● Felice Antonio Loria alle Chiese ADI: ‘I pastori non riconosciuti tali dalla comunità è meglio che siano cacciati’
‘Il pastore, che pastura una comunità, deve essere riconosciuto tale, perchè se non è riconosciuto tale, è meglio che lo cacciate…
… ma scusatemi, fratelli, abbiate pazienza, se una comunità non riconosce il vostro ministerio, che ci state a fare?’
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Ascoltate voi stessi:
[vimeo http://vimeo.com/21525618]
(Tratto da questo video: http://tube.griv.it/player.php?fid=151 dal minuto 40:48 al minuto 41:15).
ULTIM’ORA – Il video integrale in questione è stato rimosso o fatto rimuovere dalle ADI
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Fratelli nel Signore, membri delle comunità ADI, anch’io condivido in pieno le parole del Presidente delle ADI, Felice Loria.
Perciò a prescindere dal fatto che questi cosiddetti “Pastori” non riconosciuti come tali, possano trovarsi nelle ADI oppure no, ho ritenuto utile compilare una breve lista di indizi, tratta dalla Parola di Dio, che possa permettervi di discernere e perciò di riconoscere i cattivi e falsi operai da coloro che invece sono stati suscitati e chiamati da Dio e che tagliano rettamente la Sua Parola, cercando solo di piacere al Signore e l’edificazione della Sua (di Cristo) Chiesa.
Non temete dunque di rigettare questi tali falsi “ministri” di Dio, poiché così facendo avrete l’approvazione del Signore Gesù, secondo che è scritto: “Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli (cioè “inviati da Dio”) e non lo sono, e li hai trovati mendaci (cioè falsi, bugiardi)“ (Apocalisse 2:2)
Attenzione perciò a tutti quei “presunti” ministri di Dio che:
1) … che non si attengono fedelmente alle sane parole del Signor Gesù ed alla dottrina che è secondo pietà… (1° Tim. 6:3; 2° Giov.9,11).
2) … che non predicano il Vangelo se non ricevono in cambio del denaro. I quali stimano la pietà esser fonte di guadagno (Matteo 10:8; 1° Tim. 6:5; Tito 1:7; 1:11; 1° Pietro 5:2,3).
3) … che approvano l’omosessualità, o come Jezabel, la fornicazione e l’adulterio anche tra i credenti (1° Corinzi 6:9,10; Apocalisse 2:20).
4) … che quindi professano la dottrina di Balaam o dei Nicolaiti (Apocalisse 2:6; 2:14,15).
5) … che rinnegano il Signore che li ha riscattati introducendo di soppiatto eresie di perdizione … essi, come Balaam, amano il salario d’iniquità… e con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie… (2° Pietro 2).
6) … che procacciano o ambiscono a procacciare l’ecumenismo con la Chiesa Cattolica Romana, mischiandosi con si dice fratello ma è un idolatra (1° Corinzi 5:11; 2° Corinzi 6:14,18; Apocalisse 18:1,5).
7) … che vietano il matrimonio e ordinano l’astensione da cibi che non siano il sangue, le carni soffocate e le cose contaminate nei sacrifici agl’idoli (1° Timoteo 4:1,5; Atti 15:20; Atti 21:25; Apocalisse 2:20).
8) … che volgon in dissolutezza (sinonimo di licenziosità, sfrenatezza, depravazione) la grazia del nostro Dio (Giuda 4; Tito 1:6; Galati 5:13; 1° Pietro 2:16).
9) … che negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo (Giuda 4).
10) … che sono maldicenti, lamentandosi del continuo per motivi futili e in maniera inopportuna, che camminano secondo le loro concupiscenze proferendo cose sopramodo gonfie, circondando d’ammirazione le persone per motivi interessati (Giuda 16).
11) … che hanno un parlare lusinghevole e adulatorio, non parlando mai di ravvedimento e abbandono del peccato ai perduti né di santificazione alla Chiesa (Romani 16:18; 1° Tessalonicesi 2:5; Matteo 22:16; Proverbi 19:5; Proverbi 26:25; Giobbe 32:21,22; Ebrei 12:14).
12) … che torcono le Scritture, a loro propria perdizione (2° Pietro 3:16).
13) … che amano e praticano la menzogna, che sono doppi nel parlare (Giovanni 8:44; Efesini 4:25; Proverbi 14:25; Proverbi 6:16,19 ).
14) … che permettono alla donna d’insegnare, perciò di fare anche il Pastore e di usare autorità sul marito (1° Corinzi 14:34,37; 1° Timoteo 2:12; Apocalisse 2:20).
