● La sete di denaro presente nelle Chiese Pentecostali
Non è giusto sotto la grazia ordinare il pagamento della decima ai santi
(132 minuti – scarica mp3)
Contro il passaggio del cestino delle offerte
(68 minuti – scarica mp3)
Contro il mettere in vendita le cose relative al regno di Dio…
(105 minuti – scarica mp3)
_________________________________
Fratelli nel Signore, abbiamo visto nel video delle Iene su quella Chiesa Pentecostale brasiliana che il cosiddetto apostolo Marco ha detto che ogni credente deve dare la decima (min. 6:6-19 – cosa che afferma anche al min. 11:3 quando dice che la decima ‘è un comandamento di Dio’), e poi che il giornalista ha fatto notare il grande giro di affari che c’è in quella chiesa con questa decima che ognuno deve dare (min. 6:20-32), e verso la fine del video quando il cosiddetto apostolo dice al giornalista ‘aspetto che un giorno tu capisca la Parola e sia un praticante’, il giornalista risponde: ‘ … però non mi faccia dare la decima’ (min. 12:16-17).
E credo che quest’ultima frase faccia capire molto bene come per gli increduli la decima sia un intoppo, una pietra d’inciampo. Cosa che noi ripetiamo ormai da tanti anni sia a voce che per iscritto.
E d’altronde sotto la grazia la decima non è assolutamente uno dei precetti da osservare, in quanto essa fa parte della legge di Mosè e non della legge di Cristo sotto cui siamo noi figliuoli di Dio. Il precetto da osservare sotto la grazia in merito al dare è questo, espresso in maniera sublime dall’apostolo Paolo ai santi di Corinto:
“Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro” (2 Corinzi 9:7).
La ragione per cui la decima non fa parte della legge di Cristo, è riassunto dallo scrittore dell’epistola agli Ebrei in questa maniera: “Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge” (Ebrei 7:12). Ma per una confutazione dettagliata dell’obbligatorietà della decima sotto la grazia, vi rimando al mio scritto confutatorio dal titolo ‘Non è giusto, sotto la grazia, ordinare o insegnare ai santi il pagamento della decima’.
Ma molte Chiese Evangeliche Pentecostali (come anche non Pentecostali), pur sapendo che la decima fa parte della legge di Mosè, astutamente l’hanno inserita tra gli insegnamenti per la Chiesa, giustificandola con vani ragionamenti che vanno a contrastare sia le parole di Cristo che quelle degli apostoli, e questo per una semplice ragione: perchè hanno sete di denaro, e la decima è un ottimo mezzo per vedere questa loro sete soddisfatta. E a coloro che non danno la decima viene loro detto che sono dei ladri, e che sono sotto la maledizione di Dio.
In ambito Pentecostale, quasi tutte le denominazioni e Chiese insegnano la decima. Per esempio la insegnano la Chiesa Apostolica in Italia, la Chiesa Apostolica Antica, La Chiesa Internazionale del Vangelo Quadrangolare, la Parola della Grazia, le Chiese Elim, il Movimento di Chiese Pentecostali ‘Nuova Pentecoste’, la Chiesa Evangelica della Riconciliazione, e la Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale Bethel di Cosenza.
Nella Confessione di fede della Chiesa Apostolica in Italia leggiamo quanto segue:
‘La ‘decima’ è doverosa anche sotto la Grazia. La dispensazione della Grazia non ha annullato il principio della ‘decima’, l’ha piuttosto elevato da comando a privilegio’ (Confessione di fede Principi fondamentali e Documenti organici della Chiesa apostolica in Italia, 1960, pag. 67). E W. R. Thomas, pastore i cui insegnamenti sono considerati autorevoli sia nella Chiesa Apostolica in Italia che nella Chiesa Apostolica Antica, ha affermato quanto segue: ‘Quanti guai a causa delle decime non pagate! (…) guai dunque a coloro che disobbediscono a questo precetto’ (W. R. Thomas, ‘Obbligo della decima’ in Ricchezze di grazia, N° 6 1961, pag. 99).
La Chiesa Internazionale del Vangelo Quadrangolare nei suoi articoli di fede afferma quanto segue:
‘Noi crediamo che il metodo ordinato da Dio per sostenere il Suo ministerio e la divulgazione del vangelo in ubbidienza al Suo comandamento è la decima ed è generalmente accettato in tutte le Chiese Quadrangolari non solo come il metodo di Dio per prendersi cura dei bisogni materiali e finanziari della Sua Chiesa, ma per elevare la morale spirituale del Suo popolo fino al punto che Dio li deve benedire. Ci viene comandato in Malachia 3:10: ‘Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla’ (art. XXII).
