● “Tu hai nome di vivere e sei morto” (Apocalisse 3:1)

“E all’angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le tue opere: tu hai nome di vivere e sei morto.” (Apocalisse 3:1)
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Vedendo la foto di questa bizzarra promozione di una chiesa idolatra Cattolica Romana che invita a recarsi a Messa (a proposito della Messa leggete: ● La Messa approfondita alla luce delle Sacre Scritture)
…mi viene da pensare a quanti, pur frequentando regolarmente un locale di culto evangelico anche “da vivo”, in realtà: “ha nome di vivere ma è morto”!
Non basta infatti scaldare una sedia e cantare a Dio qualche cantico alla domenica mattina oppure il mercoledì sera nel locale di culto, per fare di un membro di chiesa un vero figliuolo di Dio!
Gesù Cristo stesso, il Signore, ammonì infatti con queste parole:
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno de’ cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli.
Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demonî, e fatte in nome tuo molte opere potenti?
E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità.“ (Matteo 7:21,23)
Ed a proposito di canti e delle lodi a Dio che puntualmente (e giustamente) si innalzano al Signore durante le riunioni di culto, vorrei ricordarvi anche cos’altro disse Dio al Suo Popolo, tramite il Profeta Amos:
“Allontana da Me (N.d.R. L’Eterno Iddio) il rumore dei tuoi canti, perché non voglio udire la musica delle tue arpe. Ma scorra il diritto come acqua e la giustizia come un corso d’acqua perenne.“ (Amos 5:23,24)
Chi ha orecchi da udire, oda
Nicola Iannazzo
“Chi mi offre il sacrifizio della lode mi glorifica, e a chi regola bene la sua condotta, io farò vedere la salvezza di Dio.” (Salmo 50:23)
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