“E un tale gli disse: Signore, son pochi i salvati? Ed egli disse loro: Sforzatevi d’entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno d’entrare e non potranno. Da che il padron di casa si sarà alzato ed avrà serrata la porta, e voi, stando di fuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, aprici, egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d’onde voi siate. Allora comincerete a dire: Noi abbiam mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze! Ed egli dirà: Io vi dico che non so d’onde voi siate; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità.” (Luca 13:23,27)
“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entran per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano.” (Matteo 7:13,14)
L’Iddio che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, ha guidato i tuoi passi affinchè tu capitassi in questa pagina web e leggessi questo messaggio che ho scritto proprio per te che sei perduto e schiavo del peccato.
La vita non finisce con la morte, perché l’uomo ha all’interno del suo corpo un’anima immortale che sopravvive alla morte fisica. Dell’esistenza di questa anima immortale ne parlò pure Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ai suoi discepoli quando disse loro di non temere “coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima” (Matteo 10:28). Nota molto bene che Gesù ha detto che il corpo può essere ucciso, mentre l’anima no; per cui è ovvio che essa continua a vivere dopo la morte.
Se quindi fino ad ora hai pensato che con la morte finisce tutto, ti sei sbagliato grandemente.
( 76 minuti – scarica mp3 – messaggio del 11/11/2009)
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Qualche giorno fa, sul Blog di Giacinto Butindaro, commentai il post intitolato: “Spiriti seduttori all’opera nella ‘Chiesa Cristiana’ di Gallico”, dove potrete leggere il mio intervento al riguardo di due affermazioni a mio avviso antiscritturali da parte di Massimo Ripepi, nuovo pastore della “chiesa” di Gallico insieme ad altri suoi due collaboratori (al posto del defunto Gilberto Perri), contenute in un video che principalmente era di pubblico dominio e perciò visionabile o scaricabile senza bisogno di alcuna registrazione, ma che subito dopo è stato prontamente rimpiazzato con un video diverso pur mantenendone lo stesso link (fatto a mio avviso davvero biasimabile…).
Affermazioni quindi che, poiché di dominio pubblico e non reputandole appunto biblicamente corrette, mi sono accinto a fare.
Fratelli nel Signore, c’è un libro intitolato “La via che porta all’inferno”, che contiene un grosso errore dottrinale riguardante lo stato intermedio dei morti (nel libro ve ne sono anche altri di errori, ma verrà focalizzato questo in particolare) di cui potete ascoltare la confutazione audio del fratello Giacinto Butindaro.
Il libro, molto diffuso nelle librerie evangeliche, è scritto da David Pawson, ed è pubblicato da “verso la meta editrice” di catania. La prima edizione di questo libro in italia è uscita nel 1998.
David Pawson è un predicatore itinerante di nazionalità inglese, molto conosciuto in ambito evangelico, di estrazione battista, che è stato un tempo un ministro di culto della chiesa metodista ma poi è passato alla chiesa battista.
Ora, in questo libro, occorre naturalmente dirlo sin dall’inizio, David Pawson parla dell’esistenza dell’inferno, quindi di un luogo di tormento dove saranno tormentati per l’eternità gli empi, e in esso lui confuta coloro che parlano di “annientamento” dei peccatori.
Lui crede quindi che gli empi dopo il giorno del giudizio o comunque nel giorno del giudizio saranno presi e gettati anima e corpo nel fuoco eterno che lui chiama inferno.
Dunque di primo acchito parrebbe che sia tutto a posto, ma non è cosi…
In questo libro infatti c’è un grosso errore di David Pawson che concerne lo stato intermedio dei morti per gli empi, cioè per i peccatori che muoiono nei loro peccati.
Ora fermo restando che quando lui usa il termine “inferno” si riferisce al luogo di tormento dove andranno per l’eternità gli empi a partire dalla risurrezione, lui dice queste parole alla pagina 40 di questo libro:
“L’inferno dunque appartiene al futuro, non al presente. Ancora nessuno si trova li, nemmeno il diavolo (se lo fosse non potrebbe avere più influenza sulla terra). Abbiamo risposto alla domanda: quando avrà inizio l’inferno? Nel giorno del giudizio. Quando finirà? Finirà mai? Questa è la questione cruciale che esamineremo adesso.”
E in effetti dopo lui risponde dicendo che non finirà mai.
Ora l’errore che viene confutato a David Pawson è questo. Lui ritiene che per quanto riguarda lo stato intermedio degli empi che muoiono nei loro peccati la Scrittura non ci da abbastanza, diciamo, nozioni o conferme per dire che vanno in un luogo di tormento con fiamme di fuoco.
Giacinto Butindaro dimostra invece che la Scrittura ci mostra in maniera incontrovertibile che i peccatori, immediatamente dopo la morte, vanno con la loro anima in un luogo di tormento, chiamato Ades, dove vi rimarranno in maniera cosciente fino alla resurrezione, quando saranno gettati anima e corpo in un altro luogo di tormento chiamato Geenna o stagno ardente di fuoco e di zolfo dove saranno tormentati per l’eternità.
Consiglio quindi l’ascolto della confutazione audio per vedere se, alla luce delle Sacre Scritture, le cose dette da David Pawson, stanno davvero così…