● Alessandro Iovino scrive (ma non risponde…) al comitato “Pentecostalismo ADI”
Ora, dopo aver appreso che Alessandro Iovino (scrittore, storico, saggista e membro delle ADI) ha scritto (qui anche il pdf) contro le domande avanzate dagli amministratori della pagina facebook “Pentecostalismo ADI” al comitato generale delle chiese ADI, riporto perciò integralmente, tratta da facebook, la loro controrisposta a Iovino:
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Risposta alle corbellerie di A. Iovino
23 settembre 2015 alle ore 8:25
Gentile A. Iovino,
Siamo rimasti alquanto sorpresi che un esponente delle ADI ci abbia finalmente attenzionato anche se dopo quasi cinque lunghi mesi, sebbene voci di corridoio ci avessero già annunciato che lei si stava prodigando a formulare una specie di risposta; ma siamo rimasti delusi lo stesso per due ragioni.
Prima di tutto perché a risponderci non sono stati coloro ai quali la nostra “lettera aperta” era indirizzata, e cioè il “Consiglio Generale delle Chiese” (CGC), ma un esponente delle ADI che, per quanto vicino ai vertici, non li rappresenta. Per questo motivo non possiamo avere alcuna considerazione della sua “risposta”.
La seconda ragione sta nel fatto che, forse perché già informati, avevamo sperato che almeno lei entrasse nel merito dei contenuti della nostra lettera, mentre invece abbiamo dovuto constatare ancora una volta che così non è stato.
Veramente non c’è limite al peggio, perché se prima eravamo confusi, adesso che lei ci ha “risposto” siamo disorientati. Tuttavia, per rispetto ai tanti che ci seguono, abbiamo ritenuto opportuno inviarle lo stesso alcune considerazioni a quella che lei definisce “risposta”.
Il titolo
La prima cosa che ci ha colpito è il titolo: “In difesa del Movimento Pentecostale”. Nulla è più lontano dalla verità dal titolo che ha scelto, dal momento che noi NON abbiamo MAI, e sottolineiamo il ” mai “, rivolto alcuna critica al Mov. Pentecostale, a cui peraltro ci pregiamo di appartenere. Quindi lei parte già con il piede sbagliato. Noi stessi siamo pentecostali e ci ricolleghiamo alle origini di questo risveglio. Ci spiega, quindi, perché mai dovremo attaccare il Movimento Pentecostale a cui ci pregiamo appartenere? Le è completamente fuori strada!
Piuttosto riteniamo che, qualora non dovessimo ricevere delle risposte esaurienti ai 12 punti che abbiamo sollevato nella “lettera aperta”, sia proprio lei, in quanto appartentente alle ADI, a non avere alcun diritto di collegarsi alle origini di questo Risveglio. E vuole sapere il perché? Perché le “Assemblee di Dio in Italia” (ADI), se non rispondono esaurientemente alle nostre questioni, rappresentano un tradimento storico e teologico di quel genuino Risveglio Pentecostale delle origini, come si evince dalla breve ricostruzione storica che può leggere in questo link:
A meno che non ci venga dimostrato il contrario con argomenti e documenti convincenti, sono proprio le ADI a non avere assolutamente nulla da spartire con i pionieri del risveglio pentecostale sia nella dottrina, sia nell’etica, sia nell’esperianza carismatica (nel senso biblico del termine). Cosa c’entrano le ADI con L. Francescon, G. Lombardi, P. Ottolini, L. Menna, M. Tosetto, G. Beretta, P. Menconi e tutti gli altri? Assolutamente nulla!
In secondo luogo è errato anche l’uso del termine “difesa”, perché questa presuppone un attacco mentre noi non abbiamo mai attaccato alcuno, nemmeno le ADI, nemmeno nella “lettera aperta” indirizzata al Consiglio Generale delle Chiese ADI. S’immagini se potevamo attaccare il movimento pentecostale a cui ci pregiamo appartenere. Ma di cosa stiamo parlando?
