● Contro la falsa dottrina della “copertura spirituale”
Quale è la nostra vera copertura spirituale?
Dio è il capo di Cristo, Cristo è il capo di tutti gli uomini e l’uomo è il capo della donna (N.d.R. vedi 1° Corinzi 11:3).
Alcuni predicatori traggono da ciò una dottrina che è chiamata la dottrina della “copertura spirituale”.
In questa dottrina viene enunciato che ogni pecora deve avere il proprio pastore al di sopra di essa e ogni pastore deve avere le proprie pecore sottoposte, nel senso di una gerarchia spirituale, un po’ come avviene in una gerarchia di comandanti nell’esercito. C’è il Generale che comanda le truppe che sono sotto di lui. Un uomo di questa truppa che non ha più comandanti, che è libero, non è più coperto.
In campo militare è proprio usata questa espressione, il superiore dice: “Io copro i miei uomini”, poiché egli si sente responsabile di ciò che fanno i suoi subordinati.
Ed alcuni ne traggono fuori questa dottrina della copertura spirituale, la quale, sul piano spirituale, consiste nell’affermare che ogni pecora deve necessariamente avere sopra di sé un’autorità dalla quale dovrà dipendere. E questa autorità è chiaramente quella di un anziano.
La pecora dipenderà da questa autorità in una maniera gerarchica, il che significa che non si può immaginare una pecora senza pastore o anziano, completamente sola, così come è in natura (cioè in natura non si può immaginare una pecora completamente sola senza pastore, N.d.T.). Del resto non si può immaginare neppure un anziano o un pastore senza le sue pecore direttamente sotto di lui. Se una pecora si trova ad essere in posizione solitaria, non sarà più coperta spiritualmente da questo mantello protettivo, costituito dall’anziano che si trova al di sopra di lei.
Viene quindi insegnato che quella pecora è in pericolo, potrebbe anche perdersi, perché non ha la copertura spirituale dell’anziano, al di sopra di essa, che la protegge.
Questa dottrina è completamente falsa poiché nel corpo di Cristo non è assolutamente così: infatti noi dipendiamo direttamente tutti dal Signore.
Direttamente!
La testa è direttamente connessa a tutte le cellule ed è l’insieme delle cellule che è coperto dal Signore e dal suo sangue. La nostra copertura è il sangue di Cristo, è lo Spirito del Signore che riposa su noi e che ci riempie. La testa è direttamente in relazione con ogni cellula del corpo e gli anziani sono essi stessi delle cellule del corpo.
Un anziano, è una cellula come tutte le altre. Egli non è messo in una posizione di gerarchia intermediaria tra Cristo e le altre pecore.
Il suo ministero, la sua chiamata o i doni che egli ha ricevuto, gli permettono di avere una vista più elevata e profonda degli altri ed è messo perciò in posizione di autorità, ma non in senso gerarchico.
È una posizione di autorità spirituale al fine di essere in grado di vegliare ed aiutare gli altri, i quali, in ogni caso, continuano ad essere direttamente connessi al Signore, attraverso una relazione personale e diretta. Perciò, se tutto avviene come Dio vuole, nel corpo di Cristo ogni fratello e ogni sorella, essendo connessi direttamente al Signore, se sono spirituali e se fanno le cose come Dio vuole, saranno in grado di esercitare i doni che Dio ha dato loro e rispondere alla chiamata che Egli ha loro indirizzato personalmente, dal più piccolo al più grande.
Un esempio che conosciamo molto bene, è quello di Paolo al momento della sua conversione.
Paolo è chiamato direttamente da Gesù sulla via di Damasco. Egli viene condotto a Damasco e là il Signore parla ad un cristiano di cui non si era mai parlato fino a quel momento, Anania, e del quale non sentirà mai più parlare da allora in poi. Non era un anziano, non era un pastore molto noto, era completamente sconosciuto. Era un semplice cristiano di nome Anania.
Gesù gli appare dicendogli: “Anania, vai a trovare Paolo che sta pregando da tre giorni, imponigli le mani affinché sia guarito e riempito di Spirito Santo” (N.d.R. vedi Atti 9:10,17).
