● Lgtb in Vaticano, la strategia Massonica per fare accettare Omosessuali e Gender avanza
Tutto questo fa anche parte di una strategia massonica ben precisa: abituare la gente a vedere e sentire certe cose per poi a suo tempo uscire pienamente allo scoperto! E la stessa cosa che sta accadendo in tante Chiese Pentecostali: i pastori stanno preparando le Chiese anche con il loro silenzio o con atteggiamenti ambigui per poi manifestare la loro posizione favorevole all’omosessualità e al gender quando i tempi saranno maturi! Svegliatevi, voi che fate parte di queste Chiese e uscite e separatevi da esse. Guardatevi infine da tutti quegli evangelici che stringono alleanze con questo lupo travestito da agnello!
(P.s. Osservate tra l’altro la stretta di mano massonica di Francesco (Gesuita) con il rappresentante (anche lui Gesuita) della delegazione dei Cattolici Lgbt+)
Nicola Iannazzo
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Papa Francesco e il gruppo LGBT+ Catholics Westmister Pastoral Council: un’occasione persa
(di Lupo Glori) Papa Francesco sciupa un’altra occasione per fare chiarezza e prendere le distanze da coloro che cercano di conciliare Chiesa cattolica ed omosessualismo. Si sa, le immagini valgono più di tante parole e, questo, sembra infatti essere il chiaro messaggio che comunicano le immagini raffiguranti il Papa sorridente, in posa davanti al Vaticano, con la rappresentanza del gruppo LGBT+ Catholics Westminster Pastoral Council, in pellegrinaggio a Roma dal 6 al 10 marzo.
Le immagini valgono più di tante parole e questo sembra infatti essere il chiaro messaggio che comunicano le foto raffiguranti il Papa sorridente, in posa davanti al Vaticano, con la rappresentanza del gruppo LGBT+ Catholics Westminster Pastoral Council, in pellegrinaggio a Roma dal 6 al 10 marzo.
Il portale dei cristiani LGBT Progetto Gionata ha pubblicato soddisfatto le foto dell’incontro, riportando il comunicato stampa diffuso dal Consiglio pastorale di Westminster in cui viene ricostruita la cronistoria di questi giornate romane del gruppo omosessualista inglese attivo a Londra, nel quartiere di Mayfair, presso la parrocchia dell’Immacolata Concezione in Farm Street, meglio conosciuta come Chiesa di Farm Street.
Gli scatti fotografici che immortalano il Papa circondato dai “cattolici” LGBT risalgono allo scorso 6 marzo, il “Mercoledì delle Ceneri”, quando «i sedici pellegrini, che contavano, oltre ad amici e famigliari delle persone LGBT cattoliche, anche il loro cappellano il gesuita padre David Stewart, hanno ricevuto dei posti privilegiati all’udienza papale mattutina in Piazza San Pietro».
Alla fine dell’udienza generale – come si apprende sempre dal comunicato – il gruppo capitanato dalla sua guida Martin Pendergast, è stato invitato all’incontro con papa Francesco che gli ha accolti stringendo loro le mani e donando a ciascuno un rosario. Pendergast, membro del Consiglio Pastorale di Westminster e tra i fondatori del Lesbian and Gay Christian Movement, ha così avuto modo di presentare il suo gruppo «a un sorridente papa Francesco e ha spiegato di far parte del ministero pastorale per le persone LGBT+ cattoliche dell’arcidiocesi di Westminster».
Nel pomeriggio, i pellegrini inglesi si sono recati presso la chiesa di Santa Sabina dove hanno preso parte alla Messa papale con l’imposizione delle ceneri, per poi partecipare, in serata, ad una «liturgia ecumenica della Parola e alla benedizione delle ceneri assieme ad anglicani, cattolici e metodisti di lingua inglese nella chiesa di Sant’Ignazio».
Nelle giornate successive, riporta ancora la nota diramata dal Consiglio pastorale, il gruppo ha avuto modo di tessere le sue reti collaborative e di incontrare alcuni giornalisti al fine di esporre la propria versione dei fatti circa l’odierna situazione della Chiesa in materia di abusi sessuali.
Tra questi, il gruppo ha incontrato Christopher Lamb, corrispondente da Roma del settimanale cattolico britannico The Tablet, e Robert Mickens, del quotidiano cattolico francese La Croix International. Successivamente «i pellegrini hanno incontrato anche il teologo morale statunitense professor James Keenan SJ, il quale ha parlato di Francesco e dei due Sinodi sulla famiglia del 2014 e del 2015, soprattutto sui principi chiave dell’accompagnamento» e del «discernimento morale», due considerazioni vitali per analizzare il mondo LGBT “cattolico”.
