● Quando Karol Wojtyła baciò il Corano
Queste obiezioni sono facili da smontare.
Innanzitutto, c’è la testimonianza del Patriarca caldeo cattolico Raphaël I BiDawid (1922-2003), che era presente a quell’incontro [2]:
“Il 14 maggio sono stato ricevuto dal Papa, con una delegazione composta dall’iman sciita della moschea sunnita Khadum e dal presidente del consiglio di amministrazione della Banca islamica irachena. C’era anche un rappresentante del Ministero iracheno della religione […]. Alla fine dell’udienza, il Papa si è inchinato davanti al libro sacro musulmano, il Corano, presentato dalla delegazione, e lo ha baciato in segno di rispetto. La foto di questo gesto è stata mandata in onda a più riprese dalla televisione irachena per dimostrare che il Papa non solo ha consapevolezza della sofferenza del popolo iracheno, ma che ha anche molto rispetto per l’islam”.
Questa testimonianza potrebbe bastare, ma si potrebbero citare anche altri articoli apparsi sui media:
- In un articolo pubblicato su Le Monde des religions in occasione della morte di Giovanni Paolo II è stato scritto:
“Giovanni Paolo II ha compiuto alcuni gesti simbolici senza precedenti. Egli è stato il primo Papa a riunire in preghiera i capi spirituali delle principali confessioni del pianeta, il primo ad entrare in una sinagoga, il primo a penetrare in una moschea, il primo a baciare pubblicamente il Corano, a pregare davanti al Muro del Pianto a Gerusalemme, a partecipare in numerose occasioni a riti non monoteisti […]. Non dimentichiamo inoltre che è stato soprattutto un Papa viaggiatore, trovandosi di fronte, naturalmente, in quasi tutti i suoi spostamenti, al problema della diversità. Ora, ogni volta che si è trovato dinanzi a popolazioni non cattoliche, egli ha tentato, con un senso acuto del simbolo, di entrare in relazione fraterna con i loro rappresentanti religiosi” [3].
- Un altro articolo apparso su La Vie, del 10 settembre 2008, contiene un’affermazione di Rémi Brague, professore di filosofia alla Sorbona e a Monaco, rilasciata nel corso di un’intervista:
“Quale è il suo atteggiamento profondo (di Benedetto XVI) nei confronti dell’islam»? Risposta di Brague: «Non credo che lo conosca bene. Non ha avuto alcuna ragione di studiarlo. E io non so chi lo consiglia a questo riguardo. Spero che eviti certi errori come quello, molto più grave, di Giovanni Paolo II, di baciare il Corano […]. Avrebbe fatto molto meglio prima a leggerselo”.
- In un articolo pubblicato su Valeurs actuelles e ripreso da Salon Beige ha dichiarato Annie Laurent, politologa e scrittrice francese:
“Il bacio del Corano di Giovanni Paolo II, portato in dono da una delegazione irachena, nel 1999, ha suscitato un forte smarrimento presso i cristiani d’Occidente e d’Oriente, come se fosse un’attestazione ufficiale della veridicità dell’islam” [4].
Infine, il fatto che Giovanni Paolo II abbia baciato il Corano non è mai stato smentito dal Vaticano. Al contrario, non è affatto sorprendente che Wojtyła abbia baciato il Corano, il libro che nega la Santissima Trinità, la divinità di Gesù Cristo e che contiene numerose esortazioni all’omicidio, all’odio, alla violenza e all’impurità.
Non a caso, tutte le dichiarazioni di Karol Wojtyla vanno in questo senso:
- “Cari musulmani, fratelli miei […], siate coscienti di essere portatori di certe qualità specifiche tra cui la cultura dell’islam è forse la più evidente […]. È solamente in questa cornice religiosa e nella promessa di fede condivisa che si può realmente parlare di rispetto reciproco, di apertura e di collaborazione tra cristiani e musulmani” [6].
