● Confutazione delle dottrine di Paul C. Jong
Contro le eresie di Paul C. Jong…
(83 min)
Paul C. Jong (…da non confondersi con Paul Yonggi Cho, pastore di Yoido, in Corea) …è un predicatore coreano ed ha fondato la New Life Mission (la cui sede principale è a Seul, Corea) che è una organizzazione non denominazionale nel 1991, e distribuisce gratuitamente i suoi libri e da quello che dice ne hanno distribuiti finora centinaia di migliaia in tutto il mondo. Li stanno distribuendo anche in Italia e nella rete da un pò di tempo circolano inviti fatti da parte di alcuni suoi seguaci ad andare al sito della New Life Mission e scaricarsi gratuitamente i suoi libri, tra cui in italiano è disponibile ‘Sei davvero rinato di acqua e di Spirito?’, o anche a richiederli gratuitamente su carta. Leggendo i suoi scritti presenti sul sito della New Life Mission ci si avvede di numerose falsità (tutte le citazioni di Paul Jong sono tratte dal suo sito).
La prima, che poi è quella che lui ripete un pò dovunque, è quella che Gesù Cristo quando Giovanni Battista lo battezzò nelle acque del Giordano prese su di sè tutti i peccati di tutti gli uomini da Adamo a tutti gli uomini che verranno fino alla fine del mondo.
Lui sostiene questo facendo presente che come sotto la legge il sommo sacerdote doveva imporre le mani sulla testa del capro vivo e confessare sopra di esso tutti i peccati degli Israeliti e in questa maniera tutti quei peccati venivano posti sul capo di quel capro che poi veniva mandato nel deserto (cfr. Lev. 16:20-21), così Giovanni Battista che era un discendente di Aaronne, perchè suo padre Zaccaria era della muta di Abjia, discendente di Aaronne (cfr. 1 Cron. 24:10), aveva il diritto di diventare il Sommo Sacerdote anzi egli fu l’ultimo Sommo Sacerdote e l’ultimo rappresentante dell’umanità che Dio promise e mandò, e, secondo Jong, Gesù fece capire questo quando disse che tra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Giovanni Battista (cfr. Matt.11:11), e come sommo sacerdote che fece Giovanni Battista? Quando Gesù venne a lui al Giordano per farsi battezzare da lui, gli impose le mani, a lui che era l’Agnello di Dio senza macchia e difetto, e gli trasferì sulla testa tutti i peccati del mondo!
Quindi, quando Gesù disse che essi dovevano in questa maniera adempiere ogni giustizia (cfr. Matt. 3:15), significa che era questa la maniera in cui Gesù doveva liberare i peccatori dai loro peccati cioè mediante l’imposizione delle mani di Giovanni Battista.
Ecco le sue parole in inglese: ‘It means that Jesus saved all sinners from their sins in the absolutely just and fair way. To deliver all sinners from their sins in the absolutely just and fair way, Jesus had to take away
all their sins through ‘the laying on of hands’ according to the covenant, which God made in the Old Testament’ ossia ‘Ciò significa che Gesù ha salvato tutti i peccatori dai loro peccati nella maniera assolutamente giusta e leale. Per liberare tutti i peccatori dai loro peccati nella maniera assolutamente giusta e leale, Gesù doveva togliere tutti i loro peccati per mezzo ‘dell’imposizione delle mani’ secondo il patto che Dio fece sotto l’Antico Testamento’.
Sulla croce poi Gesù compì un altra parte della sua opera, ossia sulla croce furono giudicati i peccati degli uomini di cui lui era stato caricato da Giovanni Battista al Giordano, quindi, per Jong, Gesù cancellò i peccati del mondo con il suo battesimo e il suo sangue sulla croce: ‘Egli cancellò tutto il peccato del mondo completamente [absolutely] per mezzo del Suo battesimo e del Suo sangue sulla Croce’. L’atto di giustizia di cui parla Paolo da Tarso ai Romani quindi, tramite cui l’uomo viene dichiarato giusto da Dio (cfr. Rom. 5:18), comprende sia il battesimo di Gesù nel Giordano che la sua morte sulla croce. Per essere perdonati da tutti i peccati, secondo Jong, è dunque INDISPENSABILE credere tutte le due cose; cosa questa che purtroppo molti Cristiani non fanno perchè accettano solo che Gesù espiò i nostri peccati con il Suo sangue sulla croce!
