● Come i lupi usano la Scrittura
Anche i lupi usano la Scrittura, ma la usano per indurre i santi a ribellarsi alla Parola di Dio e rigettarla. Infatti usano i seguenti versetti biblici per i seguenti motivi.
– “Infatti, quando i Gentili che non hanno legge, adempiono per natura le cose della legge, essi, che non hanno legge, son legge a se stessi; essi mostrano che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano od anche si scusano a vicenda” (Romani 2:14-15), per indurli a credere che all’infuori di Gesù c’è salvezza (e quindi gli Ebrei, i Mussulmani, i Buddisti, i Taoisti, etc. si salvano senza credere che Gesù è il Cristo), quando invece noi sappiamo che “in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti 4:12) e che “chi non avrà creduto sarà condannato” (Marco 16:16). Per costoro dunque Gesù non è il Salvatore del mondo, ma uno dei tanti salvatori, e quindi non è il Cristo.
– “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8), per indurli a credere che Dio non odia nessuno, non è adirato con nessuno e non castiga nessuno, quando invece noi sappiamo che Dio odia “tutti gli operatori d’iniquità” (Salmo 5:5), “s’adira ogni giorno” (Salmo 7:11), “castiga le nazioni” (Salmo 94:10), e “flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce” (Ebrei 12:6).
– “Dov’è lo Spirito del Signore, quivi è libertà” (2 Corinzi 3:17), per indurli a credere che sono liberi di divertirsi e di peccare, quando noi sappiamo che è scritto: “Non fate della libertà un’occasione alla carne” (Galati 5:13) ed anche: “Così dunque, fratelli, noi siam debitori non alla carne per viver secondo la carne; perché se vivete secondo la carne, voi morrete” (Romani 8:12-13).
– “Coi Giudei, mi son fatto Giudeo, per guadagnare i Giudei” (1 Corinzi 9:20), per indurli a conformarsi al presente secolo malvagio (ricorrendo a scene teatrali, mimi, pupazzi, musica rock etc.) quando invece è scritto: “Non vi conformate a questo secolo” (Romani 12:2).
– “Non siate d’intoppo né ai Giudei, né ai Greci, ….” (1 Corinzi 10:32), per indurli a credere che rivolgere ai peccatori questo messaggio: “Ravvedetevi e credete all’evangelo” (Marco 1:15), significa essere loro d’intoppo!
– “Chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio” (Matteo 19:9), per indurre i divorziati a risposarsi e commettere quindi adulterio perché è altresì scritto: “Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio” (Luca 16:18).
– “Siate dunque prudenti come i serpenti” (Matteo 10:16), che però da loro viene citato così ‘Siate dunque astuti come i serpenti’, per indurre i santi ad essere astuti, e quindi a frodare lo Stato e il prossimo con ogni sorta di inganno e di menzogna. Costoro dunque hanno mutato la prudenza in astuzia, e questo perché sono servitori del serpente antico che “sedusse Eva con la sua astuzia” (2 Corinzi 11:3).
– “Siate sempre allegri” (1 Tessalonicesi 5:16), per indurli ad abbandonarsi alle buffonerie e a raccontare facezie scurrili, per rallegrarsi nel Signore. Ma quel loro rallegrarsi non è nel Signore ma contro il Signore, in quanto la Scrittura ci proibisce sia le buffonerie che le facezie scurrili: “Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie” (Efesini 5:3-4)
– “Non giudicate” (Matteo 7:1), per indurli a non riprovare le opere infruttuose delle tenebre come comanda di fare la Parola di Dio, e quindi per non esprimere alcun giudizio contro gli operatori di scandali e d’iniquità presenti in seno alle Chiese. La Scrittura invece ci autorizza a giudicare in questa maniera: “… giudicate con giusto giudizio” (Giovanni 7:24), “apri la tua bocca, giudica con giustizia” (Proverbi 31:9), “Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita! Quando dunque avete da giudicar di cose di questa vita, costituitene giudici quelli che sono i meno stimati nella chiesa. Io dico questo per farvi vergogna. Così non v’è egli tra voi neppure un savio che sia capace di pronunziare un giudizio fra un fratello e l’altro?” (1 Corinzi 6:2-5).
– “Non toccate i miei unti” (1 Cronache 16:22), per indurli a non riprendere i predicatori quando questi peccano contro i fratelli o insegnano false dottrine. La riprensione viene da costoro fatta passare come una forma di male fatta al predicatore, quando invece la riprensione è una cosa giusta nel cospetto di Dio in quanto mena alla vita se accettata (cfr. Proverbi 15:31). Paolo riprese pubblicamente l’apostolo Pietro quando questi era da condannare (cfr. Galati 2:11).
– “La lettera uccide, ma lo spirito vivifica” (2 Corinzi 3:6), per indurli a non prendere alla lettera gli insegnamenti, i comandamenti e le esortazioni degli apostoli, e quindi per non fargli mettere in pratica la dottrina di Dio, e per indurli a non investigare le Scritture per vedere se le cose dette da dietro i pulpiti stanno così.
– “L’Eterno riguarda al cuore” (1 Samuele 16:7), per indurre le sorelle a non adornarsi d’abito convenevole, con verecondia e modestia, e indurle a mettersi addosso oro, perle e vesti sontuose (cfr. 1 Timoteo 2:9), e per fare passare come cose lecite tatuaggi, tagli di capelli stravaganti, etc.