Nella nostra del 12 maggio u.s., ci siamo semplicemente posti una serie di domande. Domande, peraltro, che alcuni di noi avevano già cercato di porre a più riprese personalmente a diversi componenti del “Consiglio Generale delle Chiese”, ma che sono state puntualmente ignorate, motivo per cui ci siamo visti costretti ad inviarle loro con una “lettera aperta”. E in questa lettera aperta non vi sono “accuse” in alcun modo, come lei vorrebbe far credere, ma si tratta molto più semplicemente di una richiesta di delucidazioni sulle origini delle “Assemblee di Dio in Italia” (ADI) avvenute nel 1947-48 e non sulle origini del movimento pentecostale – come lei dice -, avvenute invece agli albori del 1900. Stiamo parlando di due cose completamente diverse. Ci chiediamo se tale confusione sia dovuta a una lettura superficiale della nostra lettera, oppure ad una deliberata volontà per confondere le persone. In ogni caso non sappiamo quale tra le due possibilità sia peggiore.
La metodologia storica
Quanto alle “accuse”, è sotto gli occhi di tutti che non siamo noi ad accusare, ma, al contrario, è proprio lei a farlo utilizzando continuamente aggettivi denigratori e diffamanti nei nostri riguardi, al punto da indurci a valutare se vi siano gli estremi per querelarla. Ma questa è tutta un’altra questione.
Sta di fatto che, dopo averci diffamato, ci accusa di non seguire una metodologia storica. Allora, premesso che, fino a prova contraria, nelle ricerche pubblicate nella sezione “NOTE” di questa pagina, abbiamo sempre seguito i principi elementari della metodologia storica a cui lei fa riferimento, ma, in questo caso, trattandosi di una lettera con una serie di domande chiarificatrici, potrebbe dirci quale metodologia storica avremmo dovuto usare?
E poi, a differenza di lei che è un grande letterato, noi siamo purtroppo solo dei semplici e umili credenti che però nel corso delle loro ricerche storiche sulle origini delle ADI sono venuti a conoscenza di certi fatti che li hanno indotti a porsi delle domande. Ed è a queste domande che lei, pur essendo un letterato, puntualmente non risponde! Cosa c’entra la metodologia storica in una lettera? Se noi che siamo delle ADI, abbiamo delle domande sulle origini della denominazione a cui apparteniamo, può dirci a chi avremmo dovuto rivolgerci per ricevere delucidazioni?
Per il momento l’unica metodologia che ravvisiamo è la sua. E cioè che nel tentativo di rispondere, evade le domande e confonde le carte. Uno studioso serio, a cui lei ambirebbe appartenere, non commetterebbe l’errore di perseguire la “metodologia della non risposta”.
La “metodologia della non risposta”
In tutta onestà, conoscendo il modus operandi del “Consiglio Generale” delle ADI, ci aspettavamo già una risposta tesa a creare confusione proprio con l’intento di scoraggiare le persone sincere dal fare ricerche, e così impedire loro di conoscere la verità. Ed è proprio per evitare tutto questo che nella “lettera aperta” decidemmo di enumerare le nostre domande, affinché tutti, incluse le anime più semplici, potessero avere chiarezza. Ma lei, sig. Iovino, non ha affatto tenuto conto della numerazione delle domande, e nella “risposta” (si fa per dire) ha preferito mescolare le carte. Ma non è forse scritto nella Bibbia che Dio non è confusione ma ordine? (I Cor. 14:3, 33)
In realtà se lei fosse stato sinceramente intenzionato a portare chiarezza, avrebbe certamente seguito la stessa numerazione; anzi, di più, per una maggiore trasparenza, si sarebbe premurato prima di trascrivere nuovamente le nostre domande, e poi, sotto ciascuna di esse, avrebbe scritto la sua risposta. Questo sì che avrebbe portato chiarezza. Ma questa cosa sempicissima, lei non l’ha fatto; anzi ha fatto l’esatto contrario.
