Guglielmo Standrige e i terremoti
(91 minuti – scarica mp3)
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Guglielmo Standridge, responsabile di una Chiesa evangelica di Roma e capo redattore del giornale ‘La voce del vangelo’, nel suo libro ‘Coi terremoti Dio che c’entra?’ che ha avuto 4 edizioni, afferma quanto segue sui terremoti attuali:
‘È stato notato che i terremoti sono più numerosi in alcune zone del mondo, Giappone e Cina, per esempio, in oriente, e Italia, Grecia, i Balcani e nord Africa, in occidente. Dal confronto di queste zone, si è arrivati alla teoria che esistano nella crosta della terra delle fratture, o faglie, lunghe anche centinaia di chilometri. Secondo questa teoria, i terremoti avverrebbero quando, a motivo delle pressioni esercitate sulla superficie o in profondità, si produrrebbe un certo slittamento fra i due lati di queste fratture. Una teoria più recente afferma, invece, che esisterebbe circa una dozzina di zolle tettoniche che formano la crosta terrestre, e che queste sarebbero in costante, impercettibile movimento. Sarebbero un po’ come delle grandi lastre di ghiaccio che galleggiano e si scontrano in un mare appena scongelato. L’Italia sarebbe in una posizione particolarmente infelice, in un punto di incontro, o di scontro, fra una zolla formata dall’eurasia, che preme da est, una seconda zolla europea, che preme da ovest, ed una terza zolla africana che preme dal sud. Queste zolle, profonde circa cento chilometri, si muoverebbero di alcuni centimetri all’anno, premendo l’una sull’altra con una forza incredibile. Dal loro incontro deriverebbero non solo i terremoti, ma anche il sorgere di nuovi vulcani, l’azione di quelli esistenti e la formazione delle catene montagnose. Dato che si può definire l’origine dei terremoti e spiegare tutto scientificamente, si potrebbe concludere che Dio non c’entra. Certamente si può concludere che il terremoto non è un segno dell’ira di Dio contro un qualsiasi villaggio o nazione, come alcuni religiosi hanno avuto la sfrontatezza di dire. Leggi tutto… “● Guglielmo Standridge e i terremoti”
Aprile 21st, 2011
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Errori dottrinali, Giudizio di Dio |
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Cosa significa “non abbandonando la nostra comune adunanza …”
(99 minuti – scarica mp3)
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“E facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare, ma esortandoci a vicenda…” (Ebrei 10:24,25)
Premessa
Diletti nel Signore, purtroppo ci sono dei fratelli che si sono trovati costretti ad abbandonare la comunità che frequentavano e, in seguito a ciò, vengono perseguitati con questo passo in ebrei sopra riportato.
Vero è che tale passo esorta i santi a non abbandonare la comunità, ma è altrettanto vero che i santi devono anche considerare se in quella comunità il pastore insegna oppure no le verità di Dio. Se il pastore non sta insegnando ciò che sta scritto nella Parola di Dio, allora sta insegnando delle menzogne e la conseguenza spirituale per chi rimane in quella comunità è devastante, in quanto ci sono eresie che devastano e sviano i credenti dalla fede in Dio e li fanno percorrere le vie laterali, facendoli così Leggi tutto… “● Ma la Bibbia dice di “non abbandonare la comune adunanza”…”
Marzo 6th, 2011
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Errori dottrinali, Errori Dottrinali nelle ADI, Falsi Dottori, Falsi insegnamenti, Francesco Toppi |
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Francesco Toppi, ex presidente delle Assemblee di Dio in Italia, ha scritto:
‘… il ‘Padre nostro’ era una preghiera per il periodo precedente alla morte, risurrezione e glorificazione di Gesù Cristo’ (Francesco Toppi, A Domanda Risponde, Vol. I, Roma 2004, Seconda Edizione, pag. 164).
In altre parole, il ‘Padre nostro’ non è più una preghiera da dire a Dio, e questo perché nel libro degli Atti ogni qual volta c’è un riferimento alla preghiera non è mai menzionata questa specifica preghiera insegnata da Gesù (Ibid., pag. 163).
