● Le profezie inerenti il Messia contenute nel Salmo 22
“…Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori; sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla volontà dell´uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.” (2° Pietro 1:19,21)
___________________
In un mio precedente articolo (a questo link) ho esposto quelli che reputo 10 validi motivi, per cui rifiuto l’insegnamento che Gesù nel Getsemani avesse potuto pregare il Padre affinchè allontanasse da Lui il calice della Sua morte espiatrice in croce, esponendo successivamente alcuni versetti profetici contenuti nel Salmo 22 che mostrano quelle che reputo essere delle precise analogie con ciò che accadde a Gesù Cristo proprio nel Getsemani.
I passi biblici sono questi:
” 11 Non t´allontanare da me, perché l´angoscia è vicina, e non v´è alcuno che m´aiuti. 12 Grandi tori m´han circondato; potenti tori di Basan m´hanno attorniato; 13 apron la loro gola contro a me, come un leone rapace e ruggente. 14 Io son come acqua che si sparge, e tutte le mie ossa si sconnettono; il mio cuore è come la cera, si strugge in mezzo alle mie viscere.” (Salmo 22:11,14)
Le analogie da me mostrate inizialmente erano quattro che ho comparato con altrettante fasi dei fatti accaduti a Gesù in quei momenti di prova e sofferenza nel Getsemani, però con un analisi più approfondita del testo biblico oltre a veder rafforzata l’analogia esistente tra i tori di Basan e il diavolo (che approfondirò più avanti) ho riscontrato altre analogie riguardanti i fatti accaduti al Messia proprio nel Getsemani, tutte contenute nei quattro versetti consecutivi dall’undici al quattordici del Salmo 22.
Che sono:
1) La preghiera:
– “Non t’allontanare da me…” (Salmo 22:11)
– ” e postosi in ginocchio pregava…” (Luca 22:41)
2) L’angoscia del Messia:
– “Perchè l’angoscia è vicina…” (Salmo 22:11)
– “E prese seco Pietro e Giacomo e Giovanni e cominciò ad essere spaventato ed angosciato.” (Marco 14:33)
3) Lasciato solo nel bisogno e nella prova:
– “… e non v’è alcuno che m’aiuti.” (Salmo 22:11)
– “Poi venne a’ discepoli, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Così, non siete stati capaci di vegliar con me un’ora sola?” (Matteo 26:40)
4) L’avversario, cioè il diavolo:
– “Grandi tori m’han circondato, potenti tori di Basan m’hanno attorniato; apron la loro gola contro a me, come un leone rapace e ruggente.” (Salmo 22:12,13)
– “Allora egli fu divelto da loro, quasi per una gettata di pietra” (Luca 22:41)
5) Il sudore… e sudore abbondante:
– “Io son come acqua che si sparge…” (Salmo 22:14)
– ” e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra.” (Luca 22:44)
6) La Sua agonia:
– “… il mio cuore è come la cera, si strugge in mezzo alle mie viscere.” (Salmo 22:14)
– ” Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente…” (Luca 22:44)
______________________________________
Più avanti desidero comunque spiegare meglio ed in dettaglio perchè reputo che questi quattro singoli versetti del Salmo 22:11,14, vadano contestualizzati proprio nel Getsemani e non nelle fasi successive in cui Gesù fu crocifisso.
Ma poi perchè mai meravigliarsi che anche i fatti più significativi accaduti a Gesù Cristo nel Getsemani possano esser stati anticamente profetizzati nelle Sacre Scritture? Solo perchè non sono contrassegnati con la classica letterina dei riferimenti incrociati in uso nelle Bibbie con referenze?
Va ricordato per chi non lo sapesse, che quelle piccole lettere a fianco ai versetti biblici non si trovano nei testi originali ma sono stati aggiunti dai revisori delle varie traduzioni per facilitare lo studio e la ricerca, appunto dei riferimenti ai versetti ad essi associati.
Non va poi dimenticato che il Getsemani è pur sempre il preludio all’arresto ed alla crocifissione del Messia che culminerà la Sua opera espiatrice in terra e perciò non c’è affatto da stupirsi se anche quel che accadde a Gesù in esso fu profeticamente anticipato dalle Scritture.
