● Remo Cristallo, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali (FCP): la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali va rispettata ma non condivisa
Contro il rispetto dovuto – secondo Remo Cristallo – alla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali
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ULTIM’ORA – Lunedì 27 settembre 2010
Remo Cristallo, in seguito a questo articolo, apparso sul blog “Chi ha orecchi da udire oda”, del fratello Giacinto Butindaro, gli ha inviato una lettera di risposta con la relativa replica, che potete leggere qui.
Leggete anche: Questa spiegazione di Remo Cristallo è inaccettabile.
Qui di seguito potete leggere invece l’articolo del 15 settembre 2010:
Nicola Iannazzo
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Ecco in che cosa consiste la decisione presa dal Sinodo Valdese dell’agosto 2010 a proposito delle coppie omosessuali.
‘A conclusione di un lungo, articolato ed approfondito dibattito – si legge in un comunicato – il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi ha approvato con un ordine del giorno la benedizione di coppie dello stesso sesso, laddove la chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni’. ‘Il Sinodo – prosegue la nota – riconosce le differenze nel percorso di integrazione e riconoscimento delle persone omosessuali nelle chiese locali, ed invita al rispetto delle diverse sensibilità dei membri di chiesa’. Il Sinodo valdese, “consapevole del fatto che la benedizione, nel contesto esclusivamente liturgico e pastorale delle nostre chiese, testimonia un riconoscimento ed una condivisione annunciata e proclamata della Grazia di Dio rivolta ad ogni creatura umana, esprime con forza la sua convinzione che le parole e la prassi di Gesù, così come esse ci sono testimoniate negli Evangeli, non possono che chiamarci all’accoglienza di ogni esperienza e di ogni scelta improntate all’amore quale dono di Dio, liberamente e consapevolmente vissuto e scelto’.
Vorrei che notaste in particolare la frase ‘le parole e la prassi di Gesù, così come esse ci sono testimoniate negli Evangeli, non possono che chiamarci all’accoglienza di ogni esperienza e di ogni scelta improntate all’amore quale dono di Dio, liberamente e consapevolmente vissuto e scelto’, che nella pratica significa che in base alle parole e alla condotta di Gesù, noi suoi discepoli siamo chiamati ad accogliere i ‘Cristiani omosessuali’, perché fratelli e sorelle che si amano di un amore donatogli da Dio, che viene da loro vissuto e scelto consapevolmente!
Questa decisione è stata naturalmente accolta favorevolmente dagli omosessuali.
Il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patanè definisce la Chiesa Valdese ‘amica della comunità lgbt’ da anni e per questo ‘Arcigay invita, ogni anno, i propri soci a devolvere l’8 per mille a questa confessione cristiana’; Franco Grillini, responsabile dei diritti civili e dell’associazionismo dell’Italia dei Valori ha detto:
‘Da oggi siamo tutti un po’ valdesi. La decisione del Sinodo Valdese di impartire la benedizione anche alle coppie omosessuali rappresenta una svolta storica nel cristianesimo italiano e dimostra la grande apertura della confessione della chiesa Valdese. E conferma, soprattutto, la piena e perfetta compatibilita’ tra cristianesimo e diritti civili’;
e Imma Battaglia, presidente di Di’ Gay Project pensa che ‘la gente, forse, con questo gesto potrebbe riavvicinarsi alla religione’.
Ora, in un intervista a Remo Cristallo, che è pastore di una Chiesa Pentecostale ad Aversa (CE), ed anche presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali in Italia, che si trova a questa pagina del sito della Chiesa valdese, quest’ultimo, tra le altre cose, ha detto su questa decisione del Sinodo valdese:
‘Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone; ma la condivisione non può essere riferita solo a questa dimensione. La condivisione attiene la visione della vita e i valori su cui essa poggia; per i cristiani evangelici tutto ciò ha un unico punto di riferimento: la rivelazione divina così come le Scritture la propongono. Perciò, di fronte a decisioni di questo tipo la comprensione che si ha della rivelazione di Dio e il valore che si attribuisce alle Scritture nel definirla diventano decisive e dirimenti. Poiché è chiaro che la decisione del Sinodo presuppone un valore relativo di quanto la Scrittura propone sull’omosessualità non può essere condivisa da chi invece attribuisce a quella proposta un valore assoluto.
Ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa.
Tuttavia, bisogna anche tener presente che il Sinodo è un eccellente organo di democrazia rappresentativa dove i deputati votano secondo la loro coscienza e senza vincolo di mandato; chissà quale sarebbe il risultato se la questione fosse decisa da un referendum tra i membri di chiesa chiamati a esprimersi uno per uno e nel segreto di un’urna’.
Ora, fermo restando che nell’intervista Remo Cristallo ha ribadito la sua posizione contro l’omosessualità, ma lo ha fatto con un linguaggio annacquato e leggero, lascia sconcertati e perplessi questa sua dichiarazione: ‘‘Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone …. Ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’.
E questo perché un ministro di Dio, attaccato alla fedel Parola, che si studia di piacere al Signore anziché agli uomini sia con le sue parole che con la sua condotta, non può assolutamente mostrare nessun rispetto verso la decisione del Sinodo Valdese, perché essa è una decisione in abominio nel cospetto di Dio, perché essa non è altro che una chiara approvazione dell’omosessualità, anzi dirò di più, perché fa passare Dio per un Dio che benedice le case degli empi quando la Scrittura dice invece che la maledizione di Dio è nella casa dell’empio (Proverbi 3:33).
Ma spieghiamo meglio perché il linguaggio usato da Remo Cristallo è assolutamente errato alla luce di quello che afferma la Sacra Scrittura, che è la Parola di Dio, e quindi esso è da biasimare.
Dio ha in abominio sia l’omosessualità che gli omosessuali, secondo che è scritto:
“Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole” (Levitico 18:22),
ed anche:
“Se uno ha con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; dovranno esser messi a morte; il loro sangue ricadrà su loro” (Levitico 20:13).
Ecco perché secondo la legge di Mosè, che è una legge santa, giusta e buona, coloro che si davano all’omosessualità dovevano essere messi a morte. Ed è sempre per questa ragione che gli omosessuali non erediterrano il regno di Dio ma prima andranno nell’Ades, che è un luogo di tormento nel cuore della terra, e poi in quel giorno risorgeranno per comparire davanti al trono di Dio ed essere giudicati e condannati al fuoco eterno, dove saranno tormentati notte e giorno nei secoli dei secoli.
La decisione del Sinodo Valdese è una decisione quindi che si oppone nettamente al sentimento di Dio, il Creatore di tutte le cose, in quanto è una chiara approvazione dell’omosessualità e degli omosessuali in mezzo alla Chiesa. In altre parole, questa decisione dice in sostanza che non c’è assolutamente niente di male nell’omosessualità e quindi nel fatto che un Cristiano sia omosessuale! Per i Valdesi si può essere sia eterosessuali che omosessuali, perché anche l’omosessualità è una forma di amore donato da Dio agli uomini! E quindi, per i Valdesi anche gli omosessuali erediteranno il Regno di Dio!
Ora, rispettare significa ‘onorare, stimare, riconoscere la dignità, il valore di qualcosa’.
Bisogna dunque porsi questa domanda: ‘Alla luce di quanto dice la Scrittura, la decisione del Sinodo Valdese possiede qualche valore o qualche dignità, che va rispettata?’ No, anzi possiede tutte le caratteristiche per essere disprezzata, detestata, e rigettata, perché essa è UNA FORMA DI MALE. Non ha forse detto l’apostolo Paolo: ‘Aborrite il male” (Romani 13:9)?