Qui abbiamo un chiaro esempio di dipendenza diretta, sia di colui che sarebbe diventato il grande apostolo Paolo, direttamente in contatto con Dio, sia di questo semplice cristiano, Anania, che è usato direttamente da Dio per prendersi cura di questo apostolo, ed imporgli le mani senza avere bisogno di chiedere il permesso a qualcuno.
Paolo cominciò immediatamente a predicare a Damasco. Egli non aveva sopra di sé alcuna autorità, nel senso in cui ne parlano queste persone che insegnano la dottrina della copertura spirituale.
Da chi era coperto Paolo? Non era coperto da Pietro e neanche dagli anziani di Gerusalemme.
Egli parla con sicurezza, predica e cominciano a perseguitarlo, fugge nascosto in una cesta ecc. Soltanto diversi anni dopo andrà a trovare gli altri apostoli i quali avrebbero dovuto essere, secondo questa falsa dottrina, la sua copertura spirituale e cioè Pietro, Giovanni e gli altri!
Anni dopo Paolo andrà a trovarli per dire loro: “Ecco ciò che sto facendo e Voi che cosa fate? Ecco le rivelazioni che ho ricevuto, controllate, sono buone”. Essi dunque si diedero la mano di associazione e partirono. Erano completamente autonomi ed indipendenti, ma non per fare ciò che volevano, perchè ciascuno di essi dipendeva dal Signore.
Rifiutiamo questa dottrina, è una dottrina falsa che porta le persone alla schiavitù spirituale.
La conseguenza pratica di questa dottrina, è un sistema gerarchico identico a quello della chiesa Cattolica-Romana.
Infatti, in questa gerarchia, troviamo il Papa in cima e sotto lui una gerarchia molto precisa, fatta di perfetta sottomissione ad ogni livello.
Può funzionare soltanto così, perché il sistema crollerebbe se ognuno funzionasse liberamente ad ogni livello di questa piramide.
Questa falsa dottrina implica la costituzione progressiva di una gerarchia che mette in atto un sistema umano il quale non ha nulla in comune col sistema del Signore.
Alla fine dei conti, siccome è necessario che ci sia sempre qualcuno sopra di me per coprirmi, ne consegue che ci sarà uno che è il capo di tutto. E questo da chi sarà coperto? Tutto ciò porta alla costituzione di una gerarchia in cima alla quale c’è uno solo che dipende direttamente dal Signore. Conosco delle sètte cristiane che affermano: “Quello è l’unto dell’Eterno, egli ha il pensiero del Signore, e noi, noi dobbiamo seguirlo”.
Vi rendete conto dove può condurre tutto ciò!?
Mi è capitato di avere posto una domanda ad uno di questi “seguaci”, che aveva un’importante posizione. Gli chiesi: “Ma tu, fratello mio, se il tuo capo, il tuo grande pastore al quale sei sottomesso anima e corpo, cominciasse a sbagliare, cosa farai?”
Non gli era mai venuto in mente di porsi questa domanda. Mi rispose: “Non è possibile che egli sbagli, perché è l’unto dell’Eterno!”.
Insistetti dicendogli: “Ma ciononostante, può sbagliare, è un uomo, non è infallibile, immagina il caso che ciò dovesse capitare”.
Dopo averlo messo alle strette, finì per ammettere: “Se mai dovesse capitare una cosa così straordinaria, evidentemente me ne renderei conto ed andrei via”.
Egli aveva talmente poco preso in considerazione questa eventualità che neppure gli era mai venuta in mente. Attualmente questo gruppo è una vera setta. Una setta dove c’è un uomo che dirige e gli altri seguono ciecamente.
Tutto ciò può condurre sia ad una setta, sia ad un sistema ibrido.
Conobbi il caso di un gruppo dove erano tutti gerarchizzati gli uni verso gli altri. Ognuno aveva il suo pastore, ogni cristiano aveva su di sé qualcuno che lo controllava, che si prendeva cura di lui e il tutto faceva riferimento a tre anziani che erano in vetta. Non avevano osato metterne solo uno e ne avevano messi tre. Questi tre anziani si erano resi dipendenti gli uni dagli altri. C’era l’anziano A che dipendeva da B, B dipendeva da C e C dipendeva da A.