Cercherò adesso di esporvi meglio queste cose con l’aiuto di Dio. Seguitemi pazientemente.
Prima di tutto desidero far notare almeno due cose importanti riguardo questo Salmo per rispondere ad una prima possibile obiezione di chi potrebbe supporre che in questo Salmo vi siano esclusivamente profezie inerenti i momenti, che ruotano attorno alla crocifissione di Gesù.
Ebbene è verissimo che il Salmo 22 contiene svariate profezie sul Messia inerenti la crocifissione di Gesù, ma desidero far notare che non sono le sole, ma che ce ne sono anche di altro tipo, annullando così le critiche di chi afferma che quel che dico sia impossibile dall’essersi verificato.
In secondo luogo è anche molto importante precisare che le profezie contenute nel Salmo 22 inerenti la crocifissione, non sono perfettamente cronologiche circa il susseguirsi di quegli eventi, cominciando infatti al verso 1 dalla profezia riguardante il grido di Gesù che precedette di pochissimo la Sua morte, poi un paio di profezie riguardanti altri fatti inerenti il Messia, per poi più avanti ritornare indietro ad altre profezie di eventi precedenti sempre riguardanti la crocifissione del Messia.
Vediamole:
Le profezie comunemente accertate nel Salmo 22
Al verso 1 la profezia di quando già Gesù si trova sul legno della croce e grida al Padre:
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Salmo 22:1)
“E verso l´ora nona Gesù gridò con gran voce: Elì, Elì, lamà sabactanì? cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27:46)
Al verso 6 la profezia che Gesù sarebbe stato disprezzato dal popolo:
“Ma io sono un verme e non un uomo; il vituperio degli uomini, e lo sprezzato dal popolo.” (Salmo 22:6)
“Ed egli disse loro… e come mai è egli scritto del Figliuol dell´uomo che egli ha da patir molte cose e da essere sprezzato? ” (Marco 9:12; Isaia 53:3)
Al verso 7 la profezia di chi lo schernirà quando Lui è appeso al legno:
“Chiunque mi vede si fa beffe di me; allunga il labbro, scuote il capo, dicendo: Ei si rimette nell´Eterno; lo liberi dunque; lo salvi, poiché lo gradisce!” (Salmo 22:7,8)
“S´è confidato in Dio; lo liberi ora, s´Ei lo gradisce, poiché ha detto: Son Figliuol di Dio. E nello stesso modo lo vituperavano anche i ladroni crocifissi con lui.” (Matteo 27:43,44)
Al verso 15 la profezia di quando Gesù sulla croce ha sete:
“la lingua mi s´attacca al palato” (Salmo 22:15 – vedi anche Salmo 69:21)
“Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era già compiuta, affinché la Scrittura fosse adempiuta, disse: Ho sete.” (Giovanni 19:28)
Al verso 16 che cani e malfattori avrebbero circondato Gesù e che gli avrebbero forato le mani ed i piedi:
“Poiché cani m´han circondato; uno stuolo di malfattori m´ha attorniato; m´hanno forato le mani e i piedi.” (Salmo 22:16)
“Poi, dopo averlo crocifisso” (Matteo 27:35) “Ma egli disse loro: Se io non vedo nelle sue mani il segno de´ chiodi, e se non metto il mio dito nel segno de´ chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò.” (Giovanni 20:25)
Al verso 17 che l’avrebbero poi osservato:
“Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e m´osservano” (Salmo 22:17)
“E il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si facean beffe di lui” (Luca 23:35)
Al verso 18 che avrebbero spartito tra di loro i Suoi vestimenti e tirato a sorte la Sua veste:
“spartiscon fra loro i miei vestimenti e tirano a sorte la mia veste.” (Salmo 22:18)
“Poi lo crocifissero e si spartirono i suoi vestimenti, tirandoli a sorte per sapere quel che ne toccherebbe a ciascuno.” (Marco 15:24)
Al verso 22 vediamo che c’è una profezia (che sarà citata anche nel capitolo 2:11,12 del libro degli ebrei) che non ha nulla a che fare con la crocifissione, il chè dimostra che in questo Salmo non ci sono esclusivamente profezie inerenti la crocifissione del Messia ma anche altre:
“Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all´assemblea.” (Salmo 22:22)
“Poiché e colui che santifica e quelli che son santificati, provengon tutti da uno; per la qual ragione egli non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo alla raunanza canterò la tua lode.” (Ebrei 2:11,12)
Al verso 24 che le preghiere di Gesù sarebbero state esaudite:
“Poich´egli non ha sprezzata né disdegnata l´afflizione dell´afflitto, e non ha nascosta la sua faccia da lui; ma quand´ha gridato a lui, ei l´ha esaudito” (Salmo 22:24)
“…e fu esaudito a motivo del suo timore di Dio” (Ebrei 5:7 Nuova Diodati)
Al verso 26 è profetizzata la vita eterna che sarebbe stata donata a chi si nutre di Lui:
“Gli umili mangeranno e saranno saziati; quei che cercano l´Eterno lo loderanno; il loro cuore vivrà in perpetuo.” (Salmo 22:26)
“Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno” (Giovanni 6:51)
Dopo che nel verso 27 c’è scritto che tutte la estremità della terra si convertiranno all’Eterno, nel verso 29 continua dicendo che ogni ginocchio si piegherà davanti a Lui. Paolo dirà poi che ogni ginocchio si dovrà piegare davanti a Gesù, che è quindi L’Eterno Iddio a cui ognuno dovrà prostrarsi riconoscendone la Signoria:
“Poiché all´Eterno appartiene il regno, ed egli signoreggia sulle nazioni … tutti quelli che scendon nella polvere e non possono mantenersi in vita s´inchineranno dinanzi a lui” (Salmo 22:28,29)
“Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d´ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.” (Filippesi 2:9,11)
____________________________________________
Come abbiamo visto, il Salmo 22 inizia con la profezia di Gesù sulla croce, ma però prosegue con quella menzionata dallo stesso Gesù in Marco 9:12.
Poi prosegue con quella inerente la crocifissione, ma termina con altre profezie tra cui una ripresa dallo scrittore agli ebrei.
Come abbiamo visto quindi non è affatto vero che il Salmo 22 profeticamente parli esclusivamente dei fatti inerenti la crocifissione di Gesù, e perciò non è affatto vero che sia da escludere nella maniera più assoluta che possano trovarsi in esso anche delle profezie riguardanti il Getsemani.
Ora rispondo sia ad alcune obiezioni sulle analogie da me mostrate e sia spiegando quali siano i motivi per la quale reputo che i versi del Salmo 22 da 11 a 14 si riferiscano al Getsemani, anzichè ai momenti della crocifissione di Gesù, a differenza delle altre profezie inerenti la croce che si trovano sia prima che dopo.
Perchè credo che i versi del Salmo 22:11,14 si riferiscano profeticamente al Getsemani e non alla croce:
1° Motivo: Salmo 22:11 – L’ angoscia del Messia..
“Non t´allontanare da me, perché l´angoscia è vicina…” (Salmo 22:11)
Il Salmo 22 verso 11 inizia con una supplicazione, la preghiera di un uomo angosciato (il Messia) che facendo menzione alla sua angoscia ci riporta per analogia proprio all’angoscia che Gesù provò proprio nel Getsemani.
Infatti in tutto il nuovo testamento c’è solo un momento in cui sta scritto chiaramente che Gesù fosse angosciato ed è nel Getsemani. Lo si può leggere nel vangelo di Marco:
“E prese seco Pietro e Giacomo e Giovanni e cominciò ad essere spaventato ed angosciato“ (Marco 14:33). Questo nessuno lo può negare.
Certamente le sofferenze di Gesù sulla croce furono indicibili, NESSUNO LO METTE IN DUBBIO, ma il momento preciso in cui Gesù proverà angoscia, trovando tutto ciò conferma nelle Scritture, fu proprio nel Getsemani.
Perciò è proprio nel Getsemani che il versetto di questa profezia ha maggior ragione d’esser collocato.
_______________________________________________________________________________
2° Motivo: Salmo 22:11 – Nessuno che aiuti il Messia.
