● Colui che viene chiamato papa non ha il potere di fare santo nessuno
Il Vaticano annuncia: «Wojtyla sarà beatificato il primo maggio 2011»
Iniziati i lavori nella basilica di San Pietro per la realizzazione di una tomba
CITTÀ DEL VATICANO – Karol Wojtyla sarà beatificato il primo maggio 2011. L’annuncio della beatificazione di papa Wojtyla è stato dato con la promulgazione del decreto che attribuisce un miracolo all’intercessione di Giovanni Paolo II. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha quindi annunciato che il rito di beatificazione avverrà il primo maggio, II domenica di Pasqua, della Divina misericordia, e sarà presieduto dal Papa. Benedetto XVI dunque ha apposto la sua firma sul fascicolo della beatificazione di Giovanni Paolo II ricevuto dal prefetto della congregazione per le Cause dei Santi il card. Angelo Amato.
I TEMPI – La beatificazione di Karol Wojtyla-Giovanni Paolo II avverrà dopo sei anni dalla morte, il 2 aprile del 2005. Benedetto XVI infatti ha derogato alle norme canoniche che prevedono si aspettino cinque anni dalla morte per aprire il processo canonico per la beatificazione. Il 13 maggio 2005, a poche settimane dalla sua elezione, invece, papa Ratzinger, nella cattedrale di San Giovanni, davanti al clero romano, annunciò in latino la propria decisione di consentire l’apertura immediata della causa canonica per Giovanni Paolo II. Era stato proprio il papa polacco a derogare per la prima volta a questa norma, consentendo l’immediato avvio del processo canonico per madre Teresa di Calcutta, morta nel 1997 e beatificata nel 2003. La conclusione nel 2011 del processo di beatificazione per Wojtyla indica che si è lavorato molto, esaminando una mole immensa di documenti e ascoltando tantissimi testimoni, per analizzare un pontificato di quasi 27 anni e l’intera vita di un personaggio che ha segnato la storia ecclesiale e non solo del Novecento.
LA TOMBA – Nella basilica di San Pietro sono già iniziati i lavori per la realizzazione di una tomba che, incastonata in uno degli altari, ospiterà il corpo del papa polacco una volta diventato beato. Dopo diverse ipotesi che sotto la forma di progetti sono passate per la scrivania dell’arciprete della basilica, il cardinale Angelo Comastri, Papa Ratzinger ha approvato quello che vedrà le spoglie di Wojtyla traslate dalle Grotte Vaticane, dove si trovano ora, alla cappella di San Sebastiano collocata alla destra della navata centrale tra la Pietà di Michelangelo e la Cappella del Santissimo Sacramento. Al momento, la cappella, oltre alle statue di Pio XI e Pio XII poste ciascuna a un lato, ospita il monumento del beato Innocenzo XI per le quali comunque l’ufficio tecnico della Fabbrica di San Pietro ha già individuato una nuova collocazione presso l’altare della Trasfigurazione di Cristo. Lo spazio sottostante al mosaico di San Sebastiano, da cui hanno preso avvio i lavori con un’ opera di ripulitura, sarà dunque occupato dalla salma di Giovanni Paolo II, dopo la cerimonia di beatificazione.
DUE PROGETTI – La notizia della traslazione della salma di Wojtyla una volta concluso il processo di beatificazione era stata confermata dal cardinale Comastri nel febbraio scorso. Allora però l’arciprete della basilica vaticana era ancora incerto sulla collocazione precisa della tomba solenne. Ora appare chiaro che il progetto di collocarla dal lato della Porta della Preghiera vicino l’ingresso di Santa Marta, soluzione che avrebbe agevolato il notevole afflusso di pellegrini atteso sulla tomba del papa polacco, è tramontato a favore di una che colloca il monumento più centralmente nella basilica ma sempre a una distanza relativamente ridotta dall’ingresso principale per favorire il via vai del popolo del «Santo subito» che, già in fermento per l’avvicinarsi della beatificazione, prevedibilmente affollerà la cappella copioso. Per quanto riguarda più nello specifico la realizzazione della tomba, due sono i progetti al vaglio. Si tratterà o di un monumento in pietra, senza esposizione del corpo, o una teca in cui la salma sarà esposta con il volto ricoperto da una leggera maschera di protezione, realizzata in cera per ricalcare in maniera fedele i lineamenti di Giovanni Paolo II, come già avvenne per Giovanni XXIII. (fonte: Ansa)
Notizia tratta da: http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_14/wojtyla-beatificato-maggio_cc42fff8-1fce-11e0-aeb3-00144f02aabc.shtml
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Colui che viene chiamato papa non ha il potere di fare santo nessuno
L’Enciclopedia Cattolica alla voce ‘canonizzazione’ afferma:
‘La canonizzazione è un atto o sentenza definitiva, con la quale il Sommo Pontefice decreta che un servo di Dio, già annoverato tra i beati, venga iscritto nel catalogo dei santi e si veneri nella Chiesa universale con il culto dovuto a tutti i canonizzati’ (Enciclopedia Cattolica, vol. 3, 569) [1].
