● Contro l’astrologia, l’oroscopo e i segni dello zodiaco
CONTRO L’ASTROLOGIA
Giacinto Butindaro
Roma, Aprile 2011
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ORIGINI E DOTTRINA
Astrologia significa ‘scienza degli astri’ (greco ‘astrologhía’ = ‘ástron’ + ‘lógos’ ossia ‘discorso sulle stelle’) e per essa, quando se ne sente parlare, si intende l’arte di predire l’avvenire per mezzo degli astri.
Essa viene chiamata anche astrologia divinatoria, e sorse in seguito a questa conclusione a cui arrivarono gli antichi; dato che molti fenomeni naturali terrestri sono strettamente collegati alle funzioni degli astri, questi astri devono pure con la loro potenza governare anche gli affari umani, e quindi come si riesce a capire dalla posizione del sole o da quella della luna la fine di un periodo e l’inizio di un altro dato periodo di tempo, così osservando la loro posizione assieme a quella dei pianeti e delle stelle si poteva capire anche il destino dei re e dei regni. Questo determinismo in seguito si estese anche agli individui comuni. E’ evidente quindi che alla radice di questa arte c’è Satana, il seduttore di tutto il mondo, che con la sua astuzia riuscì a fare credere alle persone che bastava osservare la posizione degli astri per capire quello che sarebbe avvenuto.
L’astrologia divinatoria è molto antica; nella Scrittura si legge che in Babilonia, al tempo del re Nebucadnetsar, vi erano degli astrologi infatti quando questo re ebbe il sogno della statua prima e poi quello dell’albero chiamò assieme ai magi, agli incantatori e ai Caldei anche gli astrologi affinché questi gli spiegassero i sogni che aveva avuto, il che, come sappiamo, non riuscirono a fare (cfr. Daniele 2:2; 4:7).
Ma che facevano questi astrologi Caldei alla corte dei re babilonesi? Osservando la posizione delle stelle e dei pianeti predicevano le cose avvenire, la pace, le guerre, le carestie, le epidemie ecc.; abbiamo una conferma di ciò nelle parole che Dio tramite il profeta Isaia rivolse contro Babilonia, la superba bellezza dei Caldei, quando predisse la sua rovina: “Si levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso! Ecco, essi sono come stoppia; il fuoco li consuma…” (Isaia 47:13-14). Come potete ben vedere, l’arte divinatoria degli astrologi è considerata una cosa da nulla perché non è in grado di annullare quelli che sono i decreti di Dio in verso gli uomini; in questo caso le predizioni degli astrologi non avrebbero giammai potuto salvare Babilonia dalla sua distruzione decretata da Dio per la sua malvagità ed alterigia appunto perché non si sarebbero mai adempiute. Si tengano ben presente queste parole del profeta Isaia quando tratteremo il destino dell’uomo perchè esse mostrano come è Dio che decide quello che deve avvenire, l’avvenire delle persone è in suo potere e non in potere degli astri perché essi non hanno nessuna influenza sul destino degli uomini.
Quantunque però ci sia un chiaro riferimento agli astrologi nel libro di Daniele e dell’astrologia dei Caldei nel libro del profeta Isaia, non ci sentiamo di dire che quest’arte divinatoria abbia avuto origine nel settimo secolo a. C. in Caldea come affermano molti. La ragione è questa, sempre fondata sulle Scritture: si può dedurre infatti che l’astrologia era già praticata nel paese di Canaan al tempo dell’esodo d’Israele dal paese d’Egitto (1400 a. C. circa) dal fatto che nel libro del Deuteronomio Dio dopo avere detto al suo popolo che tra di esso non ci doveva essere chi praticava la divinazione, nè pronosticatore e nè chi diceva la buona fortuna dice: “A motivo di queste abominazioni, l’Eterno, il tuo Dio, sta per cacciare quelle nazioni d’innanzi a te” (Deuteronomio 18:12).
Se dunque è vero che gli astrologi praticano la divinazione, fanno pronostici, e dicono la buona fortuna, allora può essere vero anche che già tra i Cananei vi erano degli astrologi che consultavano le stelle per predire il futuro. Qualunque sia la sua origine comunque, dalla Caldea, dove l’astrologia era molto diffusa, l’astrologia si sarebbe diffusa in Persia, poi in India e nelle altre regioni dell’Asia, e poi in seguito ai rapporti commerciali e culturali che esistevano tra l’Asia e la Grecia quest’arte fu introdotta anche tra i Greci. A Roma pare che essa vi sia giunta tramite degli schiavi venuti dal bacino orientale del Mediterraneo e particolarmente dalla Grecia, e si sparse fra tutte le classi sociali. Fra gli imperatori romani ce ne furono diversi che consultavano gli astrologi. L’astrologia ricevette un forte impulso per mezzo di Claudio Tolomeo (secondo secolo d.C.), un astronomo greco di grande fama, che scrisse il suo famoso Tetrabiblos, nel quale gettò le leggi essenziali dell’astrologia. Questa opera è considerata il testo fondamentale dell’astrologia classica che sta alla base dell’astrologia occidentale.
Dopo la caduta dell’impero romano l’astrologia ricevette un’altro impulso dagli Arabi tra l’800 e il 1100; diversi scrittori arabi scrissero opere astrologiche. Ai nostri giorni l’astrologia è molto diffusa; alla radio, alla televisione, sui giornali, l’oroscopo è di casa. Le riviste e i libri di astrologia sono molto diffusi; anche gli studi degli astrologi sono molti, basta navigare un pò in Internet o prendere le pagine gialle e cercare sotto la voce astrologia per rendersi conto di quanto diffusi siano questi servi di Satana.
Vediamo adesso per sommi capi qual’è l’insegnamento degli astrologi tenendo presente che esso si basa sull’astronomia, quantunque differisca completamente da quest’ultima.
Il sole, nel suo corso annuale, traccia una grande eclissi simile a un cerchio che è chiamato l’eclittica. Fin dall’antichità la sfera celeste che si estende dai due lati dell’eclittica alla distanza di 8 ½ (otto e mezzo) gradi venne suddivisa in dodici caselle rettangolari uguali. E le stelle che noi vi osserviamo vennero raggruppate in costellazioni alle quali vennero date dei nomi in prevalenza di animali, donde il nome di Zodiaco dato dagli antichi alla fascia celeste che era riempita dei suddetti ‘animali’.
I segni dello Zodiaco invece sono dei rettangoli che hanno gli stessi nomi delle costellazioni (al tempo del re Giosia si legge che questo re destituì quei sacerdoti che offrivano profumi “ai segni dello zodiaco” 2 Re 23:5, il che conferma quanto i segni dello zodiaco siano antichi).
L’elenco dei segni dello Zodiaco ha questo ordine nell’astrologia: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci; l’ordine dei segni è in base all’ordine in cui il Sole li percorre a partire dal 21 Marzo (il sole infatti sosta per un mese in ognuna delle caselle rettangolari dello zodiaco). Tutti questi segni dello zodiaco secondo gli astrologi controllano ciascuno una parte del nostro corpo.
Quelle parti della fascia celeste (le caselle rettangoli), dato che per gli astrologi costituivano le case di diversi esseri ‘viventi’ vennero chiamate ‘case’; ne consegue che ogni casa corrisponde ad un segno dello Zodiaco perché ad esso strettamente collegata.
Le case sono numerate da I a XII partendo da Est. La prima casa che si ‘alza’ costituisce il cosiddetto ascendente; la settima casa che nello stesso momento ‘scende’ si chiama discendente. La decima casa che è al punto più alto sul meridiano si chiama zenit; la quarta, che nello stesso momento raggiunge il punto più basso, si chiama nadir. Tutte queste case si chiamano genericamente case angolari e sono molto importanti per l’astrologo. Tra le case ci sono quelle favorevoli e quelle sfavorevoli. Queste case rivestono la più grande importanza per gli astrologi perché da esse gli astrologi dicono di attingere le informazioni sulle persone.
Va detto a proposito delle ‘case’ che mentre il loro significato nelle linee generali è stato stabilito sin dall’antichità, gli astrologi disputano tra di loro sui particolari; in altre parole tra di loro c’è disaccordo sull’influenza delle case sugli uomini.
Per gli astrologi anche il sole e la luna (che è bene tenere presente vengono messi tra i pianeti nell’astrologia) influenzano la persona; la sua individualità, costituita da quello che è definito da loro tutto ciò che vi è in lui di più profondo e più intimo, le sue capacità innate, i suoi talenti e le sue potenze creative come anche la sua salute dipendono dalla posizione del sole quando lui nasce, cioè dal segno sotto il quale era il sole all’atto della sua nascita. Alcuni esempi di come per gli astrologi la posizione del sole influisca sulla salute della persona: l’uomo che è nato quando il Sole si trovava nel segno del Toro è predisposto al mal di gola, si ammala di rado, ma quando si ammala, difficilmente guarisce; quello nato invece quando il sole era nel segno del cancro porta i malanni dello stomaco e degli intestini!!
