● Confutazione riguardo il presunto dubbio di Giovanni Battista sulla messianicità di Gesù Cristo
Attenzione, pericolo di morte! Le ADI affermano che il dubbio non è peccato
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Giovanni Battista: Una canna dimenata dal vento? Assolutamente no!
Fratelli nel Signore, da tempo avevo in cuore di confutare un falso insegnamento che è diffusissimo in molti movimenti evangelici, il quale afferma che Giovanni il Battista ebbe dei dubbi al riguardo di Gesù Cristo non essendo egli certo se fosse veramente Lui il Cristo, cioè il Messia atteso dagli ebrei e annunciato dai profeti.
Costoro giungono a questa conclusione leggendo il seguente passo dalla Sacra Scrittura:
“Or Giovanni, avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro?” (Matteo 11:2,3)
Citerò come esempio alcune affermazioni pubbliche tratte liberamente dal sito web di una chiesa ADI, più precisamente la comunità ADI di via Nc1, 13 a Palermo:
Inizio citazione (il neretto è mio):
“… Non c’è persona che nella sua vita non sia stata assalita qualche volta dal dubbio. Anche coloro che in genere sono sicuri di sè si trovano ad essere perplessi sulle scelte fatte, sui fatti della vita, sulle relazioni con le persone, ecc. Pure il cristiano sperimenta il travaglio del dubbio. Non parlo del chiedersi il perchè delle cose o del desiderare di conoscere ciò che è avvolto nel mistero, ma di qualcosa di più subdolo e più sottile ed infinitamente più lacerante perchè mette in discussione i fondamenti stessi della propria fede.
Il dubbio assale la mente: si può dubitare della realtà della propria salvezza spirituale, della concretezza delle proprie eseprienze di fede, dell’amore o dell’onnipotenza di Dio, dell’aldilà, perfino dell’esistenza stessa di Dio.
In genere il credente vive da solo questo tormento, perchè ha vergogna di confidare i propri dubbi a qualcuno. E’ scritto che la fede è dimostrazione di realtà che non si vedono, e dunque dubitare di qualcosa non è in contrasto con la propria professione di fede? Non è una incoerenza? E così si resta soli con i propri dubbi.
La prima cosa che conviene fare è notare come nella Bibbia siano riportati tanti casi di uomini di Dio che hanno dovuto fare i conti col dubbio: questo incoraggerà ognuno a sentirsi meno solo e soprattutto a non sentirsi colpevolizzato.
Giovanni Battista, tenuto in carcere da Erode, dubitò della messianità di Gesù Cristo e quindi, indirettamente, anche della sua stessa missione di profeta del Regno di Dio in arrivo e mandò a chiedere a Gesù: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” (Matt. 11:3) …
Il dubbio viene dal diavolo. In Genesi 3 leggiamo che quando i nostri progenitori si trovavano in una condizione di pace ed armonia perfette, il diavolo riuscì ad instillare nella mente di Adamo ed Eva il dubbio sulla bontà e generosità di Dio, modificando il senso del comandamento e delle affermazioni divine. Se Satana riuscì a far dubitare i primi esseri umani che pure godevano di privilegi da noi non sperimentati, quanto più facile sarà far cadere nel dubbio un cristiano che attraversa un momento difficile? Perchè il dubbio in genere si presenta quando si attraversano momenti difficili: è nella debolezza che nasce dalla difficoltà che è più facile per il nemico dell’uomo incunearsi per svolgere la sua azione malefica.
Come vincere il dubbio. Intanto bisogna avere ben chiaro che il dubbio non è peccato: è una tentazione del diavolo. Come tutte le tentazioni va vinto con l’aiuto e la forza di Dio. Come tutte le tentazioni, non deve essere “alimentato”, ma contrastato: “Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giac. 4:7). L’autore del già citato Salmo 73 dichiarò di avere superato i suoi dubbi quando entrò “nel santuario di Dio”, cioè alla presenza di Dio. Se si è attanagliati dal dubbio, è il caso di intensificare la propria comunione col Signore: i dubbi non si risolvono allontanandosi da Dio, ma piuttosto avvicinandosi a Lui.
Può essere utile parlare dei propri dubbi, come Giovanni Battista, e non tenrli chiusi dentro di sè, lasciando che agiscano come un tarlo che rode il cuore. Il confronto con gli altri può portare a scoprire che anche altri hanno sofferto dello stesso male, può portare a beneficiare delle esperienze altrui, può portare a trovare aiuto nella preghiera.
Se hai qualche dubbio nel cuore, abbi comunque questa certezza: il Signore ti vuole bene e ti aiuterà a venire fuori da ogni travaglio, se lo cerchi con sempliicità e con fede…”.
Fine citazione tratta dal sito: http://www.adipa-noce.it/approfondimenti-biblici/37-aiuto-spirituale/55-dubbio-interiore.html
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Giovanni Battista dubitò della messianicità di Gesù e il dubbio non è peccato?!!
Giovanni Battista quindi, secondo questi fratelli delle ADI (ma non soltanto per loro poichè che Giovanni dubitasse viene insegnato dalla stragrande maggioranza delle chiese evangeliche …), “…dubitò della messianicità di Gesù Cristo” , e “…indirettamente della sua stessa missione di profeta del Regno di Dio in arrivo”.
