● Posizione sull’omosessualità della F.C.E.I. (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia)
Contro i perversi e vani ragionamenti fatti da alcune Chiese Evangeliche a favore dell’omosessualità…
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Introduzione
In data 2 aprile 2014 è stato pubblicato nel sito della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia un editoriale dal titolo “Odiare il peccato … e pure il peccatore!” (N.d.R. del Pastore Valdese Luca Baratto), in difesa del peccato dell’omosessualità, a distanza di pochi giorni dopo che il nostro caro fratello Giacinto è stato intervistato dal programma radiofonico “La Zanzara” di Radio24 (Intervista a Giacinto Butindaro – La Zanzara – Radio 24), e gli è stata data la possibilità di poter proclamare la verità su quanto è scritto nella Bibbia a proposito del peccato dell’omosessualità.
In questo mio scritto, ho tratto le mie considerazioni su quanto è stato pubblicato nell’editoriale, per terminare poi con la esposizione secondo le sacre Scritture di quale sia il punto di vista di Dio sulla omosessualità.
Sulle considerazioni sulle parole scritte nell’editoriale, ho voluto concentrarmi solo sulla parte terminale dell’editoriale, per commentare i punti che ho ritenuto che i fratelli abbiano interesse a raffrontare con la Parola di Dio, per dimostrare chiaramente che l’omosessualità è peccato, da qualsivoglia posizione si voglia considerare questo tipo di peccato.
In anticipo dico che le relazioni carnali fra persone dello stesso sesso sono considerate da Dio peccato. Così è scritto e così i cristiani devono credere, tutto il resto aggiunto e tolto, non viene da Dio.
Considerazioni sull’editoriale
I citazione dell’editoriale
“La realtà è che nel caso dell’omofobia la maggior parte dei cristiani piuttosto che concentrarsi sull’amore verso il peccatore e la sua difesa rispetto alla violenza che lo colpisce, preferisce far leva sul proprio diritto ad affermare cosa è peccato e cosa no. Non importa se l’altro viene aggredito in strada, picchiato, deriso, portato alla disperazione da bulli di scuola e di quartiere; l’importante è che io possa continuare ad avere la libertà di denunciare l’omosessualità come un peccato e una forza deformatrice della società e della famiglia. Odio il peccato e … pazienza per il peccatore!”
Le mie considerazioni sulla I citazione
I cristiani devono amare i peccatori, come anche i persecutori della Chiesa, quindi, il vero cristiano nel senso biblico, non si deve permettere di fare del male al peccatore, e considerato che l’omosessuale è un peccatore, come anche lo sono i fornicatori eterosessuali e gli adulteri eterosessuali, il cristiano per amore dei peccatori si limita ad ammonirli e a riprenderli come insegnano le sacre Scritture, ricordando loro che devono ravvedersi e che devono abbandonare quella pratica abominevole che è il peccato delle relazioni carnali con persone dello stesso sesso, altrimenti saranno puniti qui sulla terra, e poi alla dipartenza da questo mondo la loro anima sarà scaraventata all’inferno.
Ora, il vero cristiano, che segue Cristo e la Sua Parola, leggendo in essa che sopra i peccatori, compresi gli omosessuali, incombe il pericolo di essere gettati all’inferno, è sospinto, per amore, ad ammonire e persino supplicare i peccatori a ravvedersi e a scampare all’ira di Dio che grava su tutti i peccatori, non esclusi gli omosessuali.
I cristiani non sono contenti quando un omosessuale viene aggredito perché omosessuale, come non sono contenti neppure quando un marito geloso aggredisce l’adultero sorpreso a commettere peccato con sua moglie; così pure i cristiani non sono contenti quando il proprietario sorprende i ladri a derubare i suoi beni ed usa violenza nei loro confronti.
Il cristiano non è contento di tutto ciò, tuttavia può riconoscere in tutto quello una giusta punizione che è la conseguenza del peccato commesso.
Ribadisco, non siamo d’accordo che il marito geloso uccida l’adultero sorpreso a letto con sua moglie, come neppure siamo favorevoli a violenze nei confronti di omosessuali, tuttavia, il cristiano deve ribadire con forza quale sia la posizione biblica che corrisponde alla volontà di Dio, al pensiero di Dio, come sta scritto nella Bibbia.
