● Alessandro Iovino raccomanda ai santi il diabolico libro ‘Tu sei Pietro’
Mentre però lo Iovino sprezza e rigetta il mio libro contro la Massoneria (nel quale vi ricordo ho difeso il Vangelo e la dottrina di Dio dagli attacchi dei Massoni, e messo in guardia i santi dal lievito della Massoneria), apprezza e invoglia a leggere un diabolico libro dal titolo ‘Tu sei Pietro’ scritto dal cattolico romano Massimo Introvigne, che lo Iovino definisce cibo per la nostra mente!
Questo è quanto emerge guardando questa puntata di ‘A libro aperto’ condotta da Alessandro Iovino su TeleOltre, in cui ha invitato in studio Massimo Introvigne per promuovere il suo libro ‘Tu sei Pietro’.
Ecco il video della puntata di ‘A libro aperto’ durante la quale ha presentato questo libro.
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Si tratta di un libro che non è altro che un elogio del cosiddetto ministero petrino, e quindi del magistero papale (d’altronde Introvigne lo ha definito nell’intervista che gli ha fatto lo Iovino ‘un libro sul pensiero di Benedetto XVI’), che come sappiamo è nemico della verità che è in Cristo Gesù e mena in perdizione tante anime.
In questo libro di Introvigne ci sono scritte tante menzogne, di cui qui ve ne voglio segnalare alcune.
– ‘La difesa della ragione contro il relativismo e la proclamazione delle verità naturali, che pure la ragione potrebbe conoscere anche senza l’aiuto della fede, fa parte integrante del Magistero dei Pontefici Romani. Lo insegna il servo di Dio Paolo VI (1897-1976) nell’enciclica Humanae vitae, in un brano veramente fondamentale la cui portata va molto al di là delle questioni relative al matrimonio e alla procreazione: «Nessun fedele vorrà negare che al Magistero della Chiesa spetti d’interpretare anche la legge morale naturale’ (Massimo Introvigne, Tu sei Pietro. Benedetto XVI contro la dittatura del relativismo, Sugarco Edizioni, 2011, pag. 11).
– ‘…. occorre studiare, anzitutto il Magistero. Questa è la missione di Alleanza Cattolica, ed è anche lo scopo che si prefigge questo libro. Il presupposto è che si segua il Papa, quando ci piace e quando eventualmente non ci piace, che si presenti il Magistero per quello che dice e non per quello che ci piacerebbe che dicesse. Tu sei Pietro, e hai sempre diritto alla nostra obbedienza, alla nostra devozione e al nostro entusiasmo. Viva il Papa!’ (Tu sei Pietro, pag. 13).
– ‘Nella maggioranza delle persone «molta sporcizia copre la purezza, di cui, tuttavia, è rimasta la sete e che, ciononostante, riemerge sempre di nuovo da tutta la bassezza e rimane presente nell’anima», il che rende non solo scritturalmente e teologicamente fondata ma eminentemente ragionevole la prospettiva del Purgatorio. [….] E’ nella prospettiva che tiene fermo lo sguardo sul Giudizio universale e che nel giudizio particolare discerne come possibilità l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso che giustizia e misericordia si collegano strettamente, come eminentemente avviene nella persona stessa di Gesù Cristo. E acquistano un senso più profondo anche la preghiera di suffragio per le anime dei defunti e l’offerta delle proprie sofferenze per gli altri …’ (Tu sei Pietro, pag. 28-29).
– ‘Celebrando la Messa in Saint Mary il Pontefice così conclude, con parole che partono dalla celebrazione di un’opera eminente dell’arte neogotica per elevarsi a preghiera e cantico che celebra la potenza dello Spirito Santo nella gloria di Maria e nella prospettiva escatologica della «redenzione del mondo». «Lasciatemi concludere queste riflessioni attirando la vostra attenzione sulla grande vetrata nel coro di questa cattedrale. In essa la Madonna, Regina del Cielo, è rappresentata sul trono con maestà a fianco del suo divin Figlio. L’artista ha raffigurato Maria come la nuova Eva, che offre a Cristo, nuovo Adamo, una mela. Questo gesto simboleggia il capovolgimento da lei operato della disobbedienza dei nostri progenitori, il ricco frutto che la grazia di Dio ha portato nella vita stessa di lei, ed i primi frutti di quell’umanità redenta e glorificata che Ella ha preceduto nella gloria del paradiso. Chiediamo a Maria, Aiuto dei cristiani, di sostenere la Chiesa in Australia nella fedeltà a quella grazia mediante la quale il Signore crocifisso continua ad ‘attirare a sè’ tutta la creazione ed ogni cuore umano ….’ (Tu sei Pietro, pag. 85).
