● Sulla “canonizzazione” di Karol Wojtyla e Giuseppe Roncalli
Il 27 aprile 2014 Francesco presiederà la cerimonia di “canonizzazione” di Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII) e di Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II), il “papa” che giunse perfino a baciare il Corano, libro “sacro” ai mussulmani che per chi non lo sapesse tra le altre cose nega la Santissima Trinità, la Divinità di Gesù Cristo e quindi che Gesù è il Figlio di Dio e che contiene numerose esortazioni all’omicidio, all’odio, alla violenza e all’impurità (tra l’altro anche Francesco ha definito i mussulmani suoi “fratelli”).
Ora cos’è la “canonizzazione”? Detto in parole povere è l’atto che permetterà ai devoti Cattolici di invocare e perciò rivolgere le loro preghiere idolatriche a due nuovi “santi”, e cioè “San Karol Wojtyla” e “San Giuseppe Roncalli”, se non fosse che tale atto è solo una menzogna ed un’invenzione di uomini senza valore alcuno.
Noi infatti non accettiamo la canonizzazione papale tramite cui dopo un lungo e laborioso esame della vita e delle opere dell’interessato in questione, e soprattutto dopo che il morto ha compiuto almeno due miracoli, la persona morta in odore di santità viene, dopo essere stata proclamata beata, canonizzata santa e quindi iscritta nel catalogo dei santi che possono essere invocati universalmente da tutti.
Questo perchè secondo la Scrittura tutti coloro che hanno creduto nel Signore Gesù Cristo sono dei santi e questo perché essi sono stati santificati da Dio mediante lo Spirito di Dio e mediante il corpo di Cristo (cfr. 2 Tess. 2:13; 1 Piet. 1:2; Ebr. 10:10).
Colui che viene chiamato papa non ha il potere di fare santo nessuno
L’Enciclopedia Cattolica alla voce ‘canonizzazione’ afferma:
‘La canonizzazione è un atto o sentenza definitiva, con la quale il Sommo Pontefice decreta che un servo di Dio, già annoverato tra i beati, venga iscritto nel catalogo dei santi e si veneri nella Chiesa universale con il culto dovuto a tutti i canonizzati’ (Enciclopedia Cattolica, vol. 3, 569) [1].
Colui che viene chiamato papa quindi ha pure il potere di dichiarare santi taluni che durante la loro vita si sono contraddistinti per delle virtù eroiche o per delle loro qualità particolari.
Ma che dice la Scrittura? Innanzi tutto la Scrittura dice che Colui che santifica e dichiara santi è Cristo secondo che è scritto: “Poiché e Colui che santifica e quelli che son santificati, provengon tutti da uno” (Ebr. 2:11); e poi essa insegna che tutti i credenti sono santi (sia coloro che vivono sulla terra e sia coloro che sono morti e sono ora alla presenza del Signore), e questo perché essi sono stati santificati “mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre” (Ebrei. 10:10).
Le seguenti Scritture attestano che noi figliuoli di Dio siamo stati santificati e perciò siamo i santi che sono sulla terra.
- Paolo scrisse ai Corinzi: “Paolo, chiamato ad essere apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Sostene, alla chiesa di Dio che é in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù“ (1 Corinzi 1:1,2), ed ancora: “Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro” (1 Corinzi 6:9-11);
- ai Filippesi: “Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi” (Filippesi 1:1);
- ai Colossesi: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse…” (Colossesi 1:1,2);
- ai Romani: “Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito, perché esso intercede per i santi secondo Iddio” (Romani 8:27), ed anche: “Ma per ora vado a Gerusalemme a portarvi una sovvenzione per i santi” (Romani 15:25).
Come potete vedere da voi stessi i santi non sono quelli canonizzati dal capo dello Stato del Vaticano ma quelli resi tali da Dio mediante lo Spirito, perciò la canonizzazione fatta in seno alla chiesa romana é una pratica che si oppone alla Scrittura e che non ha nessun valore.
Tratto dal libro in pdf:
“La Chiesa Cattolica Romana”
Vedi anche:
- Come mai voi Evangelici non credete nei santi?
- I santi che sono in cielo non pregano per noi
- Il modo in cui i teologi papisti sostengono la loro devozione a Giuseppe è un esempio che mostra cosa significa interpretare arbitrariamente la Parola di Dio
- Coloro che la chiesa cattolica romana fa santi non erano altro che dei peccatori che ora sono all’inferno
- I protettori dei Cattolici romani non proteggono proprio nessuno
- Il nostro protettore, guaritore e soccorritore
- La venerazione delle reliquie è idolatria
- Alcune parole a proposito dell’interpretazione data a certi passi della Scrittura per sostenere la venerazione delle reliquie
- La seduzione perpetrata per mezzo delle reliquie
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Nota: [1] La prima canonizzazione, di cui esiste ancora il documento pontificio, è quella di Udalrico, vescovo di Augusta, eseguita da Giovanni XV nel 993 durante il Sinodo celebrato al Laterano. Secondo l’Enciclopedia Cattolica il merito di avere indirizzata la procedura canonica della canonizzazione a quella austerità e sicurezza che vige ancora spetta a Urbano VIII (1623-1644) il quale fece pubblicare in un volumetto tutti i decreti e i successivi schiarimenti emanati durante il suo lungo governo in materia di canonizzazione, che porta il titolo Urbani VIII Pont. O. M. Decreta servanda in canonizatione et beatificatione sanctorum.
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