Noi dobbiamo certamente essere sottomessi alle autorità spirituali che Dio ha stabilito nella chiesa, cioè gli anziani, se essi svolgono il loro ministero in modo spirituale. Dobbiamo essere sottomessi agli anziani, ascoltare ciò che loro dicono, ma secondo il modello di Cristo, ovvero a condizione che ciò che essi dicono venga veramente dal Signore (N.d.R. e che quindi si attengano fedelmente e strettamente alla Parola di Dio – vedi 1° Timoteo 6:4; Tito 1:9).
Se non viene dal Signore, non bisogna accettare quello che dicono.
Non mettiamoci sotto un’autorità spirituale che il Signore non vuole. Se il Signore metterà di fronte a noi una vera autorità spirituale che viene di Dio, essa non si manifesterà nella violenza e nella forza, ma il Signore darà alle Sue pecore per mezzo dello Spirito Santo che è in loro, il discernimento per dire: “Sì, io riconosco che viene da Dio e mi sottometto, non ad un uomo, ma a ciò che egli mi dice da parte di Dio”.
È piuttosto diverso (dal concetto che si insegna sulla copertura spirituale N.d.T.) e questo uomo non sarà mai un dominatore, mai!
Non bisogna mai considerare che ciò che qualcuno dice sia automaticamente parola del Vangelo, qualunque sia la sua posizione. Il massimo della sottomissione è dovuta solo al Signore, per cui l’atteggiamento del mio cuore sarà certamente di umiltà, di sottomissione, ma anche di controllo accurato di ciò che mi viene detto … e, nel caso, dirò: “No, non viene da Dio!”.
“Signore, la mia preghiera è che Tu chiarisca le idee a ciascuno di noi. Signore, ci sono punti che sono spesso difficili da comprendere, ma io conto sul Tuo Spirito affinché chiarisca le idee a ciascuno di noi, che ci liberi dalle trappole del nemico, dei falsi atteggiamenti, delle menzogne con le quali siamo stati spesso ben ingannati dal nemico.
La mia preghiera Signore, è che questa meravigliosa libertà che ci hai dato in Cristo, Tu la manifesti in mezzo a noi, ma nella sottomissione e nel rispetto alla Tua Parola ed al Tuo Spirito Santo. Signore, facci entrare pienamente nelle chiamate, nei doni, nelle posizioni che Tu hai progettato per noi nel corpo di Cristo.
Dacci di essere ripieni dello Spirito di Cristo, noi tutti, Signore, che siamo di fronte a Te e che ne siamo ripieni al fine di glorificarTi, nel nome di Gesù, ti ringraziamo Signore. Amen!”
(Messaggio trasmesso oralmente da Henri Viaud-Murat – Tratto da: http://www.latrompette.net/post/A-i005-La-sottomissione-alle-autorita-spirituali.htm)
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Alcuni esempi di propagatori della falsa dottrina della “copertura spirituale”
Paolo Montecchi – Chiesa Internazionale Oikos di Milano – culto domenicale del 12-02-2012 dal titolo: “Copertura Spirituale”
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=gYq8YP0seEA&w=480&h=320]
Lirio Porrello – Chiesa Parola della grazia di Palermo (PDG), che ha detto:
“La notizia che il pastore Cèsar Castillanos abbia chiesto ed ottenuto la copertura spirituale di Paul Yonggy Cho, pastore coreano più anziano di lui, che gestisce la chiesa più grande del mondo, fa comprendere che nessuno è esente dalle macchinazioni del nemico e che anche i grandi uomini di Dio necessitano di protezione spirituale …
Nessuno creda di poter vivere al sicuro senza la protezione delle autorità, e per il bene personale è necessario che ciascuno sottoponga al proprio leader ogni problema ed ogni cosa che riceve da Dio, per non cadere vittima di qualche inganno del nemico.”
AVERE UNA COPERTURA SPIRITUALE
(Tratto da: http://www.paroladellagrazia.it/main/culti/060205.htm)
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La falsa dottrina della “copertura spirituale”
di Steve Coleman
Molti cristiani si pongono oggi la domanda di sapere chi è la loro “copertura spirituale”.