“… e non v´è alcuno che m´aiuti.” (Salmo 22:11)
Anche in questo caso in tutto il Nuovo Testamento solamente nel Getsemani Gesù rimprovera Pietro Giacomo e Giovanni d’averlo lasciato solo nel Suo bisogno d’aiuto, infatti benché più volte li esorti a pregare, prima dice loro: “L’anima mia è oppressa di tristezza mortale; rimanete qui e vegliate“ (Marco 14:34),
poi prosegue chiedendo nuovamente loro che veglino e preghino: “E venne, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Simone, dormi tu? non sei stato capace di vegliare un´ora sola? Vegliate e pregate…” (Marco 14:37,38).
E di nuovo più tardi: “E tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati; e non sapevano che rispondergli.” (Marco 14:40).
E infine davvero stanco d’esser da loro lasciato solo nel momento del bisogno, Gesù risponde profondamente indignato: “…venne la terza volta, e disse loro: Dormite pure oramai, e riposatevi! Basta! “ (Marco 14:40,41).
Fate molta attenzione a quella parola: “Basta!”, espressione come per dire: “… con voi è tutto inutile!”.
Quindi qui profeticamente il Messia poteva proprio dire:
“…non v´è alcuno che m´aiuti.” (Salmo 22:11)
Perciò è proprio nel Getsemani che questi versi hanno maggior motivo d’esser collocati.
_______________________________________________________________________________
3° Motivo: Salmo 22:12,13 – L’analogia ALLEGORICA tra i tori di Basan, il diavolo ed il verbo greco “apospaô” con cui Diodati traduce “divelto” e Luzzi traduce “staccò” in Luca 22:41.
“Grandi tori m´han circondato; potenti tori di Basan m´hanno attorniato; apron la loro gola contro a me, come un leone rapace e ruggente.” (Salmo 22:12,13)
Innanzi tutto desidero spiegare quali sono i motivi per cui reputo che questi tori, rappresentino il diavolo e non degli uomini malvagi, come qualcuno mi ha contestato molto duramente.
Cominciamo col dire che nel verso biblico in questione è scontato che si stesse parlando in allegorìe. E’ ovvio che non c’erano veri tori in carne ed ossa attorno al Messia, ma piuttosto che quei tori “rappresentassero” simbolicamente una minaccia, un nemico o comunque un pericolo che come spiegherò fra breve, ho motivo di credere trattarsi in questo caso di satana e i suoi demoni e non di uomini malvagi.
Infatti nello stesso passo il salmista continua dicendo che quei tori aprono “la loro gola” contro di lui “come un leone rapace e ruggente“.
Ora è vero che la Bibbia è piena di passi che rappresentano i leoni ad uomini malvagi (vedi ad esempio il Salmo 10:8,9) e perfino allo stesso Signore Gesù Cristo (Apocalisse 5:5); però se si considera che lo stesso salmista più avanti al verso 22 dirà: “…salvami DALLA GOLA del leone.” (Salmo 22:21), cosa che verrà ripresa da Paolo quando anche lui dirà: “…sono stato liberato DALLA GOLA del leone.” (2° Timoteo 4:17), viene spontaneo quindi chiedersi:
“Ma se anche quei leoni rappresentano simbolicamente degli uomini malvagi e non il diavolo, da dove mai prenderà spunto l’apostolo Pietro quando lui stesso raffigurerà l’avversario, il diavolo ad un leone ruggente?”
Infatti fu proprio Pietro (che tra l’altro si trovava anch’egli con Gesù nel Getsemani) a scrivere:
“Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leon ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo.” (1° Pietro 5:8,9)
Per quale motivo quindi non dovrei pensare che anche quei tori che apron la loro gola come un leone ruggente, non rappresentino satana e i suoi demoni, ma che invece rappresentino solo degli uomini malvagi?
Ma adesso veniamo all’analogia tra questi tori ed il verso di Luca 22:41 che si riferisce ai fatti accaduti nel Getsemani, passo che dice: “…egli fu divelto da loro, quasi per una gettata di pietra” (Luca 22:41).
