● La nostra missione è quella di illuminare gli occhi del popolo di Dio
Sento il bisogno di dichiarare apertamente e con tutta sincerità, che noi in questa serie di articoli, confutazioni, riprensioni, riprovazioni delle condotte dissennate di certuni, non intendiamo attaccare la Chiesa dell’Iddio vivente, anzi, siamo convinti che molti, e forse i migliori, dei santi della Chiesa di Cristo Gesù sottoscriverebbero senza difficoltà a quello che noi stiamo rendendo pubblico. È il sistema delle organizzazioni e coloro che le promuovono e che le difendono a costo di rinunciare alla verità e alla sana dottrina di Gesù Cristo e degli apostoli, che noi intendiamo attaccare, non con ingiurie, che sono le armi dei vili, non in maniera anonima, che è un mezzo usato dai codardi, ma con lealtà e con ragionamenti tratti dalle sacre Scritture, come si conviene alle persone oneste e sincere, attestando ogni cosa detta con il nostro nome e cognome.
Il più grande nemico del Vangelo e del popolo di Dio che noi combattiamo è il sistema delle organizzazioni, quel sistema inventato dagli uomini ambiziosi, che ha potuto svilupparsi nel mezzo della Chiesa quando il Vangelo che veniva predicato ad essa era divenuto debole. Questi uomini, attraverso tali organizzazioni, favoriscono, curano e fanno crescere i loro interessi, la loro ambizione e trovano forza non nel Signore e nella guida dello Spirito santo, ma trovano la loro forza nell’alleanza con lo Stato, il quale favorisce più agevolmente il controllo e lo sfruttamento del popolo di Dio concedendo titoli e riconoscimenti, dietro i quali costoro trovano rifugio, al fine di non essere tacciati come cianciatori o frodatori o seduttori di menti, godendo di quelle immunità che solo gli accordi statali possono concedere.
Siccome scriviamo a uomini che portano il nome di Cristo, a qualunque denominazione cristiana essi appartengano, così siamo certi di fare cosa buona ed utile svelando i falsi insegnamenti e i comportamenti disonesti di certuni che sono ambiziosi e corrotti, che attentano e portano biasimo contro la Parola di Dio, legge suprema di ogni cristiano, e non promuovono, anzi contrastano, il benessere spirituale dei santi, a cui tutti i credenti onesti e sinceri aspirano.
Non è dunque la religione, la dottrina, la condotta onesta della chiesa di Cristo che noi denunciamo al tribunale della pubblica opinione, ma denunciamo quelle azioni che portano la Chiesa ad uniformarsi all’andazzo di questo mondo, promosso nel suo interno principalmente dalla dirigenza dei sistemi organizzativi denominazionali, i quali essendo uomini carnali e dei cattivi operai, portano discredito al nome del Cristianesimo, avendo rigettato come unica guida quella della Parola di Dio.
I membri delle varie denominazioni e chiese che hanno una buona coscienza e una fede non finta, non pensino di vedersi accusati in massa, perché noi sappiamo che la grande maggioranza dei fratelli, o non sa le cose che noi diciamo, o se ne sa alcune, ingannati dai conduttori corrotti, o dai loro raggiri, le vede sotto un aspetto diverso dal nostro.
Questi fratelli sono una parte di coloro che non osano o non si curano di esaminare il sistema religioso di cui fanno parte e in cui si trovano a dover vivere la loro vita spirituale, taluni per nascita e lo ritengono per vero, perché così sono stati insegnati da bambini; rimangono in quel sistema corrotto, perché credono di commettere un grave delitto e di portare disonore contro il nome del Signore, l’uscire dal mezzo di esso.
Questi credenti noi non li accusiamo, ma li compatiamo e attendiamo pazientemente che Iddio smuova i loro cuori, le loro coscienze e li illumini per aprire i loro occhi affinché vedano ciò che accade nella Chiesa dal punto di vista di Dio, dal punto di vista biblico, e cessino di vedere le cose solo attraverso gli statuti e i regolamenti della propria denominazione.
Nel sistema denominazionale delle chiese evangeliche vi è anche una minoranza, composta di coloro i quali sono convinti della verità della Parola di Dio, dell’Evangelo di Cristo Gesù, e si rammaricano per gli abusi e le condotte scandalose che avvengono in esse, ma sbagliano, in quanto li ritengono minori di quello che realmente sono e cercano, con la loro condotta rispettabile e onesta, di nascondere gli abusi dei loro cattivi operai, dei loro pastori e conduttori corrotti, per questo che tacciono sugli scandali.
Noi portiamo rispetto alla condotta di questi ultimi, ne rispettiamo le convinzioni, e non è neppure su loro che cadono le nostre accuse, ma certamente riconosciamo che questi hanno bisogno di ricevere chiarezza sulla notevole gravità degli scandali, ipocrisia e falsità posta in essere dai vari dirigenti delle varie denominazioni evangeliche, hanno bisogno di coraggio, una volta acquisita cognizione reale dello stato della Chiesa, per poter a loro volta riprendere le opere infruttuose delle tenebre.