E come se tutto ciò non bastasse costoro associano il tutto affermando: “…bisogna aver ben chiaro che il dubbio non è peccato… “.
Ma stanno proprio così le cose?
Io non sono d’accordo, e con l’aiuto di Dio cercherò di esporre i motivi per cui secondo le Scritture tutto ciò non è possibile, mostrando Matteo 11:2,3 da un aspetto diverso di quello dei sostenitori di questo falso insegnamento, cercando così di restituire a Giovanni Battista quella dignità che gli è stata ingiustamente sottratta.
Prima però occorre approfondire meglio la figura di Giovanni Battista.
Chi era Giovanni Battista
Giovanni Battista era figlio del sacerdote Zaccaria, della muta di Abia; e sua madre era una delle figlie di Aronne e si chiamava Elisabetta (Luca 1:5). Elisabetta era cugina di Maria, la madre di Gesù che concepì il Figlio di Dio circa sei mesi dopo Elisabetta.
Giovanni fu un uomo eccezionale in quanto fu annunziato ancora prima della sua nascita dall’angelo Gabriele a suo padre Zaccaria, con queste parole:
“ …egli sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, e convertirà molti dei figliuoli d´Israele al Signore Iddio loro; ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia, per volgere i cuori dei padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza dei giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto.” (Luca 1:15,17).
Iddio profetizzò di lui, attraverso il profeta Malachia, sia nel passo dove leggiamo:
“Ecco, io vi mando il mio messaggero: egli preparerà la via davanti a me. E subito il Signore, che voi cercate, l’Angelo del patto, che voi bramate, entrerà nel suo tempio” (Malachia 3:1);
…che nel passo che concludeva il libro dello stesso profeta Malachia:
“Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell´Eterno, giorno grande e spaventevole. Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore dei figliuoli verso i padri, ond´io, venendo, non abbia a colpire il paese di sterminio.” (Malachia 4:5).
Che Giovanni Battista fosse l’“Elia” di cui parlò Malachia (ma non però il profeta Elia che non vide la morte di 2° Re 2:11 e che apparve sul monte della trasfigurazione in Matteo 17:3,4), lo possiamo vedere chiaramente dai seguenti passi:
- Era già stato chiarito dall’angelo Gabriele a Zaccaria quando gli disse che suo figlio sarebbe venuto: “…con lo spirito e la potenza di Elia” (Luca 1:7)
- Lo confermò Gesù nel vangelo di Matteo: “… i discepoli gli domandarono: Perché dunque dicono gli scribi che prima deve venir Elia? ed egli, rispondendo, disse loro: Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto, e non l´hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto; così anche il Figliuol dell´uomo ha da patire da loro. Allora i discepoli intesero ch´era di Giovanni Battista ch´egli aveva loro parlato.“ (Matteo 17:10,13)
- E ancora:“…tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è l’Elia che doveva venire.” (Matteo 11:14).
Giovanni Battista era anche profeta, secondo le stesse parole di suo padre Zaccaria e di Gesù:
- “Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? … un profeta? Sì, vi dico e uno più che profeta. Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto, che preparerà la via dinanzi a te.” (Matteo 11:7,10)
- Zaccaria, suo padre, che era sacerdote, profetizzò infatti su lui dicendogli: “E tu, piccol fanciullo, sarai chiamato profeta dell´Altissimo perché andrai davanti alla faccia del Signore per preparar le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante la remissione de´ loro peccati, dovuta alle viscere di misericordia del nostro Dio, per le quali l´Aurora dall´alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre ed in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace” (Luca 1:76,79).
Ma Giovanni Battista fu molto di più…
Ascoltate infatti, cosa disse ancora di lui il Signore Gesù:
- “In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Giovanni Battista; però, il minimo nel regno dei cieli è maggiore di lui.” (Matteo 11:11)
Perciò per Gesù, Giovanni Battista era più grande dei Patriarchi, più grande di Mosè, più grande dei Profeti antichi, anche se il minimo nel Regno dei cieli è maggiore di lui (quale onore perciò per i credenti in Cristo far parte della Sua Chiesa!).
Già alla sua nascita i parenti e i vicini potevano dire di lui:
- “Che sarà mai questo bambino?” Perché la mano del Signore era con lui.” (Luca 1:66)
Perfino nel seno di sua madre Elisabetta, Giovanni, ripieno di Spirito Santo, giubilò alla voce di colei che avrebbe dato alla luce il Messia:
- “In que´ giorni Maria si levò e se ne andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. E avvenne che come Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, e a gran voce esclamò:… ecco, non appena la voce del tuo saluto m´è giunta agli orecchi, il bambino m´è per giubilo balzato nel seno.” (Luca 1:39,44)
Giovanni fu quindi preparato da Dio nell’anonimato, fino al giorno della sua apparizione pubblica:
- “Or il bambino cresceva e si fortificava in ispirito; e stette ne´ deserti fino al giorno in cui dovea manifestarsi ad Israele.” (Luca 1:80)
Giovanni Battista, un uomo grandemente onorato da Dio!
