● Sulle linee cellulari umane usate per la produzione dei vaccini
Quello che per la scienza viene considerato normale, non lo è però moralmente per chi teme Iddio e desidera per motivo di coscienza astenersi da tutto ciò che è male agli occhi del proprio Creatore, Salvatore e Signore, dato che l’aborto (ancor peggio se in cambio di un pagamento) si può considerare a tutti gli effetti un omicidio davanti a Dio!
Chi dunque pensa e accetta come l’empio Bergoglio (e non solo lui, leggete anche qui), che possa essere “moralmente accettabile” l’uso di vaccini prodotti da feti abortiti” (come ad esempio quelli prodotti da Pfizer, ModeRNA o AstraZeneca), ascolti bene le parole del Dottor Stefano Montanari e ci rifletta bene sopra… leggete poi con molta attenzione gli articoli che seguono.
Nicola Iannazzo
(Clicca qui o sull’immagine per riprodurre il video)
Feti abortiti nei vaccini: ecco cosa sono WI-38 e MRC-5
In Italia, ad oggi, i 10 vaccini obbligatori che vengono somministrati ai bambini nei primi anni di vita comprendono quelli contro la poliomielite, la rosolia, la parotite, il morbillo e la varicella. Questi vaccini hanno due elementi comuni: primo, la malattia da cui ci proteggono ha origine virale. Secondo, la loro creazione avvenne usando cellule derivanti da feti abortiti. …
Come si producono i vaccini
I vaccini sono preparazioni artificiali ottenute in laboratorio che permettono di ottenere l’immunità verso una malattia senza dover affrontare la malattia stessa, che potrebbe causare sintomi da lievi a fatali. Piccolo prezzo da pagare: qualche minuto di bruciore causato dall’iniezione. Le soluzioni vaccinali contengono un antigene, ovvero quella parte del patogeno (solitamente virus o batterio) contro cui il nostro corpo deve produrre delle immunoglobuline, anche dette anticorpi.
Quando i globuli bianchi incontrano l’antigene per la prima volta producono anticorpi per contrastarlo e, successivamente, si ricordano di quel patogeno in modo tale da poterlo attaccare ed eliminare con più rapidità nel caso di un secondo contatto. La memoria dei globuli bianchi è la base della nostra immunità e i vaccini sono la soluzione rapida per ottenerla.
L’iter necessario per la produzione e la commercializzazione dei vaccini è, giustamente, lungo e laborioso, data l’importanza del prodotto finale. Le difficoltà sono presenti in ogni stadio del processo, dall’isolamento del patogeno ai test per la sicurezza e l’efficacia.
Nella preparazione dei vaccini contro i virus, a differenza di quelli contro altri microrganismi, si incontra una difficoltà aggiuntiva. I virus non hanno vita propria perché sono parassiti e necessitano di un organismo ospite per sopravvivere. Quindi, per ottenere una quantità sufficiente di virus per produrre milioni di vaccini, è necessario poterli coltivare in laboratorio. Ed è qui che entrano in scena le cellule dei feti abortiti.
Perché vengono utilizzate le cellule di feti nei vaccini?
Negli anni 60 sono state isolate due linee di cellule, denominate WI-38 e MRC-5, dal tessuto polmonare di due feti di circa 14 settimane, abortiti volontariamente. Il primo medico a interessarsi a queste cellule è stato Leonard Hayflick, oggi professore di Anatomia all’Università di San Franciso (UCSF), che al tempo lavorava al Wistar Institute di Philadelphia. Il suo interesse era guidato dalla convinzione che i tessuti potessero essere utilizzati per la produzione di vaccini per l’uomo.
Dopo aver isolato e coltivato con successo la linea cellulare WI-38 (le MRC-5 furono isolate qualche anno dopo), Hayflick descrisse una caratteristica di fondamentale importanza: le cellule erano, o meglio sono, immortali. Attenzione, questo non vuol dire che le singole cellule possono vivere per sempre. Significa che la coltura cellulare non muore nel tempo, poiché il potenziale di riproduzione delle WI-38/MRC-5 è molto più elevato del normale.