Gli omosessuali, come anche gli adulteri e i fornicatori, i ladri e gli altri peccatori, godono della protezione delle norme di legge di questa nazione di non subire violenza alcuna, e la loro vita è già salvaguardata, perché nessuno è legittimato ad uccidere un’altra persona, neppure se fosse stato Caino.
La legge delle autorità di questa nazione, esiste già, e bisogna domandarsi per quale motivo molti oggi spingono per fare emanare delle ulteriori leggi studiate ad hoc per proteggere gli omosessuali, se sono già protetti dalle leggi generiche in vigore.
Forse ci sono tanti omosessuali quanti adulteri eterosessuali, pertanto, per essere coerenti, bisognerebbe fare anche una legge in favore degli adulteri, per non essere malmenati e uccisi dai mariti o mogli gelose che sorprendono il loro coniuge con un altro o un’altra.
La cosa che deve colpire maggiormente è il fatto che oggi c’è una spinta che proviene da tutti gli ambienti della società, che non è normale, ed è diretta a proteggere gli omosessuali. Neppure per la protezione dei bambini contro la pedofilia ci sono così tante lobby e movimenti che promuovono maggiore protezione.
Tali manovre del mondo fanno parte dei piani del maligno, e noi sappiamo che il mondo giace nel maligno, quindi non dobbiamo meravigliarci di ciò. Tuttavia, quello che mi meraviglia, è tutto l’impegno che certi evangelici pongono in campo nel difendere il diritto degli omosessuali, impegno che non lo tirano fuori nel difendere la Parola di Dio, nell’annunziare il ravvedimento e l’Evangelo alle anime perdute, nel far conoscere a tutto il mondo quale sia la volontà di Dio scritta nella Bibbia per quanto riguarda i vari peccati di cui oggi si dibatte tanto, ma per difendere gli omosessuali tirano fuori una forza ed un coraggio tale da lasciarmi meravigliato.
Anche per tale motivo, ritengo che molti che si definiscono cristiani, in realtà non lo sono, non lo sono mai stati, e se lo sono stati, ora si sono sviati quanto alla verità, perché camminano e parlano contro ciò che è scritto nella Parola di Dio.
Non so voi che leggete, ma io mi domando: “non dovrebbe un cristiano far conoscere la Parola e la volontà di Cristo Gesù?”
Non mi risulta, leggendo le Scritture, come dimostrerò successivamente alla parte conclusiva di questo scritto, che l’omosessualità sotto la grazia non è più un peccato grave davanti a Dio, anzi, si legge nella Parola di Dio che chi lo commette non è gradito a Dio e l’ira di Dio è sopra di lui.
II citazione dell’editoriale
“L’amore per il peccatore e l’odio per il peccato funziona solo se il peccato è un comportamento e non una condizione.”
Considerazioni sulla II citazione
Non si capisce bene cosa significhi questa frase, o meglio, comprendiamo che è stata messa in atto una ginnastica mentale per far assimilare ai cristiani la tolleranza verso il peccato, soprattutto in questo caso verso il peccato dell’omosessualità. Il fumo che si getta agli occhi dei cristiani è pericolosissimo.
Io comprendo da questa frase, che se l’omosessualità la si considera come una condizione e non come un comportamento, allora NON E’ PECCATO, mentre se si ha un comportamento omosessuale, questi è peccatore. Questa distinzione è frutto soltanto di un pensiero umano e basta, che nulla ha a che fare con le Scritture sacre.
Il peccato di omosessualità, di sodomia come lo chiama la Bibbia, si commette quando una persona ha relazioni carnali con persone dello stesso sesso, e questo è valido anche quando questo avviene sempre con la stessa persona, anche se le autorità di una nazione hanno permesso loro di sposarsi, o di iscriversi al registro delle unioni civili.
Per il Signore, la relazione carnale tra persone dello stesso sesso, rimane sempre PECCATO DI SODOMIA.
Non ci sono relativismi, non c’è confusione, non ci sono dubbi nel leggere queste cose nella Bibbia, l’omosessualità è peccato e nessun ragionamento umano potrà mai cambiare questo stato di fatto che è ASSOLUTO e FERMO nel tempo e nello spazio.