E così Paul Jong ci viene a dire che per essere salvati è indispensabile credere che Gesù al Giordano tramite l’imposizione delle mani di Giovanni Battista (lui dice che Giovanni Battista gli ministrò il battesimo tramite l’imposizione delle mani, e di questa cosa si può vedere un disegno anche sul suo sito) prese su di sè e cancellò i nostri peccati!! In altre parole, per Jong, per ottenere la remissione dei peccati bisogna credere nel battesimo di Gesù e nella sua morte, ascoltalo: ‘Whoever believes His baptism and His death on the Cross can be forgiven for all his sin… ‘ ossia: ‘Chiunque crede nel Suo Battesimo e nella sua morte sulla Croce può essere perdonato di tutti i suoi peccati…’ , e quindi non si può essere salvati e non si può avere lo Spirito Santo dimorante in noi se non si crede anche che Gesù con il suo battesimo prese su di sè tutti i peccati e li cancellò!
In un suo scritto Jong dice: ‘Having misunderstood the true meaning of the baptism that Jesus has received by John Baptist, we should not believe that we could be saved even though we do not believe in His baptism and its significance’. ossia. ‘Avendo interpretato male il vero significato del battesimo che Gesù ha ricevuto da Giovanni Battista, noi non dobbiamo credere che potremmo essere salvati anche se non crediamo nel Suo battesimo e nel suo significato’. Quello che è necessario per nascere di nuovo, dice Paul Jong, è la fede nel battesimo d’acqua di Gesù e nella Croce.
Questo è il Vangelo d’acqua e di Spirito predicato da questo Jong anche su internet!
Ora, passiamo a confutare queste sue asserzioni.
E’ vero che nel rituale del giorno dell’espiazione il sommo sacerdote doveva porre le sue mani sopra la testa del capro vivo destinato ad Azazel e confessare i peccati degli Israeliti sopra di esso che poi veniva mandato nel deserto, infatti è scritto: ‘farà accostare il capro vivo. Aaronne poserà ambedue le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra esso tutte le iniquità dei figliuoli d’Israele, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati, e li metterà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di questo, lo manderà via nel deserto. E quel capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in terra solitaria, e sarà lasciato andare nel deserto’ (Lev. 16:20-22), e che questo atto prefigurava il fatto che un giorno l’Agnello di Dio si sarebbe caricato di tutte le nostre iniquità, ma è altresì vero che in quello stesso giorno sull’altro capro che doveva essere offerto per l’espiazione dei peccati del popolo (erano due infatti i capri per il sacrificio del peccato da offrire in quel giorno dal sommo sacerdote per il popolo) il sommo sacerdote non doveva nè porre ambedue le sue mani e neppure fare nessuna confessione di peccati. E’ scritto infatti solo questo: ‘Poi scannerà il capro del sacrifizio per il peccato, che è per il popolo, e ne porterà il sangue di là dal velo; e farà di questo sangue quello che ha fatto del sangue del giovenco: ne farà l’aspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio’ (Lev. 16:15).
Per cui l’atto dell’imposizione di ambedue le mani e della confessione dei peccati erano da farsi solo sopra quel capro vivo, eppure anche quell’altro faceva l’espiazione dei peccati e prefigurava l’espiazione che avrebbe compiuto il Cristo pur non essendo contrassegnato dall’imposizione di ambedue le mani del sommo sacerdote e dalla confessione dei peccati sopra di esso.
E si badi che mentre il primo capro veniva scannato e offerto sull’altare e il suo sangue veniva portato dentro il luogo santissimo, il secondo non veniva scannato ma veniva lasciato andare vivo nel deserto. Comunque, nonostante questa differenza esistente nel rituale, è certo che anche il capro destinato ad Azazel era una figura del Cristo che si sarebbe caricato di tutte le nostre iniquità. Ho voluto fare questa puntualizzazione per spiegare che anche il primo capro faceva l’espiazione per i peccati del popolo, anche se non viene detto che il sommo sacerdote doveva imporgli ambedue le sue mani e confessargli sopra le iniquità degli Israeliti.
Ma come si sarebbe il Cristo caricato delle nostre iniquità?
