● Contro le superstizioni
C’è chi dice che aprire l’ombrello in casa porta sfortuna, c’è chi dice che non si mette in viaggio il giorno tredici o alle ore tredici perché questo porta male, c’è chi non andrebbe mai ad abitare in una casa che porta il numero tredici perché anche questo porta male, c’è chi dice che il vedere un gatto nero passare davanti a sé porta sfortuna, chi mette sulla porta un ferro di cavallo perché dice che esso porta fortuna, chi porta un cornetto d’oro perché porta bene, chi una medaglia, chi qualche altro oggetto che ha il potere di proteggerlo dalle sventure.
Anche il mettere l’anello nuziale ci viene detto è una superstizione; qual è la superstizione? Questa: viene asserito che il quarto dito della mano sinistra sia in diretta relazione col cuore per una vena che da questo dito comunica col cuore medesimo. Per cui l’anello nuziale, che è simbolo dell’unione dell’amore e della fedeltà, va messo all’anulare sinistro.
Dobbiamo credere qualcuna di queste cose?
Per nulla; perché esse sono tutte delle menzogne generate dal diavolo per fare vivere le persone nella paura e portarle a non confidare in Dio. Non mettetevi a credere a nessuna di queste vanità come anche a tutte le altre che non ho trascritto, per non fare posto al diavolo nella vostra vita.
Voi siete dei figliuoli di Dio che avete Dio per Protettore e per Guida e perciò nulla vi può accadere durante la giornata senza il suo permesso. Temete Dio e confidate in Lui con tutto il vostro cuore, e non abbiate paura di niente e di nessuno.
I numeri e qualsiasi gesto o evento non hanno nessun potere su di voi. A riguardo del male che arrecano le superstizioni a chi le accetta e del bene che ne hanno i credenti dal non accettarle tenete davanti ai vostri occhi sempre questi passi: “La paura degli uomini costituisce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro” (Prov. 29:25) ed anche: “All’empio succede quello che teme, ma ai giusti è concesso quel che desiderano” (Prov. 10:24).
Tratto da: http://www.lanuovavia.org/sant_011_superstizioni.html
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SUPERSTIZIONE
[su-per-sti-zió-ne] s.f. (pl. -ni)
1. Complesso di credenze prive di fondamento razionale, caratteristiche della società culturalmente arretrate, e insieme di riti di carattere magico praticati con l’intenzione di propiziare eventi desiderati, di esorcizzare destini funesti o di influenzare negativamente la sorte di qualcuno (Da: http://dizionari.hoepli.it)__________________________________________________________________________________
La lista di superstizioni od oggetti ad esse correlate, con cui il diavolo allaccia le persone è veramente lunga. Basta fare una semplice ricerca su Internet per leggerne di tutti i tipi.
Circa quelle concernenti il capodanno (mangiare lenticchie prima della mezzanotte, buttare cose vecchie dalla finestra, sparare i botti, ecc…) potete leggerne alcune nell’articolo inerente: “● Perchè il Capodanno non va festeggiato”, per cui ve ne consiglio caldamente la lettura.
Purtroppo moltitudini di persone sono vittime di questo inganno da parte del diavolo. D’altronde sta scritto: “Noi sappiamo che siam da Dio, e che tutto il mondo giace nel maligno” (1° Giovanni 5:19).
Occorre perciò stare molto attenti e vegliare, per non subire l’influenza di molte nefaste dicerìe che si possono nel tempo annidare anche nelle menti dei credenti, anche inconsapevolmente. Un esempio classico è il famoso detto: “Non c’è due senza tre…” (anch’essa affermazione superstiziosa in quanto non è assolutamente vero che il ripetersi consecutivamente due volte una cosa significhi per forza che si ripeta una terza volta !), che è così comunemente diffuso che rischia di esser preso sul serio anche da credenti che non vigilano seriamente nella propria vita cristiana. Qualcuno ha giustamente affermato che dobbiamo esser “credenti”, non “creduloni”!
Sono esagerato nel dire che anche tra gli evangelici si possono trovare usanze o pratiche superstiziose?
Eppure so benissimo che proprio molti evangelici che ridono su quello che dico, sono essi stessi coinvolti in pratiche superstiziose molte e molte volte senza rendersene conto.
Ad esempio ci sono ancora credenti evangelici che in caso di matrimonio dei loro figli continuano a seguire antiche pratiche superstiziose come quella di far preparare il letto dei novelli sposi la sera prima del matrimonio, da una coppia di ragazze nubili, in segno di purezza.
Qualcuno dirà che sono casi isolati che si verificano solamente nel sud Italia.
Allora che dire ad esempio dell’usanza diffusissima del lancio del riso sui novelli sposi? Oppure quella del lancio del bouquet da parte della sposa, a spalle rivolte verso un gruppo di sue amiche? Questi moderni “credenti” evangelici, anzichè fare queste cose, dovrebbero invece rigettarle fermamente dopo essersi informati circa le origini superstiziose di queste pratiche (vedi anche qui) …
Come discepoli di Cristo non dobbiamo perciò condurci come si conducono i pagani, secondo che è scritto:
“Questo dunque io dico ed attesto nel Signore, che non vi conduciate più come si conducono i pagani nella vanità de’ loro pensieri, con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo della ignoranza che è in loro, a motivo dell’induramento del cuor loro. Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni sorta di impurità con insaziabile avidità” (Efesini 4:17-19).
“Non siate dunque loro compagni; perché già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Conducetevi come figliuoli di luce (poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità), esaminando che cosa sia accetto al Signore. E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele” (Efesini 5:7-11).
Nicola Iannazzo
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