Ribadisco il concetto, perché voglio essere ancora più chiaro, senza lasciare adito a nessun dubbio circa la posizione che viene espressa dalla Parola di Dio, ripeto che la relazione carnale tra persone dello stesso sesso è peccato, come anche è peccato la relazione carnale tra persone e bestie, sono entrambe condannate dalle sacre Scritture nella stessa maniera.
Per farvi un altro esempio, è peccato anche l’aborto, è un omicidio in quanto si toglie la vita ad un essere umano e, pertanto, si commette OMICIDIO davanti a Dio, ed è omicidio anche se per la legge UMANA lo permette e lo ha reso legale.
Un altro esempio è il fatto che due persone eterosessuali si risposino, dopo essersi divorziate dal primo coniuge, col secondo matrimonio commettono peccato davanti al Signore, perché sono ritenute dalla Parola di Dio ADULTERI.
Quindi, non ci sono riguardi personali nei confronti degli omosessuali, non si fomenta nessun odio contro gli omosessuali, ma i sodomiti sono ritenuti alla pari degli altri peccatori, e devono come gli altri ravvedersi e abbandonare la loro condotta abominevole, credere nell’Evangelo e santificarsi come dice la Bibbia.
Se la Parola di Dio condanna il peccatore impenitente dichiarando che sarà scaraventato all’inferno quando muore, e il vero cristiano ammonisce un peccatore, esortandolo ad abbandonare il peccato per avere salva la propria anima, lo fa per il suo male o per il suo bene?
E chi invece rincuora il peccatore e gli fa capire che va tutto bene, che è libero di fare quello che vuole, nascondendogli che sta andando all’inferno, ha forse un tal uomo manifestato amore nei confronti di quel peccatore?
Giudicate voi da persone intelligenti qual è dei due citati sopra il comportamento amorevole verso il peccatore.
Ogni parola ha un peso ed un significato, e se parla un ateo comprendo le sue parole dal suo punto di vista di ateo, che non hanno niente a che fare con Dio; ma se parla un cristiano, le sue parole devono essere misurate e pesate con le sacre Scritture, altrimenti, perché quel tale si dichiara cristiano, se non si attiene alle parole di Cristo? In un tal uomo, l’appellativo di cristiano sarà solo un titolo senza valore.
Il cristiano non può parlare contro la Parola di Dio, perché, o si è sbagliato Iddio a far scrivere quello che noi ancora leggiamo oggi, o quell’uomo che parla contro la volontà di Dio NON È UN CRISTIANO.
Scegliete da voi stessi quale sia la cosa che corrisponde alla verità. Considerato che Dio non può sbagliarsi, che il cuore dell’uomo è insanabilmente maligno e corrotto, che ogni uomo è bugiardo, è cosa di molto migliore credere a quello che dice il Signore nella Sua Parola, anziché appoggiarsi a quello che dicono certi uomini che si conducono da nemici della croce di Cristo e insegnano il contrario di quello che è scritto nella Bibbia.
III citazione dell’editoriale
“L’omosessualità è invece così intrinsecamente connessa con la profondità della persona che odiare il peccato significa negare a quella persona la sua affettività, la sua capacità di amare e di essere amato, il suo diritto ad autodeterminarsi.”
Considerazioni sulla III citazione
Se una persona è omosessuale, è schiava del peccato, e questa schiavitù lo tiene prigioniero, lo tiene prigioniero a partire dalle profondità della sua anima e del suo cuore, non solo nella condotta esteriore della carne. Non esiste il peccato separato dalla persona che lo ha compiuto. Certi modi di parlare sono tutti sofismi per cercare di cambiare il male in bene, affinché la Chiesa dell’Iddio vivente e vero si allontani dalla mente di Cristo.
L’ira di Dio è sopra i peccatori, e lo dimostra chiaramente il fatto che Iddio punisce gli abitanti della terra per la loro malvagità, infatti non ha forse Iddio fatto morire nel diluvio tutti gli uomini, tranne Noè e la sua famiglia, a motivo della loro malvagità? Iddio ha odiato il peccato, ma ha punito i peccatori, non li ha di certo amati, come taluni erroneamente credono e dicono.