Gentile Iovino, forse noi siamo anime semplici, lo ammettiamo, ma questo non significa che siamo stupide, così come non sono stupide tutte quelle anime sincere che ci stanno seguendo e che dopo avere letto la nostra lettera aperta adesso hanno l’opportunità di leggere la sua “non risposta” e anche questa nostra contro-risposta. Dio ha dato loro abbastanza intelligenza per studiare, per verificare i documenti e capire chi porta chiarezza e chi invece cerca di confondere le carte per portare confusione. Ad ogni modo – sebbene la lettera sia indirizzata al CGC e non a lei -, qualora lei lo volesse, sarebbe ancora in tempo a rifarsi scrivendo realmente una risposta chiarificatrice che segua la numerazione dei quesiti che ormai ci stiamo ponendo da mesi. Per cui, per venirle incontro, riproponiamo di nuovo le domande a cui lei non ha risposto.
1) Quanto importanti e quale ruolo hanno rivestito i pastori Frank B. Gigliotti, Henry H. Ness e l’avvocato delle ADI, anche lui massone, Carlo A. Iemolo negli anni 1945-1948 che hanno portato alla nascita delle ADI?
2) Quale ruolo hanno rivestito gli stessi a proposito del riconoscimento come Ente Morale con D.P.R. 5 dicembre 1959, n° 1349 ? Questa domanda acquista particolare rilevanza dopo l’intervento pubblico del pastore Paolo Lombardo nel quale ammette l’ntervento dei servizi segreti americani. https://www.facebook.com/notes/pentecostalismo-adi/f-gigliotti-e-le-origini-delle-chiese-adi-quello-che-non-devi-sapere/702067819841719
3) Potreste darci dei chiarimenti sull’udienza segreta avvenuta venerdì 8 agosto 1947 tra Henry H. Ness e Papa Pio XII proprio a ridosso della conferenza che avrebbe sancito da lì a pochi giorni la nascita delle nostre chiese ADI? Come mai nessun libro di storia pentecostale ne parla?
4) Potreste darci chiarimenti sulla prima riunione pubblica tenutasi a Roma presso il cine-teatro Planetario domenica 10 agosto 1947 sotto gli auspici della massoneria americana? Come mai, malgrado la Buffarini-Guidi fosse ancora in vigore (tant’è che in altre regioni d’Italia i Prefetti la osservavano), le autorità diedero il permesso per quella riunione pubblica? Come mai questa celerità dal momento che sappiamo che Gorietti scrisse al prefetto di Roma e al presidente del Planetario, comm. Fattorosi (anche ui massone), appena due giorni prima? Precisamente venerdì 8 agosto, ossia lo stesso giorno in cui il Past. Henry H. Ness si incontrava con Papa Pio XII.
5) E come mai la scelta cadde sul cine-teatro Planetario che da poco era passato sotto la giurisdizione dei servizi segreti americani? Quale interesse potevano avere i massoni, le mafie e i servizi segreti americani nella creazione delle chiese ADI?
6) E come spiegare la nutrita presenza di alti prelati inviati dal Vaticano a quella riunione? E come mai i leader di altre realtà evangeliche che parteciparono a quell’evento si indignarono per la predicazione di Henry Hamilton Ness che considerarono troppo ecumenica mentre gli alti prelati del Vaticano invece si complimentarono per essa? Ma era un riunione evangelistica o ecumenica?
7) Potreste darci dei chiarimenti, considerato che tutti questi eventi accadevano in tempi molto ravvicinati tra loro (5-16 agosto 1947), ossia proprio la settimana della conferenza di Napoli in cui nascevano le “Assemblee di Dio in Italia” (ADI)?
8) Poiché è storicamente accertato che Licio Gelli fu reclutato alla massoneria dal Past. Frank B. Gigiotti – di cui peraltro prenderà il posto come rappresentante della CIA in Italia e come ponte di collegamento con le varie mafie, e che lo stesso A. Iovino ha considerato il “burattinaio d’Italia” -, potreste spiegarci che ruolo ha rivestito il criminale Licio Gelli nella storia delle ADI, soprattutto in relazione alle intese siglate nel 1988, ossia proprio in quegli anni quando in Italia “non si muoveva foglia che Gelli non voglia”? (per stessa ammissione di A. Iovino).