Lirio Porrello, pastore della Chiesa ‘La Parola della Grazia’ di Palermo, nel suo sermone dal titolo ‘Dimora nella vite’ del 2 gennaio 2005, ha affermato:
‘Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento; riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri. Non ritenerti savio ai tuoi occhi, temi l’Eterno e ritirati dal male; questo sarà guarigione per i tuoi nervi e refrigerio per le tue ossa. Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saranno ripieni e i tuoi tini traboccheranno di mosto” (Proverbi 3:5-10). In questi versetti c’è la risposta. Dio promette grandi cose a chi confida in Lui, non si ritiene savio, Lo teme e Lo onora; non ci resta quindi che imparare a non fidarci dei nostri pensieri e delle nostre decisioni apparentemente buone ma che, come l’esca per il pesce, potrebbero nascondere amare sorprese, ed a sottoporre a Lui ogni cosa; possiamo contare sul Suo potente intervento. Guardiamoci dal ritenerci saggi, temiamo il Signore e rifiutiamo il peccato, e Dio ci assicura guarigione per i nervi e refrigerio per le ossa; onoriamoLo con i nostri beni, cioè con la decima delle nostre entrate, che Egli utilizzerà per il Suo regno, per avere l’abbondanza promessa. Mettiamo in pratica questi comandi, dimoriamo nel Signore e nel 2005 avremo una raccolta senza precedenti!’ (http://www.paroladellagrazia.it/main/culti/020105.html)
Sul sito ufficiale delle Chiese Elim in Inghilterra si legge:
‘ it’s vital that you continue to support your local church with your regular tithes and offerings …’, cioè: ‘… è vitale che voi continuiate a sostenere la vostra chiesa locale con le vostre regolari decime ed offerte …’.(http://www.elim.org.uk/PaymentGroup/Registration.aspx?group_id=131537)
Remo Cristallo, presidente del Movimento delle Chiese Nuova Pentecoste nonché presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali in Italia, in uno scritto dal titolo ‘La nostra responsabilità’, ha affermato:
‘Se vogliamo che il Regno di Dio avanzi, dobbiamo amare i nostri fratelli e anche l’opera in cui Dio ci ha messi per servirLo. Quando amiamo l’opera in cui siamo, la sosteniamo ricercando l’unità, pregando per i nostri fratelli e per le autorità e donando la nostra decima’ (http://www.movimentocristianoveneto.com/messaggi/02_05_10_cristallo.doc).
Sul sito della Chiesa Evangelica della Riconciliazione si legge:
‘La decima, nell’Antico Testamento, era un obbligo imposto dalla Legge, cioè era tra le clausole del patto tra Dio e il suo popolo. In effetti, corrispondeva a una forma di “affitto” sulla terra, proprietà di Dio concessa in uso agli uomini. Anzi, Dio si mostrava generoso chiedendo solo il 10% dei frutti della terra: per esempio, il faraone di Egitto, ai tempi di Giuseppe, pretendeva il 20%! Sotto il Nuovo Patto, non siamo più sotto la schiavitù della legge, ma ciò non vuol dire anarchia o che possiamo fare come ci piace: la Scrittura dice che per lo Spirito noi facciamo le cose richieste dalla Legge (Romani 8: 4). Anzi, avendo ricevuto privilegi e benedizioni maggiori, ora dovremmo fare più di quanto era imposto dalla Legge! Quindi, direi che non “dobbiamo” pagare la decima, ma piuttosto abbiamo il privilegio di poter onorare Dio, restituendogli qualcosa dei beni materiali che lui ci fornisce abbondantemente perché ne godiamo; e la decima, richiesta dalla Legge, è una “falsariga” che indica il minimo che sarebbe ragionevole dare’. (http://www.riconciliazione.org/Domandarisposte.asp?idfaq=79&NomeSezIstituzionale=L%27Esperto+Risponde)
Paolo Giovannini, pastore della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale Bethel, in un suo scritto dal titolo ‘Cos’è la decima?’ afferma tra le altre cose:
‘Crediamo che il metodo ordinato da Dio per il sostentamento dei Suoi ministri, del Suo popolo e per la diffusione dell’evangelo secondo il comando di Gesù, sia il sistema delle offerte volontarie e delle decime. …. L’ordine di Dio sulle decime è fortemente espresso in questi termini: «Ogni decima della terra, sia dei prodotti del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno. Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. E per la decima della mandria e del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga sarà consacrato all’Eterno. Non farà distinzione fra buono e cattivo, né farà scambi; e se scambia uno con un altro, ambedue saranno cosa sacra; non si potranno riscattare» (Le.27:30-33). … «Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia cibo nella mia casa, e poi mettetemi alla prova in questo”. dice l’Eterno degli eserciti, “se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non avrete spazio sufficiente ove riporla” (Ml.3:10). …. Parlare della “decima” e di maledizioni in tempi come questi, dove non si parla altro che di tasse e soprattasse, si può rischiare di scandalizzare coloro che si accostano all’evangelo ed essere scambiati per persone che hanno interessi personali e di lucro. La ragione invece, è quella d’essere onesti con se stessi e dichiarare tutta la Parola di Dio, perché tutti coloro che Lo seguono abbiano benedizioni abbondanti da Lui promesse. Non è possibile desiderare d’ignorare il comando del dare la decima e contemporaneamente aspettarsi la benedizione da Dio su noi e sulla chiesa stessa. È la responsabilità dei conduttori della chiesa insegnare alle persone di portare le decime e le offerte nella casa del Signore, come insegnano l’adorazione, il canto, la preghiera ed altro.’ (http://www.amicib.org/?p=1640&fb_source=message)
La decima è insegnata e comandata pure dalle Assemblee di Dio in Italia (ADI), che è risaputo si sentono i migliori se non in molti casi gli unici veri Pentecostali in Italia. Ed io qui voglio affrontare proprio le ADI, che è da decenni che si innalzano sopra tutte le altre Chiese Pentecostali dicendo o facendo credere che solo loro hanno la sana dottrina!