Confutazione
Ora, è vero che negli Atti, come anche nelle epistole, non è mai menzionata la preghiera del ‘Padre nostro’, ma arrivare per questo alla conclusione che essa non va più detta così come è scritta, la ritengo una cosa sbagliata. Perché si fanno passare le parole di Gesù “voi dunque pregate così …” (Matteo 6:9), come parole ormai sorpassate. Come parole che si riferivano solo al periodo precedente alla sua morte, il che non può essere vero.
E poi, se fosse vero quello che dicono le ADI in merito alla preghiera del Padre nostro, allora dovremmo concludere pure che Leggi tutto… “● Francesco Toppi: la preghiera del Padre nostro non è più una preghiera da rivolgere a Dio”
Marzo 3rd, 2011
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Della elemosina, della preghiera e del digiuno
(75 minuti – scarica mp3)
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Francesco Toppi, nel suo libro A Domanda Risponde, alla domanda ‘Il digiuno è una pratica evangelica?’, risponde dicendo tra le altre cose:
‘Gesù stesso presenta il tema del digiuno sotto una luce nuova, quando afferma: ‘Possono gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro?” (Marco 2:19; Matteo 9:15, 16; Luca 5:34). La presenza dello Sposo, Cristo Gesù, e l’annuncio dell’Evangelo escludono totalmente ogni possibile valore meritorio e preparatorio attribuibile [al] digiuno …. Uno studioso afferma: ‘Con Gesù il digiuno è un fatto superato. Infatti, dal primo secolo non abbiamo notizie di cristiani che si siano sottoposti volontariamente al digiuno. Le lettere del Nuovo Testamento non ci spendono sopra una parola’ (Francesco Toppi, A Domanda Risponde, Vol. II, pag. 28-29,32).
Dunque, niente premeditato digiuno sotto il Nuovo Testamento, per le ADI. E’ vero che nella stessa risposta non è del tutto escluso il digiunare da parte del credente, ma tutti i discorsi sono volti a scoraggiare i credenti dal digiunare con premeditazione, nel senso che sono volti a indurre il credente a non decidere di astenersi dal mangiare e dal bere per uno o due o tre giorni (o anche di più se Dio lo sospinge), in quanto il digiuno non costituisce una opera meritoria davanti a Dio. Toppi infatti dice per esempio che i cristiani praticano il digiuno ‘quasi inconsapevolmente, quando credono di dover trascorrere un periodo di preghiera senza essere interrotti da pensieri secondari’ (Ibid., pag. 32).
Confutazione
Le ADI errano grandemente ancora una volta per mancanza di conoscenza.
Innanzi tutto vediamo se Gesù ha presentato il digiuno sotto una luce nuova. Nel suo insegnamento Gesù Cristo ha fatto capire chiaramente che non solo è normale per un suo discepolo digiunare, ma anche che il digiuno costituisce anche una opera meritoria, in quanto fa parte della giustizia personale di ogni Cristiano ed è quindi un atto di mortificazione che ha una ricompensa da Dio.
Ascoltate le parole del Maestro: Leggi tutto… “● Francesco Toppi: Il digiuno è un fatto superato”
Marzo 3rd, 2011
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Contro l’errato significato dato alle parole “Non toccate gli unti di Dio!”
(96 minuti – scarica mp3)
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Spesso i ribelli e i cianciatori per mettere paura a coloro che li confutano e smascherano citano le parole di Davide che si guardò dal toccare l’unto di Dio, cioè Saul, per non incorrere in un peccato contro Dio.
Ma anche se ammettessimo che costoro un giorno furono unti di Spirito Santo da Dio, questo non ci impedisce di riprenderli per le loro inique opere e le loro eresie, perché Davide stesso che fu colui che disse alla sua gente:
“Mi guardi l’Eterno, dal commettere contro il mio signore, ch’è l’unto dell’Eterno, l’azione di mettergli le mani addosso; poich’egli è l’unto dell’Eterno’’ (1 Samuele 24:7),
… subito dopo riprese Saul per il suo comportamento iniquo dicendogli:
“Perché dai tu retta alle parole della gente che dice: Davide cerca di farti del male? Ecco in quest’ora stessa tu vedi coi tuoi propri occhi che l’Eterno t’avea dato oggi nelle mie mani in quella spelonca; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io t’ho risparmiato, e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perch’egli è l’unto dell’Eterno. Ora guarda, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se io t’ho tagliato il lembo del mantello e non t’ho ucciso, puoi da questo veder chiaro che non v’è nella mia condotta né malvagità né ribellione, e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per tòrmi la vita! L’Eterno sia giudice fra me e te, e l’Eterno mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. Dice il proverbio antico: – Il male vien dai malvagi; – io quindi non ti metterò le mani addosso. Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi vai tu perseguitando? Un can morto, una pulce. Sia dunque arbitro l’Eterno, e giudichi fra me e te, e vegga e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani’’ (1 Samuele 24:9-16).