Si usano ancora oggi?
Le scoperte di Hayflick furono rivoluzionarie: le cellule immortali umane sono il contenitore perfetto per la replicazione virale. Non solo, le cellule si mantengono facilmente nel tempo – oggi usiamo ancora quelle isolate nel 1962 – quindi non è necessario prelevarle da altri feti.
Ovviamente entrambe le linee cellulari, brevettate, sono in vendita – congelate – sul sito della ATCC (American Type Culture Collection). La cifra è modica, se vi interessa: poco meno di 600 euro. WI-38 e MRC-5 sono utilizzate a livello mondiali per produrre milioni di dosi di vaccini contro l’epatite A, la rabbia e l’adenovirus. Oltre a quelli menzionati in apertura.
Non c’è dubbio che l’utilizzo nei vaccini di cellule prelevate da feti abortiti (sessanta anni fa) apra un grande dibattito di bioetica …”
Author: Maddalena Tibone
Tratto da: https://wegather.it/feti-abortiti-nei-vaccini-ecco-cosa-sono-wi-38-e-mrc-5/
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L’Istituto Europeo di Bioetica ha elencato le multinazionali del farmaco che fanno uso di cellule di feti abortiti per i loro vaccini. Il seguente articolo l’ho tradotto dal francese tramite Google Traduttore (Nicola Iannazzo).
Vaccini contro il coronavirus e utilizzo di cellule di feti abortiti: stato di avanzamento.
Pubblicato il : 24/11/2020
Auteur / Source : C. du Bus (IEB) ; Charlotte Lozier Institute
In un momento di sviluppo accelerato dei vaccini Covid-19, è importante essere ben informati su come questi vaccini sono progettati, poi prodotti e testati.
È necessario un giudizio etico in particolare riguardo al potenziale utilizzo, in una o nell’altra fase del processo, di linee cellulari derivate da feti abortiti.
Lo Charlotte Lozier Institute negli Stati Uniti offre, sulla base di una rigorosa analisi della letteratura scientifica e dei risultati delle sperimentazioni cliniche, un accurato sondaggio delle aziende farmaceutiche che utilizzano o non utilizzano linee eticamente controverse. Il suo scopo è quello di consentire al lettore di fare scelte informate riguardo ai vaccini contro il Coronavirus.
Ricordiamo innanzitutto in cosa consiste una linea cellulare fetale. Questo si ottiene prendendo una cellula da un feto (in questo caso, un abortito) e moltiplicando questa cellula in più cellule identiche. Queste cellule possono essere coltivate e moltiplicate per decenni, creando “linee cellulari”, spesso utilizzate negli esperimenti scientifici. Alcune linee cellulari fetali risalgono a decenni fa e vengono utilizzate nello sviluppo di nuovi vaccini. Si tratta in particolare delle linee HEK293 e PER.C6. L’utilizzo di queste cellule non richiede quindi nuovi aborti. Proviene da aborti avvenuti negli anni ’60, ’70 e ’80, indipendentemente dalla finalità farmaceutica.
Sorge la domanda se queste linee cellulari fetali siano assolutamente necessarie per lo sviluppo dei vaccini, e più in particolare del vaccino contro il Covid-19. La risposta è no ; è possibile sviluppare eticamente vaccini senza cellule o sulla base di cellule animali, uova di gallina o lievito. Questo è ciò che stanno facendo diverse aziende farmaceutiche.
È quindi necessario comprendere le varie fasi di sviluppo di un vaccino in cui può intervenire l’utilizzo di linee cellulari ottenute da feti abortiti.
1. Fase di progettazione: questa è la concettualizzazione, le esperienze preparatorie, le specifiche su come verrà prodotto il vaccino.
