● Perché la Chiesa non deve chiedere allo Stato beni confiscati alla criminalità organizzata
La Chiesa non deve chiedere allo Stato di farsi assegnare beni confiscati alla criminalità organizzata innanzi tutto perché la Chiesa non deve scendere in Egitto in cerca di soccorso (cfr. Isaia 31:1), e quindi per adempiere la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di lei la Chiesa non deve chiedere allo Stato (o meglio elemosinare) dei beni materiali siano essi mobili che immobili ma deve appoggiarsi sulle offerte volontarie dei propri membri e confidare in Dio affinché supplisca ad ogni suo bisogno; e poi perché i beni confiscati alla criminalità organizzata sono beni di origine illecita (rubati, estorti, comprati con soldi sporchi, etc.) e se la Scrittura dice: “Non porterai nella casa dell’Eterno, del tuo Dio, la mercede d’una meretrice” (Deuteronomio 23:18) è evidente che la Chiesa non deve incamerare beni macchiati dall’iniquità o di origine illecita, e poi perché la Chiesa, facendosi assegnare dei beni confiscati, si andrebbe ad esporre volontariamente a minacce o richieste di denaro (pizzo) o attentati da parte dei criminali ai quali sono stati confiscati i beni.
Qui di seguito metto due dei tanti casi che mostrano quanto sia pericoloso farsi assegnare beni confiscati alla criminalità organizzata.