Noi certamente dobbiamo guardarci dal mettere le mani addosso a costoro, cioè non dobbiamo prenderli a schiaffi e a pugni, non dobbiamo sparargli, non dobbiamo torcergli un capello, ma certamente dobbiamo riprenderli e mettere in guardia i fratelli facendo i loro nomi perché costoro hanno voltato le spalle alla verità e si sono volti alle favole e trascinano dietro a loro i discepoli del Signore.
La cosa però che sorprende è che costoro – come per esempio Benny Hinn – si sentono autorizzati a maledire e a schernire i loro oppositori, quindi loro possono fare l’opposto di quello che ha comandato il Signore Gesù Cristo (che ha comandato di amare i nostri nemici e di fare del bene a quelli che ci odiano), mentre noi non possiamo fare quello che Dio ci comanda di fare, cioè riprendere le opere infruttuose delle tenebre!!
Nessuno di questi cianciatori vi seduca.
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Robert Tilton esorta a non toccare gli unti di Dio
[vimeo http://vimeo.com/21435403]
Robert Tilton, noto televangelista americano e predicatore della prosperità, rivolgendosi ai suoi nemici, dice: ‘E’ una cosa spaventevole cadere nelle mani di un Dio vivente. Non toccate i miei unti, non fate del male ai miei profeti!’
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Febbraio 11th, 2011
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La festa di natale: perchè non va santificata
(86 minuti – ascolta mp3)
Cattolici Romani, convertitevi dagli idoli all’Iddio vivente
(44 minuti – ascolta mp3)
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La dottrina dei teologi papisti
“Il natale è una festa di precetto da santificare. Buona cosa è fare il presepio per natale.”
Tra le feste che la chiesa romana ordina di osservare vi è anche la festa di natale infatti essa, nel suo catechismo, è tra le cosiddette feste di precetto della Chiesa di cui essi devono ricordarsi per santificarla secondo il loro comandamento. Essa viene celebrata con tre messe di cui una a mezzanotte perché secondo la tradizione Gesù fu partorito da Maria in quell’ora.
Alla festa del natale sono collegate molte consuetudini: una di queste è quella di fare il presepio. Esso consiste in una rappresentazione figurale fatta con statuette dell’evento della nascita di Gesù Cristo.
Il catechismo cattolico riferisce l’origine del presepio in questi termini:
‘San Francesco d’Assisi aveva Leggi tutto… “● La festa di natale: perchè non va santificata”
Dicembre 11th, 2010
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Cattolicesimo Romano, Idolatria |
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Massimo Ripepi
Contro l’intercessione dei morti per i vivi
( 76 minuti – scarica mp3 – messaggio del 11/11/2009)
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Qualche giorno fa, sul Blog di Giacinto Butindaro, commentai il post intitolato: “Spiriti seduttori all’opera nella ‘Chiesa Cristiana’ di Gallico”, dove potrete leggere il mio intervento al riguardo di due affermazioni a mio avviso antiscritturali da parte di Massimo Ripepi, nuovo pastore della “chiesa” di Gallico insieme ad altri suoi due collaboratori (al posto del defunto Gilberto Perri), contenute in un video che principalmente era di pubblico dominio e perciò visionabile o scaricabile senza bisogno di alcuna registrazione, ma che subito dopo è stato prontamente rimpiazzato con un video diverso pur mantenendone lo stesso link (fatto a mio avviso davvero biasimabile…).
Affermazioni quindi che, poiché di dominio pubblico e non reputandole appunto biblicamente corrette, mi sono accinto a fare.