Ora, anche nelle ADI se la sono presa con il giornalista delle Iene quasi che con questa sua inchiesta egli abbia voluto ‘infangare’ gli Evangelici in Italia, compresi quindi quelli delle ADI ed oltre a ciò nelle ADI sta circolando l’affermazione: ‘Ieri in un servizio televisivo delle IENE hanno parlato di Evangelici, ma noi non ci riconosciamo assolutamente in questa realtà: una realtà sgradevole’.
Ma lo scopo di quel servizio delle Iene non è stato quello di screditare gli Evangelici o i Pentecostali, ma di riprovare la sete di denaro presente in quella specifica Chiesa brasiliana, sete di denaro però che è diffusa in tante altre Chiese Pentecostali; e poi dire da parte di quelli delle ADI che essi non si riconoscono assolutamente in quella realtà sgradevole non fa altro che mettere in evidenza per l’ennesima volta la grande ipocrisia presente nelle ADI. Perchè anche nelle ADI esiste il comandamento di dare la decima, esattamente come esiste in questa Chiesa Pentecostale brasiliana vista nel video.
In altre parole, perchè anche nelle ADI esiste la stessa realtà sgradevole che si è vista in quel video, in quanto le anime vengono esortate a dare la decima, e coloro che non la pagano vengono accusati di essere dei ladri. In altre parole, anche nelle ADI esiste la stessa sete di denaro che è stata messa in evidenza dal video delle Iene. Come bisogna dire che anche nei luoghi di culto delle Chiese ADI esiste lo stesso mercato che il giornalista delle Iene ha fatto notare che esiste in quella Chiesa brasiliana.
L’unica differenza è che nelle riunioni di culto delle Chiese ADI mancano le manifestazioni disordinate che si sono viste nel video (il predicatore che predica coperto da una sorta di lenzuolo, le persone che si gridano in faccia le benedizioni, ecc.). Ma per quanto riguarda la decima, le cose sono identiche.
Ecco le prove inconfutabili che dimostrano la sete delle decime dello stipendio dei credenti presente nelle ADI.
1) Tommaso Grazioso, che è pastore negli Stati Uniti e viene chiamato da tante chiese ADI in Italia a predicare, ed è tenuto in grandissima stima ed ammirazione nelle ADI, durante il 5° Convegno Giovanile delle ADI tenutosi nel 1990 a Catania, durante una sua predicazione sul risveglio ha affermato quanto segue:
‘Poiché la Bibbia dice: ‘Noi siamo collaboratori di Dio’, e stasera vogliamo collaborare con Dio per un risveglio a Catania in questo raduno giovanile. Che cosa possiamo fare noi stasera? Vogliamo un risveglio? (Amen) Vediamo. Voi della tenda volete un risveglio? (Amen) Vi abbiamo sentiti. La prima cosa che ci vuole, questa è la prima pillola, è un pò difficile a ingoiare ma è indispensabile, si trova quietamente nascosta, camuffata nell’ultimo libro del Vecchio Testamento come una mina esplosiva, in Malachia capitolo 3 e versetto 10. E’ giusta questa parola: ‘Mina esplosiva, un ordigno nascosto sotto il suolo’? Se tu vuoi che Dio apre le cateratte del cielo e che egli riversa su te tanta benedizione che non vi sia più dove riporla – quanti vogliono ….? è una promessa fatta dal Signore, lui questo è il suo lavoro: risveglio – allora che cosa dobbiamo fare noi? – porta tutte le decime nella casa del Signore aiaiaiaiaiaia – voglio la benedizione sì, ma c’è anche la mia parte allora! – Dio assolutamente non darà nell’offerta per te. Quando i fratelli passano coi sacchetti sono sicuro se tu dici: ‘Fratello aspetta che Dio verrà qui lui metterà l’offerta per me’, aspetteremo fino al secondo ritorno del Signore. Tu lo devi fare, non Dio, e oltre devi fare questo con un immenso senso di allegrezza e di gratitudine. Chi avrebbe mai sognato che Dio avesse nascosto un risveglio nei sacchetti dell’offerta? Non che noi possiamo pagare per il risveglio o perchè Dio ha bisogno di ricevere. Ma noi abbiamo bisogno di dare, l’uomo avaro ha bisogno di dare. Lo spirito adamico dentro di noi è pieno di avarizia e Dio non ha bisogno della nostra offerta, ma noi abbiamo bisogno di dare, è importante. Il portafoglio è l’apriscatola del cuore. Io lo so che l’offerta per molti è nient’altro che un intervallo che interrompe il culto come le reclami di pubblicità che interrompono i programmi televisivi; insomma, qui abbiamo un interruzione fratelli e dobbiamo prendere l’offerta e poi ritorneremo al sodo, ritorneremo alla parte spirituale perchè questo non fa parte veramente del culto spirituale. Ma se noi leggiamo in San Luca, noi vediamo Gesù che andava nel tempio e li guardava non quando pregavano, li guardava non quando cantavano, li guardava non quando adoravano o predicavano, ma lui li guardava mentre davano nell’offerta e lui poi ha visto quella vedova; vi ricordate? durante il culto quando i fratelli vanno lì con i sacchetti, chi lo sa, può darsi il tuo risveglio si è nascosto dentro quel sacchetto. Il Signore sta guardando al vostro cuore per vedere se avete un cuore veramente generoso, e che date con allegria alla gloria del Signore’.