La personalità dell’individuo che per gli astrologi si rivela dal suo atteggiamento e dalle sue maniere dipendono invece dalla posizione della luna, cioè dal segno in cui essa si trovava al momento di nascere, quindi se la persona nasce quando la luna è sotto il segno della Vergine sarà avida di denaro, se invece è sotto lo Scorpione sarà invidioso, se sotto il segno del Toro sarà molto testardo, ecc.
Il temperamento invece, che per gli astrologi è la reazione dell’individuo ai fattori esterni come ad una offesa o una minaccia o una lode, dipende dall’ascendente cioè dalla costellazione che si leva all’orizzonte nel momento della nascita dell’individuo. E così per un astrologo, se l’ascendente di una persona è il Toro, la persona è risoluta, tenace e riservata; se invece l’ascendente è l’Ariete egli ha un carattere impulsivo; se invece è dei Gemelli allora sarà nervoso, irritabile, e via di seguito.
Ci sono pure i pianeti che per gli astrologi influenzano i destini degli uomini; essi si dividono in due gruppi: benefici e maligni. Benefici sono il Sole, Venere e Giove; maligni Marte e Saturno.
Anche l’aspetto del pianeta, cioè la posizione che ha nei confronti di un altro pianeta o della terra, è per l’astrologo molto importante per stabilire il destino dell’uomo. Per questo i libri di astrologia si soffermano molto sugli aspetti.
I principali aspetti sono i seguenti: congiunzione, opposizione, quadratura, sestile, trigono, quadrato. Senza entrare nei dettagli, ci limitiamo a dire che anche qui ci sono aspetti favorevoli e aspetti sfavorevoli. Il sestile e il trigono sono favorevoli; l’opposizione e la quadratura sono malefici. La congiunzione col Sole e con la Luna è sempre favorevole.
Oltre agli aspetti ci sono i nodi della Luna che secondo gli astrologi condizionano la vita delle persone sulla terra; col nome di nodi essi designano due punti sul piano dell’eclittica toccati dalla Luna durante il suo percorso. Uno si chiama nodo ascendente, l’altro nodo discendente, a secondo se la Luna avanza in direzione del Nord o del Sud. Nell’astrologia babilonese il nodo ascendente era chiamato la testa del drago, il nodo discendente la coda del drago; la testa del drago era un buon presagio, la coda del drago invece cattivo.
Ed infine abbiamo il colore dei corpi celesti che ha una grande importanza per gli astrologi. Per cui Regolo dato che ha una luce simile a quella di Giove influisce sui destini degli uomini come Giove; e la stella Antares nella costellazione dello Scorpione dato che ha la luce molto simile a quella di Marte influisce sugli uomini nella stessa maniera in cui fa Marte.
Per riassumere in poche parole quello che afferma l’astrologia diciamo che per essa il carattere dell’uomo nei suoi vari aspetti, la sua salute e il suo destino dipendono dall’aspetto che aveva il cielo quando è nato, in altre parole dalla posizione che avevano le stelle e i pianeti nel momento della sua nascita. Questa posizione viene indicata con il termine ‘oroscopo di nascita’; per cui quando qualcuno va a farsi fare l’oroscopo di nascita gli viene fatto sapere dall’astrologo qual’era l’aspetto del cielo all’atto della sua nascita con le relative e preordinate fortune e sfortune che da esso – secondo loro – dipendono. Quando invece la persona si va a far fare ‘l’oroscopo orario’, l’astrologo basandosi sull’aspetto che aveva il cielo al momento in cui il cliente gli dice essere sorto il problema dopo avere messo assieme tanti dati e fatti i necessari collegamenti tra di essi (che sono molto complicati), gli dice quale sarà l’esito e gli dà la soluzione del problema. Naturalmente gli astrologi non interpretano l’aspetto del cielo nella stessa maniera, per cui l’oroscopo di nascita fatto da uno è diverso da quello fatto da un’altro sulla stessa persona; la stessa cosa va detta dell’oroscopo orario e questo perchè ognuno ha il suo metodo di interpretare il cielo!
L’astrologia – come ho detto prima – afferma che il destino dell’uomo è influenzato direttamente dalla posizione delle stelle e dei pianeti; ecco una citazione astrologica a tale proposito:
‘Anno, giorno, ora della vostra nascita decidono assolutamente sull’avvenire dei vostri progetti, dei vostri sforzi, delle vostre speranze; tutti gli esperti in materia sono concordi su tale punto. Secoli di studi provano che le predizioni fatte su basi esatte sono d’un’esattezza sconcertante’.
Detto in altre parole, sono i pianeti e le stelle a decidere il nostro destino; quello che faremo, quello che saremo, dove andremo dipende totalmente dagli astri perché essi sono i padroni della nostra vita; quindi gli astrologi credono nella predestinazione, ma in una predestinazione astrale.
Ma l’astrologia pretende pure di risolvere i problemi delle persone; ecco delle eloquenti dichiarazioni che lo confermano:
‘Quali che siano i vostri problemi – amore, denaro, matrimonio, professione, salute, vocazione, educazione dei figli, alloggio, posizione, ingaggio, ricerca d’impiego, operazioni di borsa – qualsiasi problema in breve, della vita quotidiana, l’astrologia scientifica può risolverlo e condurvi ad una felice soluzione’; ‘Se vi preoccupa seriamente una questione, notate l’ora o il minuto in cui il problema s’è posto, per la prima volta, a voi: fate l’oroscopo ed ogni dubbio sarò tolto all’istante. Cinque minuti, e si saprà infallibilmente se la cosa riuscirà o no; se è prudente o no, d’accettare l’offerta fattavi’!
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CONFUTAZIONE
Le sopra citate dichiarazioni significano che l’astrologia può tutto e sa tutto; di essa ci si può fidare a occhi chiusi perché costituisce una sicurezza infatti predice con estrema certezza il destino dell’uomo e per qualsiasi problema che venga a crearsi nella vita è in grado di risolverlo e dare una risposta sicura che fa svanire ogni dubbio ad ogni interrogativo che l’uomo può porsi a riguardo delle cose della vita; e come riesce a fare tutto questo? Mettendosi a fare delle misurazioni sulla volta celeste, e dando specifiche interpretazioni alla posizione delle stelle e dei pianeti. Ma tutto ciò è falso, è un impostura generata dal diavolo, una trappola, e noi lo dimostreremo mediante le Scritture.
Riteniamo doveroso cominciare questa nostra confutazione parlando dell’esercito celeste.
Il profeta Isaia afferma: “Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa uscire fuori, e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome…” (Isaia 40:26); e qual’è il suo nome? Il suo nome è Yahweh, cioè Colui che é, il grande Iddio del cielo e della terra che mediante la sua grande potenza ed infinita sapienza ha creato dal nulla tutte le cose, tra cui appunto anche il sole, la luna, le stelle ed i pianeti.
Si legge infatti nella Scrittura:
“Poi Dio disse: ‘Sianvi de’ luminari nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; e siano dei segni e per le stagioni e per i giorni e per gli anni; e servano da luminari nella distesa dei cieli per dar luce alla terra’. E così fu. E Dio fece i due grandi luminari: il luminare maggiore, per presiedere al giorno, e il luminare minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle. E Dio li mise nella distesa dei cieli per dar luce alla terra, per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che questo era buono” (Genesi 1:14-18).
Qualcuno dirà: ‘Ma i pianeti non sono specificati!’
In effetti il termine pianeti qui non è menzionato, ma è certo che anch’essi li ha creati Dio perché altrove è scritto che Dio è “Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi” (Atti 4:24); è chiaro dunque che come sulla terra e sotto la terra o dentro il mare non v’è nulla che Dio non abbia creato così anche nel cielo non esiste nulla che Lui non abbia creato e perciò i pianeti sono inclusi nella creazione.
Come si può vedere, Dio ha fatto il sole, la luna e le stelle per illuminare la terra; il sole per illuminare il giorno, le stelle e la luna per illuminare la notte.
Tra di essi il sole dà pure il calore alla terra secondo che è scritto: “Niente è nascosto al suo calore” (Salmo 19:6). Ma oltre che a illuminare la terra, il sole e la luna servono come indicatori del tempo infatti Dio disse di loro: “Siano dei segni e per le stagioni e per i giorni e per gli anni” (Genesi 1:14); e infatti dalla posizione del sole durante il giorno si può capire la fase del giorno in cui ci si trova, dalla sua posizione nel cielo nell’arco dell’anno si può capire la stagione in cui ci si trova, e così via. Osservando invece di notte la luna si può invece capire se si è all’inizio del mese o alla fine del mese.
Che dire? Dio è potente, Dio è savio ed ha fatto il cielo in maniera meravigliosa, e tutto ciò che vi ha posto è al posto giusto con un’opera ben precisa da compiere per suo ordine. Levando gli occhi in alto e guardando l’aspetto del cielo ci sentiamo sospinti a dire assieme a Paolo che “le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue” (Romani 1:20). Amen.