Fino agli ultimi decenni, non esisteva affatto, in tutta la letteratura cristiana, questa espressione di “copertura spirituale”.
Tuttavia, la popolarità del “movimento della copertura spirituale” (N.d.E.: in inglese il nome di questo movimento e’ “Discipleship and shepherding movement”), ha fatto apparire questo soggetto sotto gli occhi di tutti.
Questo movimento è apparso all’inizio degli anni ’70, come un tentativo di rimediare a certe carenze della chiesa moderna.
In effetti i numerosi giovani convertiti dell’epoca non venivano formati correttamente come discepoli. Essi non ricevevano un insegnamento che permettesse loro di crescere nella fede. Venivano, in gran parte, abbandonati a se stessi per studiare la Bibbia, imparare a pregare ed a condurre una vita gradita al Signore. Di conseguenza, numerosi convertiti divennero dei “feriti della strada” e abbandonarono le chiese cristiane.
Il “Movimento della copertura spirituale” venne promosso e lanciato per tentare di correggere questa situazione, affermando che ogni cristiano doveva avere un pastore con l’incarico di assicurare la sua direzione spirituale.
Questo pastore doveva diventare il conduttore spirituale di questo giovane convertito, il suo consigliere, ed anche prendere alcune decisioni al suo posto. Si cominciò allora ad insegnare che questo pastore era “l’autorità divina delegata” e che i suoi pareri dovevano sempre essere seguiti.
Il pastore divenne così “l’ambasciatore di Dio”, incaricato di comunicare i messaggi di Dio al discepolo.
Il fatto di disobbedire al messaggio del pastore, equivaleva a disobbedire a Dio stesso.
Di conseguenza il discepolo doveva sempre avere fiducia nel giudizio del suo pastore, piuttosto che nel proprio giudizio.
A causa dell’enorme importanza attribuita al pastore, si cominciò ad insegnare ai cristiani di pregare Dio affinchè mostrasse loro qual’era il pastore che Egli aveva scelto per essi.
Venne detto loro che questo pastore, una volta trovato, doveva ormai divenire la “copertura spirituale” del discepolo, ovvero colui che lo proteggeva sul piano spirituale. Il discepolo entrava così in una “relazione divina” con il suo pastore.
A causa di questa relazione, il discepolo era convinto di essere protetto in ogni occasione, anche quando il pastore prendeva delle decisioni sbagliate al suo riguardo.
Il pastore era anch’egli convinto di proteggere il discepolo dagli attacchi di Satana, che potevano influenzarlo in modo sbagliato facendogli prendere delle decisioni sbagliate.
Ecco cosa ha dichiarato uno dei dirigenti del “Movimento della copertura spirituale”, che riassume molto bene ciò che abbiamo detto:
“Noi siamo protetti dall’autorità spirituale alla quale ci sottomettiamo. Se non siamo sottomessi, non siamo più protetti” [1].
Cosa dice dunque la Bibbia su questo soggetto? V’è qualcosa di nascosto nella dottrina sulla copertura spirituale? Cosa dice la bibbia sulla “copertura” ?
DEFINIZIONI DELLA “COPERTURA SPIRITUALE”
Il “Movimento della copertura spirituale” ha la pretesa di utilizzare questa espressione in un senso conforme alla Bibbia, poiché la maggior parte dei principali insegnanti di questa FALSA DOTTRINA utilizzano la Bibbia come fondamento della loro autorità.
Se la bibbia è il fondamento di ogni dottrina cristiana, allora dobbiamo dire che ogni dottrina contraria alla bibbia rappresenta un’eresia. Di conseguenza dobbiamo stare attenti ed utilizzare l’espressione “copertura spirituale” conformemente al contesto nel quale essa viene utilizzata.
Esistono 3 principali parole ebraiche tradotte con “coprire”. Se qualcuno dev’essere considerato come la nostra “copertura spirituale”, deve agire, almeno in parte, in un modo che corrisponda al vero senso di queste parole.