Ecco il video:
[youtube=http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=jdVqtG9yvvE]
Che dirò dinnanzi a queste parole e a questi ragionamenti? Che coloro che li proferiscono sono dall’apostolo Paolo chiamati giustamente “ribelli, cianciatori e seduttori di menti, …. ai quali bisogna turar la bocca; uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno” (Tito 1:10-11).
Costoro sono ribelli perchè rifiutano di ubbidire alla Parola del Signore, cianciatori perchè proferiscono profane ciance che rodono come fa la cancrena, e seduttori di menti perchè con il loro parlare dolce e lusinghevole seducono i semplici. E perchè insegnano queste cose storte e perverse? Perchè amano il denaro.
Ma entriamo nel merito del discorso di Tommaso Grazioso per confutare le sue ciance.
Innanzi tutto il risveglio di un credente non dipende dal dare la decima e neppure dal dare le offerte, e questo perchè il risveglio in un credente che dorme avviene per volere di Dio che decide di risvegliarlo dal torpore spirituale in cui è caduto, operando in lui il volere e l’operare per la sua benevolenza, e questo risveglio ha sempre origine da un ritorno alla Parola del Signore, e quindi dalla conoscenza della Parola di Dio. Questo significherà che egli si ravvederà dai suoi peccati, li confesserà e abbandonerà, e deciderà di attenersi a tutto il consiglio di Dio e di santificarsi praticamente, cosa che non faceva prima. Certamente quando si verifica un risveglio in un credente egli darà e si guarderà da ogni avarizia, ma non si sentirà spinto a dare la decima perchè la decima non fa parte della legge di Cristo ma della legge di Mosè.
In altre parole quando avviene un risveglio nel credente, egli non si sentirà spinto a dare la decima, perchè viene alla conoscenza che ora sotto la legge di Cristo è chiamato a dare secondo che ha deliberato in cuore suo, senza essere vincolato dal precetto della decima. Ho dimostrato ampiamente nel mio studio che non è giusto insegnare il pagamento della decima sotto la grazia, e quindi vi esorto a leggerlo. Quindi il dare la decima come anche il dare offerte non è una condizione indispensabile per sperimentare un risveglio nella propria vita o in seno alla comunità di appartenenza.
Affermare quindi che Dio ha nascosto il risveglio nel cestino delle offerte, o che il portafoglio è l’apriscatola del cuore, è assolutamente sbagliato. Anche perchè si fa passare il risveglio come il risultato di una sorta di baratto o di compravendita tra Dio e la Chiesa: ‘Noi diamo soldi a Dio, e Lui ci ricambia risvegliandoci spiritualmente’.
E qui vorrei far presente che dato che quando noi parliamo di risveglio in una Chiesa ci riferiamo anche a miracoli e guarigioni da malattie, a battesimi con lo Spirito Santo, e a doni dello Spirito Santo distribuiti da Dio; portare un simile messaggio equivale a dire: ‘Diamo soldi a Dio, e vedrete che Lui farà accadere queste cose in mezzo a noi!’ E quindi queste cose è come se Dio le donasse alla Chiesa in cambio di denaro, quando invece Egli le dona liberamente secondo il consiglio della sua propria volontà!
Peraltro il dare la decima o soldi al Signore è da Grazioso messo pure al primo posto, è la prima pillola da ingoiare ed è considerato indispensabile. Che parlare scandaloso! E poi le ADI si mettono a biasimare quei predicatori americani o sudamericani che stanno continuamente a chiedere soldi facendo uso di svariati sofismi e stratagemmi. Quando loro fanno esattamente lo stesso!
A proposito, ma se, come dice Grazioso, Dio ha nascosto il risveglio nel sacchetto delle offerte, come mai né Gesù e né gli apostoli fecero mai passare il sacchetto delle offerte dopo o prima di una loro predicazione? Ce lo dovrebbe spiegare questo Tommaso Grazioso.
Ed ancora, l’unica cosa giusta detta da Grazioso in questo stralcio della sua predicazione è che la decima è una ‘mina esplosiva’, ma in quanto è un precetto dannoso per la fratellanza sotto la grazia, in quanto sovverte le Chiese e le porta sotto il giogo della legge! Ecco perchè noi non la insegniamo; per non danneggiare la Chiesa. Ma lui evidentemente non si cura della Chiesa, perchè ha a cuore il suo portafoglio e il ‘tesoro’ delle ADI, ecco perchè fa uso di questa mina esplosiva!
Pastori ADI che ragionate e parlate in questa maniera, vi esorto a ravvedervi e convertirvi, perchè siete d’intoppo alla fratellanza e al mondo.
