voi che volete santificarvi e piacere a Dio, avete ormai compreso che non potete servire a due padroni, a Mammona e a Dio, ma voi dovete servire il Signore Iddio che ha fatto i cieli e la terra e che chiede a tutti i suoi figlioli che si santifichino del continuo, che perseverino nella preghiera e che facciano buoni frutti e non si dedichino a soddisfare i desideri della carne, possedendo il proprio corpo in santità ed onore.
Avete capito che è impossibile avere comunione con i ribelli, anche se questi sono pastori o anziani; avete visto che se voi vi tacete e non riprendete le opere infruttuose delle tenebre che vedete nella vostra comunità, voi siete odiati lo stesso dai malvagi di cuore, come Abele fu odiato da Caino, e sarete da costoro perseguitati, anche se non parlate e non li riprendete, perché avete in voi uno spirito di verità e non di errore.
È inutile, quindi, che voi vi tacete, che voi non riprendiate le opere infruttuose delle tenebre; è inutile che voi non riprendiate quei fratelli che si conducono malamente, i pastori che danno il cattivo esempio e che scandalizzano; è del tutto inutile che voi tacete, tanto non vi sopportano lo stesso, perché i corrotti vi amerebbero solo se voi camminaste come loro, nelle vie del peccato.
Non si può avere comunione con tutti, diletti, di conseguenza non dovete più frenare la vostra lingua dal parlare, tanto la vostra situazione non cambierebbe, siete ora odiati in silenzio, e sarete odiati dopo che li avrete ripresi. Riprendeteli dunque, affinché si vergognino della loro condotta e delle loro parole scellerate, e cessino di diffamare la via della verità.
È giunto il tempo in cui le pecore devono stare con le pecore, e le capre con le capre, ma le pecore e le capre assieme non possono stare, non ci sarà tra loro mai comunione spirituale, perché le capre camminano per soddisfare la carne, avendo l’animo alle cose che si vedono, mentre le pecore del Signore camminano cercando di piacere a Dio, avendo l’animo alle cose celesti, che non si vedono.
In conclusione, fratelli nel Signore, il vostro silenzio, il vostro sforzo per conseguire una presunta unità con tutta la comunità o le varie chiese, è del tutto inutile, è uno sforzo vano. Dovete, piuttosto, riprendere le opere infruttuose delle tenebre; dovete confutare e ammonire coloro che insegnano false dottrine; dovete ammonire i disordinati e coloro che amano il mondo; fatelo fratelli, e voi riceverete da Dio grandi benedizioni, perché è preferibile di gran lunga piacere a Dio anziché agli uomini.
Ora dico a voi, che amate il mondo e ciò che è in esso, vi esorto a ravvedervi di tutte le vostre vie del peccato che state percorrendo per soddisfare i desideri della vostra carne. Pentitevi della vostra condotta scellerata, chiedete misericordia a Dio che è pietoso e lento all’ira, e cominciate a percorrere le vie della santificazione, che tanto avete aborrito.
Ricordatevi che senza la santificazione nessuno vedrà il Signore (vedi Ebrei 12:14), e vi faccio anche sapere che nessun credente verrà ripreso da Dio per troppa santificazione, come andate in giro a dire a coloro che vogliono santificarsi, per mortificarli ed umiliarli.
E non sono valide come giustificazione per le vostre iniquità le parole: “Siamo tutti peccatori!”.
Voi siete peccatori perché non siete capaci di cessare di peccare, e siete incapaci di ogni opera buona!
Tutti noi, è vero, pecchiamo qualche volta, ma non siamo peccatori (NdR. ascolta il seguente messaggio audio al riguardo), in quanto i santi non vivono nel peccato; sbagliano, ma non vivono compiaciuti nel peccato.
Quindi, non potete usare quelle parole per giustificare la vostra condotta peccaminosa.
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A proposito della frase “siamo tutti peccatori”
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Chi è da Dio fa la volontà di Dio e cercherà in tutti i modi di piacere al Suo Signore. Chi non è da Dio tenterà in tutti i modi di annullare i passi della Scrittura che lo ammoniscono, per vivere una vita nei piaceri e nella concupiscenza della carne.
Iddio a suo tempo:
“…renderà a ciascuno secondo le sue opere: vita eterna a quelli che con la perseveranza nel bene operare cercano gloria, onore e immortalità; ma a quelli che sono contenziosi e non ubbidiscono alla verità ma ubbidiscono alla ingiustizia, ira e indignazione. Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d’uomo che fa il male” (Romani 2:6-9).
A Dio, che conosce quelli che sono suoi, siano la gloria, l’onore e la lode nei secoli dei secoli. Amen!
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