9) Inoltre vorremmo sapere qualcosa sulle connivenze di Gigliotti con gli eventi della strage di Portella della Ginestra del 1° maggio del 1947, soprattutto alla luce delle recenti scoperte fatte, da cui emerge che proprio in quei giorni (aprile 1947), il Gigliotti si recava in Sicilia con una scorta armata di mitra insieme a dei pastori ADI di Roma (Gorietti e Bracco?) in difesa delle neocostituite ADI, come ci rivela la rivista “The Pentecostal Evangel”, l’organo ufficiale delle Assemblee di Dio americane, del 24 maggio 1947, pag. 7. Insomma che relazioni vi sono tra le chiese ADI e la strage di Portella della Ginestra? Perché una scorta armata?
https://www.facebook.com/notes/pentecostalismo-adi/cosa-centrano-le-chiese-adi-con-la-strage-di-portella-della-ginestra/73301366674713410) Come mai non esiste alcun documento ufficiale che spieghi apertamente la posizione delle ADI nei confronti della Massoneria come avviene in tante altre chiese e denominazioni? Vogliamo sapere se essa è da considerarsi satanica o no? Qual è la posizione delle ADI?
11) Infine, last but not least, sapreste spiegarci come mai stiamo scoprendo un numero sempre più consistente di nostri locali di culto che contengono così tanti simboli massonici ed esoterici legati all’occultismo? Il numero è talmente alto che ormai non crediamo più alla favola dell’ornamento o della casualità (ammesso che esista il “caso” nella Bibbia).
12) Si tratta di poche e semplici questioni. Ovviamente ve ne sarebbero tante altre, come ad esempio il fatto assolutamente anomalo che il 1° presidente delle ADI (Umberto N. Gorietti) non fosse un pastore, non curasse alcuna chiesa, e avesse addirittura i propri familiari non credenti. Cioè come mai il nostro 1° presidente nelle lettere e documenti si firmava come “pastore” mentre invece non prendeva cura di nessuna chiesa? E come mai come presidente ADI fu scelto qualcuno che non solo non era un “pastore”, ma addirittura non aveva nemmeno la moglie convertita al Signore? Cosa dice la prima lettera a Timoteo sui requisiti dei conduttori? Non vi erano altri servi di Dio validi che potessero ricoprire questo incarico? (ad esempio: R. Bracco, G. Ferri) Perché fu nominato proprio uno che non era pastore, non curava nessuna chiesa e non aveva nemmeno i familiari convertiti? Chi lo aveva indicato? Chi l’aveva messo a ricoprire quel ruolo? E come mai costui rimase sempre intimo amico del criminale Frank B. Gigliotti e del massone suicida Henry H. Ness?
Contenuto
Il contenuto della sua “risposta” (si fa per dire) è colmo di bugie condite, ogni tanto, con qualche pizzico di verità, e, per questo, ancora più pericolose perché più subdole e più difficili da individuare. Tuttavia, abbiamo deciso di lasciare ad altri il compito di confutare tutte le menzogne che lei ha dette, proprio per non lasciarci sviare dai contenuti della lettera e ottenere delucidazioni ai nostri quesiti. Per cui noi non ci spostiamo dai 12 punti della nostra lettera a cui nessuno, nemmeno lei, ci fornisce ancora delle risposte.
Quale “storico”? (N.d.R. leggere qui al riguardo)
Inoltre, lei ci invita ad esibire altri documenti oltre a quelli già riportati, mentre è lei che dovrebbe esibire dei documenti per suffragare quello che dice. Ma lei non lo fa! Perché lei fa un video, parla, scrive, ma non è in grado di riportare uno stralcio di documento, diciamo uno solo, a sostegno delle sue affermazioni. Come mai? Mentre invece, al contrario di lei, noi abbiamo già esibito decine e decine di documenti, com’è possibile verificare nelle pubblicazioni che trova nella sezione “NOTE” di questa pagina facebook, e a cui lei non ha MAI fornito alcuna risposta.