Giovanni Battista dunque, era il precursore del Messia annunciato da Malachia come Suo Messaggero (Malachia 3:1), ed era anche l’Elia annunciato dallo stesso profeta (Malachia 5:4; Matteo 17:10,13; Matteo 11:14), poiché ne avrebbe ricalcato sia lo stesso spirito che la potenza.
Giovanni era lui stesso un profeta (Luca 1:76; Matteo 11:9).
Un uomo perciò grandemente e immensamente onorato dal Signore Iddio Onnipotente, per essere stato scelto, annunciato e preparato per essere il precursore della prima venuta di Gesù sulla terra. Vediamo quindi in cosa consisteva il “preparare” la via al Signore:
- “Or nell´anno decimoquinto dell´impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell´Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell´Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiàfa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figliuol di Zaccaria, nel deserto. Ed egli andò per tutta la contrada d´intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per la remissione de´ peccati, secondo che è scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: V´è una voce d´uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata ed ogni monte ed ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose saran fatte diritte e le scabre saranno appianate; ed ogni carne vedrà la salvezza di Dio. Giovanni dunque diceva alle turbe che uscivano per esser battezzate da lui: Razza di vipere, chi v´ha mostrato a fuggir dall´ira a venire? Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e non vi mettete a dire in voi stessi: Noi abbiamo Abramo per padre! Perché vi dico che Iddio può da queste pietre far sorgere dei figliuoli ad Abramo. E ormai è anche posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, vien tagliato e gittato nel fuoco. E le turbe lo interrogavano, dicendo: E allora, che dobbiam fare? Ed egli rispondeva loro: Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto. Or vennero anche dei pubblicani per esser battezzati, e gli dissero: Maestro, che dobbiam fare? Ed egli rispose loro: Non riscotete nulla di più di quello che v´è ordinato. Lo interrogaron pure de´ soldati, dicendo: E noi, che dobbiam fare? Ed egli a loro: Non fate estorsioni, né opprimete alcuno con false denunzie e contentatevi della vostra paga. Or stando il popolo in aspettazione e domandandosi tutti in cuor loro riguardo a Giovanni se talora non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose, dicendo a tutti: Ben vi battezzo io con acqua; ma vien colui che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. Egli ha in mano il suo ventilabro per nettare interamente l´aia sua, e raccogliere il grano nel suo granaio; ma quant´è alla pula la brucerà con fuoco inestinguibile. Così, con molte e varie esortazioni, evangelizzava il popolo.” (Luca 3:1,18)
Da questo possiamo perciò capire perché fu chiamato “Battista”, e cioè dal fatto che egli predicava un battesimo di ravvedimento secondo quanto leggiamo in Luca 3:3.
Nel primo capitolo del vangelo di Giovanni possiamo leggere altri particolari sulla figura di Giovanni Battista e conoscere così altri importanti dettagli su di lui:
- “Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce. La vera luce che illumina ogni uomo, era per venire nel mondo.” (Giovanni 1:6,9)
- “E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell´Unigenito venuto da presso al Padre. Giovanni gli ha resa testimonianza ed ha esclamato, dicendo: Era di questo che io dicevo: Colui che vien dietro a me mi ha preceduto, perché era prima di me.” (Giovanni 1:14,15)
- “E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei mandarono da Gerusalemme de´ sacerdoti e dei leviti per domandargli: Tu chi sei? Ed egli lo confessò e non lo negò; lo confessò dicendo: Io non sono il Cristo. Ed essi gli domandarono: Che dunque? Sei Elia? Ed egli rispose: Non lo sono. Sei tu il profeta? Ed egli rispose: No. Essi dunque gli dissero: Chi sei? affinché diamo una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che dici tu di te stesso?(notate con che sapienza e sottigliezza Giovanni si attenne strettamente alla Parola di Dio) Egli disse: Io son la voce d´uno che grida nel deserto: Addirizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia. Or quelli ch´erano stati mandati a lui erano de´ Farisei: e gli domandarono: Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro, dicendo: Io battezzo con acqua; nel mezzo di voi è presente uno che voi non conoscete, colui che viene dietro a me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio de´ calzari. Queste cose avvennero in Betania al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva a lui, e disse: Ecco l´Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questi è colui del quale dicevo: Dietro a me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me. E io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato ad Israele, son io venuto a battezzar con acqua. E Giovanni rese la sua testimonianza, dicendo: Ho veduto lo Spirito scendere dal cielo a guisa di colomba, e fermarsi su di lui. E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figliuol di Dio. Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due de´ suoi discepoli; e avendo fissato lo sguardo su Gesù che stava passando, disse: Ecco l´Agnello di Dio! E i suoi due discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù.” (Giovanni 1:19,37)
Gia prima d’esser imprigionato, Giovanni dovette far comprendere ai suoi discepoli che il suo compito era finito ed iniziava quello del Signore. Leggiamo così nel vangelo di Giovanni:
- “Dopo queste cose, Gesù venne coi suoi discepoli nelle campagne della Giudea; quivi si trattenne con loro, e battezzava. Or anche Giovanni stava battezzando a Enon, presso Salim, perché c´era là molt´acqua; e la gente veniva a farsi battezzare. Poiché Giovanni non era ancora stato messo in prigione. Nacque dunque una discussione fra i discepoli di Giovanni e un Giudeo intorno alla purificazione. E vennero a Giovanni e gli dissero: Maestro, colui che era con te di là dal Giordano, e al quale tu rendesti testimonianza, eccolo che battezza, e tutti vanno a lui. Giovanni rispose dicendo: L´uomo non può ricever cosa alcuna, se non gli è data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Io non sono il Cristo; ma son mandato davanti a lui. Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l´amico dello sposo, che è presente e l´ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; questa allegrezza che è la mia è perciò completa. Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca. Colui che vien dall´alto è sopra tutti; colui che vien dalla terra è della terra e parla com´essendo della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti. Egli rende testimonianza di quel che ha veduto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza. Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è verace. Poiché colui che Dio ha mandato, proferisce le parole di Dio; perché Dio non gli dà lo Spirito con misura. Il Padre ama il Figliuolo, e gli ha dato ogni cosa in mano. Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l´ira di Dio resta sopra lui.” (Giovanni 3:22,36)
Sta iniziando il ministerio di Gesù e la figura ed il ruolo di Giovanni deve cessare. Da li a poco, come profetizzato da Malachia, Gesù entrerà nel tempio di Gerusalemme (Malachia 3:1; Giovanni 2:13,16).
