● L’ecumenismo etico di Salvatore Cusumano, pastore delle ADI
«Con i Cattolici abbiamo un rapporto di buon vicinato, una sorta di ecumenismo che chiameremo etico, e cioè di convivere civile, fraterno e cristiano. Ma non abbiamo rapporti di tipo ecumenico, in quanto riteniamo fermamente che determinate differenze a livello di fede, a livello biblico, comunque sono importanti e irrinunciabili».
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Il video integrale è qua. Vi invito a vederlo perché contiene altre cose che per ogni membro delle ADI che ora conosce la collusione delle ADI con i massoni sin dalla sua nascita e l’influenza massonica sulle ADI sono molto importanti.
Voglio farvi notare che Cusumano parla di un rapporto di buon vicinato con i Cattolici Romani, e questo perché le ADI non condannano pubblicamente e con ogni franchezza le eresie, l’idolatria e le superstizioni della Chiesa Cattolica Romana, che menano in perdizione le anime, come neppure esortano pubblicamente i Cattolici romani a ravvedersi e convertirsi dagli idoli a Cristo e ad uscire e separarsi dalla Chiesa Cattolica Romana. E difatti Cusumano parla di un vivere fraterno a fianco dei Cattolici Romani («niente guerre di religione, niente polemica», dicono nelle ADI), benché sussistano delle differenze dottrinali, il che significa implicitamente che le ADI riconoscono nei Cattolici Romani dei fratelli. D’altronde, le ADI insegnano che tutti gli uomini sono figli di Dio, in quanto «tutti gli uomini hanno la stessa origine» (http://giacintobutindaro.org/2013/11/23/adi-tutti-gli-uomini-si-possono-chiamare-figli-di-dio/) – e questo è il principio della fratellanza universale diffuso dalla Massoneria.
E questo comportamento delle ADI sottintende un altro importante principio massonico, che è quello della libertà, secondo il quale ogni uomo è libero di fare e credere quello che vuole, per cui nessuno ha il diritto di interferire nel credo o operato altrui andandogli a dire ‘tu sei nell’errore, perciò ravvediti’. Ma anche il principio massonico dell’uguaglianza, secondo cui tutti gli uomini – appunto perché figli di Dio – sono ugualmente sinceri e onesti nel professare il loro credo, sono anche loro in possesso della verità in quanto anche loro sono ugualmente intelligenti ed ugualmente ben informati.
Questo rapporto di buon vicinato con i Cattolici Romani è chiamato da Cusumano ‘una sorta di ecumenismo etico’, ecumenismo etico che affinché si realizzi ha bisogno di tre importanti condizioni.
Ecco come esse vengono esposte da Giannino Piana, che ha insegnato etica cristiana presso la Libera Università di Urbino e etica ed economia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino, e che è stato presidente dell’Associazione Italiana dei Teologi Moralisti.
1. Ogni chiesa deve accettare di essere parte e non tutto, di convertirsi alla totalità della verità che nessuno possiede, ma che sta sempre oltre. La chiesa deve essere convinta di non essere il regno, di essere in tensione verso il regno, lasciandosi giudicare dal regno. La chiesa non deve avere la presunzione di dare risposte ai problemi da sola, ma deve ricercare le risposte insieme agli altri.
2. Ogni chiesa deve accettare di essenzializzare il proprio messaggio depurandolo dal sovraccarico ideologico e culturale, per cogliere la propria identità. L’ecumenismo non significa stemperamento della propria identità. Il confronto serio presuppone un recupero effettivo di identità per scoprire l’identità dell’altro non come contrapposizione, ma come arricchimento. L’identità cristiana da ricercare non è quella di tipo sociologico ma quella che fa riferimento alla radicalità evangelica. Essenzializzando il messaggio la chiesa cattolica deve riproporre la centralità del tema di Dio. Il discorso ecumenico con le grandi religioni non può ridursi all’aspetto ecclesiologico o cristologico, e deve aprirsi alla concezione trinitaria di Dio, non solo come Padre o come Figlio ma anche come Spirito, come creatività e novità.
3. Ogni chiesa deve riconoscere il valore di tutto l’umano di cui ogni uomo vive. Al di là della formulazione dottrinale occorre accettare l’implicito del vissuto. Il vissuto è molto più omogeneo delle formulazioni dottrinali, sul vissuto sono possibili convergenze. L’etica diventa qui un campo di incontro fecondo.
Fonte: http://www.finesettimana.org/pmwiki/?n=Db.Sintesi?num=52
L’ecumenismo etico di cui parla Salvatore Cusumano è dunque qualcosa che si oppone alla volontà di Dio in Cristo Gesù verso la Sua Chiesa.
Le sopracitate parole di Cusumano sono peraltro in pieno accordo con la dottrina di Francesco Toppi (che era presidente delle ADI quando fu intervistato il Cusumano), che – come ha detto un massone – «ha posto un fondamento in sintonia con i tempi suoi ma solido per continuare a costruire secondo esigenze che sono le nostre e quelle del domani».
E difatti su questo fondamento toppiano nel tempo le ADI hanno costruito dei rapporti di tipo ecumenico con i Cattolici Romani, che servono alla Massoneria per costruire una società o un mondo migliore. Ecco le prove dei rapporti di tipo ecumenico delle ADI con i Cattolici Romani.
Renato Mottola, il pastore della Chiesa ADI di Matinella (SA), nel 2009, in occasione della dedicazione del nuovo locale di culto, fece parlare dal pulpito un prete; con Felice Antonio Loria, il presidente delle ADI, presente, che non batté ciglio al discorso perverso di quel prete, un discorso perverso quello che fece il prete che ricevette l’approvazione di molti presenti (http://vimeo.com/12817474).
Angelo Bleve, pastore della Chiesa Evangelica ADI di San Benedetto Del Tronto, ha partecipato nel 2010 alla preghiera per l’unità dei cristiani presso la parrocchia di Giulianova. Fonte: http://www.parrocchiadellannunziata.it/la-nostra-parrocchia/notizie/45-attualita/89-ottavario-di-preghiera-per-lunita-dei-cristiani.html
Tommaso Fiorentini, pastore della chiesa ADI di Gallipoli, ha partecipato alla ‘Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani’ tenutasi dal 18 al 25 gennaio 2012 presso il Monastero ss. Trinità (delle Clarisse Cappuccine) di Alessano (provincia di Lecce). Fonte: http://giacintobutindaro.org/2012/03/06/pastore-adi-ad-incontro-ecumenico/
Colgo dunque l’occasione per ripetere ai santi che si trovano nelle ADI ad uscire e separarsi dalle ADI, perché è evidente che Francesco Toppi durante gli anni della sua lunga presidenza ha gettato le basi grazie alle quali andare sempre di più oltre quello che sta scritto, nella direzione della religione universale che è l’obbiettivo della Massoneria.
Chi ha orecchi da udire, oda
Giacinto Butindaro
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2014/09/24/lecumenismo-etico-di-salvatore-cusumano-pastore-delle-adi/
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