Aziende farmaceutiche e istituti di ricerca che in questa fase hanno utilizzato linee cellulari di feti abortiti:
– Altimmune (Stati Uniti)
– Astra Zeneca e University of Oxford (UK, USA)
– CanSino Biologics, Inc. Beijing Institute of Biotechnology, Academy of Military Medical Sciences, PLA of China (Cina)
– Gamaleya Research Institute (Russia)
– ImmunityBio e NantKwest (Stati Uniti)
– Janssen Research & Development, Inc. Johnson & Johnson (Stati Uniti)
– Vaxart (Stati Uniti)
– Anhui Zhifei Longcom Biopharmaceutical / Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences (Cina)
– University of Pittsburgh (Stati Uniti)
2. Fase di produzione: viene prodotto il vaccino finale.
Aziende farmaceutiche e istituti di ricerca che utilizzano in questa fase linee cellulari di feti abortiti:
– Altimmune (Stati Uniti)
– Astra Zeneca University of Oxford (UK, USA)
– CanSino Biologics, Inc. Beijing Institute of Biotechnology, Academy of Military Medical Sciences, PLA of China (Cina)
– Gamaleya Research Institute (Russia)
– ImmunityBio e NantKwest (Stati Uniti)
– Janssen Research & Development, Inc. Johnson & Johnson Vaxart (Stati Uniti)
– Vaxart (USA)
– University of Pittsburgh (Stati Uniti)
3. Fase di test del vaccino in laboratorio, prima che sia ampiamente distribuito.
Aziende farmaceutiche e istituti di ricerca che utilizzano in questa fase linee cellulari di feti abortiti:
– Sinovac Biotech Co., Ltd. (Cina)
– ImmunityBio e NantKwest (Stati Uniti)
– Anhui Zhifei Longcom Biopharmaceutical / Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences (Cina)
– Medicago (Canada)
– Novavax (Stati Uniti)
– Moderna, Inc. con il National Institute of Health (Stati Uniti)
– Pfizer e BioNTech (Stati Uniti, Germania)
– Sanofi Pasteur e Translate Bio (Stati Uniti, Francia)
– Inovio Pharmaceuticals (Stati Uniti)
– Arcturus Therapeutics (Stati Uniti)
Le aziende farmaceutiche che non utilizzano linee cellulari fetali in nessuna delle tre fasi sono (al 10 novembre 2020, tenendo conto della fase di sviluppo del vaccino):
– Beijing Institute of Biological Products / Sinopharm (Cina)
– Wuhan Institute of Biological Products / Sinopharm (Cina)
– Barath Biotech / Indian Council of Medical Research (India)
– John Paul II Medical Research Institute (Stati Uniti)
– Valneva e Dynavax (Francia, Regno Unito, USA)
– Institut Pasteur e Themis e Merck (Stati Uniti, Francia)
– Shenzhen Geno-immune Medical Institute (Cina)
– Merck e IAVI (Stati Uniti)
– Clover Biopharmaceuticals, Inc. (Cina)
– Sanofi e GSK Protein Sciences (Stati Uniti, Francia)
– Sorrento (Stati Uniti)
– Università del Queensland e CSL Ltd. (Australia)
– CureVac (Germania)
– Genexin (Corea)
– Symvivo Corporation (Canada)
– Israel Institute for Biological Research (Israele)
NB: diverse aziende farmaceutiche non hanno ancora completato tutte le fasi del processo.
Il discernimento etico sui vaccini offerti può essere basato su diversi elementi:
– L’esistenza o meno di alternative ai vaccini sviluppati sulla base di queste linee cellulari derivate da feti abortiti: se esistono e sono accessibili vaccini eticamente sviluppati, è necessario dare loro la priorità.
– Il grado di distanza, nel tempo ma soprattutto nella responsabilità, tra l’aborto in questione e il paziente che viene vaccinato. Ad esempio, la responsabilità del paziente che viene vaccinato è bassa rispetto a quella del ricercatore che utilizza queste linee cellulari e quindi incoraggia la produzione di linee simili.