L’ira di Dio che è discesa dal cielo contro Sodoma e Gomorra ed ha distrutto i peccatori malvagi che vi abitavano, non è avvenuto forse perché Dio ha punito i peccatori, senza fare alcuna distinzione tra il peccatore ed il peccato? Se Dio facesse distinzione tra peccato e peccatore, allora come mai sono molti coloro che sono stati puniti e che anche oggi vengono puniti a causa del loro peccato?
Il sodomita, come ha fatto conoscere il Signore attraverso le sacre Scritture, commette peccato, ed è un peccato gravissimo e abominevole agli occhi di Dio, non importa se lo fa sempre con la stessa persona, da sposato o non sposato per le autorità umane, per l’Iddio vivente e vero, le relazioni carnali tra persone dello stesso sesso, rimangono sempre un peccato abominevole. Come pure un adultero che ha moglie, e si innamora di un’altra, e commette adulterio con lei, anche se eterosessuali, sono peccatori, non importa al Signore che questi peccatori si amino, quello che conta è che commettono peccato di adulterio davanti al Signore e se non si ravvedono saranno puniti da Dio, nella stessa maniera com’è avvenuto agli abitanti di Sodoma e di Gomorra. La medesima cosa vale per i fornicatori, se due persone sono fidanzate ed hanno relazioni carnali fra loro, anche se si amano, commettono peccato di fornicazione, e se non si ravvedono saranno puniti da Dio a suo tempo.
Quello che mi preme più di tutto è quel dovere di cristiano che mi sospinge a far sapere a tutti gli uomini che possono entrare nel regno dei cieli, se si ravvedono e abbandonano il loro peccato. Affinché il peccato sia abbandonato e ci sia il ravvedimento, dobbiamo per forza di cose negare la nostra accondiscendenza al peccato, verso tutti i peccati, anche quello posto in essere dagli omosessuali. È per il loro bene che i CRISTIANI devono parlare francamente e ammonire i peccatori. Gli atei ragionano da atei, sono dei senza legge e senza Dio, ma noi che siamo cristiani, siamo tenuti a ragionare con i comandamenti e le regole dettate dalle sacre Scritture e in esse è chiaramente scritto che l’omosessualità è peccato. Così sta scritto, così noi crediamo e così dobbiamo insegnare.
Quale affetto può esserci nel vivere nel peccato e nella più totale immoralità? Persino i pedofili e altri tipi di peccatori potrebbero asserire, per loro giustificazione, che fanno quello che fanno per affetto verso l’altro. Se una certa condotta è peccato, se è immorale, ed è condannata dalla Parola di Dio, allora il cristiano è chiamato a riprendere tale peccato, non solo a non parteciparvi.
IV citazione dell’editoriale
“E’ proprio per questo, al di là di prove scientifiche o meno, che l’omosessualità non può che essere descritta come un orientamento, una condizione della persona: è intrinseca alla persona. Non è un comportamento – non è un peccato – ma una condizione. E la Bibbia ci insegna che i primi si giudicano, ma le seconde no.”
Considerazioni sulla IV citazione
Che si trovi qualcuno che si dichiari cristiano e dica che l’omosessualità non è peccato, io stento a crederci, non ci voglio credere, anzi, non ci credo, perché un VERO CRISTIANO con principi cristiani e che si attiene alla Bibbia, con condotta cristiana e desideri cristiani, non può assolutamente parlare e dire che l’omosessualità non è peccato. Quindi, se qualcuno dice che l’omosessualità non è peccato, questi non si può assolutamente definire cristiano, perché contravviene alla legge di Cristo Gesù.
Se Dio nella Bibbia dice che l’omosessualità è peccato, quale uomo mortale può permettersi di dire che DIO HA MENTITO? Un figliolo di Dio non può assolutamente parlare in questa maniera, quindi, chi asserisce che Dio abbia mentito, non è un cristiano.
L’omosessualità è una perversione, intrinseca dell’omosessuale, questa è cosa certa, infatti non può che esserlo, perché appunto è omosessuale e desidera o ha relazioni carnali con persone dello stesso sesso. Sarebbe come dire che un eterosessuale è intrinsecamente attirato dall’altro sesso. La condizione intrinseca dell’omosessuale è peccato, e non lo si può chiamare in altra maniera, e se non si ravvede andrà a finire all’inferno.