Il destino dell’uomo
Hanno queste meravigliose e tremende opere di Dio poste nel cielo un’influenza diretta sulla vita degli uomini; per cui dalla loro posizione all’atto della loro nascita scaturisce il loro destino?
La risposta è ‘no’, in quanto la Scrittura non accenna minimamente ad una simile dottrina.
Dalla Genesi all’Apocalisse si possono leggere tanti passi concernenti il sole, la luna e le stelle e tutto l’esercito del cielo; ma da nessuno di essi si può dedurre che gli atti degli uomini siano determinati da essi. Dio si usa delle sue opere, tra cui il sole, la luna e le stelle, per fare del bene agli uomini; basta considerare la funzione del sole per rendersi conto del bene che ci fa Dio tramite questo astro. E si userà in particolare anche del sole e delle stelle per castigare gli empi alla fine dei tempi infatti nell’Apocalisse è scritto: “Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e al sole fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. E gli uomini furon arsi dal gran calore …” (Apocalisse 16:8-9), ed anche: “Le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi” (Apocalisse 6:13); perché esse tutte sono agli ordini e al servizio del Creatore e difatti è scritto: “Ogni cosa è al tuo servigio” (Salmo 119:91): ma da nessuna parte della Scrittura si dice che gli uomini siano al servizio del sole, della luna e delle stelle e dei pianeti; come se fossero loro i padroni della nostra vita.
E questo perché in loro non c’è il benché minimo potere di influire in qualche maniera su qualche atto umano.
Il potere di influire nella vita delle persone risiede tutto quanto in Dio; le seguenti Scritture lo attestano in maniera mirabile:
– “Non hai glorificato l’Iddio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e da cui dipendono tutte le tue vie” (Daniele 5:23);
– “Da lui dipendono chi erra e chi fa errare” (Giobbe 12:16);
– “I passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via?” (Proverbi 20:24);
– “Ci sono molti disegni nel cuor dell’uomo, ma il piano dell’Eterno è quello che sussiste” (Proverbi 19:21).
Qualcuno dirà: ‘E il diavolo?’
Il diavolo influisce pure lui sulle persone ma non è lui che decreta il destino di una persona ma Dio, perché il diavolo, quantunque sia il principe di questo mondo e influisca negativamente sulla vita degli uomini, pure rimane sempre soggetto alla volontà di Dio, per cui anche lui si deve tenere nei limiti fissatigli da Dio. Con questo vogliamo dire che persino il diavolo che è un essere malvagio con un reale potere di influire sugli atti umani inducendo le persone a compiere del male o facendo morire le persone non può operare oltre il limite fissatogli da Dio perché il piano di Dio sugli uomini deve sussistere e sussisterà: il caso di Giobbe colpito dal diavolo con il permesso di Dio (cfr. Giobbe 2:6-7), e il caso di Giuda nel cui cuore fu proprio il diavolo a mettere il desiderio di tradire il Maestro per decreto di Dio (cfr. Giovanni 13:2), dimostrano ampiamente quanto sin qui detto.
La Scrittura dunque esclude che il destino degli uomini sia nelle mani dell’esercito celeste, ed insegna invece che esso è nelle mani di Dio, il creatore dell’esercito celeste. Per spiegare come sia Dio a decretare il destino dell’uomo ancora prima che egli nasca e che quindi la posizione del sole, delle stelle e dei pianeti non c’entra proprio nulla nel destino dell’uomo, vogliamo citare alcuni esempi tratti dalle Scritture; sono gli esempi di Sansone, Geremia, Ciro re di Persia, Giovanni Battista, ed Esaù e Giacobbe.
Di Sansone sappiamo che egli fu predestinato da Dio a liberare il popolo d’Israele dalle mani dei Filistei ancora prima che fosse concepito nel seno di sua madre, secondo che è scritto nel libro dei Giudici: “Or v’era un uomo di Tsorea, della famiglia dei Daniti, per nome Manoah; sua moglie era sterile e non avea figliuoli. E l’angelo dell’Eterno apparve a questa donna, e le disse: ‘Ecco, tu sei sterile e non hai figliuoli; ma concepirai e partorirai un figliuolo. Or dunque, guardati bene dal bere vino o bevanda alcoolica, e dal mangiare alcun che d’impuro. Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo, sulla testa del quale non passerà rasoio, giacché il fanciullo sarà un Nazireo, consacrato a Dio dal seno di sua madre, e sarà lui che comincerà a liberare Israele dalle mani de’ Filistei’ ” (Giudici 13:2-5). E così avvennero le cose; quella donna rimase incinta e nel tempo fissato partorì quel bambino, a cui fu posto nome Sansone, che quando si fece grande liberò Israele dal giogo dei Filistei.
Geremia fu predestinato ad essere profeta prima di essere partorito infatti Dio gli disse quando lui era un giovinetto: “Prima ch’io ti avessi formato nel seno di tua madre, io t’ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo seno, io t’ho consacrato e t’ho costituito profeta delle nazioni” (Geremia 1:5); e così avvenne; Dio lo costituì profeta delle nazioni.
Ciro re di Persia fu predestinato da Dio a regnare sulla Persia non solo prima che fosse concepito ma ancora quando il regno di Persia non esisteva; le parole di Dio circa questa sua predestinazione sono scritte in Isaia; “Così parla l’Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni…. Per amor di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io t’ho chiamato per nome, t’ho designato con speciale favore, quando non mi conoscevi” (Isaia 45:1,4). E così avvenne; al tempo fissato da Dio, Dio suscitò Ciro e lo pose a comandare sul regno di Persia e si usò di lui per atterrare le nazioni, tra cui il regno di Babilonia, e per rimandare liberi gli esuli d’Israele portati in cattività a Babilonia da Nebucadnetsar.
Giovanni Battista fu predestinato da Dio ad essere il messaggero che sarebbe andato davanti al suo Messia ancora prima che fosse concepito; si legge infatti in Luca che un angelo del Signore apparve nel tempio a Zaccaria e gli disse: “Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo, al quale porrai nome Giovanni. E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, e convertirà molti de’ figliuoli d’Israele al Signore Iddio loro; ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia, per volgere i cuori de’ padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de’ giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto” (Luca 1:13-17). E così avvenne; il bambino nacque, e quando fu grande andò davanti al Cristo per rendergli testimonianza e preparargli la via.
Infine abbiamo il caso di Esaù e Giacobbe, due gemelli ambedue predestinati da Dio ad un preciso ruolo ancora prima di nascere; si legge infatti che i bambini si urtavano nel seno di Rebecca ed ella andò a consultare l’Eterno e l’Eterno le disse: “Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell’altro, e il maggiore servirà il minore” (Genesi 25:23). E così avvenne.
Come si può ben vedere da questi esempi biblici, il destino dell’uomo è Dio a deciderlo e non l’anno, il mese, il giorno e l’ora della nascita della persona come invece affermano gli astrologi. Se fosse il tempo della nascita a stabilire il destino dell’uomo allora si dovrebbe dedurre che delle persone nate nello stesso anno, mese e giorno avranno lo stesso destino; ma le cose non stanno affatto così perché i fatti lo dimostrano chiaramente, difatti ci sono persone nella stessa nazione o nella stessa città nate lo stesso giorno ma che nella vita hanno avuto un destino totalmente diverso l’uno dall’altro. Niente di nuovo sotto il sole perché anche Esaù e Giacobbe nacquero lo stesso giorno ma nella vita ebbero un destino diverso l’un dall’altro; già nell’occupazione terrena si contraddistinsero secondo che è scritto: “I due fanciulli crebbero, ed Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, e Giacobbe un uomo tranquillo, che se ne stava nelle tende” (Genesi 25:27); e poi anche i fatti della loro vita furono completamente diversi, basta solo pensare alla lunga permanenza di Giacobbe in Mesopotamia, per rendersi conto di questo, e soprattutto al fatto che Giacobbe che era il secondogenito acquistò il diritto di primogenitura da Esaù quando questi glielo vendette e per questo Esaù divenne suo servitore. Quest’ultimo fatto (vale a dire che Esaù sarebbe diventato servitore di Giacobbe) fu espressamente rivelato da Dio a Rebecca prima che i bambini nascessero.
Ancora oggi Dio ha predestinato delle persone nate nello stesso anno, nello stesso mese, giorno ed ora, a svolgere dei ruoli differenti in questo mondo; l’uno sarà un capo di stato o un’autorità nazionale o locale, l’altro sarà un profeta nella casa di Dio, l’altro un pastore, l’altro un’apostolo, un’altro ancora sarà un ingegnere, l’altro un muratore e così via. Gli astrologi dunque ingannano loro stessi e le persone quando pretendono di predire in base all’aspetto del cielo il destino dell’uomo perché esso è già segnato da Dio e non si legge affatto nel cielo, cioè sugli astri celesti, perché esso è scritto nei libri celesti che Dio solo conosce. Quelli sono i libri che bisognerebbe consultare per sapere prima che la persona nasca quale sarà il suo destino; qui per destino ci limitiamo a intendere l’occupazione terrena, (ministro del Vangelo, operaio, banchiere, muratore, industriale, autorità pubblica ecc.) che adempirà per decreto di Dio, e non i libri degli astrologi che contengono menzogne a non finire; ma i libri celesti non sono accessibili. In taluni casi Dio però può pure fare sapere innanzi l’occupazione di una persona; e quando lo fa, la sua predizione si adempie. Ma rimane il fatto che l’aspetto del cielo alla nascita non influisce in nulla su tutto ciò.