La grande sapienza ed umiltà di Giovanni Battista
Torniamo però al vangelo di Giovanni, per notare la sapienza e l’umiltà di quest’uomo, quando dei sacerdoti e dei leviti mandati dai giudei a Giovanni gli posero delle domande molto precise in cui, nonostante abbiamo letto innanzi che Giovanni fosse sia l’Elia predetto che un profeta, egli nega d’essere entrambi, il che apparentemente può sembrare strano, addirittura che contraddica perfino la testimonianza che rese poi Gesù Cristo su di lui!
Come si spiega allora? Giovanni mentì?
Leggiamo infatti:
“Tu chi sei? Ed egli lo confessò e non lo negò; lo confessò dicendo: Io non sono il Cristo. Ed essi gli domandarono: Che dunque? Sei Elia? Ed egli rispose: Non lo sono.” (Giovanni 1:21)
In effetti lui non mentì affatto, poiché il suo nome era Giovanni e non “Elia”!
Ma poi loro continuarono: “Sei tu il profeta? Ed egli rispose: No.” ( Giovanni 1:21)
Ma lui pur essendo un profeta, non mentì nemmeno in quella circostanza, poiché lui non era “Il Profeta” a cui alludevano costoro, cioè quello annunciato da Mose nel libro del Deuteronomio, che avrebbe dovuto venire secondo che era scritto:
“L´Eterno, il tuo Dio, ti susciterà un profeta come me, in mezzo a te, d´infra i tuoi fratelli; a quello darete ascolto! Avrai così per l´appunto quello che chiedesti all´Eterno, al tuo Dio, in Horeb, il giorno della raunanza, quando dicesti: “Ch´io non oda più la voce dell´Eterno, dell´Iddio mio, e non vegga più questo gran fuoco, ond´io non muoia”. E l´Eterno mi disse: “Quello che han detto, sta bene; io susciterò loro un profeta come te, di mezzo ai loro fratelli, e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. E avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole ch´egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto.” (Deuteronomio 18:15,18)
Sarebbe stato diverso se invece gli avessero chiesto: “Sei tu “un” profeta?”, anziché “Sei tu “il” profeta?”.
Perciò Giovanni Battista non mentì affatto, ma mostrò piuttosto una sapienza eccezionale accompagnata da un umiltà altrettanto encomiabile in quanto lui era intento, non a sbandierare il suo ministerio o a raccomandare se stesso, ma a compiere unicamente ciò per cui era nato: “preparare una via davanti al Signore” (Malachia 3:1)
In quanto al suo ministerio di profeta ed al fatto che lui fosse davvero l’Elia che doveva venire, abbiamo visto infatti che Gesù stesso confermò poi che Giovanni fosse entrambi quando testimoniò di lui.
E il “dubbio” di Giovanni Battista?
Veniamo quindi al cosiddetto “dubbio” di Giovanni, di cui non solo i fratelli delle ADI, ma moltissimi credenti di ogni denominazione, reputano che fu colto in un momento di debolezza, quando si trovava in prigione postovi da Erode. Prima però vediamo come si svolsero gli eventi per cui Giovanni fu imprigionato e successivamente decapitato.