Le nostre accuse, le nostre denunce, cadono unicamente sul capo di coloro che abusano della credulità dei fratelli ingannati; cadono su coloro che si sono gettati l’Evangelo di Gesù Cristo dietro le spalle, che ne hanno fatto lo sgabello dei loro piedi per elevarsi al di sopra degli altri e, sulle rovine della Buona Novella, hanno costruito un sistema di oppressione morale e religiosa; cadono su coloro che hanno concentrato tutti i poteri su pochi uomini che formano una gerarchia piramidale, con presidenti e altre figure completamente sconosciute alle sacre Scritture, ma ben conosciute dagli uomini ambiziosi. A capo di tali organizzazioni hanno posto un uomo, il quale, se non lo era prima però presto lo diventa, maestro di despotismo e tirannia; il quale, mentre abbraccia e benedice alcuni, ne maledice altri, che vogliono la libertà della conduzione delle Chiese e quella dei membri, una dipendenza assoluta solamente verso il Signore dei Signori e non verso la creatura, che è fallace.
Questi dirigenti aziendali, ipocritamente fingono di proteggere i membri dell’organizzazione e promettono di dare loro la felicità, invece, li calpestano, li disprezzano e li sfruttano, per un loro tornaconto personale, per il bene comune della loro ‘opera’, della loro torre di Babele, senza nessun riguardo verso le anime dei semplici e senza riguardo a ciò che dicono le sacre Scritture.
È divenuta una prassi di questi cattivi operai di confondere la Chiesa di Cristo con la propria organizzazione, quasi che solo i membri che facciano parte di essa siano membri della chiesa di Cristo e, costoro, hanno talmente abituati i credenti a questa confusione, che questi credono generalmente che solo i credenti che sono interamente sottomessi ai conduttori di tale denominazione siano i soli cristiani salvati. Inoltre, ritengono coloro che denunciano qualche comportamento scandaloso posto in essere da qualche dirigente di tale sistema come un attacco del diavolo contro la Chiesa, perché si ritengono solo loro la Chiesa, la sola e vera Chiesa di Dio, che porta avanti la sana dottrina e tutto l’Evangelo. In quale colossale inganno sono caduti oggi i santi a cagione dell’esistenza delle organizzazioni religiose?
Il cristianesimo e la Chiesa di Cristo sono l’opera di Gesù Cristo, mentre le organizzazioni religiose sono opera degli uomini; il cristianesimo è la più sublime opera dell’amore di Dio verso l’uomo; le organizzazioni religiose sono l’opera dei tiranni, dei despoti, della oppressione e sono la massima espressione della volontà di certi uomini di sfruttare delle persone che un certo dì hanno intrapreso il cammino della religione cristiana evangelica.
Il divino fondatore del Cristianesimo, dopo una vita di abnegazione e di beneficenza, è morto sulla croce per salvare gli uomini, ed ha lasciato un codice di amore e di fratellanza, affinché i Cristiani fossero felici anche su questa terra; ma i fondatori di queste organizzazioni religiose, approfittando delle circostanze e facendo lega con lo Stato, hanno ottenuto i loro scopi, e sotto il pretesto di organizzare in modo sistematico la religione evangelica, in modo da renderla più ordinata agli occhi del mondo, hanno privato di autorità e di forza le sacre Scritture sostituendole con i loro regolamenti e gli statuti, per mezzo dei quali, spalleggiati dallo Stato italiano, hanno incominciato ad imporre ai santi un pesante giogo religioso e politico che tiene conto soltanto di interessi temporali, ma che nulla ha a che spartire con i precetti di Dio presenti nelle sacre Scritture.
In questi anni ci sono stati dei fratelli che hanno cercato di sciogliere o almeno di denunciare come nefasta per la chiesa la commistione tra chiesa e stato (uno di questi era Roberto Bracco e Dio sa quanti altri ce ne siano stati), la prigionia dello Spirito Santo dentro le mura delle regole umane scritte negli statuti e nei regolamenti, e che lo spegnimento progressivo del risveglio spirituale era dovuto all’opera di queste organizzazioni strutturate con precetti carnali e non biblici.
Questi soldati di Cristo difensori della verità e della Parola di Dio, hanno cercato di abbattere queste torri di babele che si erano ormai innalzate ad orgoglio dell’uomo e a danno della verità di Dio, ma si era fatto tardi ed evidentemente la storia doveva fare il suo corso, la storia evangelica doveva passare anche attraverso queste caverne spirituali prive di luce e di verità, per poter, un giorno uscire di nuovo all’aperto e risplendere in tutto il suo fulgore della luce di Cristo Gesù.
La nostra speranza e la nostra richiesta a Dio è che questi giorni di luce e di verità siano finalmente giunti e che oggi se ne vedano i frutti e che siano sempre più abbondanti e luminosi.