– ‘La «ragione principale» del viaggio di Benedetto XVI in Francia è la celebrazione del 150° anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes: «il Papa aveva il dovere di venire a Lourdes». Non si tratta di una mera celebrazione: anzi, nel contesto del viaggio, il Papa ricorda che le radici cristiane e monastiche dell’Europa sono anche necessariamente radici mariane. Le apparizioni della Madonna che costellano la storia d’Europa negli ultimi secoli sono un forte e provvidenziale richiamo a queste radici, nel momento in cui l’Europa comincia a negarle. Lourdes – ma questo vale per ogni apparizione – «è come una luce nell’oscurità del nostro brancolare verso Dio. Maria vi ha aperto una porta verso un al-di-là che ci interroga e ci seduce» [….] Il segno della Croce «è in qualche modo la sintesi della nostra fede»: anch’esso rischia nel mondo moderno di essere banalizzato, ma il suo significato è molto profondo. Ogni volta che in pubblico facciamo il segno della Croce – che, «più che un semplice segno, è un’iniziazione ai misteri della fede» e che la Madonna stessa mostrò a Bernadette a Lourdes – stiamo almeno dando inizio alla missione affidata alla Chiesa di «mostrare a tutti» il volto di Dio. Il Rosario della Madonna a Lourdes è strettamente collegato al segno della luce: e forse, rileva Benedetto XVI, non è un caso che il venerabile Giovanni Paolo II, tanto devoto alla Vergine di Lourdes, sia stato un Papa del Rosario [….]. Il fatto che la Madonna stessa si unisca a Bernadette nella recita del Gloria «conferma il carattere profondamente teocentrico della preghiera del Rosario»’ (Tu sei Pietro, pag. 95, 96-97).
– ‘…. insieme con il venerabile Giovanni Paolo II, il venerabile Pio XII è il grande Papa della Madonna nel XX secolo. Il suo «insegnamento mariologico» è «meritevole di speciale menzione». Basterebbe la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria, del 1° novembre 1950, per iscrivere il venerabile Pio XII fra le figure principali nella storia della mariologia e della devozione mariana ….’ (Tu sei Pietro, pag. 113).
– ‘Il 19 giugno 2009, giorno dell’apertura dell’Anno Sacerdotale e festa del Sacro Cuore di Gesù, Benedetto XVI s’inginocchia in San Pietro davanti alla reliquia del cuore di san Giovanni Maria Vianney. Poco dopo, nell’omelia della Messa, così si esprime: «Poc’anzi ho potuto venerare, nella Cappella del Coro, la reliquia del Santo Curato d’Ars: il suo cuore. Un cuore infiammato di amore divino, che si commuoveva al pensiero della dignità del prete e parlava ai fedeli con accenti toccanti e sublimi, affermando che ‘dopo Dio, il sacerdote è tutto! …. Lui stesso non si capirà bene che in Cielo’». Anche espressioni che possono apparire a prima vista esagerate rappresentano, in realtà l’agere contra del santo francese nei confronti di una cultura che, anche all’interno della Chiesa, andava e va misconoscendo la grandezza del sacerdozio perchè ha perduto il senso delle verità assolute. Il Santo Curato – ricorda Benedetto XVI – «spiegando ai suoi fedeli l’importanza dei sacramenti diceva: ‘Tolto il sacramento dell’Ordine, noi non avremmo il Signore. Chi lo ha riposto là in quel tabernacolo? Il sacerdote. Chi ha accolto la vostra anima al primo entrare nella vita? Il sacerdote. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegrinaggio? Il sacerdote. Chi la preparerà a comparire innanzi a Dio, lavandola per l’ultima volta nel sangue di Gesù Cristo? Il sacerdote, sempre il sacerdote. E se quest’anima viene a morire [per il peccato], chi la risusciterà, chi le renderà la calma e la pace? Ancora il sacerdote’ […]. Queste affermazioni, nate dal cuore sacerdotale del santo parroco, possono apparire eccessive. In esse, tuttavia, si rivela l’altissima considerazione in cui egli teneva il sacramento del sacerdozio. Sembrava sopraffatto da uno sconfinato senso di responsabilità: ‘Se comprendessimo bene che cos’è un prete sulla terra, moriremmo: non di spavento, ma di amore …. Senza il prete la morte e la passione di Nostro Signore non servirebbero a niente. E’ il prete che continua l’opera della Redenzione sulla terra …. Che ci gioverebbe una casa piena d’oro se non ci fosse nessuno che ce ne apre la porta? Il prete possiede la chiave dei tesori celesti: è lui che apre la porta; egli è l’economo del buon Dio; l’amministratore dei suoi beni […]. Nella vita spirituale che è la fonte e l’origine dell’identità sacerdotale due devozioni, ricorda Benedetto XVI, non possono mancare: quella al Sacro Cuore di Gesù, che il Papa ha voluto legare in modo speciale all’Anno Sacerdotale, e quella alla Madonna. […]. Benché la missione del sacerdote, fondata sulla sua identità, si estenda a molteplici campi, in una cultura che rischia di dimenticarlo Benedetto XVI sottolinea che al centro di questa missione ci sono due sacramenti per cui il sacerdote è indispensabile e senza i quali propriamente non si dà vita cristiana: l’Eucarestia e la confessione’ (Tu sei Pietro, pag. 198-199, 200).