Tramite l’imposizione delle mani di un sommo sacerdote e la confessione dei peccati fatta da costui? Certamente no, E poi, ammesso e non concesso che è come dice Paul Jong, se c’era un Sommo Sacerdote che avrebbe dovuto imporre le mani e confessare i peccati sopra l’Agnello di Dio, era proprio quello del tempio, ma nulla di ciò avvenne. Ma come avrebbe mai potuto avvenire una simile cosa? Ma ecco che allora, lo Jong, tira fuori Giovanni Battista, che fa diventare Sommo Sacerdote, anzi l’ultimo Sommo Sacerdote; una cosa del genere è inaccettabile, non è confermata dalla Scrittura in nessuna maniera, anche se Giovanni era certamente discendente dei figli di Aaronne.
Ma poi, io dico, dove mai sta scritto che Giovanni impose le mani sopra il capo di Gesù o che gli ministrò il battesimo imponendogli le mani? Da nessuna parte per cui cade tutto il discorso che il battesimo ricevuto da Gesù per mezzo dell’imposizione delle mani di Giovanni Battista servì a caricarlo di tutte le iniquità degli uomini. E poi, come abbiamo visto, non c’era solo l’imposizione delle mani che doveva fare il sommo sacerdote sopra il capro vivo, ma anche la confessione di tutti i peccati dei figli d’Israele (questa è una cosa però su cui lo Jong non mette enfasi), per cui la stessa cosa avrebbe dovuto fare Giovanni Battista, ma dove mai si parla nella Scrittura di questa confessione dei peccati fatta da Giovanni Battista su Gesù Cristo? Anche qui rispondo, da nessuna parte.
Per cui, non si capisce proprio come il presunto sommo sacerdote Giovanni Battista abbia trasferito tutte le iniquità degli uomini sopra Gesù al battesimo quando la Scrittura tace a riguardo sia di una sua imposizione delle mani che di una confessione dei peccati fatta sopra Gesù da Giovanni. Ti domando: ‘Avrebbe mai potuto tacere la Scrittura a riguardo di simili cose così fondamentali e indispensabili sapere essere accaduti al battesimo di Gesù?’. Io non credo.
Ma quello che mi preme dirti più di tutto è che questa dottrina conferisce al battesimo di Gesù una importanza che non ha al fine della nostra salvezza, perchè da nessuna parte è scritto che l’uomo per essere salvato deve credere nel battesimo ricevuto da Gesù Cristo al Giordano. L’uomo deve credere che Gesù è il Cristo di Dio, morto sulla croce per i nostri peccati, carico dei nostri peccati, che fu seppellito e che il terzo giorno risuscitò per la nostra giustificazione (cfr. Rom. 3:24-25). Questo è il Vangelo che annunciava Paolo: ‘Fratelli, io vi rammento l’Evangelo che v’ho annunziato, che voi ancora avete ricevuto, nel quale ancora state saldi, e mediante il quale siete salvati, se pur lo ritenete quale ve l’ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano. Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai Dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli Apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto’ (1 Cor. 15:1-8).
Quindi gli eventi della vita di Gesù che il peccatore deve ASSOLUTAMENTE credere se vuole essere salvato, sono la morte propiziatoria di Cristo e la sua resurrezione. Quand’anche all’inizio non sapesse nulla del battesimo ricevuto da Gesù, la sua fede nella sua morte e nella sua resurrezione lo salverà di certo. Ma che sia così è confermato dal fatto che l’apostolo Pietro sia il giorno della Pentecoste che a casa di Cornelio quando predicò il Vangelo non menzionò affatto il battesimo ricevuto da Gesù, mentre menzionò la sua morte e la sua resurrezione (cfr. Atti 2:22-36; 10:34-43). La stessa cosa vale per Paolo l’apostolo dei Gentili che ad Antiochia di Pisidia non menzionò affatto il battesimo ricevuto da Gesù, ma predicò invece la sua morte e la sua resurrezione (cfr. Atti 13:16-41). E voglio farti presente che ambedue gli apostoli in quelle circostanze parlarono a degli Ebrei di nascita (c’erano anche dei proseliti) che quindi avevano conoscenza del rituale del giorno dell’espiazione (a differenza dei Gentili che invece non avevano conoscenza di queste cose). Quale buona occasione per questi apostoli per spiegare ai loro uditori il significato del battesimo di Gesù annunciatoci da Paul Jong!! Eppure neppure una parola, nè del suo battesimo e nè di questo suo presunto significato. La ragione ovviamente di questo silenzio è che gli apostoli non davano al battesimo ricevuto da Gesù nè il significato e neppure l’importanza datagli da Paul Jong.
E meno che meno il peccatore deve credere, per essere salvato, che al battesimo Giovanni Battista trasferì su Gesù tutti i peccati del mondo tramite l’imposizione delle sue mani, cosa che abbiamo visto non avvenne. Dunque sono vani ragionamenti quelli che vogliono far credere che ‘il solo atto di giustizia’ (Rom. 5:18) compiuto da Gesù per giustificarci comprende anche il suo battesimo, e questo perchè questo unico atto di giustizia è la morte di Cristo, lo spargimento del suo sangue avvenuto per la remissione dei nostri peccati, seguito naturalmente dalla sua resurrezione operata dal Padre suo. Non lo fece capire forse Gesù nella notte in cui fu tradito quando prendendo in mano il calice disse ai suoi discepoli di prenderlo e berne perchè quello era (rappresentava) il suo sangue sparso per la remissione dei peccati di molti (cfr. Matt. 26:27-28)?
Che c’entra adesso con la remissione dei nostri peccati il battesimo di Gesù? Importante certo, il suo battesimo, nessuno lo discute quel suo atto, fu necessario per la vita e il ministerio di Gesù, ma ciò che lava la nostra coscienza dalle opere morte è solo il suo sangue prezioso da lui sparso sulla croce e non il suo battesimo.
E’ dunque SOLO la sua morte che ci ha riconciliati con Dio, non il suo battesimo; ma questo è qualcosa che la Scrittura attesta del continuo. Ascolta quello che dice Paolo ai Romani: ‘Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira. Perché, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del suo Figliuolo, tanto più ora, essendo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita’ (Rom. 5:9-10), e quello che dice ai Colossesi: ‘Poiché in lui si compiacque il Padre di far abitare tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della croce d’esso; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. E voi, che già eravate estranei e nemici nella vostra mente e nelle vostre opere malvagie, ora Iddio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della morte d’esso, per farvi comparire davanti a sé santi e immacolati e irreprensibili’ (Col. 1:19-22).
Non sono abbastanza chiare ed eloquenti le parole di Paolo?
Dire quindi che per ottenere la remissione dei peccati ed essere giustificati è necessario credere nel battesimo ricevuto da Gesù inteso come atto propiziatorio ossia come atto che ha cancellato o tolto i peccati è una eresia, su questo non c’è il minimo dubbio. Noi dobbiamo predicare la croce di Cristo, come facevano gli apostoli, e non il suo battesimo, e esortare gli uomini a pentirsi e credere nella morte espiatoria di Cristo oltre che alla sua resurrezione, e non aggiungerci a queste cose il suo battesimo come invece fa nella sua ignoranza Paul Jong e che nei suoi scritti finisce con il parlare più del battesimo ricevuto da Gesù che della sua morte. Dobbiamo fare in altre parole come faceva l’apostolo Paolo che anche in questo ci ha lasciato un esempio.
Certamente si deve annunciare, a proposito della morte di Gesù, che essa fu necessaria perchè senza spargimento di sangue non c’è remissione, e che questo spargimento del suo sangue era stato adombrato in molte e svariate occasioni nella legge di Mosè, e bisogna anche dire che Gesù Cristo sulla croce portò sul suo corpo i nostri peccati, cosa anche questa prefigurata nell’antico testamento in svariate maniere, ma ci si guardi bene dal dire che Giovanni Battista fu l’ultimo Sommo Sacerdote stabilito da Dio che dovette imporre le mani su Gesù per trasferirgli le nostre iniquità sul capo perchè questo è falso.
La Scrittura dice che Dio ‘ha fatto cadere sopra lui l’iniquità di noi tutti’ (Is. 53:6), o come dice sempre il profeta: ‘Si caricherà egli stesso delle loro iniquità’ (Is. 53:11). E non che un Sommo Sacerdote lo avrebbe caricato di queste iniquità! E poi, Gesù non aveva bisogno di un Sommo Sacerdote, essendo lui il Sommo Sacerdote della nostra professione di fede, che doveva offrire se stesso per i nostri peccati (cfr. Ebr. 7:26-28) e quindi caricarsi egli stesso dei nostri peccati, e questo egli ha fatto sulla croce. Gesù Cristo fu quindi contemporaneamente sia il Sacrificatore che il sacrificio per i nostri peccati. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.
Ma, a proposito dei tempi in cui il caricamento dei peccati avvenne, quando e dove è che avvenne? La Scrittura insegna che questo avvenne sulla croce quando Gesù fu crocifisso infatti Pietro dice: ‘Egli, che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le cui lividure siete stati sanati’ (1 Piet. 2:24).