Non hanno significato le parole libertà nel Signore e progresso nell’evangelo quando si fa parte di una organizzazione, perché la libertà dello Spirito santo dentro di essa non è permessa, e l’unica cosa che progredisce sono i beni temporali incamerati da queste organizzazioni.
È ormai provato e visibile a tutti che non può sussistere la libertà nello Spirito quando si fa parte di un’organizzazione, dentro la quale ogni respiro e ogni movimento che avviene nel suo interno deve essere preventivamente autorizzato dalla superiore gerarchia; non c’è progresso del vangelo se i membri sono stati anestetizzati e si sono addormentati nella sedia per il troppo ozio e la totale inerzia, a causa di quella volontà della dirigenza che si è spinta ormai ad accentrare tutte le decisioni, tutte le scelte e tutte le opere sopra il capo di pochissimi prescelti e titolati di tesserino e licenza dei superiori.
È in questo scenario oscuro e triste della chiesa evangelica di oggi che si inserisce la nostra opera, perché la nostra missione di credenti destati da Dio, che amiamo la Chiesa di Cristo, è quella di illuminare gli occhi del popolo dei santi e far loro conoscere come sta operando il suo mortale nemico, per rendere inefficace la testimonianza dell’evangelo e da potente che dovrebbe essere, è divenuta debole, uniformandosi in ogni cosa all’andazzo di questo mondo.
Spinti da Dio in questa missione, di cui oggi, dopo molti anni di lacrime sparse in preghiera e di studio delle Scritture, s’ incominciano a vedere i primi lumi nei cuori dei santi, e per tale ragione, sempre più ci sentiamo sospinti a portare all’esame di tutti i credenti i fatti che riteniamo scandalosi, che sono incontestabili.
È sufficiente, per fare un esempio concreto, vedere le manipolazioni dei libri di Spurgeon, di Pearlman e del commentario biblico, messo in atto dalle ADI.
Inoltre, presentiamo ai santi le false dottrine, le quali talvolta sono così strane e particolari, da non poter credere neppure noi stessi che ci possano essere dei credenti nati di nuovo che abbiano accettati come veri tali insegnamenti privi di ogni appiglio biblico e si siano abbeverati a tali fonti avvelenate ed amare.
Fratelli nel Signore, è tempo che vi leviate ed esprimiate i vostri veri sentimenti verso ciò che i conduttori dicono e fanno. È ora ormai che l’oppresso esprima dei giusti giudizi verso gli oppressori.
Per quanto tempo ancora avete intenzione di fare finta di niente, di non vedere, di tacere per non creare presunte divisioni, o per altre motivazioni che non hanno nessuna conferma biblica, anzi, sono da essa condannate?
Vero è che il Signore ci ha lasciato il comando di essere uniti, ma Egli intendeva soprattutto spiritualmente, non ad essere uniti nel difendere una denominazione a costo di contrastare la Parola di Dio. Non riuscite a comprendere che siete rimasti vittime di certi insegnamenti e di una omertà che è utile solo per chi compie scandali ed insegna delle false dottrine?
Considerate, fratelli, chi sono coloro che possono godere del silenzio dei giusti? Sono forse coloro che si santificano e vivono una vita santa? O sono coloro che hanno piacere di vivere nel peccato, hanno fatto amicizia col mondo e non si interessano minimamente a ciò che è scritto nella Parola di Dio?
Diletti, siate fanciulli quanto a malizia, ma conducetevi da credenti maturi in tutte le altre cose, conducetevi da uomini savi, da uomini forti e coraggiosi che vogliono piacere a Dio e non ai propri dirigenti. Non saranno i presidenti a farvi entrare nel Regno dei cieli; non saranno i presidenti o i vostri pastori ad assicurarvi una larga entrata nel Regno celeste, ma il Signore Gesù Cristo, per la guida della Sua Parola scritta e mediante la guida personale dello Spirito Santo.
Fratelli, è perché mi sento sospinto dall’amore del Signore che vi scrivo queste cose, perché il mio cuore è prigioniero delle mani di Dio, e nelle sue mani ha potuto sentire i battiti di tanti altri cuori che erano vicino al mio, ed ho potuto verificare che molti cuori sono in difficoltà e languono in certe questioni e dispute, che sono volte ad annullare ciò che sta scritto nella Bibbia, ed io vorrei tanto che questi cuori siano liberati da questi legami.
Fratelli nel Signore, che nessuno vi seduca e se qualcuno vi dice che il vero significato della volontà di Dio si trova dietro le Scritture, sappiate che è fuori strada, perché dietro le Scritture si è già FUORI dalle Scritture, quindi, badate a voi stessi e alle anime vostre, affinché per la frode di certuni voi non perdiate il premio che Gesù ha promesso a chi lo ama e lo vuole servire con una buona coscienza, mediante una fede non finta e nella perseveranza del bene operare.
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