Il mio commento al riguardo è visibile cliccando a questo link: http://lanuovavia.org/giacintobutindaro/2010/11/12/spiriti-seduttori-allopera-nella-chiesa-cristiana-di-gallico/#comments
Ecco comunque lo screen d’esso con le due affermazioni di Massimo Ripepi da me non condivise:
Questo evidentemente non è piaciuto ad un componente della chiesa di Gallico, il quale mi invia privatamente questo messaggio: Leggi tutto… “● Lettera della “Chiesa” di Gallico e mia risposta”
Novembre 22nd, 2010
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Errori dottrinali, Falsi insegnamenti |
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C’è chi usa dire: “ti benedico…”, ma l’uomo non ha il potere di benedire nessuno…
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SOLO DIO PUO’ BENEDIRE!
Fratelli nel Signore, ho ritenuto bene di scrivere questo studio basandomi naturalmente sulle sole Sacre Scritture, poiché vi sono alcuni che usano benedire il prossimo dicendogli: “… ti benedico”, anziché dirgli: “… Dio ti benedica”.
Ora, questo modo di esprimersi è antiscritturale poiché disubbidisce un chiaro comandamento di Dio al riguardo, che troviamo scritto nel libro dei Numeri:
- “L´Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: “Parla ad Aaronne e al suoi figliuoli, e di´ loro: Voi benedirete così i figliuoli d´Israele; direte loro: L´Eterno ti benedica e ti guardi! L´Eterno faccia risplendere il suo volto su te e ti sia propizio! L´Eterno volga verso te il suo volto, e ti dia la pace! Così metteranno il mio nome sui figliuoli d´Israele, e io li benedirò“. (Numeri 6:22,27).
Infatti dando questo comandamento al Suo popolo, Iddio chiarisce che per essere benedetti doveva esser messo il Suo Nome sui figliuoli d’Israele, siccome è scritto:
- “…Così metteranno il mio nome sui figliuoli d´Israele, e io li benedirò.“ (verso 27)
Chi dunque vorrebbe benedire qualcuno senza mettere il Nome di Dio sul suo prossimo disubbidisce perciò all’ordine dato da Dio.
Ora qualcuno potrebbe però obiettare dicendo che noi non siamo più sotto la legge di Mosè ma sotto la grazia; occorre perciò ricordare che è vero che non siamo più soggetti alla legge di Mosè, ma è altresì vero che con questo noi non annulliamo la legge, poiché è anche scritto:
- “…Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno l´usa legittimamente” (1° Timoteo 1:8)
La legge perciò è buona quando dice “non uccidere”, la legge è buona quando dice: “non rubare”, e la legge è altresì buona quando dice che dobbiamo benedire mettendo il Nome di Dio sul soggetto da benedire.
Il fatto poi, che non sia né giusto e nemmeno scritturale benedire qualcuno senza nominare su lui il Nome di Dio è dimostrato nelle Sacre Scritture anche dal fatto che perfino quando la legge non era ancora stata data, gli antichi uomini di Dio benedicevano nominando il Nome del Signore.
Vediamo ora alcuni esempi di benedizione PRIMA che fossa data la legge:
Novembre 21st, 2010
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nicola iannazzo |
Confutazioni |
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Contro l’astuzia e gli astuti
(85 minuti – scarica mp3)
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“Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.” (Matteo 10:16)
In mezzo alla fratellanza alcuni credenti dicono che noi dobbiamo essere astuti come i serpenti. Ma stanno proprio così le cose? Affatto, perché Gesù non ha detto ai suoi di essere astuti come i serpenti ma prudenti come i serpenti (cfr. Matt. 10:16), il che è totalmente diverso infatti essere prudenti significa essere cauti, accorti, avveduti e per nulla essere furbi.
Per spiegarvi cosa significa essere astuti vi citerò alcune Scritture.
Novembre 14th, 2010
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nicola iannazzo |
Confutazioni, Errori dottrinali |
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A proposito di un certo modo di predicare
(120 minuti – mp3)
A proposito della frase “siamo tutti peccatori”
(68 minuti – mp3)
Cosa e come bisogna predicare ai peccatori
(73 minuti – mp3)
Gesù Cristo non è amico dei peccatori
(69 minuti – mp3)
Contro alcune tecniche e strategie usate da molti per trasmettere il vangelo o attirare le anime
(100 minuti – mp3)
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‘Provate Cristo ….’ !?