Nel mio articolo feci notare che il significato preciso del verbo originale greco: “apospaô” da cui è stato poi adottato il termine “divelto”, significa esattamente: “staccare, strappare con forza”, oppure nel caso del suo uso in giardinaggio: “tirare via con le radici” (vedere link al dizionario online Zanichelli).
Ora considerando innanzitutto che sia il verso 11 precedente, che come vedremo anche quello 14 successivo, hanno motivo o ragione d’esser collocati nei fatti del Getsemani, trovo coerente pensare che lo siano anche i versetti 11 e 12, per cui va ricercato il nesso tra questi tori e Luca 22:41.
Dunque, come ho mostrato precedentemente secondo le Scritture, ho motivo di credere che essi simboleggino satana e non degli uomini malvagi. Perciò ho anche ragione di credere che simbolicamente rappresentino la causa primaria della tentazione e dell’agonia che patirà il Messia nel Getsemani, dove è scritto: “… egli fu divelto da loro, quasi per una gettata di pietra” (Luca 22:41), proprio come farebbe un toro inferocito nell’assalire un uomo nella sua ira.
Ora cosa ci può essere di tanto strano nel rappresentare in similitudine satana ed i suoi demoni come dei potenti tori, quando proprio del toro sappiamo essere in grado nella sua ira furiosa, di “divellere” o “staccare dal suolo” un uomo come un fuscello? Dunque l’analogia seppur simbolica c’è, non è una mia fantasia.
Guardiamo un’analogia simile tratta dalla sacra Scrittura.
In genesi Dio profetizzò al serpente (altra figura di satana) parlandogli in questi termini: “E io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo, e tu le ferirai il calcagno” (Genesi 3:15).
Se si interpreta correttamente il linguaggio simbolico di questa profezia giungiamo alla conclusione che la “progenie” della donna, che sappiamo tutti esser Gesù, un giorno avrebbe schiacciato il capo del serpente anche se sarebbe stato ferito al calcagno. Tutto ciò si adempì con la morte di Cristo in croce, che decreta la sconfitta di satana e degli angeli ribelli che lo seguirono, descritto molto bene dall’apostolo Paolo nella lettera ai Colossesi, secondo che è scritto: “…avendo cancellato l´atto accusatore scritto in precetti, il quale ci era contrario; e quell´atto ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; e avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.” (Colossesi 2:14,15).
Come abbiamo visto anche nei versi di Genesi c’è un’analogia simile e cioè quella di un’animale (il serpente figura di satana) che morde il calcagno e quindi lotta contro Gesù (la progenie della donna che è figura di Cristo).
Ora è chiaro che quel “mordere” è simbolico della lotta profetizzata tra satana e Gesù Cristo, che porterà alla vittoria finale del Cristo; non intendiamo certamente che Gesù fu mai morso da un serpente in carne, essendo quella di Genesi 3:15 chiaramente un allegorìa; perciò similmente intendo che anche quei tori del Salmo 22 rappresentino in questo caso delle figure del diavolo, come pure quella del leone citato da Pietro nella sua epistola(1° Pietro 5:8,9).
Una delle obiezioni che inoltre mi è stata rivolta a tal proposito è quella che si, effettivamente quei tori rappresentino il diavolo, ma che però satana in realtà “si USO’ di uomini malvagi” per i suoi scopi…
Ad esempio lo vediamo nel passo di Luca 22:1,6 dove è scritto che Satana, “entrò in Giuda” per tradire Gesù: “Or la festa degli azzimi, detta la Pasqua, s’avvicinava; e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, perché temevano il popolo. E Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era del numero de’ dodici. Ed egli andò a conferire coi capi sacerdoti e i capitani sul come lo darebbe loro nelle mani.
Ed essi se ne rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. Ed egli prese l’impegno, e cercava l’opportunità di farlo di nascosto alla folla.” (Luca 22:1-6).
Il punto è questo. Si è vero che Satana entrò in Giuda e che quasi sempre si usa degli uomini per i suoi scopi malvagi, ma la domanda che faccio io è la seguente:
“Pur ammettendo che è verissimo che il diavolo si usa di uomini malvagi per i suoi scopi…
Quali uomini malvagi guidò Satana quando tentò Gesù nel deserto?