Ma gli astrologi si spingono ad affermare pure quanto sarà lunga la vita delle persone sempre in base all’aspetto del cielo; anche in questo caso la Scrittura annulla tutto ciò perché essa insegna che c’è un tempo per morire ma questo tempo lo ha stabilito sempre Dio innanzi la nascita della persona. Davide infatti dice nei salmi: “I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo; e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che m’eran destinati, quando nessun d’essi era sorto ancora” (Salmo 139:16).
Che c’entra dunque l’aspetto del cielo alla nascita per sapere quanto vivrà un uomo? Nulla, proprio nulla perché come dice Giobbe a Dio a proposito dell’uomo: “Giacché i suoi giorni son fissati, e il numero dei suoi mesi, dipende da te, e tu gli hai posto un termine che egli non può varcare” (Giobbe 14:5), e questo termine lo conosce Lui, è nella sua mente, e può pure rivelarlo in alcuni casi. Quindi abbiam visto sin qui come l’occupazione terrena degli uomini e la lunghezza della loro vita terrena dipendano da Dio e non dall’aspetto del cielo alla loro nascita.
Ma Dio oltre a decretare quale sarà l’occupazione terrena delle persone e il numero dei loro giorni di vita ancora prima che queste nascano, ha decretato chi sarà salvato e chi se ne andrà in perdizione; vale a dire ha predestinato gli uni alla gloria eterna e altri alla perdizione eterna: questo lo spiega Paolo ai Romani quando dice: “Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile? E che v’è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria, li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei ma anche di fra i Gentili?” (Romani 9:21-24).
Quindi il destino eterno degli uomini è già segnato ancora prima che essi nascano, ancora prima che essi siano in grado di fare il bene o il male; e tutto ciò affinché rimanga fermo “il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama” (Romani 9:11-12).
Quindi da ciò che abbiamo detto sin qui, gli uomini nascono tutti nel peccato e ignari di quello che essi faranno nella loro vita e ignari della loro destinazione eterna; ma Dio ha previsto e prestabilito già tutto. E gli uomini senza saperlo, senza rendersene conto, al tempo fissato da Dio si metteranno a fare quello che Dio ha decretato per loro. Se per esempio devono emigrare in un’altro continente, Dio farà in modo che essi ci vadano; se uno deve fare il muratore, Dio opererà in lui per farlo diventare tale, e così via. Per quanto riguarda la lunghezza della vita, Dio farà si che l’uomo viva quanto tempo lui ha decretato; e per quanto riguarda la salvezza, Dio opererà in taluni in maniera da farli ravvedere e credere nel Vangelo senza che questi sappiano nella maniera più assoluta di essere stati predestinati ad essere salvati, mentre in altri avverrà che il loro cuore sarà indurito affinché non ottengano misericordia da Dio e vadano perciò in perdizione.
Spiegare nei dettagli come Dio riesca a fare tutte queste cose ci è impossibile; si tratta infatti di comprendere appieno come faccia Dio a operare nel cuore dell’uomo senza che questi sappia di essere oggetto delle attenzioni di Dio che lo spinge in una direzione o nell’altra. La vita di una persona è composta da un grandissimo numero di circostanze che noi non siamo in grado nè di controllare e nè di mutare; ma Dio è in grado di farlo, e per questo può portare l’uomo a fare quello che Egli ha decretato verso di lui senza che questi sappia nulla dei suoi decreti. Ed è per questa ragione che Dio può preannunziare con assoluta certezza il destino di una persona, perché Egli ha il potere di adempiere qualsiasi suo decreto sulle persone, nessuno è in grado di impedirgli di fare accadere quello che egli preannunzia. La Scrittura abbonda di esempi confermanti ciò.
Riteniamo di avere dimostrato come, secondo quello che insegna la sacra Scrittura, la posizione degli astri non c’entri proprio nulla col destino dell’uomo perché esso dipende da Dio. Quindi le parole degli astrologi sono menzognere a tutti gli effetti; la loro opera è una vanità.
Le guerre, le carestie e i terremoti
L’astrologia afferma che anche gli eventi mondiali siano dominati dagli astri, per cui le guerre e le carestie e i terremoti dipendono anch’essi dall’aspetto del cielo.
Anche in questo caso ci troviamo davanti ad una menzogna perché quello che avviene anche a livello mondiale avviene sempre per decreto di Dio.
Dio non è cambiato e ancora oggi punisce i popoli mandando contro di loro degli eserciti stranieri, delle carestie e dei terremoti; sì li punisce in questa maniera come li puniva anticamente. E’ duro da accettare questo ma è la verità perché la Scrittura chiama Dio “Colui che castiga le nazioni” (Salmo 94:10) ed afferma in maniera chiara: “Una sciagura piomba ella sopra una città, senza che l’Eterno ne sia l’autore?” (Amos 3:6).
Quindi non importa che tipo di sciagura piomba su una città: Dio ne è l’autore.
Adesso mediante le Scritture dimostreremo come Dio punì nel passato dei popoli a motivo della loro malvagità (dopo avere preannunziato questi castighi anche molto tempo prima) affinché si veda che non sono i pianeti a causare gli eventi nefasti sopra citati ma l’Iddio del cielo e della terra, il Tremendo.
Cominceremo dalle guerre, poi passeremo alle carestie ed infine ai terremoti.
Guerre
Dio preannunziò la punizione del regno di Babilonia per opera dell’esercito dei Persiani tramite Geremia in questi termini:
“Forbite le saette, imbracciate gli scudi! L’Eterno ha eccitato lo spirito dei re dei Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è di distruggerla; poiché questa è la vendetta dell’Eterno, la vendetta del suo tempio (…) io renderò a Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutto il male che han fatto a Sion, dice l’Eterno” (Geremia 51:11,24).
E così avvenne; l’esercito dei Persiani venne contro Babilonia e la distrusse riducendola in rovine, rovine che possono essere viste ancora oggi da coloro che vanno sul luogo; il motivo di questa punizione fu la sua arroganza ed il male che essa aveva fatto a Gerusalemme. Ricordiamo che in Caldea l’astrologia era molto diffusa al tempo in cui Geremia pronunziò questo oracolo. Ora, noi non sappiamo quali furono in quei giorni i presagi degli astrologi per il regno di Babilonia; una cosa però la sappiamo, e cioè che i presagi di pace non si adempirono perché Dio aveva decretato la fine del regno di Babilonia. Quindi la guerra che i Persiani fecero a Babilonia la fecero per ordine di Dio e non in virtù dell’influsso di qualche astro; questo è chiaro.
Dio preannunziò tramite Gesù la distruzione di Gerusalemme perché essi avevano rigettato il suo Figliuolo. Gesù disse:
“Poiché verranno su te de’ giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, e ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; e atterreranno te e i tuoi figliuoli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata” (Luca 19:43-44) ed ancora: “Quando vedrete Gerusalemme circondata d’eserciti, sappiate allora che la sua desolazione è vicina… Perché quelli son giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono scritte siano adempite. Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in que’ giorni! Perché vi sarà gran distretta nel paese ed ira su questo popolo. E cadranno sotto il taglio della spada, e saran menati in cattività fra tutte le genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi dei Gentili siano compiuti” (Luca 21:20-24).
E questo avvenne nell’anno 70 d.C. quando i Romani distrussero Gerusalemme. Anche in questo caso Dio eseguì un suo giudizio contro dei ribelli usandosi di un esercito straniero.
Nella Scrittura ce ne sono molti altri di esempi simili; ma riteniamo che questi siano sufficienti a dimostrare come è Dio a scatenare una guerra contro un’altra nazione e non i pianeti.
