Nella parabola del seminatore raccontata da Gesù leggiamo a proposito di una parte della semenza:
“E un’altra cadde ne’ luoghi rocciosi ove non avea molta terra; e subito spuntò, perché non avea terreno profondo; ma, levatosi il sole, fu riarsa; e perché non avea radice, si seccò” (Matteo 13:5-6),
e la spiegazione data da Gesù a queste sue parole è la seguente:
“E quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando hanno udito la Parola, la ricevono con allegrezza; ma costoro non hanno radice, credono per un tempo, e quando viene la prova, si traggono indietro” (Luca 8:13).
Ora, ci sono taluni – sono coloro che sostengono la falsa dottrina ‘una volta salvati, sempre salvati’ che sulle seguenti parole di Gesù: “credono per un tempo” dicono che in realtà costoro che si traggono indietro non avevano realmente creduto, e quindi non erano veramente salvati. Ovviamente questo lo dicono per avvalorare la loro tesi che quelli di cui si dice che hanno perso la salvezza in realtà non l’avevano mai ricevuta.
Ma stanno così le cose come dicono costoro? No, affatto. E ve lo dimostro.
In seno a molte Chiese Evangeliche viene insegnata la seguente dottrina: che chi ha creduto nel Signore non corre in alcun modo il rischio o il pericolo di andare in perdizione; in altre parole la dottrina che esclude possa esserci la possibilità che un credente dopo avere creduto per un certo tempo rinneghi la fede e vada così in perdizione. Tra le Chiese che la insegnano ci sono le chiese Battiste, le Chiese Riformate, le Chiese Valdesi, le Chiese Presbiteriane, e le Chiese dei Fratelli. Ecco alcune dichiarazioni a tale proposito: citerò prima dichiarazioni di singoli credenti e poi alcuni articoli di fede di alcune famose confessioni di fede. Renè Pache, che è stato direttore della Scuola Biblica Emmaus di Ginevra, i cui libri tradotti anche in Italiano sono molto apprezzati anche in seno alle Chiese dei Fratelli, ha scritto: