● Contro la lettera della ‘pastora’ Roselen Boerner Faccio al ‘papa’ Benedetto XVI
Voglio che la leggiate per capire come per questa cosiddetta pastora, il papa dovrebbe unirsi a noi Evangelici per predicare il Vangelo, già perchè il papa è un Cristiano come lo sono tutti i Cattolici. La differenza che c’è tra noi Evangelici e i Cattolici Romani è – per Roselen Faccio – che noi siamo dottrinalmente più preparati di loro!!
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“… Caro Papa,
sono il Pastore di una delle maggiori Chiese Evangeliche di Milano e sono italo-brasiliana, perciò conosco bene la realtà della Chiesa Evangelica in Brasile e nel mondo. Mi rivolgo a Lei con tutto il rispetto, chiedendoLe perché si preoccupa tanto della crescita delle Chiese Evangeliche in Brasile e non si preoccupa invece di quel 75% dichiarato di Cattolici che la mattina vanno a messa e il pomeriggio si dedicano a rituali spiritistici di matrice afro-brasiliana: macumba, umbanda, quimbanda, candomblé, ecc. Persone che al mattino prendono l’eucarestia e qualche ora dopo invocano gli spiriti (dati ufficialmente forniti anche dall’I.B.G.E. – Instituto Brasileño de Geografía y Estadística).
Il Brasile è in assoluto il Paese più spiritista al mondo. Gli spiritisti leggono il vangelo secondo l’interpretazione di Allan Kardec e sono spesso assidui frequentatori delle Chiese Cattoliche: per questo si considerano “cristiani”.
Dal 1980 ad oggi il numero dei seguaci dello spiritismo è nettamente diminuito proprio grazie alle Chiese Evangeliche, che li hanno istruiti nella Parola di Dio. Dispiace dirlo, ma la Chiesa Cattolica è rimasta in disparte.
E’ altresì vero che in Brasile la chiesa cattolica si è maggiormente sviluppata e il numero delle vocazioni è cresciuto proprio grazie alla presenza del Rinnovamento dello Spirito, movimento carismatico nato in America nel 1967 proprio ad opera di un gruppo di giovani cattolici, desiderosi di sperimentare il tipo di spiritualità evangelica.
Ha mai assistito alle loro messe? Pregano con le mani alzate come noi Evangelici, cantando le nostre canzoni. Un esempio per tutti è Padre Marcelo Rossi, sacerdote che nelle sue messe “raccoglie più gente in una messa di tutti gli altri preti di San Paolo messi insieme, ed è in testa alle hit-parade “(dal Corriere della Sera dell’11 maggio 2007).
E ancora: lo sa che i Sacerdoti brasiliani si rivolgono a noi Pastori chiamandoci “fratelli”?
Dovremmo noi, come Cristiani, essere dispiaciuti del fatto che un sempre maggior numero di persone viene a conoscenza della Verità in Gesù Cristo, solo perché non frequentano la nostra Chiesa? Mi chiedo perché, invece di unirsi a noi per predicare il Vangelo al mondo, Lei parla in modo da suscitare divisioni.
Nelle Sue dichiarazioni si rivolge a noi definendoci “setta”. Ma Lei sa bene che gli Evangelici, ossia i Protestanti, sono Cristiani tanto quanto i Cattolici (anzi, da sempre dottrinalmente più preparati).
Invece di gioire nel vedere una nazione sposare il Vangelo con verità e coerenza, Lei ci attacca e ci denigra, complice il sistema mediatico che spesso si ferma alla superficialità delle notizie.
Mi vengono in mente le parole di Gesù in Marco 9:38,40:”Giovanni gli disse: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri”.
Ma Gesù disse: “Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è per noi.”
Con tutto il rispetto dovuto alla Sua persona, devo dirLe che le Sue parole mi recano un’enorme tristezza.
Pastore Roselen Boerner Faccio
Chiesa Evangelica Ministero Sabaoth – Milano …”
Testo tratto da: http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/La-Voce-Avversa/D354914-13.html
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Una parola per Roselen
Roselen, ti esorto ad andare a leggere ed investigare le Scritture per capire cosa significa il termine ‘cristiano’, perchè tu dimostri di non averlo capito.
Cristiano infatti significa ‘seguace di Cristo’, e quindi gli idolatri non sono Cristiani.
Ma come ti permetti di chiamare gli idolatri (e i Cattolici Romani sono idolatri in quanto rendono il loro culto anche alle creature – che loro rappresentano con degli idoli – anziché solo al Creatore, che è benedetto in eterno) ‘Cristiani’? Gli idolatri sono dei peccatori che devono ravvedersi dinnanzi a Dio, convertirsi dagli idoli muti a Cristo, e fare frutti degni del ravvedimento. E’ come se chiamassimo ‘Cristiani’ gli omosessuali, gli adulteri, i bugiardi, i ladri, gli omicidi, e così via.
Non si può fare una simile cosa. Gli idolatri-cattolici-romani si devono ancora ravvedere e tu li chiami Cristiani?
Hai poi scritto ad un peccatore morto nei suoi peccati e diretto all’inferno – che niente di meno pretende di essere il vicario di Cristo -, trattandolo come se fosse uno di noi, cioè un Cristiano che annuncia il Vangelo della grazia di Dio, invitandolo ad unirsi a noi per predicare il Vangelo. Ma non ti vergogni?
Il papa non si deve unire a noi, come noi non ci dobbiamo unire a lui, perché il papa si deve ancora convertire a Cristo. Allora e solo allora, una volta che si sarà convertito, potrà unirsi a noi, e quindi quando si unirà a noi non sarà più papa.
Ma che vai dicendo in giro? Lo fai passare per uno che predica il Vangelo, ma quale Vangelo? Lui non predica affatto il vero Vangelo, ma un altro Vangelo. Vai a studiarti la dottrina del papa sulla salvezza e confrontala con quella che ci presenta la Scrittura e capirai che lui non predica la buona notizia relativa al Regno di Dio e al nome di Gesù Cristo.
Tu dovevi dire quindi a Benedetto XVI di ravvedersi e convertirsi dalle sue opere malvagie e credere nel Signore Gesù Cristo, per ottenere la remissione dei suoi peccati e la vita eterna, ed uscire immediatamente dalla Chiesa Cattolica Romana, altrimenti andrà all’inferno, anziché parlargli in quei termini.
Alla luce di quello che hai scritto, devo dirti dunque quello che tu hai detto a Ratzinger, e cioè che le tue parole mi recano un’enorme tristezza.
Porti veramente discredito alla via della verità parlando in questa maniera nei confronti dei Cattolici Romani. Ti devi dunque ravvedere, Roselen, e devi abbandonare i sentieri tortuosi in cui cammini e fai camminare tanti.
Giacinto Butindaro
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