● Il mondo perisce … ma anche parte del popolo di Dio!
Questo è un popolo ribelle che vuol sentire parlare di cose piacevoli
(92 minuti – mp3)
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Quante volte ci sono state dette queste parole:
‘C’è un mondo che perisce e voi trovate il tempo per confutare tante chiese, tanti pastori, tante situazioni strane, e così via?’ ‘Ma pensate piuttosto a predicare il Vangelo al mondo!’
Ora, a parte il fatto che noi facciamo pure questo, cioè predichiamo il Vangelo ai peccatori; io vorrei dire a costoro che qui non c’è solo il mondo che perisce, ma anche parte del popolo di Dio, e come dice Dio tramite il profeta Osea “perisce per mancanza di conoscenza” (Osea 4:6)!
C’è una parte del popolo di Dio infatti che non sa discernere il sacro dal profano, la verità dalla menzogna, il vero dal falso, e per questa ragione si corrompe dietro le mondane concupiscenze, professa dottrine false, e compie pratiche antibibliche di ogni genere, e corre dietro ad impostori di ogni genere di cui sono rimasti preda. E quindi pur dicendosi vivi, sono morti.
Dinnanzi a questa situazione, che è davanti agli occhi di tutti, come mai non c’è la medesima preoccupazione che c’è per quelli del mondo che periscono?
Come mai quegli stessi credenti che dicono quelle cose sulle persone del mondo, poi non dicono niente a proposito del popolo di Dio che perisce per mancanza di conoscenza?
Eppure Dio non vuole che il suo popolo perisca per mancanza di conoscenza! La risposta è che le stesse persone che ci dicono quelle cose sono ignoranti e corrotte.
Ecco spiegato dunque perché questi che pare si preoccupino così tanto per il mondo che perisce, poi non si preoccupano affatto della Chiesa che perisce, perché loro stessi stanno perendo per mancanza di conoscenza. Sono morti, ma non se ne rendono conto; sono ciechi, ma pensano di vederci.
I messaggi dei pastori che periscono assieme al gregge sono messaggi che lusingano il popolo di Dio, che gli fanno credere che in mezzo a loro c’è in atto un risveglio, quando in effetti c’è un risveglio di eresie, c’è un risveglio di mondanità impressionante, un risveglio di carnalità dilagante, c’è un risveglio di grande confusione. Se infatti ci fosse un vero risveglio, ci sarebbe un ritorno ad una vita santa, giusta, e pia, ma ciò non si vede. Se ci fosse un vero risveglio, il popolo di Dio sarebbe spinto ad attaccarsi alla Parola di Dio, ma qui invece si allontana da essa sempre di più. Se ci fosse un vero risveglio, il popolo prenderebbe piacere nel crescere nella conoscenza, mentre invece ha in avversione la conoscenza. Se ci fosse un vero risveglio, il popolo si santificherebbe e quindi si purificherebbe da contaminazioni spirituali e carnali, ma qui invece c’è da parte loro la ricerca della contaminazione. Se ci fosse un vero risveglio, smetterebbero di conformarsi al presente secolo malvagio, invece fanno di tutto per assomigliare sempre più al mondo. Se ci fosse un vero risveglio, si sentirebbero attirati a coloro che esortano il popolo a santificarsi, ma invece li sprezzano e li calunniano.
Dunque, nella stessa maniera che il mondo ha bisogno che gli si annunci il Vangelo della grazia di Dio, così in questi ultimi termini dei tempi c’è una gran parte del popolo di Dio a cui bisogna suonare la tromba per farlo rientrare in sé, e riconoscere la verità, affinché abbandoni la mondanità, la perversità, la malvagità, e la menzogna, e torni a camminare sui sentieri diritti.
E questo lo si può fare solo confutando le menzogne, e riprovando le opere infruttuose delle tenebre.
Chi ha orecchi da udire, oda.
Di Giacinto Butindaro
Tratto da: Il mondo perisce … ma anche parte del popolo di Dio
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