Ma cosa significano le seguenti parole scritte nell’editoriale dalla F.C.E.I.: “se L’OMOSESSUALITA’ è un comportamento è peccato, mentre se è UNA CONDIZIONE non è peccato”?
Fratelli nel Signore, non fatevi mettere nel sacco da questi filosofi, non glielo dovete permettere, perché tutte queste parole sulle suddivisioni ed esame del profondo del cuore dell’omosessuale non devono esistere, semplicemente perché IDDIO CONDANNA nella Bibbia TUTTE LE RELAZIONI CARNALI TRA PERSONE DELLO STESSO SESSO, punto e basta. La cosa è fuori discussione, non è opinabile, non è modificabile per il Signore, quindi la discussione sul fatto che bisogna vedere e valutare se l’omosessualità sia peccato, non è conforme alla volontà di Dio.
Quando il Signore ha voluto considerare la punizione da infliggere tenendo conto della indole e della volontà del peccatore, avendo riguardo alla gravità di certi peccati, lo ha fatto scrivere nella sua Parola. Ad esempio, nella legge è disciplinato sia l’omicidio volontario che quello involontario, le cui conseguenze e punizione sono diverse l’una dall’altra. Pertanto, se sull’omosessualità il Signore è stato perentorio nel condannare questo peccato, per quale motivo noi uomini di carne e polvere dobbiamo mettere in discussione un comandamento di Dio? Per quale motivo lo dobbiamo relativizzare? La sodomia è un peccato contro natura, e questo vuole dire che già la natura ci dice che tale condotta va contro le leggi naturali fisiche.
Certi ragionamenti e certe affermazioni contrarie alle sacre Scritture sono un insulto all’intelligenza dei cristiani, non dico all’intelligenza di tutti, ma bensì verso quella dei cristiani.
Si legge nella Bibbia che le relazioni carnali tra persone dello stesso sesso è peccato, ma ci sono taluni che pur dichiarandosi cristiani, arrivano a dire che invece ci sono casi in cui l’omosessualità e le relazioni carnali con persone dello stesso sesso non devono essere considerati peccato e non sono da condannare.
Se tali parole a favore dell’omosessualità le pronunciasse un ateo rivolgendosi ad altri atei, per noi cristiani non creerebbero nessuno scalpore, ma se a mostrarsi favorevoli alla omosessualità sono cosiddetti cristiani, allora sì che la cosa assume un aspetto di gravità ed è uno scandalo. Quando avviene ciò, bisogna domandarsi come mai costoro parlano contro i comandamenti di Dio, e da chi e da cosa sono sospinti a parlare in tale maniera, in questa epoca in cui da tutte le parti spirano venti di legalizzazione dell’omosessualità? Io lo so, e spero che anche voi lo abbiate capito o lo comprendiate presto.
V citazione dell’editoriale
“Lo dice Paolo quando afferma che nella chiesa non c’è giudeo né greco; né uomo né donna; né schiavo né libero. Un elenco di condizioni al quale siamo legittimamente autorizzati ad aggiungere: qui non c’è né etero né omosessuale.”
Considerazioni sulla V citazione
Con quelle parole, è chiaro che chi ha scritto ha cercato un appiglio biblico, per chiudere con un passo biblico il tentativo di far passare la teoria che l’omosessualità non è completamente in contrasto con la volontà di Dio, ma non essendoci dei passi nella Bibbia che possano sostenere una tale cosa, hanno voluto far comprendere in quel passo dell’apostolo Paolo anche gli omosessuali, per far intendere che Dio non ha riguardi personali contro l’omosessuale. Con tali parole tentano vogliono dimostrare che l’apostolo Paolo ha contraddetto le sue stesse parole ed ha contraddetto il comandamento di Dio contro il peccato di sodomia. Ma persone che parlano in questa maniera si possono definire cristiani? Ma se parlano contro la croce di Cristo, contro le leggi di Cristo, contro le leggi di Dio, come possono definirsi cristiani? No, non possono definirsi tali, perché se lo fossero, parlerebbero come parla la Bibbia, a favore della Bibbia e non contro di essa.
Ma veniamo ora a spiegare quel passo impropriamente citato al fine di crearsi un alone autorevolezza per quanto affermato, per cercare di convincere i lettori che in taluni casi si può giustificare biblicamente la condizione dell’omosessuale.