2) Questa busta usata in una Chiesa ADI per raccogliere la decima e le offerte.
Poche parole di commento, questo metodo per raccogliere denaro presente nelle ADI è da riprovare, sia perchè la raccolta include la decima che sotto la grazia non va imposta ai santi, e sia perchè sulla lettera occorre specificare sia la data che il proprio nome e cognome cosa questa che permette al pastore e agli anziani di tenere sotto controllo i credenti, o meglio le entrate provenienti dai credenti, insomma in questa maniera si può stilare un registro di chiesa in cui trascrivere periodicamente esattamente quanto uno ha o non ha dato, se le sue offerte e decime sono aumentate o meno con il tempo o si sono mantenute stabili, e così via.
Ma Gesù non ci ha forse detto che quando facciamo elemosina, la nostra sinistra non deve sapere quello che fa la nostra destra affinchè la nostra elemosina sia fatta in segreto (cfr. Matteo 6:2-4)?
Con questa lettera invece quello che fa la nostra destra viene apertamente fatto conoscere, capisco che magari questo avviene contro la propria volontà, ma avviene, e questo va evitato perchè quando si da bisogna cercare di non fare suonare la tromba per far vedere o sapere quando e quanto si da. Qui in effetti chi da viene costretto a suonare la tromba, e questo devo dire non può che rattristare chi ha un cuore onesto e sincero. E poi con questo metodo si può anche far vergognare un credente che magari per svariate circostanze della sua vita in un certo periodo può dare poco.
Non solo, con questo metodo si possono pure incoraggiare gli ipocriti che ci sono nei locali di culto, perchè essi non aspettano altro di mettersi in mostra, di innalzarsi, di farsi vedere, di suonare la tromba per qualsiasi cosa fanno, per innalzarsi sugli altri e così via. Gente carnale questa che cammina secondo i desideri della carne, pieni di vanagloria e di arroganza, che così in questa maniera possono acquistare prestigio agli occhi del pastore o degli anziani della Chiesa, che naturalmente avranno un occhio di riguardo (checché se ne dica) nei confronti di quelli che danno più degli altri. E non solo, aggiungo che il pastore può essere anche condizionato per ciò che concerne la predicazione, perchè sapendo che certi credenti di cui sa il nome e cognome anche se si comportano male danno ‘molto’ cercherà con le sue predicazioni di non contristarli a ravvedimento, non cercherà di riprenderli come meritano in maniera chiara e precisa, per paura di perdere le loro abbondanti entrate, e posso assicurarvi che questo è quello che accade quando il pastore è corrotto.
Il rischio di non vedere più le offerte e le decime di questi moderni Farisei è concreto, reale, e lo condizionerà. Non c’è dubbio su questo. Già questo avviene in comunità che non usano questo stratagemma, figuriamoci in quelle dove questo stratagemma è presente e collaudato!!!
Ecco perchè la maniera migliore per raccogliere denaro in seno alla Chiesa è quella di porre una scatola nel locale di culto dove i credenti sono chiamati a versare quanto hanno deliberato in cuore loro, secondo la prosperità concessagli dal Signore, perchè in questa maniera si evita di far conoscere al pastore o agli anziani quanto il singolo credente ha dato.
Questa è la maniera di raccogliere denaro che fu usata ai giorni di Joas, re di Giuda, quando questo re decise di restaurare la casa dell’Eterno che prima che lui diventasse re era stata saccheggiata e profanata.
Ecco quello che si legge nella Scrittura:
“Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa dell’Eterno. Poi fu intimato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse all’Eterno la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta ad Israele nel deserto. E tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il danaro e lo gettarono nella cassa finché tutti ebbero pagato. Or quand’era il momento che i Leviti doveano portar la cassa agl’ispettori reali, perché vedevano che v’era molto danaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevan così ogni giorno, e raccolsero danaro in abbondanza. E il re e Jehoiada lo davano a quelli incaricati d’eseguire i lavori della casa dell’Eterno; e questi pagavano degli scalpellini e de’ legnaiuoli per restaurare la casa dell’Eterno, e anche de’ lavoratori di ferro e di rame per restaurare la casa dell’Eterno. Così gl’incaricati dei lavori si misero all’opera, e per le loro mani furon compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato, e la consolidarono. E, quand’ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Jehoiada il rimanente del danaro, col quale si fecero degli utensili per la casa dell’Eterno: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe, e altri utensili d’oro e d’argento. E durante tutta la vita di Jehoiada, si offrirono del continuo olocausti nella casa dell’Eterno” (2 Cronache 24:8-14).
Ovviamente in queste Scritture si parla di tassa, perchè il re si rifaceva alla legge di Mosè, ma noi non siamo più sotto la legge. Nel tempio di Gerusalemme ai giorni di Gesù era in questa maniera che si raccoglievano le offerte dei Giudei (cfr. Marco 12:41).
Concludo dicendo questo: di alcune specifiche parole di Gesù a taluni pastori, ANCHE nelle ADI, oggi non importa proprio nulla, ecco perchè la semplicità ormai è quasi scomparsa ANCHE nelle ADI.
