● Immigrazione, un problema antico
IMMIGRAZIONE, UN PROBLEMA ANTICO.
È bene ricordare che nulla avviene per caso. Infatti è sempre Dio che determina i confini dell’abitazione di ogni uomo, come è scritto:
“Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su TUTTA LA FACCIA DELLA TERRA, avendo determinato le epoche loro assegnate, e I CONFINI della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi.” (Atti 17:26,27).
Questo avviene anche tramite le circostanze…
Ad esempio Giuseppe figlio di Giacobbe si ritrovò schiavo in Egitto ed a partire da quell’evento e da una successiva carestia un intero popolo (i suoi familiari e la sua discendenza) visse per molti anni in terra straniera. Ma era un disegno divino…
Molti secoli dopo anche Giuseppe e Maria dovettero fuggire in Egitto, poi ritornarono in Israele dove doveva nascere Gesù.
Che dire poi della persecuzione alla Chiesa nascente che ha costretto molti cristiani ad emigrare in tutto il medio oriente ed anche oltre, permettendo così che il vangelo si diffondesse ovunque?
Levitico 19:34 ci ricorda dunque un tema attuale, che era allo stesso tempo antico. Amiamo dunque lo straniero e trattiamolo come un nostro connazionale, perchè questa è la volontà di Dio. Tutti noi potremmo infatti divenir “stranieri in terra straniera” se Dio, tramite le circostanze dovesse permetterlo.
Nicola Iannazzo
“Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. Io sono il Signore vostro Dio.” (Levitico 19:34)
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