1) La prima parola ebraica “sakak”, significa: “coprire” o “circondare con una siepe” [2]. Nel senso figurato, significa: “proteggere”, nel senso di “difendere, coprire, circondare con una protezione, congiungere, o chiudere” [3].
In altri termini gli uomini possono proteggersi unendosi insieme, chiudendosi in una postazione fortificata, o circondandosi con una protezione, affinché il nemico non possa vederli o attaccarli.
La Bibbia afferma che SOLO IL SIGNORE – E NON UN UOMO – PUO’ ESSERE LA NOSTRA “COPERTURA”, nel senso della parola “sakak”.
Nel Salmo 91 è scritto:
“Poiché è Lui che ti libera dal laccio (dalla rete) dell’uccellatore, dalla peste e dalle sue devastazioni. Egli ti COPRIRA’ (sakak) con le sue piume, e tu troverai un rifugio sotto le Sue ali; la Sua fedeltà è uno SCUDO E UNA CORAZZA” (Salmo 91:3,4)
2) La seconda parola ebraica tradotta con “coprire” è “kasah”. Il significato principale di questa parola è “coprire per rivestire o per nascondere” [4]. Significa ugualmente “ricoprire, mascherare, dissimulare, violare, chiudere” [5].
Essa viene utilizzata in Proverbi 10: 12:
“L’odio suscita delle dispute (delle querele), ma l’amore copre (kasah) tutti gli errori”
Un celebre commentatore biblico ha scritto: “Attraverso l’amore noi passiamo sopra alle offese che ci sono state fatte, e le COPRIAMO, allo scopo di evitare le querele (dispute)” [6].
Questo non cancella il peccato, ma lo COPRE, LO NASCONDE.
3) La terza parola ebraica è “kaphar”. Ed è generalmente tradotto con “fare espiazione”. E’ la radice della parola dalla quale proviene “kippour” “espiazione”. Da qui l’espressione “Yom Kippour” (Giorno delle Espiazioni). “Kaphar” viene anche tradotto con “riconciliare, perdonare, pacificare, fare propiziazione” [7].
Contrariamente a “kasah” che significa “ricoprire”, “kaphar” traduce l’idea di CANCELLARE COMPLETAMENTE, DI ANNULLARE, di far SPARIRE [8].
La parola “kaphar” è utilizzata nel contesto delle offerte di sangue presentate nell’antico testamento.
Aaronne, il primo supremo sacrificatore d’Israele, ha ricevuto l’ordine di sacrificare un capro come offerta per il peccato del popolo. Dovette portare il sangue dell’animale al di là del velo e farne l’aspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio, a causa dei peccati d’Israele:
“Sgozzerà il capro espiatorio per il popolo e ne porterà il sangue al di là del velo. Egli farà con questo sangue ciò che ha fatto con il sangue del giovenco, ne farà l’aspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio. E’ così che farà l’espiazione (kaphar) per il santuario a causa delle impurità dei figli d’Israele e di tutte le trasgressioni attraverso le quali essi hanno peccato. Lo stesso farà per la tenda di convegno ch’è stabilita fra loro in mezzo alle loro impurità” (Levitico 16: 15,16)
LE IMPLICAZIONI DELLA “COPERTURA SPIRITUALE”
In che senso viene utilizzata l’espressione “copertura spirituale” ?
Nelle pubblicazioni del “Movimento della copertura spirituale”, è evidente che questa espressione è utilizzata nel senso di “protezione” (sakak).
Secondo questa dottrina il fatto di avere un pastore corrisponde a beneficiare di una “polizza di assicurazione divina”. Le conseguenze di eventuali errori sono “coperture”, perchè il discepolo è sottomesso ad un pastore.
Il “Movimento della copertura spirituale” non garantisce affatto che un pastore non eserciti mai una cattiva influenza sul suo discepolo, ma insegna chiaramente che Dio finirà sempre per aggiustare ogni cosa, semplicemente perché il discepolo sarà rimasto “sottomesso”.
E’ molto chiaro che questo movimento non si accontenta affatto di utilizzare l’espressione “copertura spirituale” nel senso di “protezione” (sakak) ma lo utilizza ugualmente nel senso di “kaphar”, ovvero di espiazione e di perdono.