L’apostolo Paolo ha scritto alla chiesa dei Galati queste parole:
«Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede. Ma ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore; perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. Se siete di Cristo, siete dunque discendenza d’Abraamo, eredi secondo la promessa.» (Galati 3:24-29)
Quel passo vuole dire che coloro che sono diventati figlioli di Dio, per la fede in Cristo, sono tutti uguali tra di loro, infatti tutti si sono rivestiti di Cristo, sia giudei che gentili. Quando qualche giudeo crede che Gesù è il Messia promesso da Dio al popolo di Israele, diventa figliolo di Dio, nella stessa identica maniera con cui i gentili che credono in Gesù Cristo vengono rigenerati spiritualmente e diventano figlioli di Dio. Una persona che è schiava, diventa figlio di Dio alla pari di una che è libera dalle catene. Ecco cosa vuole dire quel passo, che non fa nessun riferimento allo stato di peccato, anzi, al contrario, parla della condizione di uguaglianza tra tutti coloro che sono stati lavati dai loro peccati e che non vivono più nei loro peccati, ma sono divenuti figlioli di Dio, senza alcuna distinzione tra giudei e greci, schiavi e liberi, maschio o femmina. È la salvezza ad essere uguale per tutti i tipi di persone, senza alcuna distinzione tra genti, popoli e lingue.
Vedete, fratelli nel Signore, voi che siete stati salvati, che volete piacere a Dio in ogni cosa, che amate Iddio e desiderate attenervi alla Sua volontà secondo quanto è scritto nelle sacre Scritture, ma vi trovate in qualche modo ad ascoltare o seguire persone che parlano nella maniera che vi ho fatto notare sopra, state correndo un grave pericolo, perché la vostra fede in Dio e nella Sua Parola è in tale maniera sempre messa sotto attacco dal veleno mortale del serpente antico, in quanto costoro mettono sempre in discussione quello che ha decretato il nostro Signore attraverso la Bibbia, per fare spazio e introdurre nella Chiesa le mode del tempo presente che avanzano e provengono dal mondo che giace nel maligno. Tutta la vera Chiesa di Cristo sta correndo un grave pericolo a motivo di questo tipo di predicazioni volte ad annullare quanto è scritto nella Bibbia.
Cari nel Signore, permettetemi di esortarvi a non uniformarvi al presente secolo malvagio, perché il peccato ormai sta entrando, anzi è già penetrato nelle comunità evangeliche istituzionalizzate, e non sapete fino a che punto voi riuscirete a resistere senza sviarvi dalla fede, e se vi sviate dalla verità della Parola e dalla fede in ESSA, voi non entrerete nel regno dei cieli, alla pari degli omosessuali impenitenti.
Voglio concludere questo mio scritto, nel quale ho riversato in precedenza il mio sdegno contro coloro che contorcono le Scritture e aprono le porte della Chiesa al peccato proveniente dalle pressioni del mondo, con la meditazione che segue che concerne la situazione dell’omosessualità secondo quanto affermato dalla Parola di Dio.
Il sodomita è una persona colpevole davanti a Dio di peccati contro natura
I cristiani, attraverso le sacre Scritture, imparano a conoscere cosa è peccato dal punto di vista del Signore Iddio, e questa conoscenza è necessaria per tenersi lontani da tutto ciò che è peccato, per amore del Signore e per amore della verità della Sua Parola.
A proposito del peccato, l’apostolo Giovanni ha scritto:
«Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il peccato è la violazione della legge.» (1 Giovanni 3:4)
Quindi, anche la legge ci comunica che cosa è peccato, cosa è la trasgressione. Naturalmente, bisogna sempre tenere presente la somma della Parola, perché certe cose che per un periodo di tempo prima della venuta di Cristo era peccato, come ad esempio mangiare carne di maiale, dopo la venuta di Gesù tutti i cibi sono stati fatti puri, quindi non è più peccato mangiare carne di maiale.
Dall’esame delle Scritture del Nuovo Testamento, in merito al peccato di omosessualità, da nessuna parte viene fatto alcun cenno che la sodomia sotto la grazia non è più peccato, come invece chiaramente la legge lo dichiarava peccato grave.