Nel vangelo di Marco leggiamo:
- “Ora il re Erode udì parlar di Gesù (ché la sua rinomanza s´era sparsa), e diceva: Giovanni Battista è risuscitato dai morti; ed è per questo che agiscono in lui le potenze miracolose. Altri invece dicevano: E´ Elia! Ed altri: E´ un profeta come quelli di una volta. Ma Erode, udito ciò, diceva: Quel Giovanni ch´io ho fatto decapitare, è lui che è risuscitato! Poiché esso Erode avea fatto arrestare Giovanni e l´avea fatto incatenare in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello, ch´egli, Erode, avea sposata. Giovanni infatti gli diceva: E´ non t´è lecito di tener la moglie di tuo fratello! Ed Erodiada gli serbava rancore e bramava di farlo morire, ma non poteva; perché Erode avea soggezione di Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e lo proteggeva; dopo averlo udito era molto perplesso, e l´ascoltava volentieri. Ma venuto un giorno opportuno che Erode, nel suo natalizio, fece un convito ai grandi della sua corte, ai capitani ad ai primi della Galilea, la figliuola della stessa Erodiada, essendo entrata, ballò e piacque ad Erode ed ai commensali. E il re disse alla fanciulla: Chiedimi quello che vuoi e te lo darò. E le giurò: Ti darò quel che mi chiederai; fin la metà del mio regno. Costei, uscita, domandò a sua madre: Che chiederò? E quella le disse: La testa di Giovanni Battista. E rientrata subito frettolosamente dal re, gli fece così la domanda: Voglio che sul momento tu mi dia in un piatto la testa di Giovanni Battista. Il re ne fu grandemente attristato; ma a motivo de´ giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no; e mandò subito una guardia con l´ordine di portargli la testa di lui. E quegli andò, lo decapitò nella prigione, e ne portò la testa in un piatto, e la dette alla fanciulla, e la fanciulla la dette a sua madre. I discepoli di Giovanni, udita la cosa, andarono a prendere il suo corpo e lo deposero in un sepolcro.” (Marco 6:14,29)
Giovanni si trovava in prigione quindi, a motivo del fatto che riprese Erode quando gli disse che non gli era lecito sposarsi la moglie del fratello Filippo trovandosi perciò il re in un rapporto di adulterio.
E nella prigione lui passo del tempo, prima d’esser decapitato…
Quanto tempo? Non si sa con precisione, ma mentre lui era in prigione la fama di Gesù cresceva, e i discepoli di Giovanni Battista avrebbero dovuto comprendere che dovevano staccarsi da lui e cominciare a seguire il Signore.
Ora, in quel tempo v’era grande aspettativa riguardo al Messia che doveva venire. Molti infatti attendevano un Messia che avrebbe ristabilito il Regno di Dio con la forza, attendevano un condottiero che li avrebbe liberati dall’oppressione Romana e nei libri dei profeti leggevano passi come questo inerenti a ciò che avrebbe dovuto compiere il Messia che doveva venire:
- “Lo spirito del Signore, dell´Eterno è su me, perché l´Eterno m´ha unto per recare una buona novella agli umili; m´ha inviato… per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l´apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l´anno di grazia dell´Eterno, e il giorno di vendetta del nostro Dio.” (Isaia 61:1,2)
Perché dunque il “Messia” annunciato da Giovanni, quel Gesù che il loro maestro aveva proclamato come tale, non veniva allora a liberare dalla prigione il loro maestro, Giovanni “il battista”?
Possiamo immaginarci i conflitti nel cuore dei discepoli di Giovanni nel vedere invece che Gesù era un uomo mite, mansueto, pacifico, mentre loro attendevano un condottiero, uno che avrebbe proclamato “l´apertura del carcere ai prigionieri, l’anno di grazia dell’Eterno e il giorno di vendetta del loro Dio” !
Ma poi, era proprio lui il Messia? E’ Lui o non è Lui? si dovevano chiedere i discepoli di Giovanni…
E Giovanni come poteva convincerli? Lui ne era convinto, eccome! Giovanni non poteva avere alcun dubbio! Poiché fu lui stesso a dire da Chi fu convinto, quando disse:
- “E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figliuol di Dio.” (Giovanni 1:33,34)
Giovanni fu convinto da Dio stesso che Gesù era (ed è) il Figliuolo di Dio e quindi il Messia!
Ma Giovanni si trovava in prigione e Gesù non lo liberava. Come poteva quindi convincere i suoi discepoli che Gesù era veramente il Messia?
Per l’uomo che fu definito da Gesù il più grande dei nati di donna fino a quel momento, più grande di tutti i più grandi uomini di Dio che ci furono fino a quei giorni, fu cosa facile. Usò la grande sapienza che l’accompagnava e sapeva benissimo che c’era soltanto un modo perch’essi ne fossero persuasi…
Il Signore, doveva persuaderli!
- Infatti fu proprio Giovanni a dire ai suoi discepoli: “L´uomo non può ricever cosa alcuna, se non gli è data dal cielo.” (Giovanni 3:27)
Perciò li mandò a Gesù a porGli una domanda…
- “Ed egli, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò al Signore a dirgli: Sei tu colui che ha da venire o ne aspetteremo noi un altro? E quelli, presentatisi a Gesù, gli dissero: Giovanni Battista ci ha mandati da te a dirti: Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro?” (Luca 7:19,20)
E il Signore come rispose a quei due discepoli?
- “In quella stessa ora, Gesù guarì molti di malattie, di flagelli e di spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista. E, rispondendo, disse loro: Andate a riferire a Giovanni quel che avete veduto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, l´Evangelo è annunziato ai poveri. E beato colui che non si sarà scandalizzato di me!“ (Luca 7:21,23)
Mostrò loro un’altro tipo di “… apertura del carcere ai prigionieri”!
Perciò a chi si riferiva Gesù quando disse di dire a Giovanni:
“…beato colui che non si sarà scandalizzato di me!” ?