Questo mi dispiace molto.
Ma voi ve lo immaginate Gesù o gli apostoli del Signore agire in questa precisa maniera della lettera con tanto di nome e cognome per raccogliere le offerte dei credenti di allora? In verità questo metodo (e non è il solo) non fa parte di ‘tutto l’Evangelo’ che le ADI dicono di proclamare. E’ qualcosa di estraneo, qualcosa che non si addice ai santi, qualcosa di riprovevole, qualcosa che per certo porta gli infedeli a biasimare la dottrina di Dio.
Condivideremmo il metodo della lettera, se nella lettera non ci fossero sia le diciture Offerta e Decima che lo spazio riservato al nome e al cognome, se perciò si trattasse di una semplice lettera che permette a chi da l’offerta di rimanere anonimo (per cui è raccomandabile che la lettera sia poi posta dall’offerente in una apposita scatola posta nel locale di culto). Ma così come è non la possiamo condividere. Noi siamo persuasi infatti che sia nel dare da parte dei credenti per i vari bisogni presenti nella Chiesa che nel ricevere le offerte da parte dei ministri di Dio, ci deve essere la massima prudenza per evitare che qualcuno abbia qualcosa da ridire sul metodo usato per raccogliere denaro per l’opera di Dio in mezzo alla Chiesa dell’Iddio vivente, colonna e base della verità.
3) Angelo Gargano, pastore della Chiesa ADI di Torino, chiama ladri quelli che non danno la decima e afferma che sono sotto maledizione.
Ecco infatti cosa ha scritto in un articolo dal titolo ‘In che modo ti abbiamo DERUBATO?’:
‘Dare la decima delle proprie entrate al Signore non significa pagare Dio per quello che Egli fa per noi, ma è un atto di amore per Lui e per la Sua opera … Rifiutarsi di dare a Dio quello che Gli spetta è rubare a Dio, privandosi delle grandi benedizioni che il Signore ha preparato per i figlioli ubbidienti …. Rubare a Dio non porta a guadagnare nulla, non mette sotto benedizione, ma sotto maledizione’ (Risveglio Pentecostale, Settembre 2008, Numero 9 – Anno LXII, pag. 8,9).
Le ADI sono così scrupolose in questo insegnamento (come del resto tutti coloro che la insegnano) che spiegano anche come calcolare la decima:
‘Se percepite il vostro guadagno sotto forma di salario o di pensione la quota da versare al Signore sarà rappresentata dalla decima parte di questa entrata; così per uno stipendio diciamo …. di 875.000 lire la decima corrispondente sarà di 90.000. Qualcuno si chiederà ‘…. Perché non 87.500?’; la risposta è semplice: perché è sempre meglio arrotondare per eccesso in questi casi! Alcuni godono anche di entrate extra oltre al loro salario. La cosa più giusta da fare, in questi casi, è quella di offrire a Dio la decima parte anche di queste entrate ricordando che si raccoglie in proporzione a quello che si semina (2 Corinzi 9:6). Se siete dei liberi professionisti, la vostra decima sarà rappresentata dal dieci per cento di tutti i vostri guadagni. Se le vostre entrate non sono rappresentate da denaro ma da beni in natura come bestiame e prodotti della campagna, potete calcolare la decima che spetta all’opera di Dio regolandovi come facevano gli antichi Israeliti. Facciamo un esempio: se durante l’anno il vostro gregge si accresce, diciamo … di 23 agnelli, la decima di questa ‘entrata’ sarà il ricavato della vendita di tre agnelli’ (Corsi Biblici per Corrispondenza, Cristiani Responsabili, 3/1 [Terzo Corso del Primo Gruppo], I.C.I. Roma 1986, pag. 166).
Ora, obbiettivamente, come non si può non parlare di sfacciata ipocrisia presente nelle ADI, dinnanzi a queste prove inconfutabili?
Ma non è finita qua, perchè nelle ADI non solo viene insegnata l’obbligatorietà della decima per i Cristiani, ma viene anche insegnato che la Chiesa non è chiamata a fare l’elemosina, in quanto l’elemosina non è una delle opere buone preparate innanzi da Dio affinchè le pratichiamo.
Questo è infatti quello che il 13 Ottobre 2007, ad Acireale (Catania), in occasione delle celebrazioni del Centenario del Movimento Pentecostale, Antonio Felice Loria, presidente delle Assemblee di Dio in Italia, ha affermato:
‘Vi sono delle opere che Dio ha preparato per tutti, prima della fondazione del mondo, e prima che noi ci convertissimo Dio ha preparato delle buone opere, e le buone opere che la Chiesa deve fare non è l’elemosina, le buone opere che la Chiesa deve fare sapete che cosa sono? Sono i piani che Dio ha per ogni credente che contribuiscono per il piano di Dio che ha per il mondo, la salvezza dell’umanità, la salvezza dell’umanità ….’.
Qui sotto potete vedere il video in cui Felice Loria fa pubblicamente questa sconcertante affermazione davanti a tante persone.