Quindi, per capire come Iddio considera il peccato di sodomia, possiamo esaminare tutte le Scritture, dal principio agli scritti del Nuovo Patto. Le parole ispirate da Dio scritte tramite l’apostolo Paolo, ci autorizzano a considerare il peccato di omosessualità facendo riferimento anche alla legge di Mosè, infatti è scritto:
«sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl’iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl’irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i SODOMITI, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha affidato.» (1 Timoteo 1:9-11)
Secondo quanto dice l’apostolo Paolo, la legge è buona, ed è stata fatta per i ribelli e i peccatori, quindi anche per i SODOMITI. Paolo conferma chiaramente che i comandamenti della legge sono ancora validi e incombono su coloro che vivono nel peccato, che sono ribelli, compresi pure i sodomiti.
Detto ciò, andiamo a leggere cosa dice la legge nei confronti degli omosessuali:
«Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole.» (Levitico 18:22)
Quindi, la legge chiarifica che ogni relazione carnale tra persone dello stesso sesso è peccato davanti al Signore Iddio. Questa è la volontà di Dio, e l’uomo non è autorizzato a dire il contrario di quello che comanda Iddio. Chi parla contro la legge, chi parla contro Dio, è chiaro che non è da Dio, perché quelli che amano il Signore e che lo vogliono servire, si studiano di attenersi scrupolosamente a quanto da Dio è comandato nella Sua Parola.
Proseguendo nella lettura dei passi della legge, troviamo scritto anche quale sia la pena che era prevista per tale trasgressione, e dalla punizione che Dio voleva fosse inflitta a tale peccatore, comprendiamo quanto è grave tale peccato di omosessualità per il Signore:
«Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.» (Levitico 20:13)
A riguardo di queste parole della legge in merito alla punizione degli omosessuali, voglio specificare che noi cristiani non dobbiamo volere né tantomeno provocare la morte di nessuno, seppure peccatore, né fargli del male alcuno, come non dobbiamo fare del male a nessun uomo, anzi, dobbiamo fare del bene a tutti, pregando per la conversione persino per i nostri persecutori.
La punizione citata nella legge, ci fa comprendere quanto è grave il peccato di avere relazioni carnali con persone dello stesso sesso. Sarà Iddio a punire il peccatore, sia su questa terra, sia quando morirà, e la sua anima sarà scaraventata nel fuoco dell’inferno.
Ora voglio citarvi un esempio preso dalla Parola di Dio per farvi comprendere quanto questo tipo di peccato sia odioso agli occhi di Dio, e lo deve essere pure agli occhi dei santi, se hanno la stessa mente di Cristo e se il loro cuore appartiene a Dio.
Ecco la malvagità e la perversione dei sodomiti della città di Sodoma e delle città circonvicine, a motivo del quale sono state distrutte dal giusto giudizio di Dio:
«”Dove sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro”. Lot uscì verso di loro sull’ingresso della casa, si chiuse dietro la porta, e disse: “Vi prego, fratelli miei, non fate questo male! Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all’ombra del mio tetto”. Essi però gli dissero: “Togliti di mezzo!” E ancora: “Quest’individuo è venuto qua come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!” E, premendo Lot con violenza, s’avvicinarono per sfondare la porta. Ma quegli uomini stesero la mano, tirarono Lot in casa con loro e chiusero la porta. Colpirono di cecità la gente che era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, così che si stancarono di cercar la porta. » (Genesi 19:5-11)
Abbiamo letto quale sia la vera condizione del cuore e la corruzione nelle concupiscenze carnali di coloro che sono schiavi del peccato di omosessualità.
In altri passi delle sacre Scritture troviamo scritte altri passi che ci fanno conoscere varie implicazioni dell’animo che riguardano i sodomiti:
«Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.» (Romani 1:26,27)
Vedete, l’apostolo Paolo definisce che gli omosessuali sono prigionieri di passioni infami, che vanno contro natura, che si sono infiammati nella loro libidine, che commettono cose turpi, cioè moralmente ripugnanti, sono traviati e fanno le cose che sono sconvenienti che non si devono assolutamente fare, perché sono cose condannate dal Signore Iddio.