Riguardo alle guerre che accadono vogliamo dire qualcosa d’altro che riteniamo importante; esse sono trascritte in un libro celeste chiamato libro della verità e quando Dio vuole può farne conoscere il loro futuro accadimento. Tutto questo è quello che apprendiamo dalle parole che un angelo di Dio rivolse al profeta Daniele. Citerò tutte le parole rivolte da questo santo angelo a Daniele:
“Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non v’è nessuno che mi sostenga contro quelli là tranne Micael vostro capo; e io, il primo anno di Dario, il Medo, mi tenni presso di lui per sostenerlo e difenderlo. E ora ti farò conoscere la verità. Ecco, sorgeranno ancora in Persia tre re; poi il quarto diventerà molto più ricco di tutti gli altri; e quando sarà diventato forte per le sue ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Javan. Allora sorgerà un re potente, che eserciterà un gran dominio e farà quel che vorrà. Ma quando sarà sorto, il suo regno sarà infranto, e sarà diviso verso i quattro venti del cielo; esso non apparterrà alla progenie di lui, né avrà una potenza pari a quella che aveva lui; giacché il suo regno sarà sradicato e passerà ad altri; non ai suoi eredi. E il re del mezzogiorno diventerà forte; ma uno de’ suoi capi diventerà più forte di lui, e dominerà; e il suo dominio sarà potente. E alla fine di vari anni, essi faran lega assieme; e la figliuola del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare un accordo; ma essa non potrà conservare la forza del proprio braccio, né quegli e il suo braccio potranno resistere; e lei e quelli che l’hanno condotta, e colui che l’ha generata, e colui che l’ha sostenuta per un tempo, saran dati alla morte. E uno de’ rampolli delle sue radici sorgerà a prendere il posto di quello; esso verrà all’esercito, entrerà nelle fortezze del re di settentrione, verrà alle prese con quelli, e rimarrà vittorioso; e menerà anche in cattività in Egitto i loro dèi, con le loro immagini fuse e coi loro preziosi arredi d’argento e d’oro; e per varî anni si terrà lungi dal re del settentrione. E questi marcerà contro il re del mezzogiorno, ma tornerà nel proprio paese. E i suoi figliuoli entreranno in guerra, e raduneranno una moltitudine di grandi forze; l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente, e passerà oltre; poi tornerà e spingerà le ostilità sino alla fortezza del re del mezzogiorno. Il re del mezzogiorno s’inasprirà, si farà innanzi e moverà guerra a lui, al re del settentrione, il quale arrolerà una gran moltitudine; ma quella moltitudine sarà data in mano del re del mezzogiorno. La moltitudine sarà portata via, e il cuore di lui s’inorgoglirà; ma, per quanto ne abbia abbattuto delle diecine di migliaia, non sarà per questo più forte. E il re del settentrione arrolerà di nuovo una moltitudine più numerosa della prima; e in capo a un certo numero d’anni egli si farà avanti con un grosso esercito e con molto materiale. E in quel tempo molti insorgeranno contro il re del mezzogiorno; e degli uomini violenti di fra il tuo popolo insorgeranno per dar compimento alla visione, ma cadranno. E il re del settentrione verrà; innalzerà de’ bastioni, e s’impadronirà di una città fortificata; e né le forze del mezzogiorno, né le truppe scelte avran la forza di resistere. E quegli che sarà venuto contro di lui farà ciò che gli piacerà, non essendovi chi possa stargli a fronte; e si fermerà nel paese splendido, il quale sarà interamente in suo potere. Egli si proporrà di venire con le forze di tutto il suo regno, ma farà un accomodamento col re del mezzogiorno; e gli darà la figliuola per distruggergli il regno; ma il piano non riuscirà, e il paese non gli apparterrà. Poi si dirigerà verso le isole, e ne prenderà molte; ma un generale farà cessare l’obbrobrio ch’ei voleva infliggergli, e lo farà ricadere addosso a lui. Poi il re si dirigerà verso le fortezze del proprio paese; ma inciamperà, cadrà, e non lo si troverà più. Poi, in luogo di lui, sorgerà uno che farà passare un esattore di tributi attraverso il paese che è la gloria del regno; ma in pochi giorni sarà distrutto, non nell’ira, né in battaglia. Poi, in luogo suo, sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà stata conferita la maestà reale; ma verrà senza rumore, e s’impadronirà del regno a forza di lusinghe. E le forze che inonderanno il paese saranno sommerse davanti a lui, saranno infrante, come pure un capo dell’alleanza. E, nonostante la lega fatta con quest’ultimo, agirà con frode, salirà, e diverrà vittorioso con poca gente. E, senza rumore, invaderà le parti più grasse della provincia, e farà quello che non fecero mai né i suoi padri, né i padri de’ suoi padri: distribuirà bottino, spoglie e beni e mediterà progetti contro le fortezze; questo, per un certo tempo. Poi raccoglierà le sue forze e il suo coraggio contro il re del mezzogiorno, mediante un grande esercito. E il re del mezzogiorno s’impegnerà in guerra con un grande e potentissimo esercito; ma non potrà tener fronte, perché si faranno delle macchinazioni contro di lui. Quelli che mangeranno alla sua mensa saranno la sua rovina, il suo esercito si dileguerà come un torrente, e molti cadranno uccisi. E quei due re cercheranno in cuor loro di farsi del male; e, alla stessa mensa, si diranno delle menzogne; ma ciò non riuscirà, perché la fine non verrà che al tempo fissato. E quegli tornerà al suo paese con grandi ricchezze; il suo cuore formerà dei disegni contro al patto santo, ed egli li eseguirà, poi tornerà al suo paese. Al tempo stabilito egli marcerà di nuovo contro il mezzogiorno; ma quest’ultima volta la cosa non riuscirà come la prima; poiché delle navi di Kittim moveranno contro di lui; ed egli si perderà d’animo; poi di nuovo s’indignerà contro il patto santo, ed eseguirà i suoi disegni, e tornerà ad intendersi con quelli che avranno abbandonato il patto santo. Delle forze mandate da lui si presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrifizio continuo, e vi collocheranno l’abominazione che cagiona la desolazione. E per via di lusinghe corromperà quelli che agiscono empiamente contro il patto; ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio mostrerà fermezza, e agirà. E i savî fra il popolo ne istruiranno molti; ma saranno abbattuti dalla spada e dal fuoco, dalla cattività e dal saccheggio, per un certo tempo. E quando saranno così abbattuti, saran soccorsi con qualche piccolo aiuto; ma molti s’uniranno a loro con finti sembianti. E di que’ savi ne saranno abbattuti alcuni, per affinarli, per purificarli e per imbiancarli sino al tempo della fine, perché questa non avverrà che al tempo stabilito. E il re agirà a suo talento, si estollerà, si magnificherà al disopra d’ogni dio, e proferirà cose inaudite contro l’Iddio degli dèi; prospererà finché l’indignazione sia esaurita; poiché quello ch’è decretato si compirà. Egli non avrà riguardo agli dèi de’ suoi padri; non avrà riguardo né alla divinità favorita delle donne, né ad alcun dio, perché si magnificherà al disopra di tutti. Ma onorerà l’iddio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero. E agirà contro le fortezze ben munite, aiutato da un dio straniero; quelli che lo riconosceranno egli ricolmerà di gloria, li farà dominare su molti, e spartirà fra loro delle terre come ricompense. E al tempo della fine, il re del mezzogiorno verrà a cozzo con lui; e il re del settentrione gli piomberà addosso come la tempesta, con carri e cavalieri, e con molte navi; penetrerà ne’ paesi e, tutto inondando, passerà oltre. Entrerà pure nel paese splendido, e molte popolazioni saranno abbattute; ma queste scamperanno dalle sue mani: Edom, Moab e la parte principale de’ figliuoli di Ammon. Egli stenderà la mano anche su diversi paesi, e il paese d’Egitto non scamperà. E s’impadronirà de’ tesori d’oro e d’argento, e di tutte le cose preziose dell’Egitto; e i Libi e gli Etiopi saranno al suo séguito. Ma notizie dall’oriente e dal settentrione lo spaventeranno; ed egli partirà con gran furore, per distruggere e votare allo sterminio molti. E pianterà le tende del suo palazzo fra i mari e il bel monte santo; poi giungerà alla sua fine, e nessuno gli darà aiuto” (Daniele 10:21; 11:1-45).