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Ecco cosa si dice nel libro che Karol Wojtyła ha baciato:
“Gesù Cristo non è nè il figlio di Dio, nè Dio!”
Affermarlo equivale a bestemmiare! Può un vero credente baciare il corano?
Sura V, 77 (La tavola)
- “Infedele è colui che dice: “Allàh è il terzo della Trinità”: non vi è che un solo Allàh, e questo Allàh è unico; se essi non ritrarranno ciò che affermano, un doloroso castigo attenderà gli infedeli”.
Sura IV, 169 (Le femmine)
- “O voi che riceveste le Scritture (i cristiani; N.d.R.)! Non varcate i limiti della fede; non dite di Allàh che la verità. Gesù è il figlio di Maria, l’inviato dell’Altissimo e il suo Verbo. Egli l’ha fatto scendere in Maria. Esso è il suo soffio. Credete in Allàh e nei suoi apostoli; non dite esservi una Trinità; egli è uno. Questa credenza vi riuscirà più utile. Lungi che egli abbia un figlio, ma governa da solo il cielo e la terra, e basta a sé stesso”.
Sura V, 76 (La tavola)
- “Quelli che dicono che il Messia, figlio di Maria, è Dio, pronunciano una bestemmia. Non ha egli stesso detto: “Figli d’Israele, adorate Allàh, mio e vostro Signore”? Chiunque associa altri dei ad Allàh non entrerà nel giardino delle delizie, e la sua dimora sarà nel fuoco…”.
Sura V, 116 (La tavola)
- “Allàh chiese a Gesù, figlio di Maria, se avesse comandato agli uomini di adorare lui e sua madre come dèi; “Signore, rispose, avrei loro ordinato un sacrilegio? Se ne fossi colpevole, non lo saresti tu pure? Tu conosci ciò che è nel mio cuore, e io ignoro ciò che vela la tua maestà suprema. La conoscenza dei misteri non spetta che all’Altissimo””.
Sura XXXIX, 6 (Le schiere)
- “Se Allàh avesse voluto avere un figlio, lo avrebbe scelto tra gli esseri che ha voluto creare. Ma che questa bestemmia sia lontana dalla sua gloria! Egli è unico e potente”.
Sura XIX, 92-93 (Maria)
- “Essi (gli infedeli; N.d.R.) dicono che Allàh ha un figlio, e proferiscono così una bestemmia. Poco manca che i cieli non si schiantino a queste parole, che la terra non si spacchi e che le montagne spezzate non crollino! Essi attribuiscono un figlio al misericordioso, e non potrebbe averne”.
Sura IX, 30 (La conversione)
- “I giudei dicono che Ozai è figlio di Dio; i cristiani dicono lo stesso del Messia. Parlano come gli infedeli che li precedettero; il cielo punirà le loro bestemmie. Chiamano signori i loro pontefici, i loro monaci e il Messia, figlio di Maria, ed è loro imposto di servire un solo Dio; non ce n’è un altro. Anatema a quelli che si associano al suo culto” !!!
Tratto da: http://www.crisidellachiesa.com/articoli/autorita/bacio_corano/wojtyla_bacia_il_corano.htm
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“Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio.” (1° Giovanni 2:22)
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Perchè rifiutiamo di riconoscere nel papa il Capo della Chiesa universale quale successore dell’apostolo Pietro
Noi rifiutiamo di riconoscere nel papa il Capo della Chiesa universale quale successore dell’apostolo Pietro perché l’apostolo Pietro non fu affatto costituito capo della Chiesa da Gesù Cristo e quindi Egli non potè trasmettere a nessun successore questo incarico.
Se si leggono attentamente gli Scritti del Nuovo Testamento si vedrà che il capo della Chiesa è uno solo, e cioè Gesù Cristo che ora è alla destra di Dio Padre. Questo concetto è qualcosa che viene attestato da Paolo. Ecco le sue dichiarazioni in merito.