Si riferiva forse a Giovanni stesso? Oppure era un’esortazione agli stessi due discepoli di Giovanni? Che forse si aspettavano che Gesù avrebbe dovuto liberare “altri” prigionieri dalle loro prigioni, tra cui proprio il loro maestro Giovanni Battista? Essi infatti non avevano compreso che i “prigionieri” che il Messia di cui parlava la Scrittura avrebbe liberato (vedi Isaia 61:1,2) non erano i carcerati, ma bensì altri “prigionieri”, cioè coloro:
“…che erano sotto il dominio del diavolo, perché Iddio era con lui” (Atti 10:38)
Poi Gesù dice loro di andare da Giovanni a riferirgli quel che avevano veduto e udito, ma questo non vuol dire necessariamente che fosse un rimprovero a Giovanni…
Infatti cosa disse subito dopo Gesù di Giovanni?
- “Quando i messi di Giovanni se ne furono andati, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento? Ma che andaste a vedere?… (Luca 7:24,25)
più avanti lo leggeremo attentamente…
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6 motivi per cui Giovanni non potè affatto dubitare circa la messianicità di Gesù:
1) La rivelazione da parte di Dio
Giovanni non poteva avere alcun dubbio riguardo a Gesù perché come abbiamo già letto prima, fu lo stesso Iddio a dirgli Chi era il Messia e come l’avrebbe riconosciuto.
Infatti leggiamo così nel vangelo di Giovanni 1:33,34:
- “E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figliuol di Dio.” (Giovanni 1:33,34)
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2) I cieli aperti e lo Spirito di Dio che scende a forma di colomba
Giovanni lo riconobbe anche per questi eventi meravigliosi e sovrannaturali, la discesa dello Spirito di Dio in forma di colomba:
- “E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell´acqua; ed ecco i cieli s´apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venir sopra lui.” (Matteo 3:16)
- “E ad un tratto, com’egli saliva fuori dell’acqua, vide fendersi i cieli, e lo Spirito scendere su di lui in somiglianza di colomba…” (Marco 1:10)
- “Or avvenne che come tutto il popolo si faceva battezzare, essendo anche Gesù stato battezzato, mentre stava pregando, s’aprì il cielo, e lo Spirito Santo scese su lui a forma di colomba…” (Luca 3:21,22)
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3) Un ulteriore testimonianza, la voce di Dio dal cielo:
E la voce di Dio dal cielo:
- “E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell´acqua; ed ecco i cieli s´apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venir sopra lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto.” (Matteo 3:16,17)
- “E una voce venne dai cieli: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto” (Marco 1:11)
- “…e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto” (Luca 3:22)
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4) La stessa testimonianza di Giovanni Battista
- “E Giovanni rese la sua testimonianza, dicendo: Ho veduto lo Spirito scendere dal cielo a guisa di colomba, e fermarsi su di lui. E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. E io ho veduto e HO ATTESTATO che questi è il Figliuol di Dio.” (Giovanni 1:32,34)
- “Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli; e avendo fissato lo sguardo su Gesù che stava passando, disse: Ecco l’Agnello di Dio! E i suoi discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù.” (Giovanni 1:35,37)
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5) Un ulteriore testimonianza di Giovanni Battista
Giovanni sapeva benissimo chi aveva dinnanzi:
- “Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per esser da lui battezzato. Ma questi vi si opponeva dicendo: Son io che ho bisogno d´esser battezzato da te, e tu vieni a me? Ma Gesù gli rispose: Lascia fare per ora; poiché conviene che noi adempiamo così ogni giustizia. Allora Giovanni lo lasciò fare.” (Matteo 3:13,15)
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6) La testimonianza che Gesù stesso ha reso circa Giovanni Battista
Ora dopo che i discepoli di Giovanni rivolsero a Gesù la domanda che Giovanni gli disse di fargli, leggiamo che per prima cosa compì i miracoli, e subito dopo Gesù comincia a parlare di Giovanni Battista; ma in che termini? Poiché se il dubbio fosse stato quello di Giovanni ci saremmo aspettati una critica da Gesù verso di lui!
…e invece non gliene fa nessuna, ma piuttosto… lo elogia!
E come lo elogia? Leggiamo attentamente cosa dice Gesù di Giovanni Battista:
- “Quando i messi di Giovanni se ne furono andati, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento?…“
e continua…
- “…Ma che andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, quelli che portano de´ vestimenti magnifici e vivono in delizie, stanno nei palazzi dei re. Ma che andaste a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e uno più che profeta. Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto che preparerà la tua via dinanzi a te. Io ve lo dico: Fra i nati di donna non ve n´è alcuno maggiore di Giovanni; però, il minimo nel regno di Dio è maggiore di lui.” (Luca 7:24,28)
Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento?
Una canna dimenata dal vento, simboleggia qualcosa che chiunque può interpretare. Non occorre grande sapienza per farlo! Essa ci parla di instabilità, di qualcosa che è sbattuta di quà e di là, in poche parole di un uomo dubbioso (vedi Giacomo 1:6,8).
Ma è qualcosa che Gesù nega, RIPETO nega vi fosse in Giovanni!
Poiché dal contesto vediamo che il Signore comincia invece ad elencare nei confronti di Giovanni tutta una serie di elogi in crescendo, che escludono categoricamente qualsiasi forma di dubbio o mancanza da parte del Battista.