Remo Cristallo arriva a dire implicitamente che questa decisione del Sinodo è da rispettare perché presa in pura coscienza e con libertà, ed oltre a ciò perché non provoca danni ad altre persone, infatti ha detto che ‘Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone’.
Ma come si fanno a dire queste cose storte? La decisione del Sinodo Valdese è stata presa con una cattiva coscienza, perché coloro che hanno espresso voto favorevole ad essa hanno rigettato la buona e pura coscienza, in quanto hanno naufragato quanto alla fede (1 Timoteo 1:19). Costoro non si studiano affatto di conservare una coscienza pura e buona dinnanzi a Dio e agli uomini, come facevano gli apostoli.
E oltre a ciò, questa decisione è stata presa nella libertà secondo la carne, cioè con la libertà resa da loro un’occasione alla carne (Galati 5:13) che la Bibbia condanna. In altre parole, questa decisione non è altro che il risultato della ribellione contro i comandamenti di Dio che è in atto nelle Chiese Valdesi e Metodiste.
Ed in virtù di ciò la decisione del Sinodo provoca danni alle persone. Innanzi tutto provoca un danno agli omosessuali, che sono degli empi, perché con questa decisione si fa loro del male, in quanto invece che distoglierli dal loro perverso modo di agire che li porta all’inferno, si fortificano le loro mani affinché persistano nel fare ciò che è male agli occhi di Dio. Non è forse questo provocare un danno alle altre persone? E oltre a ciò, questa decisione provoca dei danni alle Chiese Valdesi e Metodiste, in quanto permette al lievito di malizia e di malvagità di continuare la sua opera nefasta in mezzo a queste chiese, in quanto la Scrittura dice che “un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta” (1 Corinzi 5:6). Queste Chiese quindi con questa decisione non si sono purificate del vecchio lievito, come comanda di fare la Scrittura, ma hanno aiutato la sua opera distruttiva. Non è anche questo provocare un danno alle altre persone?
E’ evidente dunque che il linguaggio di Remo Cristallo è da riprovare e rigettare, perché nasconde delle insidie e delle ambiguità. Non si può infatti dire da un lato che non si condivide quella decisione, e dall’altro che la si rispetta, anzi che la si deve rispettare, quando è evidente che questa decisione annulla la Parola di Dio, incita al peccato, fortifica le mani dei peccatori, fa passare Dio per un Dio che si compiace nell’omosessualità degli uomini, che addirittura benedice la casa degli empi. Bisogna semmai dire che oltre a non condividerla, noi la disprezziamo, la rigettiamo, la aborriamo, la detestiamo. Usiamo i verbi appropriati ed anche le espressioni appropriate al caso: quelli che ci impone la Sacra Scrittura e la nostra coscienza per lo Spirito.
Basta con il linguaggio diplomatico, con il linguaggio politico, che purtroppo si fa sempre più strada anche in mezzo alle Chiese, che viene usato per motivi interessati, cioè per non andare a guastare rapporti di amicizia che sono molto comodi e vantaggiosi. In questo caso i rapporti con la Chiesa Valdese, che nei rapporti con lo Stato Italiano può dare una mano notevole anche alla Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali, come l’ha data alle Assemblee di Dio in Italia soprattutto nell’ottenere l’intesa con lo Stato e l’8 per mille.
E’ ora di denunciare queste alleanze, queste amicizie, che stanno contribuendo a diffondere un relativismo dottrinale e morale anche in mezzo alle Chiese Pentecostali, e a far adottare un linguaggio non chiaro, ma sibillino e ambiguo, anche in questioni di fondamentale importanza. Ma ve li immaginate i profeti, o Gesù o gli apostoli usare un linguaggio del genere nei confronti di coloro che al loro tempo con le loro decisioni annullavano la Parola di Dio? Io non riesco neppure ad immaginare una cosa del genere, e questo perché leggendo i profeti, e i Vangeli, come gli Atti e le epistole, scorgo un linguaggio chiaro, franco, senza ombre di nessun genere, nei confronti del male e di coloro che lo approvavano o lo facevano.