Derek Prince afferma nel suo libro “Discipleship, Shepherding Commitment”:
“Come cristiani, non dobbiamo obbedire a coloro che sono in una posizione di autorità perchè hanno ragione. Noi obbediamo loro semplicemente perchè sono in una posizione di autorità. Poichè ogni autorità è stata istituita da Dio stesso” [9].
Se questa affermazione fosse vera, ne risulterebbe che un discepolo potrebbe fare qualcosa che si potrebbe considerare come un peccato, cioè qualcosa che non è nella volontà di Dio, e questo discepolo non sarebbe giudicato da Dio per aver commesso questo peccato, per l’unica ragione che egli era sottomesso al suo pastore!
In questo caso si potrebbe assimilare un peccato ad “un atto d’obbedienza”?
L’unica risposta possibile è la dottrina della “copertura spirituale” di cui avrebbe beneficiato il discepolo; attraverso la sua sottomissione, egli avrebbe cancellato (kaphar) il peccato commesso.
Riassumendo, la “copertura spirituale” funziona come segue:
1) Il nostro pastore ci chiede di fare qualcosa che è contro la volontà di Dio.
2) Noi obbediamo perché gli siamo sottomessi
3) La nostra sottomissione ci “copre spiritualmente”.
Per il fatto della sottomissione, il nostro peccato è dunque trasformato in un atto di giustizia.
Se il nostro peccato può essere cancellato in questo modo, è unicamente perché la nostra sottomissione ci ha permesso di beneficiare di una ESPIAZIONE, di una “copertura spirituale”, nel senso di “KAPHAR”. Soltanto un’espiazione (KAPHAR) può cancellare il peccato, annullarlo e farlo sparire!
In altri termini, il “movimento della copertura spirituale” insegna che l’espiazione dei nostri peccati ci viene accordata grazie ad un pastore umano, per il fatto di essersi sottomessi alla sua autorità.
GESU’ CRISTO E’ LA NOSTRA VERA COPERTURA SPIRITUALE !
Lo studio di queste due parole ebraiche è molto importante, perché esse hanno due diversi sensi. La confusione è penetrata nella Chiesa perché queste 2 parole diverse sono state tradotte ambedue con “copertura” .
E’ urgente che i cristiani esaminino seriamente qual’è la “copertura spirituale” che viene chiesto loro di accettare.
E vero che i cristiani devono “coprire” (kasah) i peccati degli altri con l’amore.
Noi riconosciamo che coloro che ci hanno offeso hanno peccato, ma perdoniamo le loro offese, come Dio perdona le nostre, tuttavia l’idea che un pastore umano possa essere la “copertura spirituale” di un cristiano, nel senso di protezione (sakak) non è conforme all’insegnamento delle scritture.
La bibbia dice:
“Chi osserva la legge è un figlio obbediente, ma colui che frequenta i dissoluti fa vergogna a suo padre” (Proverbi 28:7)
“Non confidate nei principi, né in alcun figliuol d´uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi disegni. Beato colui che ha l´Iddio di Giacobbe per suo aiuto, e la cui speranza è nell´Eterno, suo Dio” (Salmo 146:3,5)
Ma l’insegnamento secondo il quale un pastore può fare l’espiazione (kaphar) per i peccati di un discepolo, costituisce un errore ancora ben più grave! Cosa deve pensare Gesù Cristo quando altri sostengono di essere la “copertura” dopo che Egli ha dato la Sua vita per essere la copertura per i peccati?
“… sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come d´agnello senza difetto nè macchia” (1 Pietro 1: 17,19)
Il vero cristiano deve sottomettersi unicamente a Colui che ha pagato il prezzo della sua redenzione, il Signore Gesù. E’ a Lui solo che noi dobbiamo obbedire!
Nell’epistola ai Romani è scritto:
“…tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù, il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d´esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza” (Romani 3:23,25)
Abbiamo visto che la parola ebraica “kaphar”, può essere tradotta con tre parole sinonimi: “copertura spirituale”, “espiazione”, e “propiziazione”.