Nel suo soggiorno romano, il gruppo ha avuto inoltre anche l’onore di celebrare la Messa nella stanza dove morì il fondatore dei Gesuiti, sant’Ignazio di Loyola e all’interno della chiesa di cui è titolare l’arcivescovo di Westminster il cardinale Vincent Nichols, la chiesa del Santissimo Redentore e Sant’Alfonso.
Per finire, si legge sempre nel comunicato, il Consiglio pastorale ha recitato le lodi mattutine nella chiesa di San Bartolomeo all’Isola, dedicandole in versione politically correct «alla memoria delle vittime dell’omofobia e della transfobia».
In conclusione, le foto del Papa sorridente, circondato dai rappresentati del gruppo LGBT+ Catholics Westminster Pastoral Council davanti alla Basilica di San Pietro, rappresentano l’ennesima gigantesca opportunità persa per affermare l’inconciliabilità di Chiesa ed omosessualismo ed un ulteriore passo in avanti dell’omoeresia all’interno della Chiesa cattolica. (Lupo Glori)
(Tratto da: https://www.corrispondenzaromana.it/papa-francesco-e-il-gruppo-lgbt-catholics-westmister-pastoral-council-unoccasione-persa/?fbclid=IwAR2PDT8ifovKAfBIXRUwEL8CehT7dgcJr3NjRtS6nf3KLeYskE-VMZCU7fw)
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Lgbt in San Pietro, cade un altro tabù
Il Consiglio pastorale dei cattolici Lgbt+ della diocesi di Westminster incontra il Papa: una foto che vale un’enciclica. Perché a essere accolte non sono persone con tendenze omosessuali che vivono nel solco della Chiesa, ma gruppi organizzati Lgbt+ che vogliono cambiare la dottrina della Chiesa sulla sessualità.
Non c’è dubbio che un’immagine e un gesto incidono più di mille parole. Ed è stato anche detto che Francesco è il Papa dei gesti. Addirittura il vaticanista dell’Avvenire Mimmo Muolo a questo tema ha dedicato un libro, uscito nel 2017, dal titolo eloquente: “L’enciclica dei gesti di papa Francesco”.
C’è dunque poco da interpretare guardando le foto in cui il Papa accoglie calorosamente i membri del Consiglio pastorale dei cattolici Lgbt+ della diocesi inglese di Westminster, quella del cardinale Vincent Nichols per intenderci. Il comunicato, diffuso l’altra sera dallo stesso Consiglio pastorale dei cattolici Lgbt+ e rilanciato in Italia dal sito catto-gay Gionata.org, si premura di spiegare che l’incontro con il Papa è arrivato lo scorso 6 marzo a conclusione di un pellegrinaggio a Roma del gruppo guidato dal loro cappellano, il padre gesuita David Stewart.
Dapprima «hanno ricevuto dei posti privilegiati all’udienza papale mattutina in Piazza San Pietro. Alla fine dell’udienza generale, il gruppo è stato invitato all’incontro con papa Francesco». Dunque, non si tratta di una foto “rubata”, come a volte accade; è stato un incontro ben programmato (c’è anche il messaggio di accompagnamento del cardinale Nichols) dall’entourage del Papa, e del resto anche le foto lo testimoniano. «Il capogruppo Martin Pendergast – dice il comunicato – ha presentato il gruppo a un sorridente papa Francesco» a cui è stata spiegata l’attività di questo Consiglio pastorale.
Insomma una bella testimonianza di accoglienza e umanità.
Cos’è che non va, vi chiederete? Si fa fatica a non provare grande fastidio per un metodo che è l’esatto opposto del Gattopardo: fare finta che nulla cambi perché cambi tutto. «La dottrina non si tocca», ma intanto la prassi contraddice la dottrina fino a svuotarla di significato, e senza mai affermarlo o darne le ragioni. Così, arriva un giorno e tutto è cambiato e non si sa perché. Fino a ieri l’omosessualità praticata era un peccato contro natura, addirittura uno dei 4 peccati che «gridano vendetta al cospetto di Dio», secondo la formula di Pio X, o che «gridano verso il cielo» secondo la definizione del Catechismo (CCC 1867). Non è l’invenzione di un Papa, è la Sacra Scrittura che così li definisce. Oggi invece pare diventata una virtù. In base a cosa? Non si sa, nessuno lo spiega, semplicemente in Vaticano si è deciso che adesso si fa in un altro modo. E chi obietta è un rigido, un dottrinario, uno che scaglia pietre. Alla faccia dei grandi discorsi sulla Sinodalità e delle menate sul popolo di Dio.