[vimeo http://vimeo.com/12804694 w=500&h=400]
Questa è una eresia, perché fare elemosine è una delle opere innanzi preparate da Dio, in quanto Gesù Cristo ha detto: “Non temere, o piccol gregge; poiché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno. Vendete i vostri beni, e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno ne’ cieli, ove ladro non s’accosta e tignuola non guasta. Perché dov’è il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore” (Luca 12:32-34).
E i primi discepoli misero in pratica queste parole, secondo che è scritto: “E tutti quelli che credevano erano insieme, ed aveano ogni cosa in comune; e vendevano le possessioni ed i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno” (Atti 2:44-45).
Dunque, per concludere, vorrei rivolgermi a quelli che nelle ADI si sono lamentati per il servizio delle Iene su quella Chiesa Pentecostale brasiliana, dicendo loro di guardare in casa loro, dentro i loro confini, perchè anche in mezzo a loro ci sono quelli che sono assetati di denaro che comandano ai fedeli di dare la decima pena la maledizione divina, quelli che servono Mammona la cui cupidigia va riprovata e da cui i santi devono guardarsi.
Giacinto Butindaro
Tratto da:http://giacintobutindaro.org/2011/11/19/la-sete-di-denaro-presente-nelle-chiese-pentecostali/
___________________________________________________________________________________
Leggi lo studio confutatorio:
● Non è giusto, sotto la grazia, imporre il pagamento della decima ai santi
Ascolta anche il messaggio audio:
L’intolleranza di Gesù verso il commercio nella casa di Dio, l’ipocrisia e le false dottrine
(104 minuti – mp3)
___________________________________________________________________________________
Articoli correlati:
● Riprensione rivolta ad Angelo Gargano
● Non è giusto, sotto la grazia, imporre il pagamento della decima ai santi
● Dio non castiga gli uomini, ma maledice chi non dà la decima. La contraddizione dei servi di Mammona!
● Contro le menzogne di Juan Carlos Ortiz sulla decima
● Scandaloso video riguardante una chiesa evangelica “brasiliana” in italia
● Samuel Okoh: Abrahamo fu benedetto perchè diede la decima
● Guillermo Maldonado: il peccato di Adamo fu derubare Dio della sua decima!
● La decima nel corso prebattesimale di una Chiesa ADI
● L’ennesima inequivocabile prova che le ADI ordinano ai membri di pagare la decima
● Servono il loro stomaco: ritiratevi da essi
● Credenti al verde investono sul “Vangelo per diventare ricchi” !
● Contro il mettere in vendita le cose relative al regno di Dio
● A causa loro la via della verità sarà diffamata (2°Pietro 2:2)
● TBNE… Ecumenismo, amuleti, e tanto commercio…
● Guardatevi e ritiratevi da Mario Gozzi di Radio Fede Italia
Articoli correlati da link esterni:
La decima nella Chiesa Universale del regno di Dio
Commento by pastore franco munno | Gennaio 11th, 2013
INFATTI LA BIBBIA è MANIPOLATA SECONDO CONVENIENZE ED NEDESSITà,UNA COSA è CERTA CHE IN TANTI SI SONO FATTI UNA POSIZIONE SOCIALE BENISTANTE IN ITALIA E ALTROVE,PERSONE CHE NON HANNO MAI LAVORATO UN ORA DELLA LORO VITA PASCIONO NEL NOME DI CRISTO Dà NABABBI ,NELLO SFARZO E NEL LUSSO,GENTE CHE AVEVANO SOLO DEBITI ED ERANO DEI FALLITI NELLA SOCIETà ORA GIRANO IL MONDO COME DIVI DEL CINEMA,NON VOGLIO AGGIUNGERE ALTRO,SOLO è ORA CHE I CREDENTI SI DESTANO E METTANO LE LORO VITE UNICAMENTE NELLE MANI DI DIO,PER AVERE UN DESTINO BENEDETTO.DIO VI BENEDICA.
Commento by Carlo Ponzio (Pastore) | Aprile 25th, 2018
CHE NE DITE DI LEGGERE E COMPRENDERE MATTEO 23:23 e LUCA 11:42:”SENZA TRALASCIARE LE ALTRE?”.Gesú stesso conferma il comandamento della decima….O VOGLIAMO ESSERE CIECHI E GUIDE DI CIECHI??
Commento by nicola iannazzo | Aprile 27th, 2018
“Gesù Cristo, quando riprese gli scribi ed i Farisei, disse loro: “Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti, perchè pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre” (Matt. 23:23); ma anche con queste parole non si può dimostrare che Dio ci comanda di pagare la decima.
Gesù rivolse queste parole agli scribi e ai Farisei che sedevano sulla cattedra di Mosè, i quali, se da un lato pagavano la decima persino sulle erbe, dall’altro trascuravano le cose più importanti della legge e cioè il giudicio, la misericordia e la fede. Le parole di Cristo mostrano che secondo la legge di Mosè, procacciare la giustizia, la misericordia e la fede era più importante che pagare la decima, nondimeno Gesù non disse agli scribi ed ai Farisei che avevano fatto o facevano male a pagare la decima, ma disse loro che avrebbero dovuto in primo luogo procacciare le cose più gravi della legge (la giustizia, l’amore di Dio, e la fede) senza tralasciare le altre cose della stessa legge.