Egli dice agli Efesini che Dio ha risuscitato il suo Figliuolo e lo ha fatto sedere alla sua destra al di sopra di ogni principato e autorità e potestà e signoria, e d’ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello a venire e che Egli:
“gli ha posta ogni cosa sotto ai piedi, e l’ha dato per capo supremo alla Chiesa, che é il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti” (Ef. 1:22,23);
ed anche:
“Seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo” (Ef. 4:15),
e:
“Cristo è capo della Chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo” (Ef. 5:23).
Quindi, come il capo della moglie è uno solo e cioè suo marito, così il capo della Chiesa (che è la moglie dell’Agnello) è uno solo e cioè Cristo, il suo sposo, e nessun altro.
Ai Colossesi Paolo dice:
“Ed egli é avanti ogni cosa, e tutte le cose sussistono in lui. Ed egli è il capo del corpo, cioè della Chiesa; egli che é il principio, il primogenito dai morti, onde in ogni cosa abbia il primato” (Col. 1:17,18).
Perciò la Chiesa di Dio non ha due capi, di cui uno é in cielo e l’altro é sulla terra; o uno invisibile e l’altro visibile, ma uno solo ed Egli è in cielo alla destra di Dio e mediante la fede, nel cuore di tutti coloro che lo hanno ricevuto come loro personale Signore e Salvatore.
Colui dunque che i Cattolici romani chiamano papa, pecca di presunzione proclamandosi Capo della Chiesa, non avendo ricevuto da Dio questo titolo così eccelso. Quello di ‘Capo della Chiesa’ è un titolo che l’attuale papa ha ereditato dal suo predecessore che a sua volta lo aveva ereditato dal suo predecessore e così via.
Il primo presunto successore di Pietro che si arrogò questo titolo o comunque la carica di pastore di tutte le chiese fu Leone I detto Magno (440-461) – che molti chiamano il primo ‘papa’ – il quale sosteneva apertamente e con grande forza che Gesù concesse a Pietro il primato della dignità apostolica, che passò poi al vescovo di Roma al quale compete la cura di tutte le chiese. Questo titolo si rafforzò notevolmente nel settimo secolo quando l’imperatore Foca, nel 607, per contraccambiare l’amicizia e le adulazioni che gli rivolgeva il vescovo di Roma riconobbe la supremazia della ‘sede apostolica di Pietro su tutte le chiese’ (caput omnium ecclesiarum) e vietò al patriarca di Costantinopoli di usare il titolo di ‘universale’ (difatti questo patriarca si era arrogato questo titolo) che da quel momento doveva essere riservato solo al vescovo di Roma, che allora era Bonifacio III e che a differenza di Gregorio Magno (il predecessore di Bonifacio III), e dimenticando quello che il suo predecessore aveva dichiarato a tale proposito (Gregorio Magno aveva detto che il vescovo che si arrogava il titolo di ‘vescovo universale’ era precursore dell’anticristo e che nessun cristiano deve prendere questo nome di bestemmia), non rifiutò affatto di farsi chiamare ‘vescovo universale’.
Questo riconoscimento Foca lo concesse perché si trovava in polemica con il patriarca bizantino Ciriaco e volle in questa maniera screditarlo presso Roma, e dato che era odiato a Bisanzio cercava di farsi amare a Roma. Era tenuto in così grande onore Foca dai Romani che questi nel 608 elevarono ai piedi del Campidoglio una colonna sormontata da una statua di Foca in bronzo dorato, recante sulla base un’iscrizione in onore del ‘clementissimo e piissimo imperatore, trionfatore perpetuo, incoronato da Dio sempre Augusto’.