15) … che non sono l’esempio del gregge ma signoreggiano su di esso per vil guadagno, per uno stipendio (1° Pietro 5:2,3).
16) … che similmente cercano solo il primato come Diotrefe (3° Giovanni 9,10).
17) … che son risposati o divorziati, che facciano i buffoni, inospitali, indisponibili all’insegnare la Parola di Dio non solo in comunità ma anche nelle case e privatamente, dediti al vino ed agli alcolici, violenti, maneschi, litigiosi, amanti del denaro, cupidi di disonesto guadagno, volgari e scurrili, con figli dissoluti e insubordinati, senza una buona testimonianza anche dai non credenti, attaccati a letteratura varia ma non alla fedel Parola di Dio (1° Timoteo 3° 1,7; Tito 1:5,9).
Purtroppo molti pensano alla Chiesa come ad un posto di lavoro umano, che offra un’occupazione sicura e stipendiata ad aspiranti Pastori come fosse un azienda terrena, col solo vincolo che essi frequentino una Scuola Biblica che gli rilasci un’attestato, ma non è così, poiché sta scritto:
“Ed è lui (Gesù Cristo) che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori…” (Efesini 4:11).
Perciò, come abbiamo letto nella lettera di Paolo agli Efesini è “Lui…”, cioè il Signore Gesù, che dona alla Chiesa dei Ministeri per la sua edificazione, non una Scuola Biblica, una Denominazione o un cerimoniale umano, ma Gesù stesso, il Capo della Sua Chiesa (Efesini 1:22)!
E’ Lui che li sceglie, che li chiama, li consacra e li rende idonei (2° Corinzi 3:5,6), è Lui soltanto che rende un uomo Pastore, o Dottore, o Profeta, oppure Evangelista o Apostolo!
La Chiesa infatti è chiamata a pregare il Signore e solo Lui, affinché chiami altri operai nella sua mèsse, secondo che è scritto: “Pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse.” (Matteo 9:38).
Che la chiamata ad un Ministerio proceda dal Signore e non dagli uomini, lo vediamo anche con l’esempio di Timoteo.
Anche lui era Apostolo (confronta infatti 1° Tessalonicesi 1:1 con 2:6), ma lo divenne non per volontà degli uomini ma per volontà di Dio, in virtù del dono che Dio volle concedergli tramite l’imposizione delle mani degli anziani secondo che è scritto: “Non trascurare il dono di Dio che è in te, il quale ti fu dato per profezia quando ti furono imposte le mani dal collegio degli anziani” (1° Timoteo 4:14).
Perciò potete anche assistere a cerimonie con l’imposizione delle mani da parte degli anziani su aspiranti ministri, ma se Dio non li ha chiamati a tale compito, essi non avranno alcun “dono” da parte Sua a tal riguardo!
Diverso è per coloro che Dio chiama veramente.
Di costoro la Chiesa del Signore non potrà non riconoscerne il loro Ministerio, poiché sarà Dio stesso a confermarne la chiamata rendendo loro testimonianza per mezzo del Suo Santo Spirito (vedi Atti 9:13,15; Atti 13:2).
Perciò attenzione infine, anche al Nepotismo nella Chiesa! Troppo spesso assistiamo a casi di Pastori, che a loro volta vengono stranamente succeduti nel ministerio dai loro stessi figli o nella stessa cerchia parentale! Non voglio dire che Dio non possa fare anche questo, dico solo di prestare la massima attenzione, poiché vedere parentele intere che occupano posti di Pastore (tra l’altro stipendiati dalla loro denominazione), in questi tempi di disoccupazione così diffusa, non possono che destare sospetti di nepotismo più che legittimi.
(Nota: Per chi non sapesse cosa significa il termine “nepotismo”, questa è la definizione da un dizionario: “Tendenza da parte di persone autorevoli a favorire parenti, amici, conoscenti, perlopiù nell’assegnazione di cariche” – Tratto da: http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/N/nepotismo.shtml).
Un ultima esortazione a voi fratelli, che frequentate le Assemblee di Dio e che non siete contenti della condotta e dell’insegnamento del vostro pastore, il quale non si conduce come è indicato nella Parola di Dio e non insegna tutto il consiglio di Dio, ora avete l’autorità e l’autorizzazione del presidente delle ADI per disfarvene, come dice Loria:
“è meglio che lo cacciate!”
Il presidente ha parlato, ora tocca a voi farvi sentire.
Nicola Iannazzo
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