● Grave scandalo in una Chiesa Pentecostale di Giugliano (Napoli)
Le accuse contenute nella lettera – che Nicola Zara ha già consegnato a centinaia di persone – sono confermate da tanti membri di questa Chiesa. Il comportamento di questo «pastore» è la conferma di quanto andiamo dicendo da tanti anni, e cioè che dietro tanti pulpiti si annidano servitori di Mammona e non del nostro Signore Gesù Cristo, dai quali bisogna guardarsi e ritirarsi.
Esorto quindi tutti i membri di questa Chiesa ad avere un medesimo sentimento e parlare in merito a questa storia, e quindi a ritirarsi da questo servitore di Mammona. (Giacinto Butindaro)
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AGGIORNAMENTO – 09/01/2018
Leggete successivamente l’aggiornamento riguardante Antonio Romeo, «pastore» della Chiesa di Giugliano (Napoli), perchè è davvero scandaloso e vergognoso!
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Lettera aperta alla mia comunità, chiesa evangelica pentecostale di Giugliano
Pace, sono il fratello Nicola Zara , ho sentito il bisogno di mettervi al corrente di tutto quanto, perché si è superato ogni misura, minacce alla mia famiglia, anche alle mie figlie senza aver potuto dire quanto mi sento a disagio per aver fatto quello, che altri avrebbero dovuto fare prima di me. Non sto mancando di rispetto a nessuno, ma non voglio mancare di rispetto a Dio che ci obbliga a dire la verità, a pentirci e ad accogliere la punizione a cui nessuno è esente.
Ho scelto di scrivere perché fino ad oggi a noi comuni mortali è stata negata la libertà di parlare e di chiedere. Quando dobbiamo donare, siamo un solo corpo una sola famiglia, quando abbiamo il diritto di sapere la verità, siamo soltanto pecore ignoranti che non devono sapere.
Sei anni fa, circa, ricevo l’incarico di mettere ordine nella contabilità della chiesa (da precisare senza compenso per mia volontà). Essendo un ragioniere ero qualificato per svolgere tale compito. Dopo un certo tempo, oltre a notare molte irregolarità nell amministrazione, ho rilevato alcuni illeciti riguardanti il pastore. Più volte ho consigliato al pastore di sistemare queste tante irregolarità sulla contabilità della chiesa ma non ha mai voluto ascoltare.
Mentre cercavo di catalogare tutta la documentazione, mi ritrovo una cartellina con all’interno tante buste paga e cud intestati ad un’impresa dove figurava il pastore come dipendente. Un’assunzione Falsa con contributi falsi (cioè senza essere realmente un dipendente).
Ho notato che questa situazione durava da 13 anni circa (dal 1999). Nella mia perplessità vado a chiedere direttamente al pastore di questa situazione e lui mi rispose che lo stava facendo per la moglie per rimanergli una pensione nel caso fosse deceduto prima lui. Gli dissi che non mi sembrava una cosa legale e lui mi rispose che già anni prima una sorella che lavora all’inps gli disse che non era buono farlo. Quindi nella speranza e fiducia che un semplice credente ha verso il proprio pastore credetti che non avrebbe continuato in quell’errore che offendeva il Signore.
Gli anni passavano ed io facevo la contabilità ma era inutile: lui non voleva mai fare il bilancio. Come ben sapete sono più di 10 anni che in chiesa non si fa più il bilancio, lui si giustificava dicendo che se i credenti avessero saputo che i bilanci della chiesa fossero in attivo non avrebbero più donato come prima.
Dopo aver assistito a tante irregolarità amministrative, che forse nemmeno nel mondo troviamo, decisi di non svolgere più il compito che mi era stato assegnato, perché mi dicevo è tutto inutile, e mi limitavo solo a fare le ricevute ai fratelli che donavano alla comunità tramite assegno o bonifico.
In tutti questi anni la mia preghiera era quella di chiedere a Dio di parlare al cuore del pastore affinché ritornasse un uomo irreprensibile come Dio pretende come requisito fondamentale per svolgere il ministerio di pastore. Tito 1:7 Il vescovo infatti, come amministratore della casa di Dio, deve essere irreprensibile (non accusabile di nessun reato), non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di disonesto guadagno.
Nel passare degli anni ho cercato di dimenticare tutto ciò che ho visto e sono andato avanti dicendomi …non è un problema mio ma suo e del Signore.
A settembre 2016 ebbi un controllo dell’ispettorato del lavoro nella mia attività commerciale, era di sabato ed erano presenti dei dipendenti che vengono solo di sabato come extra. Pur avendo i dipendenti fissi inquadrati mi fecero dei verbali e con le leggi attuali il ritiro della licenza. Sono parecchie decine di migliaia di euro. Avvilito dell’accaduto non essendo in possesso di tale somma non sapevo come fare. Una persona mi consigliò di rivolgermi a un tizio che per una cifra irrisoria rispetto ai verbali mi avrebbe fatto risultare tutto pagato. Non vi nascondo che l’idea era maturata nella mia mente ma non nel mio cuore, avevo solo 120 giorni per pagarli dopodiché sarebbero raddoppiati; gridavo al Signore chiedendo aiuto, perché già non avevo a disposizione la cifra necessaria figuriamoci il doppio.