Ecco il crescendo di elogi di Gesù riguardo a Giovanni:
- Giovanni NON era una canna dimenata dal vento, cioè una persona instabile piena di dubbi.
- Giovanni NON era qualcuno che viveva nelle delizie e nel lusso, non indossava “morbide vesti”.
- Giovanni non era soltanto un profeta, ma era “più che profeta”.
- Giovanni era il messaggero mandato da Dio davanti a Lui.
- Giovanni era il più grande fra i nati di donna.
Vedete voi qualche critica a Giovanni? Pensate voi che se Giovanni Battista avesse avuto dei dubbi riguardo al fatto se Lui fosse o meno Colui che doveva venire, il Signore non l’avrebbe rimproverato? Pensate forse che il Signore avrebbe “coperto” il suo peccato? Si, perché di peccato si sarebbe trattato, in quanto avrebbe fatto bugiardo Dio, cioè Colui che lo istruì al riguardo quando disse:
“E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figliuol di Dio.” (Giovanni 1:33,34)
Ricapitolando…
- Iddio annuncia Giovanni Battista prima che nascesse (Isaia 40:3 – Malachia 3:1;4:5; Luca 1:13,20)
- Lo chiama il Suo “messaggero che prepara la via davanti a Lui” (Malachia 3:1)
- Lo stabilisce “profeta” (Malachia 4:5; Luca 1:76; Matteo 11:9)
- Profetizza di lui che sarà chiamato “profeta dell’Altissimo” (Luca 1:76)
- Profetizza di lui che sarà chiamato “grande nel cospetto del Signore” (Luca 1:15)”
- Lo riempie di Spirito Santo fin dal seno di sua madre (Luca 1:15)
- Lo manda a battezzare in acqua (Giovanni 1:33)
- Gli rivela che Gesù “era” prima di lui (Giovanni 1:30)
- Gli fa udire la voce dal cielo mentre battezza Gesù, che proclama: “Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo 3:16,17; Marco 1:11; Luca 3:22)
- Gli fa vedere i cieli aperti e scendere lo Spirito Santo in forma di colomba su Gesù (Matteo 3:16; Marco 1:10; Luca 3:21,22)
- Gli rivela che “Colui sul quale avrebbe veduto lo Spirito Santo scendere e fermarsi è Colui che battezza con lo Spirito Santo” (Giovanni 1:33)
- Gli rivela che Gesù è “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Giovanni 1:29)
- Gli fa “attestare” che Gesù è il “Figliuolo di Dio” (Giovanni 1:34)
E dopo tutte queste cose, lui potrebbe “dubitare” se Gesù fosse “Colui che doveva venire”… e non essere nemmeno rimproverato dal Signore per la sua incredulita? Ma vi pare possibile?
Non sarebbe stato un grave peccato quello di Giovanni? Sarebbe stato gravissimo invece!
Voglio ricordarvi che Zaccaria, il padre di Giovanni fu addirittura punito per non aver creduto alle parole dell’angelo che annunciò la nascita di suo figlio, divenendo muto (Luca 1:20) fino al giorno in cui il fanciullo nacque e fu circonciso!
Leggiamo cosa disse l’angelo a Zaccaria:
“E Zaccaria disse all´angelo: A che conoscerò io questo? Perch´io son vecchio e mia moglie è avanti nell´età. E l´angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele, che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia. Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo” .(Luca 1:20)
…ma qui c’è molto di più di un angelo!
Giovanni non avrebbe creduto alla stessa testimonianza che gli rese Iddio!!
Ma Gesù non lo rimprovera affatto… anzi lo elogia! Se lo elogia ci sarà quindi un motivo… non era Giovanni colui che ebbe dei dubbi, ma qualcun’altro…
Quel qualcun’altro son persuaso quindi che si trattasse proprio dei suoi due discepoli inviati a porre a Gesù quella domanda.
Perciò quando Gesù li mandò poi a Giovanni a riferire cosa avessero veduto e udito, la frase finale che disse a loro:“E beato colui che non si sarà scandalizzato di me!” (Luca 7:23), era proprio riferita a loro due, i probabili veri scandalizzati che avevano l’aspettativa disattesa di un Messia che avrebbe dovuto liberare dal carcere (secondo Isaia 61:1,2) il loro maestro e quindi dubitavano di Gesù, non certo a Giovanni da quel che poi Gesù dirà di lui subito dopo alle turbe!
Fratelli, considerate anche questa possibilità come la più ovvia dalle considerazioni fatte finora. Non possiamo escluderla a priori solo perché siamo ormai abituati a sentire continuamente da tutti i pulpiti che Giovanni il Battista dubitò riguardo la Messianicità di Gesù!
Reputo perciò che quelli citati innanzi siano tutti motivi sufficenti per escludere che Giovanni Battista potesse avere qualche dubbio riguardo alla messianicità di Gesù, primo fra tutte la testimonianza stessa del Signore che escluse categoricamente che lui fosse “una canna dimenata dal vento…”, cioè una persona instabile e dubbiosa, ma che invece dimostrò piuttosto una grande saggezza nell’inviare i suoi due discepoli a Gesù per porgere a Lui proprio quelle precise parole perché fossero persuasi personalmente dal Signore.