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=W3sBqpiT3GA&feature=player_embedded&w=480&h=320]
‘Prova Gesù Cristo, e vedrai che non te ne pentirai!’ Ecco il messaggio evangelistico di questo studente della Scuola Biblica ADI in seno alla Chiesa ADI di Reggio Calabria. Certo che sono veramente male istruiti i futuri pastori nelle ADI!
Ma da quando in qua ai peccatori gli si dice una cosa del genere? Avete fatto diventare Cristo una sorta di prodotto che va provato! Vergognatevi, voi pastori ADI che state corrompendo la nuova generazione di credenti.
E’ così che gli apostoli annunciavano Cristo ai peccatori? Dicendogli: ‘Provate Gesù Cristo …’? Ma mettetevi a predicare il ravvedimento e il Vangelo come si conviene!
(Dal Blog di Giacinto Butindaro)
‘Gesù ti ama da morire’ !?
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=jTKN0CDLZb4&feature=player_embedded&w=480&h=320]
Questo non è affatto il messaggio che Cristo ha ordinato di predicare ai peccatori.
Noi invece dobbiamo dire al mondo: ‘RAVVEDETEVI E CREDETE ALL’EVANGELO’, che è il messaggio che predicava Gesù Cristo stesso ai peccatori, secondo che è scritto:
“…Gesù si recò in Galilea, predicando l´evangelo di Dio e dicendo: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; RAVVEDETEVI e credete all´evangelo”. (Marco 1:15)
Ora, il libro dei Fatti degli Apostoli narra la storia della comunità cristiana dopo la morte di Gesù fino all’anno 63 circa, descrivente in particolare l’operato degli apostoli Pietro e Paolo.
Ecco come predicava anche l’Apostolo Pietro:
Leggi tutto… “● A proposito di un certo modo di predicare”
Novembre 4th, 2010
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nicola iannazzo |
ADI - IBI, ADI (Assemblee di Dio in Italia), Comportamenti disordinati, Comportamenti sconvenienti, Errori dottrinali, Errori Dottrinali nelle ADI, Falsi insegnamenti |
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Perchè è sbagliato chiamare “Chiesa” o “Casa di Dio” il locale di culto
(67 minuti – scarica mp3)
“Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo per offrire sacrificî spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (1 Piet. 2:4-5).
Il locale di culto non è la ‘casa di Dio’ perché la casa di Dio non è un edificio fatto di mattoni o di pietre o di legno (come è un locale di culto) ma un edificio spirituale fatto da persone nate di nuovo il quale serve da dimora a Dio per lo Spirito Santo.
Lo scrittore agli Ebrei infatti dice:
“La sua casa siamo noi” (Ebr. 3:6),
Paolo dice agli Efesini:
“Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito” (Ef. 2:22),
e Pietro dice nella sua prima epistola:
“Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo per offrire sacrificî spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (1 Piet. 2:4-5).
Non è neppure la ‘chiesa’ perché la parola greca ekklesia significa ‘assemblea’ [dei tirati fuori]; per cui questa parola va usata solo in riferimento all’assemblea dei fratelli in Cristo a prescindere dove si riuniscono per rendere il loro culto a Dio. E che sia così è attestato dalle seguenti Scritture. Paolo scrivendo ai santi di Colosse dice: “Salutate i fratelli che sono in Laodicea, e Ninfa e la chiesa che è in casa sua” (Col. 4:15), e a quelli di Roma dice di salutare la chiesa che era in casa di Aquila e Priscilla (cfr. Rom. 16:5). Leggi tutto… “● Perchè è sbagliato chiamare “Chiesa” o “Casa di Dio” il locale di culto”
Novembre 1st, 2010
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nicola iannazzo |
ADI (Assemblee di Dio in Italia), Assemblee di Dio in Italia, Errori dottrinali |
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Attenzione, pericolo di morte! Le ADI affermano che il dubbio non è peccato
(127 minuti – scarica mp3)
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Giovanni Battista: Una canna dimenata dal vento? Assolutamente no!
Fratelli nel Signore, da tempo avevo in cuore di confutare un falso insegnamento che è diffusissimo in molti movimenti evangelici, il quale afferma che Giovanni il Battista ebbe dei dubbi al riguardo di Gesù Cristo non essendo egli certo se fosse veramente Lui il Cristo, cioè il Messia atteso dagli ebrei e annunciato dai profeti.
