● ADI: quando un locale di culto viene chiamato ‘tempio di Dio’

Perchè è sbagliato chiamare “Chiesa” o “Casa di Dio” il locale di culto
(predicazione del 04/02/2009 – 67 minuti – scarica mp3)
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La Scrittura lo dice chiaramente:
“L’Altissimo però non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta: Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo? Non ha la mia mano fatte tutte queste cose?” (Atti 7:48-50),
e questo perchè il tempio di Dio è l’assemblea dei riscattati secondo che dice l’apostolo Paolo ai santi di Corinto: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Corinzi 3:16), ed ancora: “Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo” (2 Corinzi 6:16).
Eppure nelle ADI fanno finta di niente e vanno apertamente contro la Scrittura, infatti sul sito della Chiesa ADI di Napoli si legge in merito alla storia del loro locale di culto:
‘Da Teatro 2000 a… tempio di Dio
Il locale di Via Fra Gregorio Carafa, nel quale oggi la nostra comunità risiede, fu in precedenza uno dei più malfamati teatri napoletani: il Teatro 2000.
Grazie a un credente che conosce da tempo via Fra Gregorio Carafa, abbiamo potuto ricostruire cos’era il teatro 2000.
“Si chiamava duemila perché aveva duemila posti a sedere. Nel principio fu un teatro accogliente, dove tanti artisti napoletani si esibivano, ma ben presto accolse un unico genere: “La Sceneggiata”. Si esibivano così i cosiddetti cantanti neo melodici, l’apice si raggiungeva con Mario Merola e Nino D’Angelo. Ma il fatto che si trovasse vicino alla caserma dell’Arenaccia, favoriva molto la presenza di giovani militari provenienti da tutta Italia, quindi molto presto i padroni del teatro furono costretti a cambiare genere, furono inseriti nella programmazione spettacoli pornografici e comici-scurrili. Era routine di ogni sera vedere giovani e non, gonfiarsi di botte per futili ragioni. Fino a quando nel 1984, un incendio notturno, non si ancora se doloso o non, pose fine agli spettacoli. Qualcuno rimase deluso perché un teatro che si chiamava 2000, avrebbe affascinato molto con l’avvicinarsi del nuovo millennio, ma Dio aveva altri piani”.
Abbiamo chiesto al nostro pastore emerito Daniele Melluso di raccontarci come fu possibile comprare l’edificio distrutto dal fuoco; ecco cosa ci ha detto:
“Negli ultimi 10 anni di permanenza nel locale di Materdei, avvertivamo tutti l’esigenza di un nuovo locale più grande e spazioso che potesse accogliere tante persone. Insieme ai fratelli Pietro Melluso e Luigi Aragione, girammo diversi teatri napoletani, alcuni dei quali sembravano anche accessibili per essere adibiti a locale di culto, ma grazie a Dio perché ci guidò ad individuare nel 1991 il Teatro 2000. Inizialmente fu richiesta una somma troppo elevata per noi. Ma Dio operò facendo “ammorbidire” il proprietario, il quale ridusse la somma ad un prezzo per noi accessibile e ci concesse anche una cospicua dilazione senza richiedere alcuna garanzia. È stato sicuramente un miracolo del Signore! Il locale che abbiamo trovato si trova nel centro della città, a pochi passi dalla tangenziale e dall’autostrada, dall’aeroporto, dalla stazione ed è facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo di trasporto pubblico. Iddio con la Sua mano benigna ci ha accompagnato anche nel tempo in cui sono stati eseguiti i lavori di esecuzione del progetto aiutandoci in tutto: dalla scelta del pavimento a quella delle travi d’acciaio, dal trovare un architetto non esosi a scavare nei sotterranei per ricavare il garage, dall’aiuto di alcuni fratelli che si sono resi disponibili con la loro professionalità nell’esecuzione dei lavori, alcuni di loro anche gratuitamente. La grandezza del locale ci permette di accogliere diverse centinaia di anime, di avere numerose aule per svolgere in modo ordinato la Scuola Domenicale e le nostre numerose attività. Ad esempio il sabato sera nello stesso orario si svolge sia la Riunione dei Giovani, che lo “Dimorando Insieme” . Inoltre il Signore ci sta benedicendo dandoci l’opportunità di ospitare i Convegni dei Pastori della Campania e del Molise, la S.C.B. (scuola di cultura biblica), e periodicamente anche la Riunione Provinciale Giovanile, con l’opportunità quando è necessario di offrire ai nostri fratelli ospiti un pranzo o uno “spuntino” grazie alla nostra cucina e ad un’ampia sala refettorio. Possiamo ben dire che il Signore ha fatto al di là di quello che il nostro cuore desiderava!
Sono passati ormai diversi anni dalla dedicazione del locale e ancora oggi i pastori che vengono da altre parti d’Italia rimangono molto soddisfatti dalla struttura e dalla funzionalità del nostro locale, che talvolta è preso ad esempio per la costruzione di nuove chiese’
(Fonte: http://www.adinapoli.it/index.php?133).
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Ecco dunque che un locale di culto delle ADI, un luogo di riunione, viene chiamato ‘tempio di Dio’ andando in questa maniera ad annullare la Parola di Dio.
E badate che far passare un locale di culto per tempio di Dio è molto grave, perchè in questa maniera Dio viene fatto passare per bugiardo e l’uomo per verace. Perchè o Dio ha ragione o non ha ragione. In questa maniera dunque a Napoli viene fatto credere dalle ADI che Dio abita nel loro locale di culto sito in Via Carafa, che è là che c’è la gloria di Dio, e così via.
Veramente scandaloso tutto ciò.
Ma d’altronde, chiamare il locale di culto ‘tempio di Dio’ serve anche per indurre i credenti a dare la decima delle loro entrate. Perchè questo? Perchè quando dal pulpito vengono citate le parole di Malachia: “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla” (Malachia 3:10), il credente che le sente e che non conosce le Scritture è incoraggiato a portare la sua decima alla casa di Dio o al tempio di Dio.
Il credente non farà alcun caso che oggi siamo sotto la grazia e non sotto la legge di Mosè, come neppure che in questa cosiddetta casa di Dio non ci sono i Leviti – che erano gli unici che erano stati preposti a riscuotere le decime sotto la legge – , perchè avrà davanti a sè il tempio di Dio, e questo gli basta!
Fratelli, ma quando capirete che nelle ADI vi stanno ingannando in svariate maniere?
Giacinto Butindaro
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2013/10/17/adi-quando-un-locale-di-culto-viene-chiamato-tempio-di-dio/
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