E quali uomini malvagi guidò Satana per tentare Gesù a buttarsi dal pinnacolo del tempio e perciò morire? (vedi Matteo 4:1,11)”
Qualcuno dira: “Si ma quello fu un caso isolato!”.
Per cui rispondo:
“E allora perchè sta scritto: “Allora il diavolo, finita che ebbe ogni altra tentazione, si partì da lui fino ad altra occasione” (Luca 4:13) ?
Cosa significa quel: “fino ad altra occasione” ?
Per quale motivo di grazia, non dovrei ipotizzare che proprio nel Getsemani Satana non ebbe un’altra occasione?
“Si ma Satana non poteva pensare di far morire Gesù nel Getsemani perchè il suo piano non era quello, dato che sta scritto in Luca 22:1,6 che entrò invece in Giuda affinchè lo tradisse”. La nuova obiezione…
Per cui nuovamente rispondo: “Ma un guerriero avversario ha solo una freccia nel suo arco? Un soldato nemico ha solo un proiettile nel suo fucile? In poche parole riguardo a satana, di colui della quale sta scritto: “Non ignoriamo le sue macchinazioni “ (2° Corinzi 2:11) dobbiamo aspettarci che avesse avuto un solo ed unico piano per combattere e contrastare Gesù?
Ed anche inverso noi che per grazia ci è stato dato di credere, dobbiam pensare che satana non farebbe di tutto pur di distruggerci, toglierci la fede e perfino la vita se Dio glielo concedesse? Non ricordate le sue insistenze presso Dio, contro il giusto Giobbe? Fu Dio a porgli un limite, quello che non toccasse la sua vita (vedere Giobbe 2:4,6), altrimenti nulla vieta di pensare che se fosse stato per satana sarebbe andato anche oltre.
E’ naturale che tutti gli sforzi di Satana per combattere Gesù non sarebbero mai potuti giungere al suo scopo, perchè nello stesso modo di Giobbe anche per Gesù fu proprio la Parola decretata di Dio a custodirlo, dato che tutte le Scritture profetiche dovevano adempiersi e perciò l’unico modo in cui Gesù avrebbe dovuto morire era unicamente sulla croce!
Riguardo i propri decreti, Dio stesso infatti disse: “…io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto” (Geremia 1:12).
Infine vorrei anche rispondere a chi cita il passo di Amos che dice: “Ascoltate questa parola, VACCHE DI BASAN, che state sul monte di Samaria, voi, che opprimete gli umili, che maltrattate i poveri, che dite ai vostri signori: “Portate qua, che beviamo!” (Amos 4:1), per affermare che anche i tori di Basan del Salmo 22:12,13 sono veri uomini e non una figura di satana, che il passo in questione parla di “vacche” e non di tori essendo le vacche le loro femmine. L’unica attinenza tra il passo di Amos e quello del Salmo 22 è perciò SOLAMENTE la località, “Basan”, null’altro…
Se poi a infastidire è il fatto che allegorizzi i tori del Salmo 22 solo per il pericolo di farlo fuori contesto, allora dico anch’io di stare molto attenti altrimenti si correrà il pericolo opposto di prendere alla lettera passi che non vanno presi alla lettera, come ad esempio l’errore cattolico romano circa la presenza reale di Gesù mediante la trasformazione di pane e vino in vero corpo e vero sangue di Cristo, interpretando “letteralmente” il passo in cui Gesù disse: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna” (Giovanni 6:54) …
Ritornando al Salmo 22:12,13 ho perciò motivo di credere che quei tori rappresentino satana e non degli uomini malvagi, e che siano stati la figura simbolica e allegorica del combattimento che Gesù dovette affrontare nel Getsemani, che cominciò prima con quel Suo essere divelto, e poi angosciato di tristezza mortale con l’agonia che dovette patire e che quindi anche i versetti 12 e 13 possano esser perfettamente collocabili nel Getsemani.
_______________________________________________________________________________
4° Motivo: Salmo 22:14 – Il Messia sarebbe stato come acqua che si sparge.
“Io son come acqua che si sparge…” (Salmo 22:14)
Veniamo adesso al verso 14 del Salmo 22 che fa parte anch’esso della sofferenza che profeticamente avrebbe dovuto sopportare il Messia e cioè che lui sarebbe stato: “come acqua che si sparge”.