Colui che viene chiamato papa quindi ha pure il potere di dichiarare santi taluni che durante la loro vita si sono contraddistinti per delle virtù eroiche o per delle loro qualità particolari.
Ma che dice la Scrittura? Innanzi tutto la Scrittura dice che Colui che santifica e dichiara santi è Cristo secondo che è scritto: “Poiché e Colui che santifica e quelli che son santificati, provengon tutti da uno” (Ebr. 2:11); e poi essa insegna che tutti i credenti sono santi (sia coloro che vivono sulla terra e sia coloro che sono morti e sono ora alla presenza del Signore), e questo perché essi sono stati santificati “mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre” (Ebr. 10:10).
Le seguenti Scritture attestano che noi figliuoli di Dio siamo stati santificati e perciò siamo i santi che sono sulla terra.
- Paolo scrisse ai Corinzi: “Paolo, chiamato ad essere apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Sostene, alla chiesa di Dio che é in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù“ (1 Cor. 1:1,2), ed ancora: “Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro” (1 Cor. 6:9-11);
- ai Filippesi: “Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi“ (Fil. 1:1);
- ai Colossesi: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse…“ (Col. 1:1,2);
- ai Romani: “Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito, perché esso intercede per i santi secondo Iddio” (Rom. 8:27), ed anche: “Ma per ora vado a Gerusalemme a portarvi una sovvenzione per i santi“ (Rom. 15:25).
Come potete vedere da voi stessi i santi non sono quelli canonizzati dal capo dello Stato del Vaticano ma quelli resi tali da Dio mediante lo Spirito, perciò la canonizzazione fatta in seno alla chiesa romana é una pratica che si oppone alla Scrittura e che non ha nessun valore. (Vedi anche ‘Coloro che la chiesa cattolica romana fa santi non erano altro che dei peccatori che ora sono all’inferno’ e ‘I miracoli falsi operati dalle reliquie dei loro santi’).
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[1] La prima canonizzazione, di cui esiste ancora il documento pontificio, è quella di Udalrico, vescovo di Augusta, eseguita da Giovanni XV nel 993 durante il Sinodo celebrato al Laterano. Secondo l’Enciclopedia Cattolica il merito di avere indirizzata la procedura canonica della canonizzazione a quella austerità e sicurezza che vige ancora spetta a Urbano VIII (1623-1644) il quale fece pubblicare in un volumetto tutti i decreti e i successivi schiarimenti emanati durante il suo lungo governo in materia di canonizzazione, che porta il titolo Urbani VIII Pont. O. M. Decreta servanda in canonizatione et beatificatione sanctorum.
Tratto da: http://www.lanuovavia.org/chiesacattolicaromana_4.html
Leggi il libro in Pdf scaricabile gratuitamente:
“La Chiesa Cattolica Romana”
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Commento by Giorgio | Gennaio 20th, 2011
Carissimo fratello Giacinto .
desidero sapere se la Sacra Bibbia che è il Libro di Dio riporta che una persona dopo morta possa essere cremata per poi le proprie ceneri sparse al vento cosi valesi per quelli tumulati ed imbalsamati . Cosa di cui ritengo che sia una usanza rituale nei tempi antichi per i pagani ! Per tale motivazione ti sarei molto particolarmente grato la conferma di quanto brevemente quanto descritto ! Ti saluto fratenamente nel Signore ! Resto in attesa di una tua risposta in merito .
Commento by nicola iannazzo | Gennaio 20th, 2011
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Puoi leggere la risposta alla tua domanda direttamente sul suo Blog, a questo indirizzo: http://lanuovavia.org/giacintobutindaro/category/cremazione/
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