Potremmo dunque dire, utilizzando queste tre parole, per interpretare questo versetto dell’epistola ai Romani:
1) La nostra propiziazione viene nel sangue di Gesù mediante la fede.
2) La nostra espiazione viene nel sangue di Gesù mediante la fede.
3) La copertura è disponibile nel sangue di Gesù mediante la fede.
Dovrebbe perciò essere evidente perché il “Movimento della copertura spirituale” commette un grave errore. Ha attribuito a degli uomini ciò che appartiene di diritto soltanto a Dio.
1) Invece di proclamare che il Signore Gesù è la nostra copertura, sostiene che i pastori sono la copertura.
2) Mentre la bibbia dice che dobbiamo confidare in Dio per essere guidati e fortificati, il movimento della “copertura spirituale” dice in sostanza che è ugualmente necessario confidare nel pastore (e perciò nell’uomo).
Riassumendo, il “Movimento della copertura spirituale”, mette in dubbio la capacità di Dio di prendersi Lui stesso cura del cristiano.
Poniamo tutta la nostra fiducia nel Signore, che è la nostra autentica copertura spirituale!
Nel libro dei Proverbi è scritto:
“Confidati nell´Eterno con tutto il cuore, e non t´appoggiare sul tuo discernimento.
Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri.” (Proverbi 3:5,6)
Quando noi mettiamo TOTALMENTE la nostra fiducia nel Signore, possiamo ricevere senza pericolo l’aiuto e i consigli di cui abbiamo bisogno per imparare a crescere spiritualmente.
- (L’articolo originale può essere consultato in inglese al seguente indirizzo: http://www.deceptioninthechurch.com/covering.html)
Tratto da: http://amoreperlaverita.altervista.org/a19.htm
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NOTE:
[1] Charles Simpson, “Covering of the Lord”, New Wine, vol. 5, n. 12, pag.29
[2] Robert Young, Analytical Concordance to the Bible, Grand Rapids, Michigan, Eerdmans Publishing Co., page 209
[3] James Strong, “The Exhaustive Concordance of the Bible, New York, Bingdon Press, page 82 of the Hebrew and Chaldee Dictionary.
[4] Ibid., page 56
[5] Francis Brown, S.R. River, and Charles A. Briggs, A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, The Clarendon Press, page 491
[6] Matthew Henry, Commentary on the Whole Bible, Grand Rapids, Michigan, Zondervan Publishing House, page 749
[7] Brown, Driver and Briggs, op. cit. page 497
[8] John F. Walvoord, Daniel, The Key to Prophetie Revelation, A Commentary, Chicago,Moody Press, pages 221-222
[9] Derek Prince, Discepleship, Shepherding, Commitment, Ft. Lauderdale, Fla, Derek Prince Publications, 1976, page 18.
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Commento by nicola iannazzo | Settembre 26th, 2012
A proposito poi della sottomissione ai conduttori.
Nella Bibbia non c’è solo scritto: “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro…“ (Ebrei 13:17), ma c’è anche scritto: “siate ripieni dello Spirito, … sottoponendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo.” (Efesini 5:18,21).
Con l’ordine di Efesini 5:21: “SOTTOPONENDOVI GLI UNI AGLI ALTRI“ è chiaro che la sottomissione nel timore del Signore è dunque reciproca, e non esclusivamente a senso unico verso i conduttori.
Perciò anche il più onorato e stimato dei conduttori deve dunque sottoporsi pure lui agli altri fratelli e sorelle facenti parte del corpo di Cristo, perchè così ordina il Signore nella Sua Parola.
Commento by dora | Gennaio 16th, 2015
Amen Gloria a Dio
Commento by Edo | Agosto 27th, 2016
Gloria al Signore Gesù per questa parola che ha fatto luce su un argomento per me già dubbio da tempo, ora ho tutto più chiaro a riguardo, sottomessi si, ma senza nessun dominio perché sia il pastore di una chiesa e sia l’ultimo fratello convertito, sono tutti sottomessi al Capo che è il nostro amato Signore Gesù. Egli è la nostra copertura, del pastore e del semplice credente. Dio vi benedica per la sana dottrina.