● Alcune domande sulla messa e sull’ostia, per cattolici di buona volontà…

Contro la Messa…
(75 minuti – scarica mp3)
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LA MESSA
Puoi provare con la Bibbia:
1) Che Gesù Cristo abbia istituito la messa e non la semplice Santa Cena seguita degli Evangelici?
2) Che Gesù e gli Apostoli dicessero la messa?
3) Che la messa sia un sacrificio e la ripetizione, giornaliera del sacrificio di Cristo sulla croce?
(Leggi Ebrei 9:25-28; 10:10-18).
4) Che la messa sia identica alla Santa Cena?
(Leggi 1 Corinzi 11:23-29).
5) Che sia peccato mortale il non andare a messa tutte le domeniche ed altre feste comandate?
6) Che la messa debba essere detta privatamente in latino; cioè in una lingua non compresa dal popolo e pubblicamente parte in latino e parte nella lingua del popolo? (Leggi 1 Corinzi 14:9-19).
7) Che la messa possa esser detta dietro compenso in danaro ed a tariffe stabilite? (Leggi Matteo 10:8).
8 ) Che la messa possa essere detta a beneficio dei vivi cioè per coloro che pagano per farla dire, onde ottenere i divini favori, il perdono dei peccatì e il paradiso dopo morti?
9) Che la messa altresì possa dare riposo o suffragio alle anime dei morti che si suppongono tormentate nelle fiamme del Purgatorio? (Leggi Luca 23: 43).
NOTA SULLA MESSA – Vi è seria obiezione alla dottrina della messa come è definita dal Concilio di Costanza (1415) e dal Concilio di Trento (1546). Il culto nella Chiesa primitiva consisteva in preghiere, lettura delle scritture, spiegazione del Vangelo e celebrazione della Cena del Signore.
La pretesa che la messa sia «la ripetizione del sacrificio di Cristo sul Calvario, mediante la quale Cristo discende dal cielo nell’ostia, è crocifisso di nuovo e poi mangiato vivo dal prete ogni giorno » è ripugnante al senso comune, e contrario all’insegnamento della Bibbia.
L’unico «mistero» è questo: che vi siano ancora delle persone che ci credono.
L’OSTIA
Puoi provare con la Bibbia:
10) Che quando Gesù istituì la Santa Cena, Egli si sia servito dell’ostia e non del pane e del vino? (Leggi Matteo 26:26-28).
11) Che l’ostia nelle mani del prete diventi il corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo? (Leggi 1 Corinzi 11:26).
12) Che il Cristo vivente, essendo tutto intero nell’ostia, possa essere mangiato, chiuso a chiave nel tabernacolo, o portato dovunque il prete voglia?
13) Che l’ostia consacrata, anche se divisa in mille pezzi, contenga in ciascuna particola l’intero Gesù Cristo vivente?
14) Che nell’amministrazione della Comunione ai fedeli, debba essere usata solo l’ostia, e non il pane e il vino come usarono Gesù e gli Apostoli? (Leggi 1 Corinzi 11:23-29).
15) Che solo il prete possa comunicarsi con l’ostia e il vino, e che il popolo debba contentarsi della sola ostia, salvo alcune eccezioni? (Leggi Matteo 26:27).
16) Che la messa debba esser celebrata entro certe ore fisse, e che occorra esser digiuni secondo le norme attuali prima della Comunione? (Leggi Matteo 26:20-28; 1 Corinzi 11:20-34; Atti 20:7).
NOTA SULL’OSTIA E SULLA COMUNIONE – La istituzione della Santa Cena non poteva essere più semplice e chiara. (Vedi 1 Corinzi 11:23-29). Gesù Cristo usò il pane e il vino per rappresentare il Suo Corpo e il Suo Sangue. Ogni comunicante doveva ricevere la Comunione con ambedue le specie, e sempre come ricordo della passione e morte di Cristo. Per secoli la Comunione fu data nella Chiesa in ambedue le specie, anche dalla Chiesa Romana; così è data tutt’oggi dalla Chiesa Ortodossa Greca. Sulla Chiesa Romana dunque grava la colpa e il sacrilegio di avere mutilato ed alterato il sacramento della Santa Cena, e di aver negato il calice al popolo fin dall’anno 1415.
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Tratto da: “LE CENTO DOMANDE…” Autori: Lorenzo Palmieri e Stefano Testa “…sono basate su un trattato originale intitolato «Dottrine Cattoliche alla prova» scritto dal pastore evangelico Lorenzo Palmieri, di Avellino, originariamente prete cattolico. Presentando l’opuscolo al pubblico, il pastore Palmieri si dichiarò disposto a rientrare nella Chiesa Romana, insieme con i suoi convertiti, se qualcuno avesse fornito la prova biblica della falsità delle sue osservazioni. Tale prova non è mai stata fornita. Amplificato dal pastore Stefano Testa, questo libretto ha avuto fin ora 22 edizioni in inglese e 19 in italiano.”
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Contro l’adorazione dell’ostia
L’eresia della transustanziazione (che dice che l’ostia che viene usata nella comunione, nelle mani del prete, diventa il corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo) ha dato luogo all’introduzione della dottrina che dice che l’ostia é degna di essere adorata.
L’adorazione dell’ostia fu introdotta da Onorio III nel 1220, e fu confermata dal concilio di Trento nel 1551 con queste parole: ‘Non vi è, dunque, alcun dubbio che tutti i fedeli cristiani secondo l’uso sempre ritenuto nella chiesa cattolica, debbano rendere a questo santissimo sacramento nella loro venerazione il culto di latria, dovuto al vero Dio’ (Concilio di Trento, Sess. XIII, cap. V), e così i teologi cattolici insegnano al popolo che l’Eucarestia si conserva nei luoghi di culto [13] della chiesa cattolica perché i fedeli l’adorino. Le conseguenze? Ci sono milioni di persone nel mondo che si inginocchiano davanti all’ostia e l’adorano credendo che essa sia Gesù Cristo stesso e perciò Dio.
Anche per difendere il dogma dell’adorazione dell’ostia il concilio di Trento ha lanciato il suo ennesimo anatema contro coloro che non l’accettano.
Eccolo: ‘Se qualcuno dirà che nel santo sacramento dell’eucarestia Cristo, unigenito figlio di Dio, non debba essere adorato con culto di latria, anche esterno; e, quindi, che non debba neppure essere venerato con qualche particolare festività; ed essere portato solennemente nelle processioni, secondo il lodevole ed universale rito e consuetudine della santa chiesa; o che non debba essere esposto alla pubblica venerazione del popolo, perché sia adorato; e che i suoi adoratori sono degli idolatri, sia anatema’ (Concilio di Trento, Sess. XIII, can. 6).
La Scrittura non insegna affatto che noi dobbiamo adorare il pane che rompiamo alla cena del Signore; esso è pane e quindi non è degno di essere adorato.
Gesù disse: “Iddio é spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giov. 4:24).
Anche Gesù è degno di essere adorato perché Dio dice: “Tutti gli angeli di Dio l’adorino” (Ebr. 1:6) ma anche Lui va adorato in ispirito e verità come il Padre suo.
Che cosa costituisce quindi l’adorazione dell’ostia? L’adorazione dell’ostia non è altro che una delle tante forme di idolatria che é presente in questa pseudochiesa e che la curia romana ordina di perpetrare a danno di milioni di anime nel mondo.
Giacinto Butindaro
Tratto da: http://sanadottrina.wordpress.com/2010/04/11/contro-ladorazione-dellostia/
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