Ora in tutto il Nuovo Testamento una sola volta leggiamo di un episodio con un’analogia simile, ed è proprio nel Getsemani, quando Gesù in agonia pregherà così intensamente che: “…il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra.” (Luca 22:44).
Già mi immagino gli oppositori contestarmi anche questo dicendo che è invece sulla croce, che Gesù sarà proprio come “acqua che si sparge”!
Il punto è che il paragone tra il sudore abbondante di Gesù nel Getsemani e quello di Gesù in croce, per il modo in cui è descritto così enfaticamente da Luca, va proprio a favore di quello nel Getsemani.
Invece riguardo alla croce ci fu già un’altra profezia a tal riguardo che è quella del Salmo 22:15, dove è scritto: “la lingua mi s´attacca al palato” (Salmo 22:15), adempiutasi perfettamente come scritto nel vangelo di Giovanni: “Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era già compiuta, affinché la Scrittura fosse adempiuta, disse: Ho sete.” (Giovanni 19:28).
Quindi se c’è un passo biblico che per la descrizione drammatica e dettagliata che ci restituisce di più l’idea del Messia che sarebbe stato: “come acqua che si sparge”, è proprio quello di Luca 22:41 nel Getsemani; perciò ho motivo di affermare che è proprio nel Getsemani che quest’altro versetto (Salmo 22 verso 14) ha maggior ragione d’esser collocato.
_______________________________________________________________________________
5° Motivo: Salmo 22:14 – Il Messia in agonia.
“…e tutte le mie ossa si sconnettono; il mio cuore è come la cera, si strugge in mezzo alle mie viscere.” (Salmo 22:14)
Una forte critica che posso aspettarmi riguardo la mia interpretazione è che questo passo non può che applicarsi a Gesù in croce, dove per la Sua posizione sacrificata coi chiodi conficcati nelle mani e nei piedi fosse del tutto ovvio che tutte le ossa del Messia si sconnettano, e difatti la constatazione è perfettamente giustificata e ben si applica, nessuno lo nega, alla crocifissione del Signore…
Il punto è questo fratelli, non dimentichiamoci però che anche nel Getsemani Gesù fu vicinissimo alla morte e che le Sue sofferenze furono intense. Infatti Gesù fu in agonia, secondo che sta scritto: “Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente…” (Luca 22:44).
Ora in tutto il Nuovo Testamento solo una volta leggiamo che Gesù fu in agonia ed è in Luca 22:44, proprio nel Getsemani…
La parola “agonia” è un termine greco che significa proprio: “periodo che precede la morte” (vedi: http://www.wordreference.com/definizione/agonia)
Ed anche : “Stadio terminale della vita” (vedi: http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/agonia.shtml)
Mentre su wikipedia c’è questo significato per la parola “agonia:
“Per agonia si intende di solito lo stato che precede la fine della vita di un essere vivente, nell’ambito medico è il momento dell’indebolirsi di funzioni vitali prima della morte di un individuo, in particolare l’energia dei muscoli, l’attività cerebrale e cardiaca. In senso simbolico indica angoscia o una condizione prossima alla fine.” (Da: http://it.wikipedia.org/wiki/Agonia)
Perciò le parole del Salmo 22:14 potrebbero benissimo applicarsi ANCHE all’agonia che il Messia avrebbe dovuto passare nel Getsemani. Non c’è nessuna contraddizione in questa mia interpretazione.
http://www.etimo.it/?term=agonia
Perchè dunque stupirsi se, quando Gesù prega dicendo: “Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà”. (Matteo 26:42); “Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi”. (Marco 14:36)
Lui chiedesse a Dio di salvarlo da QUELLA possibile morte?
Qui infatti troverebbe perfetto equilibrio e coerenza sia il passo di Ebrei 5:7 che dice:
“Nei giorni della sua carne, con grandi grida e lacrime, egli offrì preghiere e supplicazioni A COLUI CHE LO POTEVA SALVARE DALLA MORTE, e fu esaudito a motivo del suo TIMORE DI DIO.” (Ebrei 5:7 – Nuova Diodati)
Che il fatto che Gesù NON CHIEDESSE AFFATTO al Padre di non farlo morire in croce.