– ‘… il Papa raccomanda ai giovani: «Aprite e coltivate un dialogo personale con Gesù Cristo, nella fede. Conoscetelo mediante la lettura dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa Cattolica; entrate in colloquio con Lui nella preghiera, dategli la vostra fiducia: non la tradirà mai!». Di grande rilievo appare qui il riferimento, accanto ai Vangeli, al Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992. In quasi tutti i suoi interventi più solenni Benedetto XVI reitera l’invito a servirsi di questo strumento tanto fondamentale quanto trascurato. Non si tratta solo di un libro, ma di una questione decisiva che attiene all’essenza stessa del cristianesimo. La fede si «coltiva» solo nella Chiesa e ha bisogno della Chiesa. Se ci mettiamo a leggere i Vangeli al di fuori della Chiesa finiamo per costruirci un Dio contraffatto e fasullo, modellato a immagine dei nostri desideri’ (Tu sei Pietro, pag. 255).
Il libro di Introvigne non è quindi cibo per la mente, ma veleno per il cuore dei figli di Dio. E Iovino che fa? Lo raccomanda! Che vergogna, che scandalo!
Certo viene da domandarsi pure come mai TeleOltre, il canale televisivo del Movimento Nuova Pentecoste di cui è presidente Remo Cristallo possa avere incoraggiato la lettura di un libro pieno di eresie!
Guardatevi e ritiratevi da questa gente che incoraggia la fratellanza a cibarsi di questo cibo avvelenato che mena in perdizione le anime!
Foto: Massimo Introvigne in ginocchio davanti a Benedetto XVI (http://www.vocepinerolese.it/articoli/2012-02-16/massimo-introvigne-e-alleanza-cattolica-506). Guardando questa foto non possono non venire in mente queste parole di Introvigne rivolte a Benedetto XVI nel suo libro Tu sei Pietro: ‘Tu sei Pietro, e hai sempre diritto alla nostra obbedienza, alla nostra devozione e al nostro entusiasmo. Viva il Papa!’ (Parole di Massimo Introvigne in Tu sei Pietro, pag. 13).
Chi ha orecchi da udire, oda
Giacinto Butindaro
Leggete: ‘La Chiesa Cattolica Romana’
e ‘Confutazione delle menzogne dette da Alessandro Iovino, delle Assemblee di Dio in Italia’
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2013/06/26/alessandro-iovino-raccomanda-ai-santi-il-diabolico-libro-tu-sei-pietro/
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Commento by Pasquale | Giugno 2nd, 2014
Fratelli nel Signore, pace.
Io mi chiedo come si fa a raccomandare un libro del genere ai Santi. In particolar modo da un appartenente alle ADI, le quali, secondo loro, dovrebbero attenersi a tutto l’Evangelo (?).
Da queste poche righe del libro si nota benissimo che questo sociologo, filosofo e scrittore italiano (titoli tratti da Wikipedia) non fa altro che esaltare, decantare, ecc., la persona del papa; tutto è esattamente l’opposto di ciò che è scritto nelle Sacre Scritture. Io mi chiedo se Iovino abbia mai letto la Bibbia: dubito molto di ciò. Se l’avrebbe fatto si sarebbe accorto delle eresie e menzogne perpetrate dalla chiesa cattolica-romana ed in primis dal capo di stato del Vaticano.
Inoltre, mi chiedo: come mai la gerarchia delle ADI permette che ciò accada??? E, soprattutto, come mai i fratelli aderenti alle ADI non riescono a vedere da soli dove questi dirigenti della denominazione e loro “filosofi” li stanno portando.
Fratelli e sorelle, destatevi da questo sonno profondo in cui vi hanno fatto cadere le ADI. E’ mai possibile che non riusciate a vedere e ad udire quello che sta succedendo all’interno della vostra denominazione? Non vedete che con un ecumenismo strisciante vi stanno portando sempre più vicino ai piedi del cd. papa? Non vedete che vi stanno allontanando dalla sana dottrina descritta nelle Sacre Scritture e vi stanno portando a seguire la “loro dottrina” fatta di regole e rituali umani? Io mi chiedo, inoltre, ma quando questi predicano, andate mai a consultare la Bibbia per vedere se le cose stanno veramente così come fecero i credenti di Berea? Oppure avete fatto diventare i vostri conduttori di chiesa come il papa, il quale quando parla “è infallibile”?
Fratelli e sorelle, uscite da queste denominazioni, qualunque esse siano, e tornate alla Bibbia “Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce” Isaia 8:20.
Grazie siano rese a Dio che mi ha tratto dalle tenebre della chiesa papista e poi dalle ADI.
Fratelli e sorelle, ve lo ripeto con tutto il cuore: uscite dalle denominazioni, abbandonate questi seduttori di menti e attenetevi esclusivamente alla Parola di Dio.
Pace.