Giacinto Butindaro
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Il papa e la Parola di Dio
1) Il nome PAPA significa “PADRE”. Egli si definisce ed è chiamato ”il santo padre”, ma questo titolo spetta solo a Dio Padre Onnipotente, unico e solo senza peccato. – Egli dice di essere il ”capo della chiesa” quando a Cristo solamente appartiene il primato della Chiesa e di ogni cosa. – Egli ancora afferma di essere il ”vicario di Cristo” cioè il rappresentante di Cristo in terra. Questo titolo spetta esclusivamente allo Spirito Santo (Giovanni 16:13-14). Gesù non approva questi titoli onorifici, leggiamo nella Bibbia Matteo 23:8-9-10
N.B. Chiunque annette per se uno solo o tutti e tre titoli della Divinità, costituisce il precursore dell’Anticristo.
- “Ma voi non fatevi chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli. Né fatevi chiamare guida, perché uno solo è la vostra guida: Il Cristo.” (Matteo 23:8-9-10)
2) Non è Pietro che nomina il 12° apostolo in sostituzione di Giuda e non è neanche lui a suggerire i due nomi proposti. Leggiamo Atti 1:23-26
- “Or ne furono presentati due: Giuseppe, detto Barsaba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. E pregando, dissero: “Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto, per ricevere la sorte di questo ministero e apostolato, dal quale Giuda si è sviato per andare al suo luogo”. Così tirarono a sorte, e la sorte cadde su Mattia; ed egli fu aggiunto agli undici apostoli.” (Atti 1:23-26)
3) Il 1° concilio di Gerusalemme non è presieduto da Pietro, ma da Giacomo e le deliberazioni del concilio vengono comunicate alle chiese non in nome di Pietro ma di tutta la Chiesa. Leggiamo Atti 15:13 e Atti 15:22
- “Quando essi tacquero, Giacomo prese la parola e disse: “Fratelli, ascoltatemi.” (Atti 15:13) “Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa di mandare ad Antiochia, con Paolo e Barnaba, degli uomini scelti da loro: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli,” (Atti 15:22)
4) Pietro viene inviato in missione dagli altri apostoli. Ma un Papa manda, non è mandato. Leggiamo Atti 8:14
- “Ora gli apostoli che erano a Gerusalemme, quando seppero che la Samaria aveva ricevuta la parola di Dio, mandarono loro Pietro e Giovanni.” (Atti 8:14)
5) Paolo rimprovera duramente e pubblicamente Pietro come un suo pari, e non un suo superiore. Leggiamo Galati 1:11-14
- “Ma quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da riprendere. Infatti prima che venissero alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con i gentili; ma quando giunsero quelli, egli si ritirò e si separò, temendo quelli della circoncisione. E anche gli altri Giudei fingevano assieme a lui, tanto che anche Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia. Ma quando io vidi che non camminavano rettamente secondo la verità dell’evangelo, dissi a Pietro in presenza di tutti: “Se tu, che sei Giudeo, vivi alla gentile e non alla giudaica perché costringi i gentili a giudaizzare?”.” (Galati 1:11-14)
6) Pietro accoglie la proposta della suddivisione del campo evangelizzazione con Paolo, cosa che non avrebbe potuto fare se fosse stato veramente il capo della chiesa. Possiamo inoltre apprendere dalla Bibbia che Paolo fù inviato per la diffusione del Vangelo ai ”gentili” cioè ai pagani delle nazioni circostanti Israele fino a giungere a Roma; mentre Pietro riceve il mandato solo per i ”circoncisi” cioè i Giudei del suo paese. La Parola di Dio tace pertanto su Pietro a Roma e sul suo ufficio di vescovo e sul papato, introdotto dal cattolicesimo Romano solo alle soglie del V° secolo
- Leggiamo Galati 2:7-9
“Anzi al contrario, avendo visto che mi era stato affidato l’evangelo per gli incirconcisi, come a Pietro quello per i circoncisi (poiché colui che aveva potentemente operato in Pietro per l’apostolato dei circoncisi, aveva potentemente operato anche in me per i gentili), avendo conosciuto la grazia che mi era stata data, Giacomo, Cefa (Pietro) e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano di associazione, affinché noi andassimo fra i gentili, ed essi fra i circoncisi.” (Galati 2:7-9)
7) Nell’elenco delle cariche ecclesiastiche non esistono quelle di PAPA e di CARDINALE.
