● Come si conducono gli uomini religiosi?

Tra questi ci sono gli atei, che accusano tutti i RELIGIOSI di aver perso la propria capacità critica di esaminare le cose della vita, sia della sfera materiale che di quella spirituale, e che sono diventati succubi dei capi della propria comunità o organizzazione. Quei tali sono atei, e si sa che chi dice che “Dio non c’è”, che non esiste, non ha sapienza alcuna in quanto è morto nei suoi falli e nei suoi peccati.
Purtroppo, però, a parlare contro la religione e la religiosità ci sono anche dei cosiddetti CRISTIANI, che insegnano agli altri, e parlano contro la RELIGIONE e i RELIGIOSI.
A questi in particolare voglio rispondere brevemente con questo scritto, affinché tutti i fratelli e le sorelle che sono sinceri, sappiano discernere il bene dal male anche in questo argomento.
La Parola di Dio definisce chiaramente che cosa è la RELIGIONE:
“La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitar gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.” (Giacomo 1:27)
Desidero che vi soffermiate su questo passo biblico e lo leggiate e rileggiate, per poterne comprendere bene il senso profondo che ha questa definizione.
In quel passo Giacomo dice che la RELIGIONE è PURA e IMMACOLATA quando ci sono queste cose:
– si visitano gli orfani e le vedove NELLE LORO AFFLIZIONI;
– ci si CONSERVA PURI DAL MONDO.
Coloro che aiutano gli altri, i bisognosi, sia materialmente che con parole di conforto, i quali anziché trovarsi nei luoghi di divertimento, si fanno, invece, trovare sempre nei luoghi dove abita il dolore, sono POSITIVAMENTE dei RELIGIOSI, e la Parola gliene rende lode.
Poi l’altra caratteristica che veramente è molto ampia, è quella di CONSERVARSI PURI DAL MONDO, quindi è necessario stare distaccati dai divertimenti del mondo, da tutto ciò che ci contamina e che è mondano.
Iddio è santo, e ci vuole santi. Iddio è puro, e ci vuole puri.
Ecco, quindi, che secondo le Scritture la parola religione non ha un connotato negativo, anzi, è positivo, infatti la BIBBIA CONDANNA coloro che non sono RELIGIOSI secondo quanto ha detto Giacomo.
Leggiamo a tal proposito:
“Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del danaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, IRRELIGIOSI, senz’affezione naturale, mancatori di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, temerarî, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza.” (2 Timoteo 3:1-5)
Gli irreligiosi sono quelli che si contaminano con il mondo, quelli che non visitano i bisognosi, che non li aiutano, che non tengono un comportamento ed un parlare come lo terrebbe Gesù e gli apostoli se fossero qui oggi.
Siamo negli ultimi tempi, negli ultimi giorni, quindi tutti gli uomini, compresi i sedicenti cristiani, stanno peggiorando sempre più, proprio come dice Paolo, e tra i comportamenti scellerati di cui si macchiano gli scellerati, vi è anche quella di essere IRRELIGIOSI.
Dunque, non deve meravigliarvi il fatto che ci sono coloro che parlano contro i RELIGIOSI, contro la RELIGIONE, dandogli tutto un significato proprio. Costoro se la prendono in maniera particolare con i credenti che si santificano ed esortano gli altri a santificarsi e ad abbandonare tutte le cose del mondo, tutti i piaceri della vita, proprio come ci ha insegnato Giacomo.
Perciò, fratelli nel Signore, considerate bene tutte le cose, e ritiratevi da coloro che parlano in modo insensato e contrario alle sacre Scritture, e si conducono malamente, vivendo e sguazzando nei piaceri della vita, insultando chiamandoli “RELIGIOSI” coloro che li riprendono e li esortano a santificarsi.
Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, ma state fermi nella fede e nella Parola di Dio, non fatevi sballottare da ogni vento di dottrina falsa che soffia su di voi.
Giuseppe Piredda
Tratto da: https://www.facebook.com/SentieriAntichi/photos/a.10150103978626043.318833.114885591042/10153211970016043/?type=1&theater
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“…anche costoro… schiva” (2° Timoteo 3:6).
Vorrei fare anche notare che Paolo reputa gli “irreligiosi”, persone da evitare.
Infatti in 2° Timoteo lui dice: “… anche costoro (tra cui gli “irreligiosi”) schiva” (2° Timoteo 3:6).
Noi perciò facciamo bene a dire di non “appartenere” ad una determinata religione (nè ebraica, ne cattolica, nè evangelica, ecc…), ma faremmo male nel ritenerci “irreligiosi”, altrimenti ci includeremmo tra coloro che Paolo reputa persone da schivare.
Possiamo perciò benissimo reputarci “uomini religiosi” (cioè devoti e timorati della Divinità), credenti (cioè nel Dio Uno e Trino), e cristiani (cioè seguaci di Cristo). Non pecchiamo affatto nel ritenerci tali.
E’ evidente quindi che colui o colei che disprezzano sia la “religione”, che la “religiosità”, implicitamente si reputino loro stessi degli “irreligiosi”, includendosi così tra i peccatori di 2° Timoteo 3:1,5 !
Nicola Iannazzo
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