Il tutto peraltro avviene giocando sull’ambiguità, e questo è un altro punto di fastidio, oltre che di mancanza di virilità. «Il vostro parlare sia sì, sì; no no. Il di più viene dal Maligno» (Mt 5,37) è ormai un retaggio del passato, deve essere una di quelle frasi di Gesù che – secondo il generale dei gesuiti, padre Arturo Sosa – non sono state registrate, quindi magari non le ha dette. Così si ha buon gioco nel dire: «Ma il Papa accoglie tutti, tutti siamo peccatori». Noi siamo certi che il Papa lo fa con questo spirito di accoglienza della persona, ma il gesto parla oggettivamente, va ben oltre le intenzioni personali: e oggettivamente in questo incontro c’è la legittimazione del peccato.
Perché quelle che ha accolto non sono persone con tendenze omosessuali che vivono la loro condizione cercando di seguire l’insegnamento della Chiesa (vale a dire la verità sull’uomo che Cristo ci ha rivelato); no, sono un gruppo organizzato che rivendica l’omosessualità, la transessualità e la fluidità di genere come una normale espressione della propria personalità. In altre parole si tratta di associazioni e movimenti che semplicemente negano la natura dell’uomo e si prefiggono di cambiare la dottrina della Chiesa, di più la Sacra Scrittura, che è molto chiara sul progetto di Dio nei confronti dell’uomo («maschio e femmina li creò», Gen, 1,27).
Allora, coerenza vorrebbe che si spiegasse il cambiamento: si è sbagliato Dio? Si è sbagliata la Chiesa per duemila anni? Da qui non si scappa: non può essere che un gesto sia un giorno peccato contro natura e il giorno dopo un fatto naturale. Non è sviluppo della dottrina, è la sua negazione.
Peraltro si capisce meglio allora perché al recente summit sugli abusi sessuali, il comitato organizzatore abbia accuratamente evitato un dibattito sull’omosessualità, malgrado diversi vescovi abbiano sollevato il problema. Se non è chiaro: la lobby gay ha preso il comando delle operazioni nella Chiesa.
Due ulteriori notazioni, che fanno capire ancora meglio fin dove ci si sta spingendo nella promozione dell’agenda gay nella Chiesa. Il gruppo Lgbt+ inglese, nella sua permanenza a Roma ha anche recitato le lodi «dedicate alla memoria delle vittime dell’omofobia e della transfobia» nella chiesa di San Bartolomeo all’Isola, «un luogo che commemora i martiri dei nostri tempi, gestito dalla Comunità di Sant’Egidio». Credo che a nessuno possa sfuggire il tentativo di accostare le presunte vittime di una ancor più presunta omofobia a quanti nel XX secolo hanno perso la vita per amore di Cristo, per restare fedeli a lui e alla Chiesa. A nessuno può sfuggire l’operazione ideologica che profana un luogo voluto da san Giovanni Paolo II per fare memoria dei milioni di cattolici uccisi dai totalitarismi.
Seconda osservazione: apprendiamo con questo comunicato che la diocesi di Westminster ha addirittura un Consiglio pastorale dei cattolici e cattoliche Lgbt+. E immaginiamo che non sia un caso isolato. Dunque, in diverse diocesi non si parla più il linguaggio della Chiesa, ma quello del mondo. L’ideologia gender è entrata a pieno titolo nella pastorale. A Londra c’è la messa Lgbt+ ogni seconda e quarta domenica del mese nella chiesa dell’Immacolata Concezione in Farm Street (scelta proprio dal cardinale Nichols), tenuta dai gesuiti.
Si ricorderà che al Sinodo dei giovani lo scorso ottobre ci fu una polemica perché nell’Instrumentum Laboris (il documento preparatorio) era stata inserita la parola Lgbt, che indica già un cedimento verso l’ideologia gender. Nel documento finale del Sinodo la parola fu cancellata sotto la pressione di molti vescovi, ma come si vede la realtà è più avanti. Ci sono già vescovi e cardinali che, per convinzione o convenienza, si sono adeguati alla nuova dittatura e stanno cercando di imporla a tutta la Chiesa.
(Tratto da: http://lanuovabq.it/it/lgbt-in-san-pietro-cade-un-altro-tabu?fbclid=IwAR1DU7EREE25TejJd_lrTgrIVBURlEnziVYfb9gYNIjqBRPSy4Ch-7app00 )
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