La Bibbia non ci tramanda alcun Ordine ecclesiastico sacerdotale, sorto dopo il IV° sec. dalle ceneri del paganesimo Romano ad opera dell’editto di Costantino Imperatore. Leggiamo Efesini 4:11-12
- “Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo” (Efesini 4:11-12)
8) Gli Ebrei convertiti al Cristianesimo ignoravano la supremazia di Pietro sino al punto di questionare con lui, e lo stesso Pietro si giustifica davanti a loro. Leggiamo Atti 11:2-3 e Atti 15:7-11
- “E, quando Pietro salì a Gerusalemme, quelli che erano circoncisi contendevano con lui dicendo: “Tu sei entrato in casa di uomini incirconcisi e hai mangiato con loro!” (Atti 11:2-3) “Ed essendo sorta una grande disputa, Pietro si alzò in piedi e disse loro: “Fratelli, voi sapete che già dai primi tempi Dio tra noi scelse me, affinché per la mia bocca i gentili udissero la parola dell’evangelo e credessero. Dio, che conosce i cuori, ha reso loro testimonianza, dando loro lo Spirito Santo, proprio come a noi; e non ha fatto alcuna differenza tra noi e loro, avendo purificato i loro cuori mediante la fede. Ora dunque perché tentate Dio, mettendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi abbiamo potuto portare? Ma noi crediamo di essere salvati mediante la grazia del Signor Gesù Cristo, e nello stesso modo anche loro” (Atti 15:7-11)
9) Pietro medesimo non si attribuisce nessuna superiorità sugli altri apostoli e ammonisce gli anziani a governare il gregge “NON SIGNOREGGIANDO” poiché v’è un solo Dio e un solo Pastore e noi siamo tutti fratelli. Leggiamo I Pietro 5:1-2-3-4 e II Corinzi 1:24
- “Esorto gli anziani che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev’essere rivelata: pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge. E quando apparirà il sommo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce.” (I Pietro 5:1-2-3-4) “Non già che dominiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché voi state saldi per fede.” (II Corinzi 1:24)
10) Gesù ha combattuto ogni idea di supremazia fra i suoi discepoli. Leggiamo Matteo 23:8-12
- “Ma voi non fatevi chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli. Né fatevi chiamare guida, perché uno solo è la vostra guida: Il Cristo. E il maggiore di voi sia vostro servo. Or chiunque si innalzerà sarà abbassato; e chiunque si abbasserà sarà innalzato,” (Matteo 23:8-12)
11) Solo Cristo è il CAPO e il FONDAMENTO della Chiesa! Leggiamo I Corinzi 3:11 – Efesini 2:20-21 – Efesini 1:22 – Colossesi 1:17-18
- “Egli (Gesù) è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa” (Colossesi 1:17-18)
12) Cristo non ha bisogno di vicari nelle persone dei papi sulla terra, lo Spirito Santo è il vero rappresentante di Cristo sulla terra, non il papa. Leggiamo Matteo 28:20 – Matteo 18:20 – Giovanni 16:13-14 – Giovanni 14:26
- “Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà” (Giovanni 16:13-14)
13) Gesù disse che avrebbe edificato su Pietro la sua Chiesa??? Leggiamo Matteo 16:18
- “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”
ma non disse che avrebbe edificato su Pietro la Sua Chiesa. Le chiavi ed il potere di legare che Egli dà a Pietro in Matteo 16:19 rappresentano l’autorità che concede a tutti i credenti (Cf. Matteo 18:18, 19). La lingua greca per dire Pietro usa la parola « petros » che significa « piccolo sasso »; mentre per indicare « La Roccia » si serve della parola « petra ». Quel che disse Gesù, dunque, fu: « Io edificherò la mia Chiesa sulla Roccia », e la Roccia sulla quale avrebbe edificato era Se stesso. Nella sua prima lettera, al capitolo 2:5-8, Pietro stesso chiama i credenti « pietre » e Gesù « Roccia ». Così pure, nella prima lettera ai Corinzi e in quella agli Efesini, capitolo 2:19-21, Gesù viene chiamato Pietra Angolare, Fondamento e Roccia. Perciò, la Chiesa, non è costruita su Pietro o i suoi successori, ma su Gesù Cristo, cioè, sulla Roccia. Come autorità suprema, in conferma della mia affermazione, cito il grande Apostolo Paolo. In 1 Cor. 3:11, di questa meravigliosa Bibbia, egli dice: « Poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù ». Paolo dunque dice che Gesù Cristo è il Fondamento, la Roccia, ed è su questa Roccia che la Chiesa è fondata. Questo è riconosciuto anche dai padri della Chiesa, come sant’Agostino, san Girolamo, sant’Ilario, e altri, i quali insegnavano che la pietra di cui parla Gesù è la confessione di Pietro. Leggiamo le parole di sant’Agostino: « Che cosa vogliono dire le parole “Io edificherò la mia chiesa su questa pietra?” Su questa fede, su quello che è detto: Tu sei il Cristo, il figlio di Dio vivente” »; e anche: « Sopra questa pietra che tu hai confessato, io edificherò la mia chiesa, imperocchè Cristo era la pietra ».
Sia l’IDDIO della sua Parola ritenuto veritiero ed ogni uomo con la sua dottrina bugiardo!
Gaglioti Francesco
Tratto da: http://www.facebook.com/home.php?sk=lf#!/note.php?note_id=149599771743575&id=1115955438
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NOTE:
[1] ↩ Traduzione dell’articolo originale francese Concernant la photo de Jean-Paul II embrassant le Coran («A riguardo della foto di Giovanni Paolo II che bacia il Corano»), a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web: http://sedevacantisme.over-blog.com/article-32851059.html
[2] ↩ La testimonianza del Patriarca è stata pubblicata su FIDES News Service, del 1º giugno 1999.
[3] ↩ Vedi pagina web: http://jeanmouttapa.blog.lemonde.fr/2009/04/27/jean-paul-ii-generosite-et-ambiguites
[4] ↩ Vedi pagina web: http://lesalonbeige.blogs.com/my_weblog/2006/09/controverse_de__12.html
[5] ↩ Cfr. Osservatore romano, del 21 marzo 2000; edizione francese del 28 marzo 2000.
[6] ↩ Cfr. Discorso di Giovanni Paolo II ai musulmani dell’isola Mindanao, nelle Filippine, del 20 febbraio 1981.
[7] ↩ Cfr. Discorso ai musulmani di Parigi, del 31 maggio 1980.
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Commento by Cate | Dicembre 3rd, 2012
Non seguo molto la religione, non conosco bene ne la bibbia, pur essendo cattolica, ne il corano. Io penso che se continuiamo a vedere la religione così non ci sarà mai ne pace e ne rispetto reciproco. Le guerre religiose sono date da FONDAMENTALISMI E BIGOTTISMI…Papa Giovanni Paolo II con i suoi gesti ha sempre voluto trasmettere RISPETTO e apertura!!! Leggi e DOCUMENTATI BENE sulle opere di quest’uomo che ha più di un motivo per esser santo!!!! Non voglio che questo commento sia pubblicato non mi interessa neanche che rispondi sinceramente. ma non è questo che la chiesa e papa giovanni paolo II voleva far capire… I musulmani non sono nemici da odiare discriminare o additare, hanno la loro religione come noi la nostra, non tutti sono guerrafondai, ANZI!!!!
http://www.ildialogo.org/Documenti/specialeassisi.pdf
Commento by nicola iannazzo | Dicembre 4th, 2012
Katerina Conlak, per prima cosa non ho mai detto che tutti i musulmani siano guerrafondai, semmai è il corano che loro seguono che li incita alla cosiddetta “guerra santa” contro “gli infedeli”, che è diverso (leggi questo articolo, a parte l’accusa iniziale tutta da provare che furono veramente dei terroristi islamici gli autori del disastro dell’11 settembre 2001: http://www.storico.org/I%20Paesi%20islamici/jihad.htm)!!