Il pensiero di accettare quell’imbroglio era forte e dicevo :<Signore, come faccio ad accettare questo compromesso se sento che tu non vuoi?>.
Vi ripeto, la tentazione e la disperazione era tanta, cercavo una risposta da Dio e una notte del gennaio 2017 mentre pregavo il Signore mi disse: ‘’Non diventare un truffatore come il pastore”. A queste parole saltai dallo sgomento e chiesi al Signore cosa fosse mai questa parola. Egli mi riprese dicendomi “è un truffatore e tu sapevi ed hai taciuto per tutti questi anni, non è scritto nella mia Parola che sei la sentinella di tuo fratello? “.
Ero molto turbato di aver ricevuto questa parola. Passano due mesi e non potete minimamente immaginare il dolore che avevo nel cuore (e ho ancora oggi) perché voglio bene tanto al pastore, e non sapevo cosa fare. Ogni domenica che lui predicava ininterrottamente il Signore mi diceva: “lui non mette in pratica quello che predica, è un truffatore”.
Mi procurai della documentazione per capire e venni a conoscenza che fece due volte anche la disoccupazione in 13 anni circa di contribuzione fasulla. Truffa sulla truffa. Nonostante la sorella della chiesa (che lavora all’inps) che già nel 2003 gli aveva detto che era una frode allo stato punibile penalmente.
Completata la prima disoccupazione, durata 8 mesi, è stato riassunto sempre con lo stesso amico che intanto aveva cambiato l’intestazione della società. La seconda occupazione è durata anch’essa anni, poi si è fatto nuovamente licenziare e quindi ha utilizzato una nuova disoccupazione (altre migliaia di euro). Cosi si è costruito una pensione fasulla che ad oggi ammonta a circa un migliaio di euro.
Premetto che lo statuto della chiesa di Giugliano, voluto dal pastore e firmato dagli anziani e dai diaconi , non prevede nessun compenso per nessuna carica della chiesa. Questo è vero per gli altri, non per Lui che ha percepito sempre un compenso fisso, mensile, di 1600 euro, poi 1800, camuffato sotto la voce rimborso spese fisso mensile.
Guarda un po’ ogni Dicembre il 1600 è diventato 3200 e quindi 1800 è diventato 3600. Naturalmente la tredicesima tutto rigorosamente a nero.
Quindi riepilogando un migliaio di euro circa di pensione dal 2013, più 1600/1800 di “rimborso spese”. Che bisogno c’era di fare il falso con contributi e disoccupazione fasulli?
Per completare, non paga affitto (veramente dà un’offerta di 200 euro), non paga acqua, luce, gas telefono, solo la spazzatura è stato costretto a pagarla perché la chiesa come chiesa è esente.
Siamo a maggio 2017 non sapendo come dirglielo mi sono rivolto agli anziani e sono stato consigliato da loro a incontrarlo e andarci con amore. A questo punto sono andato dal pastore, gli ho presentato i dati e lui ha negato, ho insistito, ha ammesso ed ha concluso che se la sarebbe vista con Dio, gli facevo presente che come giovane ero deluso e dopo un po’ si dispiacque dell’accaduto ma non fu pentito perché quando lo Spirito Santo mi disse di chiedergli della disoccupazione tre volte, lui per tre volte negò.
Sono ritornato dall’anziano C.V. riferendo che aveva mentito.
A questo punto, come ci insegna la bibbia, in 1 timoteo 5:19-20 Non ricevere alcuna accusa contro un anziano, se non è confermata da due o tre testimoni. Quelli che peccano, riprendili alla presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore.
Quindi mi sono rivolto agli anziani, che hanno fatto non poche resistenze, ma alla fine hanno affrontato il pastore, che come con me all’inizio, ha provato a negare ma poi si e lasciato mettere a sedere.
Dovrei parlare dei pannelli solari, 80.000 euro, della pannellatura alla chiesa che la ricopre 100.000 euro, dei proiettori, dei falsi bilanci depositati in banca ecc… Di queste cose a voce vi parlerò se ci sarà l’assemblea. Il NOSTRO STATUTO prevede che per il peccato che si consuma nella comunità è la comunità stessa che deve attivarsi e non altri dall’esterno perché quel peccato è verso Dio e verso la comunità. Questo mio comunicato nasce dopo il suo che mi risulta ingiusto e non vero biblicamente. Quando avremo l’onore, avremo la possibilità di ascoltare “l’accusato” che ad oggi si è mimetizzato dietro una tendina di pastori che a loro volta dimenticandosi del colpevole hanno negato ai nostri anziani, anche se non inquisiti, di officiare dal pulpito come hanno sempre fatto, forse nel tentativo di valutarlo, hanno dimenticato che i nostri anziani non sono colpevoli (forse colpevoli lo sono per il silenzio con cui hanno accompagnato il pastore in questi anni).
La mia testimonianza è verace, tanti mi hanno accusato ingiustamente!
Ditemi pure quale sarebbe il mio peccato e tradimento? Aver ascoltato la voce di Dio, dimostrando con documenti che ciò che attestava il Signore era vero????
Quanto a me è alla mia casa serviremo solo l’Eterno è non gli uomini.
Vostro fratello in Cristo
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2017/12/16/grave-scandalo-in-una-chiesa-pentecostale-di-giugliano-napoli/
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Commento by Susy | Dicembre 8th, 2018
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