– Le fasi del processo di sviluppo del vaccino in cui sono state utilizzate linee cellulari fetali: se il vaccino che il paziente riceve è stato prodotto sulla base di queste linee cellulari fetali (fase 2), il suo utilizzo alimenta la riproduzione delle cellule fetali . La cooperazione è più lontana, tuttavia, quando l’azienda farmaceutica ha testato solo alcune copie di questo vaccino su cellule fetali (fase 3).
Aggiornato il 14/12/20 “
Tratto da: https://www.ieb-eib.org/fr
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Vaccini e feti abortiti
Noi siamo contro l’aborto, rispettiamo la vita umana sin dal concepimento e di conseguenza ci rifiutiamo di beneficiare dei prodotti di un’azione malvagia. Come cristiani evangelici pentecostali siamo fortemente contrari a qualsiasi prodotto che si basa su un aborto.
“Un dato di fatto che nessuno nega, è che nella tecnica di produzione di alcuni vaccini virali vengano utilizzati terreni di coltura contenenti due linee cellulari umane diploidi, allestite originalmente (1964 e 1970) da tessuti di feti abortiti.
La prima linea è la WI-38 (Winstar Institute 38), con fibroblasti diploidi di polmone umano derivati da un feto femmina svedese abortito perché la famiglia riteneva di avere già troppi figli, preparata e sviluppata da Leonard Hayflick nel 1964, numero ATCC CCL-75.
Questa linea viene utilizzata nei vaccini morbillo + parotite + rosolia, varicella e herpes zoster. La seconda linea cellulare umana è la MRC-5 (Medical Research Council 5, numero ATCC CCL-171), con fibroblasti di polmone umano provenienti da un feto maschio di 14 settimane abortito per “motivi psichiatrici” da una donna ventisettenne nel Regno Unito.
La MRC-5 è stata preparata e sviluppata da J.P.Jacobs nel 1966. Viene usato per epatite A, epatite B, tifo, Polio, difterite + tetano + pertosse, vaiolo, rabbia e herpes zoster.” Tratto da: Assis.it – Associazione di Studi e Informazione sulla Salute AsSIS http://www.assis.it/vaccini-feti-abortiti-malattie-autoimmuni-ed-autismo/
“…alcuni scienziati cinesi hanno sviluppato una nuova linea di cellule derivate da feti abortiti, il cui nome è WALVAX 2, che verrà utilizzata per la produzione di vaccini a componenti virali. […] WALVAX 2 deriva dal tessuto polmonare di un feto di sesso femminile, di età gestazionale di tre mesi, che è stato scelto tra 9 campioni di feti abortiti.”
Tratto da: Vaccini: sviluppata una nuova linea di cellule derivate da feti abortiti
“Oggi i vaccini che sono incriminati poiché usano linee cellulari umane, WI-38 e MRC-5, ottenute da feti abortiti sono i seguenti: (5)
A) Vaccini attivi contro la rosolia (6) : – i vaccini monovalenti contro la rosolia Meruvax® II (Merck) (U.S.A.), Rudivax® (Sanofi Pasteur, Fr.), e Ervevax® (RA 27/3)(GlaxoSmithKline, Belgio);
– i vaccini combinati MR contro la rosolia e morbillo, commercializzati con il nome di M-R-VAX®II (Merck, U.S.A.) e Rudi-Rouvax® (AVP, Francia),
– il vaccino combinato contro rosolia e parotite commercializzato con il nome di Biavax®II (Merck, U.S.A.),
– il vaccino combinato MMR (measles, mumps, rubella) contro morbillo, parotite e rosolia, commercializzato con il nome di M-M-R® II (Merck, U.S.A.), R.O.R®, Trimovax® (Sanofi Pasteur, Fr.), e Priorix® (GlaxoSmithkline, Regno Unito).
B) Altri vaccini, anch’essi preparati usando linee cellulari umane da feti abortiti:
– due vaccini contro l’epatite A, uno prodotto da Merck (VAQTA), l’altro da Glaxo SmithKline (HAVRIX), entrambi preparati usando la MRC-5;
– un vaccino contro la varicella, Varivax®, prodotto da Merck usando la WI-38 e la MRC-5.