– “Se una donna porta la chioma, ciò è per lei un onore; perché la chioma le è data a guisa di velo” (1 Corinzi 11:15), per indurre le sorelle a credere che se portano i capelli lunghi non devono velarsi il capo quando pregano o profetizzano, quando invece è scritto: “Ogni donna che prega o profetizza senz’avere il capo coperto da un velo, fa disonore al suo capo [l’uomo], perché è lo stesso che se fosse rasa. … Perciò la donna deve, a motivo degli angeli, aver sul capo un segno dell’autorità da cui dipende.” (1 Corinzi 11:5,10).
– “Non c’è né maschio né femmina” (Galati 3:28), per indurli ad accettare il pastorato femminile, che è vietato dalla Parola di Dio perché alla donna non è permesso insegnare la dottrina di Dio (cfr. 1 Timoteo 2:11-12).
– “Tutto è puro per quelli che son puri” (Tito 1:15), per indurli ad accettare come cose lecite le concupiscenze carnali (fumare, andare al mare, in discoteca etc.) che i santi invece devono fuggire, secondo che è scritto: “Come figliuoli d’ubbidienza, non vi conformate alle concupiscenze del tempo passato quand’eravate nell’ignoranza” (1 Pietro 1:14).
– “…. sottoponendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo” (Efesini 5:21), per indurre la donna a non essere soggetta a suo marito come comanda di fare la Parola (cfr. 1 Pietro 3:1; Efesini 5:22-24).
– “… non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare” (Ebrei 10:25), per indurli a credere che il locale di culto dove si radunano è la casa di Dio e quindi la benedizione è soltanto là, e quindi chi abbandona il locale di culto abbandona Dio. In realtà, il locale di culto serve a costoro per manipolare la mente dei credenti inducendoli ad accettare eresie di perdizione e per estorcere loro denaro, ma quando i credenti comprendono che costoro hanno il cuore esercitato alla cupidigia e insegnano false dottrine decidono giustamente di abbandonare quel luogo che peraltro non è la casa di Dio. Chi abbandona questi luoghi di culto dove presiedono i servi di Mammona, fa in realtà una cosa giusta nel cospetto di Dio, secondo che è scritto: “Or io v’esorto, fratelli, tenete d’occhio quelli che fomentano le dissensioni e gli scandali contro l’insegnamento che avete ricevuto, e ritiratevi da loro. Poiché quei tali non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore de’ semplici” (Romani 16:17-18).
– “Qui, quelli che prendon le decime son degli uomini mortali; ma là le prende uno di cui si attesta che vive” (Ebrei 7:8), per indurre i credenti a dare loro la decima delle loro entrate, quando invece noi sappiamo che sotto la grazia siamo sotto una nuova legge in quanto “mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge” (Ebrei 7:12), e difatti noi siamo sotto la legge di Cristo Gesù (sommo sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec) e non sotto la legge di Mosè (che si basava sul sacerdozio levitico). Peraltro la legge di Mosè prevedeva che il pagamento della decima andasse fatto ai sacerdoti Leviti, per cui mancando nella Chiesa il sacerdozio Levitico la decima non può essere pagata ai Leviti, che sono gli uomini mortali che prendono le decime – di cui parla lo scrittore agli Ebrei – a cui ai giorni in cui fu scritta quell’epistola gli Ebrei davano le loro decime.
– “Camminiamo per fede e non per visione” (2 Corinzi 5:7), per indurli a rigettare i sogni e le visioni che Dio ancora oggi dona per mezzo dei quali rivela cose nascoste e cose future, riprende, consola, conferma, guida e così via esattamente come faceva ai giorni dei profeti e degli apostoli.
– “Quanto alle lingue, esse cesseranno” (1 Corinzi 13:8), per indurli a credere che il parlare in altra lingua per lo Spirito è cessato per cui oggi il Signore Gesù non battezza più con lo Spirito Santo come nel primo secolo dopo Cristo in quanto il battesimo con lo Spirito era seguito dal parlare in altra lingua per lo Spirito. Siccome dunque il parlare in altra lingua è cessato (sarebbe cessato alla fine del primo secolo), oggi non può esserci alcun battesimo con lo Spirito Santo come quello che ricevettero i circa 120 il giorno della Pentecoste (cfr. Atti 2:1-4)!
– “Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigî da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” (Matteo 24:24), per indurli a credere che tutti coloro che fanno segni e prodigi sono dal diavolo e vogliono sedurre gli eletti. Per cui anche quei santi a cui Dio ha dato i doni delle guarigioni e il dono di potenza di operare di miracoli e il dono della fede, sono dal diavolo (o agiscono sotto l’influenza dei demoni) e compiono guarigioni e miracoli per sedurre la Chiesa di Cristo!
Ecco alcuni esempi di come i lupi che si sono infiltrati nelle Chiese usano la Scrittura per fare accettare alla Chiesa menzogne e comportamenti scandalosi.
Agiscono esattamente come fece il diavolo nel deserto quando tentò Gesù, secondo che è scritto: “Allora il diavolo lo menò seco nella santa città e lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordine ai suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra” (Matteo 4:5-6). Ma Gesù gli disse: “Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo” (Matteo 4:7), perché si avvide che il diavolo aveva usato quel versetto biblico per indurlo a violare il comandamento di Dio.
E’ dunque indispensabile conoscere bene le Scritture per poter rispondere efficacemente a questi lupi e smascherare le loro menzogne.
Siate avveduti, fratelli, e guardatevi da questi lupi che si sono infiltrati nelle Chiese per distruggere le Chiese insegnando tutte le suddette menzogne messe assieme.
Giacinto Butindaro
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2018/01/26/come-i-lupi-usano-la-scrittura/
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