Quella saggezza che manca in coloro che perfino di fronte alle affermazioni di elogio da parte di Gesù verso Giovanni, ecco che si prodigano invece nel dire il contrario, e cioè (parole leggibili sul sito ADI) che Giovanni: “…dubitò della messianità di Gesù Cristo e quindi, indirettamente, anche della sua stessa missione di profeta del Regno di Dio in arrivo…”
No, fratelli. Giovanni non potè nemmeno dubitare “…indirettamente, anche della sua stessa missione di profeta del Regno di Dio in arrivo…” Poichè di lui fu profetizzato:
“Egli sarà GRANDE nel cospetto del Signore” (Luca 1:15)
“Grande”! …non dubbioso, ma grande! Questo è quello che profetizzò l’angelo gabriele da parte di Dio nei riguardi di Giovanni Battista! E Dio lo sapete benissimo, NON MENTE!
Voglio dire ancora qualcosa a proposito di questo passo così frainteso…
Ma avete letto cos’altro è stato scritto su questo sito ADI? :
“…si può dubitare … dell’amore o dell’onnipotenza di Dio, dell’aldilà, perfino dell’esistenza stessa di Dio… Intanto bisogna avere ben chiaro che il dubbio non è peccato: è una tentazione del diavolo.”.
Questa affermazione è di una gravità inaudita! E come giustificano tutto questo? Così:
“… La prima cosa che conviene fare è notare come nella Bibbia siano riportati tanti casi di uomini di Dio che hanno dovuto fare i conti col dubbio: questo incoraggerà ognuno a sentirsi meno solo e soprattutto a non sentirsi colpevolizzato.. Può essere utile parlare dei propri dubbi, come Giovanni Battista…”
Vedete? Ecco che il pretesto sui “dubbi” di Giovanni Battista (che come ho dimostrato non potevano sussistere), è per loro valido per giustificare il dubitare in generale, addirittura “…dell’amore o dell’onnipotenza di Dio, dell’aldilà, perfino dell’esistenza stessa di Dio” ! … inducendo infatti il popolo di Dio a ragionare più o meno così: “Se dubitò Giovanni Battista, allora non è poi così grave se anche noi qualche volta abbiamo dei dubbi verso il Signore! D’altronde non è poi una tentazione del diavolo?…”.
No fratelli! Il dubbio è peccato!!!
Dubitare dell’amore, dell’onnipotenza e dell’esistenza stessa di Dio è peccato!
Questo è molto grave e per giustificare ciò abbiamo visto che prendono proprio l’esempio del presunto “dubbio” di Giovanni Battista!
Ma cosa dice la Scrittura riguardo al dubitare, che non è peccato? leggiamo cosa dice Giacomo:
Quindi chi dubita è descritto come “doppio d’animo”,” instabile in tutte le sue vie”.
Non è giustificato perché tentato dal diavolo, ma è colpevole di doppiezza d’animo ed instabilità. Non dimentichiamolo!
Inoltre nella lettera agli Ebrei leggiamo un passo che smentisce categoricamente le affermazioni fatte da questa comunità delle ADI:
Perciò fratelli delle ADI, voi errate e fate errare quando dite che il dubbio non è peccato!
Termino perciò questo mio scritto ribadendo fino a stancarmi che il fine di Giovanni, quando li mandò dal Signore a rivolgergli quella domanda, non era perché lui avesse dei dubbi riguardo a Gesù, che avrebbe significato fare di Dio un bugiardo nonostante Gli parlò e Gli mostrò chi era il Messia; ma invece un’altro e cioè affinché quei due suoi discepoli fossero loro stessi persuasi dal Signore Gesù in persona, che il Messia che doveva venire era proprio Lui.
Perciò Giovanni Battista non era affatto un “uomo del dubbio” come lo sono ad esempio i massoni che sono perduti nei loro peccati e andranno all’inferno alla loro morte..
Impariamo dunque dalla saggezza di Giovanni Battista nel dire anche noi agli indecisi:
“…andate voi personalmente al Signore Gesù, e chiedete direttamente a Lui se veramente Egli è l’Unico e vero Dio, l’Unico che può salvare le anime vostre!”
“E se qualcuno di voi vuole altre conferme al riguardo le chieda a Dio
…e Dite pure al Signore che ve l’ho detto di “chiederGlielo” io!
Nicola Iannazzo
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Leggi anche:
Attenzione, pericolo di morte! Le ADI affermano che il dubbio non è peccato
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Commento by Nunzia scarpa | Ottobre 20th, 2020
Pace fratello
Ringrazio il Signore perché era da tempo che cercavo una risposta riguardo al dubbio di Giovanni battista . Ai fratelli a cui chiedevo mi dicevano che è possibile dubitare che il dubbio fa parte di noi ma io dentro di me dicevo di no . Allora ho pregato il Signore di trovare la vere risposta e ho trovato questa tu spiegazione per me verace perche sento fortemente che viene dal Signore
Commento by nicola iannazzo | Ottobre 21st, 2020
Purtroppo sono davvero in molti a interpretare erroneamente le parole di Giovanni Battista e intoppare su questo passaggio della scrittura. Pace a te