– un vaccino contro la poliomielite, il vaccino con il virus di polio inattivato Poliovax® (AventisPasteur, Fr.) usando la MRC-5.
– un vaccino contro la rabbia, Imovax®, da Aventis-Pasteur, prelevato da cellule umane diploidi infettate, il ceppo MRC-5;
– un vaccino contro il vaiolo, ACAM 1000, preparato da Acambis usando la MRC-5, ancora in sperimentazione.”
(5) J.P.Jacobs, C.M.Jones, J.P.Baille, Characteristics of a Human Diploid Cell Designated MRC-5, Nature 1970, 277:168-170.
(6) Due altre linee cellulari, che sono permanenti, la linea cellulare HEK 293 da feto abortito, ottenuta da cellule di rene embrionale umano primario trasformato da adenovirus tipo 5 reciso (il materiale del rene fetale venne ottenuto da un feto abortito, probabilmente nel 1972), e la PER.C6, una linea cellulare fetale creata usando tessuto retinico da un bambino abortito di 18 settimane di età gestazionale, sono state sviluppate per la produzione farmaceutica di vettori di adenovirus (per terapia genica). Non sono state coinvolte nella produzione di alcuno dei vaccini con virus vivi attenuati attualmente in uso per via della loro capacità di sviluppare cellule oncogene nel ricevente. Comunque alcuni vaccini, ancora allo stadio di sviluppo, contro il virus Ebola (Crucell,NV e il Vaccine Research Center del National Institutes of Health’s Allergy and Infectious Diseases, NIAID), HIV (Merck), influenza (MedImmune, Sanofi pasteur), encefalite giapponese (Crucell N.V. and Rhein Biotech N.V.) sono preparati usando la linea cellulare PER.C6® (Crucell N.V., Leiden, Paesi Bassi).
Tratto da: Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti
http://illuminatobutindaro.org/2017/05/29/vaccini-e-feti-abortiti/
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Sul vaccino COVID-19 di AstraZeneca
Anche di AstraZeneca scopriamo nel suo bugiardino che il suo vaccino contiene cellule embrionali del rene umano (HEK-293) coltivate in colture di tessuti prelevate da un feto abortito.
Qui trovate il documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2021 dove a pagina 30 leggiamo anche che: “Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM)”.
Ovviamente questo è moralmente inaccettabile per chiunque si professi di autentica fede cristiana…
“Le cellule 293 del rene embrionale umano, spesso chiamate anche cellule HEK 293, HEK-293, 293 o, meno precisamente come cellule HEK, sono una linea cellulare specifica originariamente derivata da cellule renali embrionali umane coltivate in colture di tessuti prelevate da un feto femmina abortito. Le cellule HEK 293 sono state ampiamente utilizzate nella ricerca di biologia cellulare per molti anni, a causa della loro crescita affidabile e della propensione alla trasfezione. Sono anche utilizzati dall’industria biotecnologica per produrre proteine terapeutiche e virus per la terapia genica.”
Fonte: https://en.m.wikipedia.org/wiki/HEK_293_cells
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Tabelle tratte da:
Ecco la lista italiana dei vaccini realizzati con linee cellulari di feto abortito
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Un’ultima precisazione doverosa:
Il noto sito web antibufale “Butac”, nel 2015 pubblicò un articolo che voleva spacciare la cosa come “bufala” volendo sminuirne la gravità. Tuttavia proprio nello stesso articolo si legge:
“Dire che i vaccini contengono una notevole quantità di tessuto fetale umano, come alcuni obiettori ai vaccini sostengono, è fuorviante, ha sottolineato il dottor Paul Offit, il direttore del centro di educazione vaccino presso l’Ospedale dei Bambini di Philadelphia. “Ci sono forse nanogrammi di frammenti di DNA ancora presenti nel vaccino, forse miliardesimi di grammo,” ha detto.” (N.d.R. Neretto e maiuscolo sono miei)
È evidente quindi che non si tratta affatto di una “bufala”, dato che anche un nanogrammo o un miliardesimo di grammo di DNA da feti umani abortiti in ogni caso sussistono e sono, per un cristiano, una quantità più che sufficiente per aborrire i vaccini!