Carestie
Dio mediante due sogni preannunziò a Faraone che ci sarebbe stata una grande carestia per tutta la terra. Ecco cosa racconta la Scrittura:
“Or avvenne, in capo a due anni interi, che Faraone ebbe un sogno. Ed ecco che stava presso il fiume; e su dal fiume ecco salire sette vacche, di bell’apparenza e grasse, e mettersi a pascere nella giuncaia. E, dopo quelle, ecco salire dal fiume altre sette vacche di brutt’apparenza e scarne, e fermarsi presso alle prime, sulla riva del fiume. E le vacche di brutt’apparenza e scarne, divorarono le sette vacche di bell’apparenza e grasse. E Faraone si svegliò. Poi si riaddormentò, e sognò di nuovo; ed ecco sette spighe, grasse e belle, venir su da un unico stelo. Poi ecco sette spighe, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre. E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe grasse e piene. E Faraone si svegliò: ed ecco, era un sogno. La mattina, lo spirito di Faraone fu conturbato; ed egli mandò a chiamare tutti i magi e tutti i savi d’Egitto, e raccontò loro i suoi sogni; ma non ci fu alcuno che li potesse interpretare a Faraone. Allora il capo de’ coppieri parlò a Faraone, dicendo: ‘Ricordo oggi i miei falli. Faraone s’era sdegnato contro i suoi servitori, e m’avea fatto mettere in prigione in casa del capo delle guardie: me, e il capo de’ panattieri. L’uno e l’altro facemmo un sogno, nella medesima notte: facemmo ciascuno un sogno, avente il suo proprio significato. Or c’era quivi con noi un giovane ebreo, servo del capo delle guardie; a lui raccontammo i nostri sogni, ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno l’interpretazione del suo sogno. E le cose avvennero secondo l’interpretazione ch’egli ci aveva data: Faraone ristabilì me nel mio ufficio, e l’altro lo fece appiccare’. Allora Faraone mandò a chiamare Giuseppe, il quale fu tosto tratto fuor dalla prigione sotterranea. Egli si rase, si cambiò il vestito, e venne da Faraone. E Faraone disse a Giuseppe: ‘Ho fatto un sogno, e non c’è chi lo possa interpretare; e ho udito dir di te che, quando t’hanno raccontato un sogno, tu lo puoi interpretare’. Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: ‘Non son io; ma sarà Dio che darà a Faraone una risposta favorevole’. E Faraone disse a Giuseppe: ‘Nel mio sogno, io stavo sulla riva del fiume; quand’ecco salir dal fiume sette vacche grasse e di bell’apparenza, e mettersi a pascere nella giuncaia. E, dopo quelle, ecco salire altre sette vacche magre, di bruttissima apparenza e scarne: tali, che non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d’Egitto. E le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche grasse; e quelle entrarono loro in corpo, e non si riconobbe che vi fossero entrate; erano di brutt’apparenza come prima. E mi svegliai. Poi vidi ancora nel mio sogno sette spighe venir su da un unico stelo, piene e belle; ed ecco altre sette spighe vuote, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre. E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe belle. Io ho raccontato questo ai magi; ma non c’è stato alcuno che abbia saputo spiegarmelo’. Allora Giuseppe disse a Faraone: ‘Ciò che Faraone ha sognato è una stessa cosa. Iddio ha significato a Faraone quello che sta per fare. Le sette vacche belle sono sette anni, e le sette spighe belle sono sette anni; è uno stesso sogno. E le sette vacche magre e brutte che salivano dopo quelle altre, sono sette anni; come pure le sette spighe vuote e arse dal vento orientale saranno sette anni di carestia. Questo è quel che ho detto a Faraone: Iddio ha mostrato a Faraone quello che sta per fare. Ecco, stanno per venire sette anni di grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto; e dopo, verranno sette anni di carestia; e tutta quell’abbondanza sarà dimenticata nel paese d’Egitto, e la carestia consumerà il paese. E uno non si accorgerà più di quell’abbondanza nel paese, a motivo della carestia che seguirà; perché questa sarà molto aspra. E l’essersi il sogno replicato due volte a Faraone vuol dire che la cosa è decretata da Dio, e che Dio l’eseguirà tosto” (Genesi 41:1-32).
E così avvenne; prima vennero sette anni di abbondanza e dopo sette anni di dura carestia. E voi sapete che Dio si usò di quella carestia per chiamare in Egitto Giacobbe e il suo parentado.
Dio aveva preannunziato ad Israele che se esso lo avesse abbandonato l’avrebbe colpito con l’arsura e l’aridità infatti gli disse: “Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo, e la terra sotto di te sarà di ferro. L’Eterno manderà sul tuo paese, invece di pioggia, sabbia e polvere, che cadranno su te dal cielo, finché tu sia distrutto” (Deuteronomio 28:23-24), e così infatti avvenne quando Israele abbandonò Dio. Dio fece smettere di piovere e ridusse il paese in miseria; questo avvenne per esempio al tempo di Elia e al tempo di Gioele.
Quindi quando dal cielo smette di piovere e a causa di ciò c’è carestia questo è un castigo di Dio; non importa quello che dicono i meteorologi o gli astrologi, perchè quella mancanza di pioggia è dovuta al fatto che Dio ha deciso di punire quelle persone in quella maniera.
Terremoti
Dio preannunziò ad Israele che avrebbe mandato un terremoto a motivo della loro malvagità; ecco infatti quello che disse tramite il profeta Amos:
“Ecco, io farò scricchiolare il suolo sotto di voi, come lo fa scricchiolare un carro pieno di covoni… Il paese non tremerà esso a motivo di questo? Ogni suo abitante non ne farà egli cordoglio? Il paese si solleverà tutto quanto come il fiume, ondeggerà, e s’abbasserà come il fiume d’Egitto” (Amos 2:13; 8:8).
E questo terremoto ci fu ai giorni del re Uzzia.
Ricordiamo, a proposito di terremoti, che sulla terra ne deve venire uno che sarà il più forte terremoto mai verificatosi; è quello descritto nell’Apocalisse quando il settimo angelo verserà la sua coppa dell’ira di Dio (cfr. Apocalisse 16:17-21).
Abbiamo quindi dimostrato che anche le guerre, le carestie e i terremoti, essendo dei giudizi dell’Altissimo, dipendono da Dio. I pianeti non c’entrano proprio niente in questi eventi, cioè non è dalla loro posizione che dipendono il loro accadimento, ma solo dalla volontà di Dio.
Il nostro Dio governa l’universo e sulla terra neppure un passero cade a terra senza il Suo volere; noi crediamo in Lui. Gli astrologi invece di esaminare la posizione degli astri nel cielo dovrebbero piuttosto esaminare la loro posizione davanti a Dio e ravvedersi della loro malvagità. Questo è quello che essi dovrebbero fare; allora verrebbero a conoscenza della verità che li affrancherebbe da questa arte seduttrice che essi praticano e smetterebbero di avere fiducia in questa inesistente influenza degli astri sul destino degli uomini e riporrebbero la loro fiducia nell’Iddio che ha creato gli astri.
Il carattere, la salute e l’aspetto esteriore
Gli astrologi affermano che gli astri decidono anche il carattere e la salute e l’aspetto esteriore che gli uomini avranno durante la loro vita terrena; è superfluo che io mi dilunghi a confutare quest’altra diavoleria. Mi limito a dire che anche in questi casi Dio regna incontrastato sugli uomini e che gli astri non decidono proprio nulla.
Per quanto riguarda il carattere occorre dire che ciascuno di noi nasce con un carattere diverso: c’è chi prende di più dal padre e c’è chi prende di più dalla madre; certamente il carattere naturale lo si eredita dai propri genitori. Ci sono poi tante circostanze nella propria vita che influenzano in una maniera o nell’altra il nostro carattere; “tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze” (Ecclesiaste 9:11), dice Salomone.
Però se c’è un carattere che si eredita dai propri genitori in virtù dei caratteri ereditari, ce n’è un altro che lo si eredita da Dio quando si nasce di nuovo. E questo perché lo Spirito Santo entra in noi e mediante la Parola ci trasforma rendendoci buoni, umili, giusti, pazienti, allegri, pacifici. Questo è il decreto di Dio in verso coloro che Lui ha preconosciuti, secondo che è scritto: “Poiché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli” (Romani 8:29).
E’ chiaro dunque che gli astri non influiscono nè sul carattere naturale e neppure su quello spirituale.
E’ veramente triste dunque sentire dire agli astrologi che chi nasce sotto il segno del Toro ha un carattere mentre chi nasce sotto il segno dei Pesci ne ha un’altro per cui essi non possono andare d’accordo in questo o in quell’altro e tante altre cose concernenti il carattere; questo è il frutto della loro intelligenza ottenebrata e nient’altro; ma tanta gente ci crede e pensa che le cose stiano proprio così restando fortemente influenzata da queste loro opinioni.
La cosa grave è che gli astrologi per coloro che ci credono ed hanno affidato a loro la conduzione della loro vita sono anche la causa della loro rovina; basta prendere un libro loro sullo zodiaco dell’amore per rendersi conto delle macchinazioni diaboliche che questa gente spinta dal diavolo ordisce anche contro le persone sposate. Si leggono le cose più turpi, le cose più strane; alle donne o agli uomini nati sotto un determinato segno viene detto che sono in una particolare maniera e perciò hanno certe tendenze facendo passare il peccato per la soluzione dei problemi matrimoniali. Si tratta di cose di cui non si deve parlare. Certo è che questi oroscopi minano la stabilità del matrimonio perché inducono la donna (come anche l’uomo) a peccare. E così gli astrologi dopo avere detto che gli astri danno un certo tipo di carattere e creano certi problemi suggeriscono alla donna (e anche all’uomo) di abbandonarsi alla fornicazione o a vizi contro natura; questo in sintesi il loro messaggio. Come può una famiglia rimanere unita mediante questi consigli diabolici? Al bando dunque le ciance di questi ministri di Satana che invece di risolvere i problemi delle persone glieli aumentano con la loro astuzia e frode.
Anche per quanto riguarda la salute diciamo che è falso che una persona nata sotto un segno sarà predisposta ad una particolare malattia mentre un altra con un segno diverso sarà predisposta ad un altra malattia; e questo sempre perché i segni dello zodiaco non hanno alcun potere sul nostro corpo.
Alcuni nascono con certe malattie perché le ereditano dai loro genitori che hanno una vita dissoluta (ubriaconi, fornicatori, sodomiti ecc.) e questo è in armonia con quello che dice Dio nella sua Parola: “Punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano” (Esodo 20:5) ed ancora: “Quello che l’uomo avrà seminato quello pure mieterà” (Galati 6:7).