“Le altre cose”, che menzionò Gesù, comprendono anche il pagamento della decima, (perchè vi sono altre cose assieme al pagamento della decima che i Giudei non dovevano trascurare); perchè, secondo la legge, non dovevano essere trascurate neppure la legge sul sabato, quella sulle diverse feste giudaiche, quella sulla circoncisione della carne, le leggi relative alle vivande e molte altre. Se io vi dicessi: ‘Fratelli, bisogna procacciare la giustizia, l’amore di Dio e la fede di cui la legge parla’, io vi direi di fare ciò che è giusto fare anche per noi Gentili in Cristo Gesù; ma se aggiungessi: ‘Senza tralasciare le altre cose di cui parla la legge’, allora farei male, perchè comincerei in questa maniera a imporvi la circoncisione nella carne, l’osservanza del sabato e delle feste giudaiche, i precetti sulle vivande, il pagamento della decima ed altri precetti, facendo un uso illegittimo della legge nei vostri confronti. Perchè farei un uso illegittimo della legge? Perché Gesù disse che “la legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni” (Luca 16:16). Per questo motivo, noi alcune cose della legge le dobbiamo tralasciare, per non ricadere sotto il giogo della legge (dal quale siamo stati affrancati) e per non scadere dalla grazia.
L’apostolo Paolo scrisse ai santi in Efeso che Cristo ha abbattuto il muro di separazione che c’era fra i Giudei e noi Gentili, infatti disse: “Dei due popoli ne ha fatto uno solo ed ha abbattuto il muro di separazione con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti..” (Ef. 2:14,15), ed ai santi di Colosse scrisse: “Avendo cancellato l’atto accusatore scritto in precetti, il quale ci era contrario; e quell’atto ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce..” (Col. 2:14).
Fratelli, ma questo muro di separazione che esisteva fra i Giudei e noi Gentili, nella pratica, da che cosa era costituito? Considerate i precetti sugli olocausti, sui sacrifici di azioni di grazie, sui sacrifici per il peccato, il precetto sul sabato, sui noviluni, sulle feste giudaiche, il precetto sulla circoncisione della carne, i precetti sui cibi con il divieto ai Giudei di mangiare certi cibi, il precetto sulla decima, il divieto fatto ai Giudei di non prendere in marito o in moglie persone delle altre nazioni; ditemi: ‘Ma non erano proprio questi ed altri precetti scritti nella legge, il muro di separazione che c’era fra i Giudei e noi Gentili e la causa dell’inimicizia che c’era fra noi e loro? Certo che erano essi la causa dell’inimicizia che esisteva fra noi e loro. Ma Cristo morendo sulla croce ha annullato questa inimicizia che c’era fra noi e loro perchè ha preso questi precetti e li ha inchiodati sulla croce. Sì, egli ha abbattuto il muro di separazione! Ditemi: ‘Come potrebbero dei Giudei mangiare, bere, adorare Iddio e cantare a Dio assieme a noi Gentili di nascita, incirconcisi nella carne, se quel muro di separazione che si ergeva tra i Giudei ed i Gentili non fosse stato abbattuto? Sarebbe impossibile! Ma grazie siano rese a Dio in Cristo Gesù per avere abbattuto, nella pienezza dei tempi, questo muro di separazione!
È necessario dire però, che benchè Cristo ha abbattuto questo muro di separazione, in seguito, sorsero degli uomini Giudei che cercarono di ricostruirlo e di questo ne abbiamo una prova evidente quando quei Farisei che avevano creduto dissero in Gerusalemme, nel cospetto degli apostoli e degli anziani: “Bisogna circoncidere i Gentili, e comandare loro d’osservare la legge di Mosè” (Atti 15:5): ma gli apostoli e gli anziani capirono che se avessero comandato ai Gentili di farsi circoncidere e d’osservare la legge di Mosè avrebbero riedificato le cose che Cristo aveva distrutte e si sarebbero resi trasgressori; e perciò alle imposizioni di costoro non cedettero affinchè il Vangelo rimanesse fermo.
Noi siamo giunti alla conclusione che siccome a Gerusalemme gli apostoli e gli anziani non ci hanno imposto a noi Gentili il pagamento della decima (non ritenendolo nè così fondamentale e nè così importante come invece oggi fanno niente di meno che dei predicatori del Vangelo che sono Gentili), e se Paolo, l’apostolo e il dottore dei Gentili, in tutte le sue epistole non ha espressamente ordinato il pagamento della decima per sostenere l’opera di Dio, nessun ministro del Vangelo ha il diritto di imporre la decima ai santi. Chi ha deciso di farlo, ha deciso di praticare oltre ciò che è scritto e di ordinare quello che gli apostoli non ordinavano alle chiese dei Gentili. Certo è che coloro che impongono la decima mettono sul collo dei credenti un giogo pesante e scomodo da portare; sapete perché? Perchè inducono i credenti a servire uno di quei “deboli e poveri elementi” (Gal. 4:9) (così li ha chiamati Paolo).”
Tratto da:http://nicolaiannazzo.org/2010/10/20/%E2%97%8F-non-e-giusto-sotto-la-grazia-imporre-il-pagamento-della-decima-ai-santi/