Nicola Iannazzo
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● Il vergognoso comunicato dell’AEI favorevole al vaccino Covid
I primi Pentecostali erano contro le vaccinazioni
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Commento by Anonimo | Gennaio 26th, 2021
Grazie mille per aver condiviso queste informazioni utilissime (non solo per persone credenti)
La foto col piedino del bambino abortito è agghiacciante: è la prima volta che vedo una cosa così tremenda. Avevo già visto immagini di feti abortiti, insanguinati o fatti a pezzi, ma la foto dell’articolo è ancora più agghiacciante.
Quanto ai vaccini, premettendo che io non ho studiato medicina, credo che in diversi casi possono realmente sconfiggere certe malattie (mi viene in mente il vaiolo, credo che nessuno si ammali più di vaiolo ormai da due secoli a questa parte, credo…) ma hanno anche molti effetti collaterali come hanno dimostrato anche diverse analisi su questi nuovi vaccini anticovid.
Gli effetti collaterali mi spaventano molto…
Pensando che poi vengono fatti anche partendo da feti, il tutto è ancora più inquietante…
ad ogni modo trovo che sia anticostituzionale e totalitario obbligare persone (credenti o meno) a vaccinarsi a forza.
è una violazione della libertà personale, visto che una persona, per motivi vari, che siano la paura per gli effetti collaterali oppure il rifiuto di usare qualcosa ottenuto dai feti, potrebbe rifiutare questo o quel trattamento sanitario o pseudosanitario, ed è legittimo che lo faccia.
Commento by nicola iannazzo | Gennaio 26th, 2021
Grazie. Spero possano contribuire a fare luce sull’argomento soprattutto dal punto di vista etico, oltre che salutistico.
Molte malattie comunque sono scomparse con il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie, anziché per i vaccini. Se penso che solamente negli anni 60/70 qui da noi in Italia si buttava l’immondizia nelle condutture condominiali (con tutto ciò che comportava, blatte ecc…) e perfino la semplice carta igienica non tutti ce l’avevano (in molte case si usavano addirittura i fogli dei quotidiani). Per non parlare di condutture fognarie e acqua potabile nelle case che ha contribuito moltissimo alla salute personale. In un suo vecchio spettacolo perfino Beppe Grillo faceva notare come alcune malattie come la difterite o la poliomielite stavano scomparendo spontaneamente e non per l’uso dei vaccini:
http://nicolaiannazzo.org/video/Grillo_contro_vaccini_1998.mp4
Commento by Anonimo | Gennaio 26th, 2021
Sì, probabilmente è il discorso del curare meglio l’igiene (cosa che non si faceva più di tanto prima del Novecento, per motivi legati alla povertà ecc.) più che non i vaccini.
Guardi, sono ora sul profilo facebook del gruppo “Il danno nascosto”, sto leggendo tutte le notizie di cronaca relative alla morte di gente che si è vaccinata… già sapevo che avevano avuto paralisi, diversi altri sono morti per infarto qualche ora o giorno dopo che si sono vaccinati…
direi che cominciano ad essere veramente tanti gli effetti collaterali, non sono “coincidenze” come le stanno facendo passare, visto che i sintomi si ripetono uguali nelle persone vaccinate, escludo che “la stessa paralisi” venga a diverse persone che hanno preso lo stesso vaccino, “così, per caso”. Considerato che le paralisi non sono così frequenti.
Uno degli ultimi deceduti, tale Mauro Valeriano D’Auria, 45 anni, era pure uno sportivo, un tennista, in ottima salute:
ha avuto due infarti.
Quindi la ringrazio per tutti i link e video che ha messo, e spero che questo mio commento sia letto da tanta gente. Ho messo il nome del medico morto, basta leggere gli articoli su internet, ciascuno si farà la sua idea.
Io me la sono già fatta.