Ma anche la conferma di quel che Gesù disse in un’altra circostanza: “E Gesù, alzati gli occhi in alto, disse: Padre, ti ringrazio che m´hai esaudito. Io ben sapevo che tu MI ESAUDISCI SEMPRE” (Giovanni 11:41,42).
Non vedo quindi contraddizioni di sorta e nemmeno un mio tentativo di “forzare” o “adulterare”la Parola di Dio in merito, ma solo quello di riconoscere che effettivamente quel che patì il Signore fu qualcosa di molto più che una semplice sofferenza, ma bensì che Lui fu proprio in pericolo di vita visto che il temine “agonia” significa anche quello! E se non lo si vuole riconoscere significa fare bugiarda la Scrittura in ciò che essa afferma. Dio mi guardi dal fare altrettanto.
Considerando quindi l’agonia provata da Gesù nel Getsemani, anche il verso 14 del Salmo 22 puo benissimo riferirsi e perciò collocarsi profeticamente alla sofferenza che Gesù avrebbe dovuto passare nel Getsemani.
_______________________________________________________
Ho quasi terminato, non mi prolungherò ulteriormente. Le cose in cui credo e che ho dichiarate le ho TUTTE motivate con passi biblici precisi e dettagliati.
Non ho detto nulla senza il supporto delle Sacre Scritture, ben consapevole che esse sono una spada a doppio taglio, e che se dicessi menzogne la Bibbia stessa mi si ritorcerebbe contro, svergognandomi senza scampo.
Ero anche ben consapevole che sarei andato incontro non solo ad obiezioni di vario tipo, ma anche ad attacchi personali tipo quella che parlerei solo per “presunzione”, cercando gloria dagli uomini con la mia “presunta saccenza”.
Fratelli se cercassi gloria dagli uomini non avrei mai preso le posizioni da voi ben conosciute, di schierarmi con fratelli che con coraggio riprendono le opere infruttuose delle tenebre attirandosi perciò l’odio del mondo. Comunque Dio conosce ogni cosa e quindi mi affido unicamente a Lui e al Suo giusto giudizio riguardo i sentimenti e alle vere intenzioni che mi hanno spinto fino al presente.
Desidero anche dichiarare che nulla di ciò che ho affermato sia in questo articolo che in quello precedente, contraddice, sostituisce o annulla le dottrine fondamentali in cui credo che sono elencate al seguente link: “Quello che credo e insegno”.
Infine termino questo post con la speranza che il nome di Gesù sia sempre più onorato, glorificato ed adorato per il coraggio mostratoci nel Getsemani di rimanere fedele al Padre, nonostante la prova e la tentazione che Egli dovette affrontare per ognuno di noi a cui è stato dato di credere, avendo avuto come unico scopo di questi miei scritti non gia quello di turbare gli animi dei fratelli deboli discutendo con loro opinioni riguardo ad esempio “giorni o cibi”, ma solo quello di chiarire il mio personale punto di vista riguardo alcuni punti dottrinali che reputavo corretto esporre pubblicamente su questo sito web.
Non pretendo di dire d’aver la risposta su tutto, poichè certamente solo in cielo conoscerò tutto appieno, ma almeno che ciò in cui credo non mi faccia pensare continuamente che c’è qualcosa che non mi torna e non mi convince, per il fatto d’esser per me biblicamente incoerente o contraddittorio.
Ora nel libro del Profeta Daniele sta scritto: “…sigilla il libro sino al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà”. (Daniele 12:4)
Che cos’è quindi che avrebbe spinto quei “molti” (me compreso) a studiare CON CURA le sacre Scritture affinchè la nostra conoscenza aumenti, se non unicamente un semplice e giustificato desiderio di risposte vere e soprattutto BIBLICAMENTE COERENTI alle loro più che lecite domande? Per me questo è stato l’unico vero motivo…
Grazie siano perciò rese a Dio per il dono da Lui fattoci della Sua santa Parola .
“La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105)
Nicola Iannazzo
___________________________________________________________________________________