Costoro giungono a questa conclusione leggendo il seguente passo dalla Sacra Scrittura:
“Or Giovanni, avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro?” (Matteo 11:2,3)
Citerò come esempio alcune affermazioni pubbliche tratte liberamente dal sito web di una chiesa ADI, più precisamente la comunità ADI di via Nc1, 13 a Palermo: Leggi tutto… “● Confutazione riguardo il presunto dubbio di Giovanni Battista sulla messianicità di Gesù Cristo”
Ottobre 11th, 2010
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nicola iannazzo |
ADI (Assemblee di Dio in Italia), Confutazioni, Dottrine false, Falsi insegnamenti |
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Confutazione della dottrina ‘il fuoco dell’inferno è allegorico …’
(114 minuti – scarica mp3)
Perchè nelle ADI non predicano quasi mai sulle pene eterne
(72 minuti – scarica mp3)
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Le A.D.I. (Assemblee di Dio in Italia) insegnano che quando la Scrittura parla di fuoco sia in riferimento all’Ades che alla Geenna il termine fuoco non va inteso letteralmente ma metaforicamente.
Ecco delle parti scannerizzate dal Nuovo Commentario Biblico Illustrato, ‘tradotto’ e pubblicato da ADI-Media, che provano ulteriormente in maniera inconfutabile che le Assemblee di Dio in Italia insegnano la falsa dottrina che il fuoco eterno di cui parlò Gesù, e che nell’Apocalisse è chiamato “stagno ardente di fuoco e di zolfo”, non è reale ma simbolico.
Le pubblico non solo affinchè servano di conferma a quanto noi diciamo da tanto tempo, ma anche affinchè quei credenti che frequentano Chiese ADI che dicono: ‘Ma il nostro pastore non ha mai insegnato questa cosa!’ siano persuasi che questo è l’insegnamento ufficiale delle ADI.
Come potete vedere, le parole del Nuovo Commentario Biblico che provano questo falso insegnamento delle ADI, sono le seguenti: ‘Un’angoscia inesprimibile è simboleggiata da ‘fuoco e zolfo’, v. 10b (cfr. Is. 30:33; Ap. 20:10). La punizione eterna è simboleggiata dal ‘fumo del loro tormento’ che sale ‘nei secoli dei secoli’, v. 11′ (Merrill F. Hunger – Gary N. Larson, Nuovo Commentario Biblico Illustrato, ADI-Media, 2009, pag. 679); ‘Il giudizio preannunciato su Satana (Gen. 3:15) viene ora eseguito. Prima cacciato via dalla sfera del cielo (12:9), poi imprigionato nell’abisso (20:1-3), egli viene ora consegnato al suo destino eterno, lo stagno di ‘fuoco e zolfo’, che raffigura un inesprimibile cosciente tormento (14:10; Is. 30:33)’ (Ibid., pag. 687). Fratelli guardatevi dal lievito delle ADI.
Ecco cosa Francesco Toppi, ex-presidente delle A.D.I., ha scritto nel suo libro A Domanda Risponde:
- ‘La concezione di un inferno o di un fantastico ‘purgatorio’ con vere fiamme di fuoco, immagini tanto care alle descrizioni medievali, è un’idea sfruttata da predicatori astuti ma poco seri che, ormai, riesce a terrorizzare soltanto qualche pia vecchietta, la quale si vede già ardere per l’eternità’ (Francesco Toppi, A Domanda Risponde, Volume 1, pagina 231, ADI-MEDIA, seconda edizione, Roma 2004).
Lo stesso ha affermato durante il programma ‘Dai nostri culti’ trasmesso da RadioEvangelo qui a Roma, durante una predicazione che verteva sulla vita dopo la morte, che quando Gesù parlò della fiamma che tormentava l’anima del ricco nell’Ades, non intese riferirsi ad un fuoco letterale ma usò un linguaggio metaforico! E che nelle ADI non sia cosa rara sentire parlare così in riferimento al fuoco dell’inferno me lo ha confermato un fratello che parlando con un aspirante pastore delle ADI si è sentito rispondere: ‘Ma fratello, non penserai mica che quello sia veramente fuoco?!’ Leggi tutto… “● Le ADI hanno ‘tolto’ il fuoco dall’inferno…”
Luglio 28th, 2010
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