Questo è confermato anche da Paolo che dice che colui che non ha conosciuto peccato Dio l’ha fatto essere peccato per noi affinchè noi diventassimo giustizia di Dio in lui (2 Cor. 5:21), ed anche quando dice che ‘Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi poichè è scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno’ (Gal. 3:13-14). E’ quindi sul legno della croce che Gesù si caricò dei nostri peccati!
Ma rifletti; non può essere che Gesù al Giordano fu caricato di tutti i peccati, perchè se così fosse stato egli sarebbe stato fatto peccato da Dio ancora prima che iniziasse il suo ministero. Gesù al Giordano fu unto di Spirito Santo, ma non caricato dei peccati di tutto il mondo.
Dunque, per ricapitolare, ti dico che il battesimo ricevuto da Gesù non deve essere inteso come lo ha inteso Paul C. Jong, cioè come una trasmissione dei peccati sopra di lui, e non è indispensabile per ricevere la remissione dei peccati intenderlo come lo spiega lo Jong. Ed inoltre nota, cosa molto importante, che l’introduzione di questa strana dottrina ha avuto una ripercussione negativa sulla via della salvezza, infatti per Jong non è più sufficiente credere nella morte espiatoria di Gesù per essere salvati, occorre pure credere che al Giordano Giovanni Battista lo caricò dei peccati!! In verità, questo Paul Jong predica una dottrina di demoni e getta scompiglio in mezzo ai Cristiani!
Veniamo adesso ad altre falsità insegnate da Paul Jong.
Egli non accetta il parlare in altre lingue come segno attestante la ricezione del battesimo con lo Spirito Santo, e arriva a dire che affermare una simile cosa significa bestemmiare contro lo Spirito Santo!!
La Scrittura invece attesta che i circa centoventi credenti che erano radunati il giorno della Pentecoste a Gerusalemme, quando ricevettero lo Spirito Santo ossia quando furono ripieni di Spirito Santo (perchè essi avevano già una misura di Spirito Santo) si misero a parlare in altre lingue (cfr. Atti 2:4), e così anche i circa dodici discepoli di Cristo a Efeso (cfr. Atti 19:1-7).
Per Jong il battesimo con lo Spirito si riceve quando si ottiene la remissione dei peccati che a sua volta si ottiene SOLTANTO SE SI CREDE nel battesimo, nella morte e nella resurrezione di Cristo. Quindi? Quindi tutti coloro che non credono che Giovanni Battista fu l’ultimo Sommo Sacerdote che trasmise su Gesù tutti i peccati del mondo, non possono avere i loro peccati rimessi, e perciò non sono nati d’acqua e di Spirito! In verità, questo Jong erra grandemente perchè non conosce le Scritture e nè la potenza di Dio!
Per ciò che mi concerne io non credo affatto quello che crede Paul Jong sul battesimo di Gesù, ma lo Spirito attesta con il mio spirito che sono un figlio di Dio, io so che sono passato dalla morte alla vita perchè amo i fratelli, io so che sono nato da Dio perchè credo che Gesù è il Cristo morto per i nostri peccati e risorto il terzo giorno, io ho la testimonianza di Dio in me che dice che Dio ci ha dato la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore, io ho la remissione dei peccati in Cristo secondo le sue ricchezze per la sua grazia perchè ho creduto in Lui, IO SO IN CHI HO CREDUTO; e sono sicuro che te che hai creduto in Gesù come me puoi dire le medesime cose. Al bando dunque le ciance di Paul Jong, al bando i suoi vani ragionamenti.
Inoltre questo Paul Jong si scaglia in maniera virulenta contro i miracoli, le guarigioni compiute nel nome di Gesù Cristo in seno al movimento pentecostale o anche in seno a chiese che non si definiscono pentecostali.
Oltre a dire che oramai lo Spirito non compie più queste cose, lui dice che quelle manifestazioni sono dal demonio perchè i Pentecostali non hanno creduto nel “vangelo dell’acqua e dello Spirito” che insegna Paul Jong! Anche in questo caso dimostra di non conoscere nè le Scritture e neppure la potenza di Dio. Dio non cambia ed ancora oggi compie le medesime cose che compì ai giorni di Gesù tramite i suoi servitori. Nel mio nome, disse Gesù di coloro che credono in lui, cacceranno i demoni, imporranno le mani agli infermi ed essi guariranno (cfr. Mar. 16:17-18).
Giacinto Butindaro
Articolo tratto dal sito: http://camcris.altervista.org/jong.html
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