Affermare che la decisione del Sinodo Valdese sulla benedizione delle coppie omosessuali non va condivisa ma va rispettata, sarebbe come dire che Gesù disse che le dottrine di uomini insegnate dai Farisei, che annullavano la Parola di Dio, andavano rispettate ma non condivise! Ma vi rendete conto cosa dobbiamo sentire oggi dalla bocca di uomini che si dicono pastori e rappresentano pure migliaia di credenti in questa nazione?
A che livello si sono ridotte molte Chiese Pentecostali! Ma dove sono la franchezza e il coraggio? Dove, dove? Paiono scomparsi, soprattutto dai ‘piani alti’ di queste associazioni di Chiese Pentecostali, che ormai si sono alleati un po’ con tutti per spandere le loro tende, per arraffare privilegi di ogni genere, denaro, e altro.
E’ una vergogna assistere a questo, veramente una vergogna. Ma purtroppo quando ci sono di mezzo interessi vari, bisogna cambiare linguaggio, bisogna smorzare i toni, bisogna stare attenti a non ‘offendere’ i peccatori, i ribelli, i cianciatori e i seduttori di menti, che in mezzo alle Chiese Evangeliche dicono e fanno quello che gli pare e piace.
Che non ci vengano a dire costoro, che come Cristiani non dobbiamo usare un linguaggio aggressivo, perché se usare i verbi e gli aggettivi come anche i sostantivi che usavano sia i profeti, che Gesù e gli apostoli, CONTRO IL MALE E I MALVAGI, vuol dire usare un linguaggio aggressivo, allora noi siamo per l’uso del linguaggio aggressivo. Preferiamo il loro linguaggio chiaro e franco, alle vostre ciance, ai vostri giri di parole, ai vostri sofismi, ai vostri ragionamenti vani, ai vostri discorsi filosofici, che non edificano, che non scuotono nessuno, che non fanno altro che peggiorare la situazione nelle Chiese.
Infatti già le cose stanno andando di male in peggio un po’ dappertutto nelle Chiese, con il diffondersi di uno spaventoso relativismo dottrinale e morale; se poi a questo ci si aggiunge pure un linguaggio non chiaro, non forte, che riprova il male in tutte le sue forme, allora veramente si può dire che gli albori dell’apostasia sono all’orizzonte.
Fratelli nel Signore, mi avvio alla conclusione. Voglio esortarvi a guardarvi da tutti coloro che non riprovano il peccato come si deve riprovare, cioè con ogni franchezza. Abbiate dinnanzi a voi gli esempi dei profeti e degli apostoli, ma soprattutto l’esempio di Gesù Cristo. Prendete loro come esempio di franchezza nel denunciare il peccato e i malvagi.
Non vi lasciate sedurre dai vani ragionamenti di tutti quei pastori, che sono degli abili parlatori, ma usano un linguaggio che è così lontano da quello biblico, soprattutto quando si tratta di riprovare le opere infruttuose delle tenebre. E questo perché costoro vogliono piacere agli uomini e non al Signore, e quindi non hanno interesse a parlare come si dovrebbe.
La grazia del Signore sia con tutti coloro che lo amano con purità incorrotta
Giacinto Butindaro
Tratto da: http://lanuovavia.org/
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Commento by Leo Gennaro | Settembre 17th, 2010
Sono d’accordo con te. Il vostro parlare sia si si no no.
O si è freddi o si è ferventi; non si può essere tiepidi
Saremmo vomitati dal Signore. A certuni piace la folla, il numero, dimenticano che Gesù quando tutti lo abbandonarono disse ai suoi: e voi non ve ne volete andare.
Anch’io ho scritto in un sito che si intitola “verità e chiarezza sul perchè quelli delle AD si sono separati dalle A.D.I. solo per dire a qualcuno che i bugiardi non andranno in cielo se non si pentono e chiedono perdono a Dio.