Sempre l’apostolo Paolo, ci dice che i peccatori, tra cui ci sono gli omosessuali, ma è corretto far notare e ribadire che non soltanto i sodomiti, ma tutti i peccatori, anche gli eterosessuali peccatori, non entreranno nel regno dei cieli, ma saranno scaraventati all’inferno, secondo quanto è scritto:
«Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.» (1 Corinzi 6:9,10)
Anche l’apostolo Pietro, nella sua seconda epistola, facendo riferimento alla distruzione di Sodoma e di Gomorra, a motivo del loro peccato, tra cui la sodomia, ricorda che tale peccato è stato punito gravemente dal Signore, e ancora oggi lo farà se la malvagità dell’uomo giungerà a certi livelli sfrenati.
«Dio… condannò alla distruzione le città di Sodoma e Gomorra, riducendole in cenere, perché servissero da esempio a quelli che in futuro sarebbero vissuti empiamente» (2 Pietro 2:4,6)
È vero che il peccato ormai sta avanzando nella società moderna e raggiungendo livelli che qualche decina di anni fa neppure era immaginabile, in tutto il mondo, e questo non farà altro che provocare Iddio ad ira, e a motivo di ciò Egli manderà i suoi terribili giudizi sopra la terra, sopra gli uomini malvagi, con sempre maggiore intensità. Non deve quindi meravigliare il fatto che i terremoti, le alluvioni, le carestie e persino le guerre andranno aumentando, perché non sono altro che punizioni di Dio lanciate contro gli abitanti della terra che non vogliono più frenarsi in alcun modo nel commettere i peccati. Infatti, Pietro ha citato la distruzione di Sodoma e di Gomorra come esempio per le generazioni a venire, e questo significa che Iddio distrugge e fa morire i peccatori sotto la grazia, come ha fatto anticamente.
Questo è un parlare troppo duro per voi? Se così sentite nel vostro cuore, allora voi vi siete fatti un dio su misura, e non adorate e pregate l’Iddio della Bibbia, quindi il vostro culto è vano, le vostre preghiere vuote, e il vostro parlare carnale. Dovete quindi ravvedervi e credere in Dio, e credere che solo la Parola di Dio è la vostra guida, dalla quale soltanto dovete formare in voi il vostro credo e uniformare la vostra condotta.
Fratelli nel Signore, voi che siete il sale della terra, la luce del mondo, cercate di risplendere e di salare questo mondo malvagio, annunziando cosa è peccato per il Signore secondo le Scritture, affinché quelle anime indecise si convincano e se ne stiano lontano dal peccato, affinché tutti si sforzino a cercare di dominare le proprie concupiscenze carnali in qualsiasi forma si possano manifestare.
Diletti e fedeli nel Signore, parlate, annunziate al peccatore che se non si ravvede andrà all’inferno, per stornarlo dalle vie malvagie e per fare in modo che la loro anima sia portata a pentirsi e siano salvati. Questo è il vero amore, non il silenzio, non l’approvazione del peccato, ma l’amore è richiamare il peccatore al ravvedimento, per il bene dell’anima sua, e questo è vera manifestazione di amore verso il peccatore. Chi dimostra veramente di amare gli omosessuali sono coloro che riprendono ed esortano il peccatore a ravvedersi, e non coloro che li lusingano con le loro parole e li spingono alla distruzione del corpo prima e alla perdizione dell’anima dopo, a motivo del loro peccato. Il nostro compito è annunziare il ravvedimento ai peccatori, quindi dobbiamo fare sapere loro qual è il loro stato reale davanti a Dio, e che se vogliono essere salvati e non andare in perdizione all’inferno, devono pentirsi con tutto il cuore, abbandonare la loro condotta malvagia e credere con tutto il cuore e tutta la loro anima in Dio per ottenere il perdono dei peccati. Solo dopo essersi ravveduti e aver creduto nell’Evangelo vivranno una vita in pace col Signore. Ma se non si ravvedono, dentro di loro permane l’angoscia e la tribolazione, per la continua attesa che la loro coscienza attesta, che l’ira di Dio è sopra di loro e da un momento all’altro potrebbe punirli pesantemente. Che Dio abbia misericordia del suo popolo, e lo nasconda sotto le sue ali quando spiegherà la sua ira e la sua indignazione contro i peccatori impenitenti di questo mondo che giace nel maligno, e non vogliono ravvedersi dai propri peccati.
A Dio, che siede sovrano nel cielo, siano la gloria, l’onore e la lode, nei secoli dei secoli. Amen!
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