Quindi se i figli di taluni sono malati sin dalla loro nascita è a motivo del peccato dei loro genitori.
Alcuni si ammalano e muoiono anche in tenera età sempre a motivo della malvagità di chi li ha generati; ricordiamo l’esempio del bambino nato a Davide da Bath-Sheba il quale fu colpito di malattia da Dio e fatto morire dal Signore a motivo della disubbidienza di Davide (cfr. 2 Samuele 12:15-18): questo succede ancora oggi. In merito a coloro che nascono con certe malattie o con limitazioni fisiche, ci sono però anche coloro che nascono così affinchè le opere di Dio siano manifestate in loro come fu il caso di quel cieco nato che Gesù guarì dopo avere detto ai suoi discepoli: “Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui” (Giovanni 9:3).
Altre malattie sono delle punizioni che Dio manda direttamente sulle persone a motivo del loro peccato; tra i molti esempi della Scrittura ricordiamo i molti ammalati nella chiesa di Corinto che erano in quella condizione perché mangiavano il pane e bevevano del calice del Signore indegnamente (cfr. 1 Corinzi 11:27,30); e poi anche la incurabile malattia d’intestini del re Jehoram che Dio gli inflisse a motivo della sua ribellione (cfr. 2 Cronache 21:18-19).
Altre malattie sono delle prove che Dio manda sui credenti che si conducono in maniera giusta; ricordiamo a tale proposito l’esempio di Giobbe, ma teniamo presente anche che Giobbe fu in seguito ristabilito da Dio. Quindi noi non crediamo nella maniera più assoluta che la salute di una persona dipenda dagli astri; essa dipende da Dio, ma certamente dipende anche da noi, nel senso che se noi disubbidiamo a Dio e seminiamo secondo la carne mieteremo dalla carne corruzione, e quindi la malattia.
Ed infine, anche per quanto riguarda l’aspetto esteriore, esso dipende da Dio che si usa dei genitori per imprimere al figlio che nascerà una determinata fisionomia e questo perché è Lui che lo forma nel seno della madre secondo che è scritto: “Sei tu che hai formato le mie reni, che m’hai intessuto nel seno di mia madre” (Salmo 139:13).
Quindi, Giuseppe, figlio di Giacobbe, “era di presenza avvenente e di bell’aspetto” (Genesi 39:6) per decreto di Dio; Mosè quando nacque “era divinamente bello” (Atti 7:20) per decreto di Dio; Saul era bello ed era più alto di tutta la gente dalle spalle in su (cfr. 1 Samuele 9:2) per decreto di Dio; Davide “era biondo, avea de’ begli occhi e un bell’aspetto” (1 Samuele 16:12) per decreto di Dio; ed infine Gesù, la Scrittura dice, “non avea nè forma nè bellezza da attirare i nostri sguardi, nè apparenza, da farcelo desiderare” (Isaia 53:2) sempre per decreto di Dio.
La posizione degli astri quando nacquero non c’entrava proprio nulla nel loro aspetto esteriore.
La guida nella vita e la soluzione dei problemi
Adesso esaminiamo l’astrologia oraria che pretende di potere guidare la persona a prendere la giusta decisione nelle cose della vita e di dare la soluzione di un problema sorto all’improvviso di cui la persona vuole sapere l’esito; anche in questo caso gli astrologi si affidano agli astri per rispondere ai quesiti delle persone. Ci limitiamo a dire che sia il comportamento degli astrologi che quello di coloro che li vanno a consultare quando sono incerti sulla decisione da prendere o si trovano nei problemi è una follia; per il semplice fatto che la posizione degli astri non può in nessuna maniera suggerire la decisione giusta da prendere o influire sulla soluzione del problema, di qualsiasi genere esso sia.
Solo Dio ci può dire quale è la decisione giusta da prendere quando siamo incerti su qualche cosa; e questo egli lo fa ogni qual volta dobbiamo prendere delle decisioni, secondo che è scritto: “Guiderà i mansueti nella giustizia, insegnerà ai mansueti la sua via… Chi è l’uomo che tema l’Eterno? Ei gl’insegnerà la via che deve scegliere” (Salmo 25:9,12).
Anche nel caso ci si trovi nel bisogno materiale di qualche cosa; di salute fisica, di denaro, di una casa, di una moglie, di figli, di una macchina, e di qualsiasi altra cosa, rivolgersi agli astrologi costituisce una follia perché gli astri non possono proprio fare nulla in nostro favore; v’è una persona che può risolvere i problemi, ed è Dio. Ed è a Lui che noi siamo chiamati a rivolgerci nei nostri problemi, che preferiamo chiamare distrette. Dice Dio infatti: “Invocami nel giorno della distretta: e io te ne trarrò fuori” (Salmo 50:15); ed ancora: “Invocami, e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci” (Geremia 33:3).
Sei malato e vuoi la salute? Chiedila a Dio, lui è colui che ti guarisce da ogni infermità. Hai bisogno di una moglie? rivolgiti a Dio. Hai ricevuto la lettera di sfratto e ti vedi già in mezzo alla strada senza sapere dove andare? Rivolgiti a Dio. Hai bisogno di denaro e non sai come fare? Rivolgiti a Dio, lui supplisce pure a questo tipo di bisogno. Forse sei disoccupato e non vedi via di sbocco nel posto dove abiti? Rivolgiti a Dio; lui dai suoi tesori fa uscire fuori pure il lavoro per chi ne ha bisogno. Forse vorresti dei figli ma tua moglie non te ne può dare perché è sterile? O uomo, non ti preoccupare; rivolgiti anche in questo caso a Dio, perché i figli li dà lui.
E che dirò ancora? il tempo verrebbe meno se mi mettessi a dire tutti gli altri bisogni della vita in cui ci si deve rivolgere a Dio sapendo che Lui può supplire ad essi.
Ma veniamo a quelle situazioni in cui uno ha bisogno di sapere come comportarsi giustamente: hai bisogno di sapere come educare i tuoi figli? Leggi la sua parola; essa te lo dirà. Hai bisogno di sapere come ti devi comportare con tua moglie? Leggi la Parola di Dio ed essa ti dirà anche questo. Hai bisogno di sapere come ti devi comportare con il tuo padrone o col collega di lavoro che ti tratta male? Leggi la Parola di Dio ed essa te lo dirà. Vuoi sapere come adoperare saggiamente il denaro che guadagni? Leggi la Parola e vedrai che essa ti guiderà pure in questo, ed eviterai tanti sperperi.
La Parola di Dio è “una lampada splendente in luogo oscuro” (2 Pietro 1:19), ed una lampada al nostro piede e una luce sul nostro sentiero (cfr. Salmo 119:105); seguire i suoi comandamenti è imperativo per vedere buoni giorni e prendere piacere nella vita.
Il nostro discorso si è voluto centrare sull’avere piena fiducia in Dio e pregarlo, e consultare la sua Parola scritta perché è questa la via maestra da seguire nella nostra vita in ogni distretta. Ribadiamo anche per esperienza che chi si attiene a questa via vedrà la potente mano di Dio assisterlo e benedirlo e constaterà come solo Dio ha il potere di mutare le circostanze della sua vita in suo favore, e la saggezza per guidarlo rettamente in ogni situazione difficile della sua vita.
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(N.d.R. inserisco questo video, non presente sul sito originale del presente post, solo per mostrarvi come anche tra i non credenti vi sia chi mette in guardia dagli inganni e dai pericoli dell’astrologia, e di come si adirano coloro che invece la voglion diffondere a tutti i costi. Naturalmente condanno nella maniera più assoluta sia il rivolgersi ai maghi, essendo essi dei servi di satana, e sia che l’oroscopo vada promulgato anche solo “come gioco”, come vien detto nel video. Ascoltate quindi attentamente dal minuto 02:10)
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Le predizioni
Adesso vogliamo affrontare la questione delle predizioni che è alla base dell’astrologia; perché l’astrologia pretende di svelare il futuro, sempre affidandosi agli astri.
Dai discorsi sin qui fatti risulta già chiaro che per la Scrittura l’astrologia è una falsa scienza impossibilitata a predire il futuro di chicchessia perché solo Dio conosce con certezza il futuro di una persona e perciò solo lui può fare conoscere le cose avvenire prima che accadano. Ma gli impostori di ogni generazione, compresa quella presente, essendo sotto la potestà di Satana e perciò privi del timore di Dio, si sono lanciati nell’impresa di predire il futuro di nazioni e di persone appoggiandosi sull’aspetto degli astri, sperando che le cose si verificassero ma la loro speranza è rimasta frustrata da Dio che ha reso vani i loro presagi.