https://www.facebook.com/pages/Pentecostalismo-Adi/701008553280979?sk=notes
Quindi perché ce ne chiede degli altri? Certamente siamo in possesso di altri documenti, oltre a quelli già esibiti, che si è deciso di depositare presso due uffici notarili, di cui uno all’estero, riservandoci di tirarli fuori al momento giusto e nelle opportune sedi. Per adesso sono più che sufficienti quelli pubblicati nel volume “La Massoneria smascherata” scritto da Giacinto Butindaro a cui – per quanto lei faccia acrobazie per denigrarlo -, gli si deve il merito di avere svolto un capillare lavoro di ricerca e avere sdoganato decine e decine di documenti inediti.
Infatti prima dell’uscita del libro del Butindaro (2012) nessuno nelle ADI, inclusi i Pastori, avevano mai sentito parlare di Frank Gigliotti oppure erano a conoscenza dell’incontro segreto tra Henry H. Ness e Papa Pio XII, tranne che lei non sia in grado di citarci un volume di storia pentecostale che dimostri il contrario. Nemmeno lei, che pure si autodefinsce “storico”, ha mai citato questi episodi nel corso delle sue conferenze sul pentecostalismo italiano.
Eppure lei si vanta di essere uno “storico”, e si sa che nell’era dove tutto gira intorno ai Media e ai social network, basta dare risonanza a titoli senza alcun merito che la gente, e persino noi stessi, finisce per crederci. Forse è proprio per questo che, a motivo dell’abuso del termine “scienziato”, il prof. Zichichi (persona che lei ha detto di apprezzare) fa una netta distinzione tra gli “studiosi di scienza” e gli “scienziati”. Egli sostiene che quest’ultimi per definirsi tali devono avere inventato qualcosa, perché diversamente sono degli “studiosi di scienza” e non hano alcun diritto di definirsi “scienziati”. Lo stesso principio deve applicarsi nell’ambito della “storia”. Basta una laurea, o persino un dottorato di ricerca, in “Storia” per definirsi “storici”? Dato l’abuso del termine “storico” che stiamo riscontrando ultimamente, soprattutto nell’ambito delle nostre chiese ADI, siamo persuasi che una semplice laurea in “storia” non renda una persona automaticamente uno “storico”. Crediamo, invece, che “storici” siano coloro che, a seguito di ricerche certosine tirano fuori documenti inediti sepolti dalla polvere degli anni, talvolta anche dei secoli o da varie vicissitudini, al punto da obbligarci a riscrivere interi pezzi di storia. Ecco una differenza tra un “cronista”, che scrive quello che ha studiato o pubblica libri virgolettati perché frutto di interviste a pesonaggi più o meno noti (come lei usa fare), ed uno “storico” che invece scrive la storia sulla base di documenti inediti prima sconosciuti. Ora, sig. Iovino, quali sono i documenti inediti che lei ha scoperto nella sua carriera al punto da incidere nella ricostruzione di un determinato periodo o evento storico? In assenza di ciò, lei può essere considerato tutt’al più uno scrittore, un cronista, ma non certamente uno storico. Perciò faccia attenzione a come si definisce, perché si sta appropriando di un titolo che non le appartiene. Prima di definirsi tale ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Al contrario, invece, questo è proprio quello che abbiamo riscontrato nel sig. Butindaro, indipendentemente dai titoli accademici (che non conosciamo né c’interessano). Il sig. Butindaro – a differenza di lei che non fa altro che vantarsi di possedere titoli di qua e riconoscenze di là (l’ha fatto persino in questa sua “risposta”), ma senza alcun frutto -, con umiltà e senza “squili di tromba” si è conquistato sul campo la definizione di “storico”, perché egli ha riportato alla luce documenti assolutamente sconosciuti prima, e, come tali, inediti; obbligandoci adesso a dovere riscrivere una pagina importante del pentecostalismo italiano, in particolare quella relativa alle origini delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”. Lo conferma il fatto che noi e lei siamo qui a parlare di Frank Gigliotti e della visita di Henry H. Ness a Papa Pio XII solo perché Butindaro (e non lei o chicchessia) ha portato alla luce documenti inediti. Difatti prima della pubblicazione del libo “La Massoneria smascherata” di Butindaro, questi due personaggi erano degli illustri sconosciuti persino ai cultori di storia pentecostale.