Per restare in attualitá leggi anche questo articolo: http://www.evangelici.net/notizie/1354212001.html
L’Islam comunque insegna molte eresie riguardo Gesù Cristo, come ad esempio la negazione della Sua divinità. E questo è inaccettabile per un cristiano.
Inoltre è invece bene che ti applichi a conoscere la Bibbia, poichè Gesù Cristo non è affatto venuto sulla terra per unire giusti e ingiusti, santi e peccatori, chi lo ama e chi invece Lo odia e Lo disprezza, ma piuttosto per dividere gli uni dagli altri affinchè i riscattati fossero il Suo proprio popolo separato dal male e dal peccato e quindi ubbidiente all’Iddio vivente e vero. Infatti un giorno Gesù disse queste parole:
Infine Papa Giovanni Paolo II avrà pure insegnato rispetto tra culture e religioni diverse ma ha altresì gravemente disprezzato le Parole dell’Iddio altissimo arrogandosi inoltre (come molti altri papi che l’hanno preceduto) il blasfemo diritto di farsi chiamare “Santo Padre” contro il divieto di Gesù Cristo (vedi Matteo 23:9) quando solamente l’Iddio del cielo, Padre del Signore Gesù è il vero e unico Padre Santo degno di portare tale Nome.
Inoltre si è arrogato il blasfemo diritto di farsi chiamare “Vicario del Figlio di Dio” quando solo lo Spirito Santo di Dio è il vero Vicario, cioè “Sostituto” di Cristo (vedi Giovanni 15:26), e come se non bastasse si è arrogato il blasfemo diritto di definirsi “Capo della Chiesa” in terra quando solo Gesù Cristo è il vero Capo supremo della Chiesa (vedi Efesini 1:10; 1:22; 4:15; 5:23 Colossesi 1:18).
Non parliamo poi della presunta “infallibilità papale”, quando invece solo Dio è infallibile e non può mai peccare.
Bestemmie su bestemmie dunque, altro che santo uomo!
Avrei altre cose da dire ma termino con due profezie bibliche che troveranno il loro Divino adempimento riguardo tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per un mondo unito nella pace si, ma una pace senza la sottomissione a Dio ed al Suo Figlio Gesù Cristo:
“Quando diranno: PACE e sicurezza, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto.” (1° Tessalonicesi 5:3).
“Perché tumultuano le nazioni, e meditano i popoli cose vane?
I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano assieme contro l´Eterno e contro il suo Unto, dicendo:
Rompiamo i loro legami e gettiamo via da noi le loro funi.
Colui che siede ne´ cieli ne riderà; il Signore si befferà di loro.
Allora parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti:
Eppure, dirà, io ho stabilito il mio re sopra Sion, monte della mia santità.
Io spiegherò il decreto: L´Eterno mi disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi io t´ho generato.
Chiedimi, io ti darò le nazioni per tua eredità e le estremità della terra per tuo possesso.
Tu le fiaccherai con uno scettro di ferro; tu le spezzerai come un vaso di vasellaio.
Ora dunque, o re, siate savi; lasciatevi correggere, o giudici della terra.
Servite l´Eterno con timore, e gioite con tremore.
Rendete omaggio al figlio, che talora l´Eterno non si adiri e voi non periate nella vostra via, perché d´un tratto l´ira sua può divampare.
Beati tutti quelli che confidano in lui!” (Salmo 2)