Vediamole alcune di queste famose predizioni del futuro. Le prendiamo dal libro di Paul Couderc L’astrologia:
‘Nel 1179 il mondo civile fu gettato in un abisso di terrore dalle lettere d’un misterioso Giovanni da Toledo, pubblicate dapprima nei paesi tedeschi. Queste lettere predicevano una congiunzione di tutti i pianeti nella Bilancia, per l’anno 1186; da questa congiunzione in un segno ventoso si trova presagio d’una catastrofe universale. Il 1186 sarebbe stato un anno di disgrazia e nel mese di settembre la Terra sarebbe stata agitata da terremoti, squassata da violente tempeste (…) La predizione dilagò: in Germania si scavarono caverne; l’arcivescovo di Canterbury ordinò dei digiuni; a Costantinopoli furono murate le finestre del palazzo imperiale; in Persia, in Mesopotamia si sistemarono delle caverne. Il mese di settembre del 1186 passò senza cataclisma: non si ebbero nemmeno delle bufere (salvo nel nord della Francia, e senza conseguenze)’ (Paul Couderc, L’astrologia, Milano 1977, pag. 93-94);
‘Un autore d’almanacchi assai diffusi, Giovanni Stoffler, annunciò nell’edizione del 1499 che nel febbraio 1524 ci sarebbero state terribili inondazioni, un nuovo diluvio, perché numerosi pianeti si sarebbero trovati in congiunzione in un segno umido (….) Malgrado la resistenza degli astronomi, la popolazione ne fu impressionata; furono inviati corrieri a Carlo V perché provvedesse luoghi di rifugio; alcuni vendettero casa e mobili per rifugiarsi sulle navi; altri impazzirono d’angoscia. Nel Brandeburgo il margravio e la sua corte si riunirono sul Kreuzberg, nei pressi di Berlino, per attendervi i giorni nefasti. Il febbraio 1524 fu insolitamente secco!’ (Ibid., pag.94-95);
‘Cardano, uomo di scienza italiano, fu anche il più eminente astrologo di quei tempi (…) Ricorderemo qui soltanto la sua disavventura con Edoardo VI. Cardano venne nel 1552 in Scozia a curare un alto prelato. Durante il ritorno fu ospite di Sir John Clerke, precettore del giovane re Edoardo VI, allora quindicenne. Il principino aveva cattiva salute e Cardano fu pregato di trarne l’oroscopo; il che egli s’accinse a fare con cura eccezionale. Giove, in mezzo al cielo, promette una splendida carriera; il segno del Leone all’ascendente è indice di vita lunga e felice. Cardano annunciò che Edoardo passerebbe il mezzo d’una vita normale, ma che ‘a partire dall’età di cinquantacinque anni tre mesi e diciassette giorni, soffrirebbe diverse malattie…Nel mese di luglio seguente, nove mesi dopo il presagio di Cardano, Edoardo morì. Aveva appena sedici anni’ (Ibid., pag. 96-97).
Tutti questi esempi di presagi caduti a terra ci ricordano queste parole di Dio: “Io rendo vani i presagi degli impostori, e rendo insensati gli indovini” (Isaia 44:25), ed anche queste altre: “Dite pur la parola, e rimarrà senza effetto…” (Isaia 8:10); ed infine queste: “Presentate la vostra causa, dice l’Eterno; esponente le vostre ragioni, dice il Re di Giacobbe. Le espongan essi, e ci dichiarino quel che dovrà avvenire. Le vostre predizioni di prima quali sono? Ditecele, perché possiam porvi mente, e riconoscerne il compimento; ovvero fateci udire le cose avvenire. Annunziateci quel che succederà più tardi… Ecco, voi siete niente, e l’opera vostra è da nulla: E’ un abominio lo sceglier voi!” (Isaia 41:21-24).
Ecco che cosa è per Dio scegliere gli astrologi per conoscere le cose avvenire; un abominio!
Sia chiaro dunque; gli astrologi sono dei cianciatori, che sfruttando la credulità delle persone e la loro voglia di sapere il futuro, fanno ogni sorta di mendaci divinazioni. Ma Dio è giusto, e li rende confusi annullandogli i presagi; mostrando così la loro falsità e come gli astri non hanno per nulla il potere di rivelare il futuro di chicchessia. E questo lo hanno capito persino delle persone del mondo!
Le predizioni vere, quelle che si adempiono puntualmente, le fa solo Dio perché solo lui è in grado di proclamare l’avvenire. Vi sono molti passi che attestano ciò; ne citiamo alcuni.
Dio dice in Isaia:
“Chi, come me, proclama l’avvenire fin da quando fondai questo popolo antico? Ch’ei lo dichiari e me lo provi!” (Isaia 44:7),
ed ancora:
“Io son Dio, e non v’è n’è alcun altro; son Dio, e niuno è simile a me; che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predico le cose non ancora avvenute; che dico: ‘Il mio piano sussisterà, e metterò ad effetto tutta la mia volontà… Sì, io l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò” (Isaia 46:9-11);
“Io t’annunziai queste cose anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero… Tu ne hai udito l’annunzio; mirale avvenute tutte quante. Non lo proclamerete voi stessi?” (Isaia 48:5,6).
Abbiamo prima visto come Dio predisse la nascita e l’opera di Sansone, la nascita e l’opera di Giovanni Battista, la nascita di Ciro e la sua opera, come anche quello che sarebbe avvenuto a Esaù e Giacobbe, e come le cose si adempirono come Egli aveva predetto. Eccole avvenute tutte quante! Chi ha fatto quelle predizioni? Dio. E chi le ha mandate ad effetto? Sempre Dio.
Ma il tempo verrebbe meno se ci dovessimo mettere a scrivere tutte le predizioni che sono scritte nella Bibbia e il loro adempimento; potremmo parlare dal diluvio che Dio preannunziò a Noè, poi delle predizioni che Dio fece ad Abrahamo, a Isacco, e Giacobbe, e a Giuseppe figlio di Giacobbe; e poi passare alle numerose predizioni fatte da Dio tramite i profeti che nel tempo fissato da Dio si sono adempiute, in particolar modo delle predizioni concernenti il Cristo, e tante e tante altre; potremmo scrivere un libro a parte per parlare di come esse si sono adempiute nei minimi dettagli, ma chi lo desidera se le vada a leggere nella Bibbia, e riconosca che solo il nostro Dio proclama le cose avvenire molto tempo prima che esse accadono, e poi accadono. Delle sue predizioni sì che ci si può fidare ciecamente, perchè Egli vigila su di esse del continuo per mandarle ad effetto.
A Dio dunque bisogna rivolgersi se si vuole conoscere qualche cosa del futuro; per rivelare questo ha stabilito la parola di sapienza, che è uno dei doni dello Spirito Santo. Sì, ancora oggi, perché il nostro Dio non muta; egli ancora oggi può predire un matrimonio, la nascita di un figlio, una guerra, una carestia, una inondazione, un terremoto, la morte di qualcuno (anche il giorno esatto) e tante altre cose. Consultatelo, invocatelo con fede, desiderate ardentemente anche il dono di parola di sapienza, perché esso è a disposizione della chiesa di Dio come tutti gli altri doni dello Spirito Santo. Ma tenete i vostri piedi lontani dalle vie degli astrologi; questi cianciatori avidi di denaro, sotto la potestà del diavolo.
CONCLUSIONE
Nei cieli ci sono tanti astri, di ogni grandezza e con aspetti diversi l’un dall’altro, essi si vedono anche a occhio nudo ma il destino dell’uomo non è in loro potere e non controllano la vita di nessun uomo; ma nei cieli c’è anche Dio perché là ha posto il suo trono; Lui nessuno uomo può vedere, ma è da Lui che dipende il destino dell’uomo, è da Lui che viene la guida infallibile quando dobbiamo prendere delle decisioni, ed è sempre da Lui che viene la soluzione ad ogni nostro problema non importa di che natura esso sia. A Lui quindi bisogna affidarsi e fare conoscere le nostre richieste, e la sua Parola occorre leggere e meditare per avere del continuo la necessaria luce per non inciampare.
Va da sè quindi che noi credenti non ci dobbiamo affidare all’astrologia se non vogliamo corromperci e cadere sotto la schiavitù di ogni genere di superstizione e di errore. Lasciate che l’oroscopo lo leggano e se lo facciano fare i superstiziosi, gli uomini ignoranti estranei alla vita di Dio; voi schivatelo sapendo che esso porta l’uomo lontano dalla fede in Dio e riprovatelo facendo uso delle Scritture. La vostra luce risplenda nel cospetto degli uomini; mostrate a coloro che credono nell’influenza degli astri nella vita degli uomini che voi non ci credete a queste favole profane e da vecchie perché credete nell’Iddio creatore di tutte le cose che ha la sua dimora nel cielo da dove esegue i suoi disegni sulla terra; ditelo chiaramente che il destino dell’uomo lo ha stabilito Dio; ditelo chiaramente che a voi vi guida la lucente stella mattutina che è Gesù; ditelo chiaramente che in qualsiasi distretta voi vi trovate voi cercate la faccia del Signore per uscirne; ditelo chiaramente che “L’Eterno regna” (Salmo 96:10).
A Lui che ci ha liberati da ogni superstizione sia la gloria ora e in eterno. Amen.
Tratto da: http://www.lanuovavia.org/confutazioni-spiritismo-astrologia.html
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