Conclusione
Prima di chiudere, caro Iovino (ci consenta il tono affettivo dal momento che qualcuno di noi la conoce bene) non possiamo non dire che la sua “risposta” alla nostra “lettera aperta” è un capolavoro di bugie, di fanatismo e di ingoranza. Per confutare le sue tante bugie, ancor più pericolose perché subdole, ci vorrebbe un libro, per cui, come già detto, lasciamo ad altri questo onere; ma di fanatismo perché risente fortemente della sua appartenza confessionale e generazionale alle ADI a discapito dell’obiettività storica e, quindi, della verità; e di ignoranza perché ignora le domande che abbiamo poste, ne mischia volutamente l’ordine e, addirittura, ne dribbla alcune ignorandole completamente nel tentativo maldestro di confondere le anime semplici. Perché ha fatto questo? Si tratta di un crimine alla verità storica.
Caro Alessandro, ti vogliamo bene, ma fai attenzione perché le anime sono semplici, sì, ma non stupide, e c’è una cosa che forse non hai considerato: Le anime sono preziose agli occhi di Dio. Fai molta attenzione perché con Dio non si scherza, e la fine dei bugiardi è lo stagno di fuoco e di zolfo (I Tim. 4:2; Apoc. 21:8). Basta con gli inganni !!!
L’occasione ci è gradita per inviarle i nostri più cordiali saluti, chiedendole la cortesia di farli pervenire anche al “Consiglio Generale delle Chiese” ADI con cui lei lavora a stretto contatto, nell’attesa che finalmente si decidano a darci loro una risposta ufficiale alla lettera aperta che abbiamo inviato il 12 maggio.
In fede
p. il Comitato “Pentecostalismo ADI”
Luciano RossiAVVERTIMENTO
Care sorelle e cari fratelli, vi esortiamo a vigilare sil comportamento dei falsi Pastori, perché ce l’abbiamo in mezzo a noi… Li riconoscete perché essi vengono a voi docili, con parlare suadente, con aria bonaria e sorridente mentre dentro sono dei lupi rapaci. Vi mentono per ingannarvi, perché come dice Paolo in 1 Tim.4:2, essi hanno un marchio nella loro coscienza. Essi non amano voi, ma i vostri soldi e/o il servizio che voi rendete sia a loro che alla comunità gratuitamente. Da voi pretendono un servizio gratuito (loro dicono che bisogna farlo “per il Signore”), mentre poi loro agiscono dietro un congruo stipendio. Difatti i Pastori sono stpendiati dalla “Cassa Nazionale”. Questi falsi pastori Gesù li definì “mercenari” nel senso che lo fanno solo per un “vile guadagno”. Non sono stati chiamati da Dio ed infatti sono spiritualmente vuoti. Non hanno nulla da dare. Allontanatevi al più presto da costoro prima che sia eternamente troppo tardi!!! La Bibbia ci avverte.
“Urlate, pastori, gridate; rotolatevi nella polvere, voi, guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò e cadrete come un vaso prezioso. Ai pastori mancherà ogni rifugio, le guide del gregge non avranno via di scampo. Si ode il grido dei pastori, l’urlo delle guide del gregge; poiché il SIGNORE devasta il loro pascolo; […] Il mio popolo era un gregge di pecore smarrite; i loro pastori le avevano sviate sui monti dell’infedeltà; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il luogo del loro riposo. Tutti quelli che le trovavano, le divoravano; i loro nemici dicevano: “Noi non siamo colpevoli, poiché essi hanno peccato contro il SIGNORE! Territorio di giustizia e speranza dei loro padri è il SIGNORE”. Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei” (Geremia 25:34-36; 50:6-8).
Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò (II Corinzi 6:17)
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Leggi anche:
– Considerazioni sulle parole scritte da A. IOVINO in risposta a “Pentecostalismo ADI”
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